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Ristruttuzione Casale - Serie civile


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Inserito:

Per la ristrutturazione in oggetto vorrei individuare una serie di componenti esteticamente adatti all'ambietazione "rurale". Tempo addietro qualcuno aveva accennato ad una serie civile, ovviamente a norma, che ricalcava, nelle forme e nei colori, i componenti usati nel passato e che puo' essere utile per gli immobili sottoposti a vincoli dei beni culturali oppure a musei o altri palazzi d'epoca.

Qualcuno mi potrebbe dare qualche suggerimento ?

Grazie,

Paolo


Inserita:

www.leprolunghe.com

Dai un' occhiata alla serie " C'era una volta " .... dovrebbe fare al caso tuo .

Inserita:

Temo che siano carissimi.

Al momento esiste qualche "residuo" di impianto elettrico precedente? come è?

Vorresti fare un impianto esterno o sotto traccia?

Inserita:

se ti è sufficiente far sembrare l'impianto risalente a circa 40 anni fa puoi utilizzare la serie ticino domino che si monta sulle scatole tonde con le griffe

Inserita:

Grazie a tutti dei vostri contributi.

Per CIA: l'impianto è per metà fatiscente e per metà inesistente, un misto di piattine e lampadariacci orribile.

Vi pongo un'altra domanda: dal punto di vista normativo le coperture dei cestelli sono considerate parte dell'impianto elettrico ? Lo chiedo in quanto una piccola bottega di ceramica produce delle coperture molto carine, ma che vorrei avere la certezza di poter utilizzare.

Ciao

Paolo

Inserita:

Ho avuto modo di fare un umpianto elettrico su un vecchio casale (seconda metà del 1700), dove non era mai esitito un impianto. L’ho rovinato. Il cliente ha voluto: cassette esterne Vimar per serie 8000, tubo da 20, collari e scatole sempre esterne. L’effetto: bellissimo, da mandare alla gogna e il cliente e l’elettrecista (io).

Il modus operandi da me proposto era diverso: 1) rintracciare e recuperare vecchi interruttori anche guasti e “pericolosi”, acquistare gli isolatori di ceramica.

E la sicurezza? Un attimo di pazienza. Sopra il controsoffito in canne intonacate a calce una cassetta stagna a norma con all’interno un alimentaore d’antenna ( basso costo, protetto contro i cortocircuiti

Vcc 12 V Ic 50 mA.) ed un relè da 12V ( 10A 250V sulle ancore). In pratica tutto il filo a vista (moderna treccia dorata opportunatamente sporcata ed invecchiata) attraverso l’interruttore comanda un relè che a sua volta accende la lampada. Nel filo scorrono 30 mA 12V , non vedo nè il pericolo di “scossa” nè d’incendio.

Dal relè alla lampada : sul controsoffitto con lavoro a regola d’arte, a vista con treccia dorata per “ingannare l’occhio, insomma solo per bellezza.

Le prese, su tubazione a norma avrebbero dovuto passare a soffitto nel sottostante palmento e sbucare dal pavimento in posti nascosti da mobili o piante.

L’idea rimase allo stato “larvale”, ma sono ancora convinto che meritava di essere sviluppata.

Inserita:

io in un lavoro di un casale ho adoperato materiale prolunghe serie economica , e' stato rifatto tutto sotto traccia sono uscito alle prese e interruttori con forassite le basette sono state fissate con tasselli e poi stuccate laterali

ok un buon lavoro lo consiglio

ho messo in porcellana prese telefono e tv

ciao

Inserita:

Io a casa mia ho fatto così.

Si trattava di un impianto anni '30, sotto traccia, con interruttori Bticino dell'epoca.

Sostituto cavi nei medesimi tubi (che faticaccia) ove ho potuto.

Altrimenti ho trovato la soluzione di volta in voltra più accettabile a seconda del locale: cavetto a vista, canalina bianca, tubo.

Interruttori: nei locali più importanti ho riutilizzato quelli vecchi, da me opportunamente revisionati (per altro in ottimo stato), altrimenti dei "neutri" serie Domino.

Prese: ahimè sostitute con prese Domino o simili.

Quadro: completamente rifatto (anche se i vecchi magnetotermici e portafusibili avevano il loro fascino).

PER NINO:

la tua soluzione è molto raffinata ma anche molto costosa, in più hai bisogno del controsoffitto che, secondo me, nelle case d'epoca è un obbrobrio

Inserita: (modificato)

A proposito.

Due giorni fa sono stato in un "castello" trasformato in albergo ristorante.

Tutto bello tranne.... l'impianto elettrico.

Roba da far rizzare i capelli.

Enormi cavi grigi o azzurri senza pietà si erano isidiati su stucchi e affreschi.

Persino su innocentissime lampade a muro in ferro battuto era stato usato un cavo industriale del diametro di un pollice!

Modificato: da ClA
Inserita:

Nella mia situazione il controsoffito era d'epoca.Un capolavoro. Il tetto in tegole, e come soffitto un intreccio di canne curvate ai quattro angoli della sala,intonaco a calce ed affreschi. In realtà il casale era:PT,ampio palmento,ampio frantoio,ampia stalla muli,ampia stalla buoi,ampia stalla vitelli,ampio porcile e cubicolo per i mezzadri, diciamo 12 m2 per padre,madre,5-6-7 figli,nonno,nonna...Al piano superiore la casa padronale occupata presumibilmente solo per la vendemmia e la frantimazione delle olive. Solo un foro centrale del lampadario avrebbe rovinato il soffitto, Prevedevo un forellino per del robusto fil di ferro dove agganciare il lampadario, un foro da (adeguato) per la treccia. Sopra il controsofitto (agibile ed ispezionabile) impianto a norma.

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