cemento Inserito: 28 settembre 2004 Segnala Inserito: 28 settembre 2004 gli edifici che ospitano una chiesa cattolica sono soggetti alla 46/90?
Avalon Inserita: 28 settembre 2004 Segnala Inserita: 28 settembre 2004 Certo...anche la 626 bisonga tenere in considerazione.
Stefano Sormanni Inserita: 28 settembre 2004 Segnala Inserita: 28 settembre 2004 spero non solo quelle cattoliche......
Piero Azzoni Inserita: 28 settembre 2004 Segnala Inserita: 28 settembre 2004 una volta ho avuto una discussione con un prete che sosteneva che "in chiesa" i cartelli <uscita di sicurezza> dovessero essere installati nascosti !a parte gli scherzi e le buffonatela chiesa ospita (durante le funzioni religiose) una quantita' di persone significativamente alta che sono asipati e che non hanno avuto SPECIFICO ADDESTRAMENTO IN RELAZIONE ALL'ABBANDONO DI QUELLO SPECIFICO LOCO IN CONDIZIONI DI EMERGENZA. questo fatto e' incostestabile.ne consegue che la chiesa, anche se nessuno si diverte (nel senso canonico del termine) e', a tutti gli effetti un luogo di pubblico spettacolo e tutte le specifiche norme devono essere rispettate.
cemento Inserita: 29 settembre 2004 Autore Segnala Inserita: 29 settembre 2004 se si parte dal presuposto che le chiese cattoliche sono di proprieta dello stato del vaticano(patti lateranensi) quindi un "pezzo" di stato estero nel territorio italiano secondo me non si applica nessuna legge italiana.Se pensate che neanche la polizia senza autorizzazione del vescovo puo entrare nelle chiese il raggionamento non fa una piega
ClA Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 le chiese cattoliche sono di proprieta dello stato del vaticanoNon mio risulta: le chiese (intese come edifici di culto) appartengono alle parrocchie, o agli ordini religiosi, o alle diocesi, o anche a fondazioni, o a privati, che sono enti italiani, ma non al Vaticano.Così pure le forze di polizia ci possono entrare per giustificati motivi come in qualunque altro edificio pubblico.Pensa se per far arrestare un ladruncolo fosse necessario coinvolgere il vescovo...Forse ti confondi con la Basilica di San Pietro .....
Lucky67 Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 In più, alcune parti degli edifici parrocchiali (vedi ad esempio campanile) sono a carico diretto del comune che chiaramente non può non far rispettare le normative e le leggi in vigore.
Hellis Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 La 626 con le Chiese mi pare che non ci azzecchi tanto. Sono luoghi di lavoro solo per i preti e i campanari, ma per il resto si dovrebbe cadere sotto la legislazione dei luoghi di culto e di spettacolo.
nll Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 La faccenda credo che sia piuttosto complicata e che meriti dei distinguo.I nuovi edifici di culto noto che già hanno previsto le uscite di sicurezza, anche se la loro segnalazione non sempre è così evidente, per non creare, credo, disturbo al raccoglimento dei fedeli.Quelli che hanno già qualche decina d'anni, ma ancora sono da considerarsi costruzioni moderne, per certi aspetti hanno dovuto subire delle modifiche di adeguamento alle norme di sicurezza, anche se credo che in alcune parti abbiano potuto usufruire di importanti deroghe (non ne conosco i termini e le motivazioni).Altri edifici sono considerati sotto tutela delle Belle Arti e quindi con speciali deroghe stabilite caso per caso, in funzione del principio fondamentale di conservazione e di fruizione del bene artistico e storico.In tutti e tre i casi, non lo escludo, potrebbero verificarsi abusi nell'uno e nell'altro verso, giusto informarsi e denunciare, a salvaguardia degli interessi comuni.===Una precisazione OT rispetto ad alcune precedenti affermazioni:L'extraterritorialità è concessa alle sedi vescovili (non le chiese), quali consolati di uno Stato straniero (Stato del Vaticano), solo questo c'è nel Concordato tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica, le Chiese locali hanno proprietà diverse e sono gestite e coordinate dalla diocesi di appartenenza (per diocesi non s'intende solo il territorio, gli ordini religiosi possono avere una diocesi estesa all'ordine stesso, ovunque si trovi).
ClA Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 L'extraterritorialità è concessa alle sedi vescoviliE non so nemmeno se vale per tutte le sedi vescovili.L'equiparazione al console di uno stato estero (quindi il passaporto diplomatico e la targa consolare) viene concessa solo ai cardinali (che sono solo una piccola parte di tutti i vescovi territoriali: in Italia i vescovi di Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Vicariato di Roma, Napoli e Palermo).
cemento Inserita: 29 settembre 2004 Autore Segnala Inserita: 29 settembre 2004 Diciamo che le chiese rientrano nell'ambito della 46/90 e di tutte le leggi dello stato italiano.se cio fosse vero chi sa del perche visto che un prete e a tuttti gli effetti un lavoratore, nelle chiese cattoliche non e richiesta l'omologazione dell'impianto di messa a aterra?(fonte usl)
robgvp Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 Forse perchè è il "titolare" ... mentre la denuncia dell' impianto di terra è obbligatoria solo se si hanno dipendenti subordinati , ma visto che i chierichetti ( non ricordo se si scrive così ) sono volontari , ecco spiegato il perchè ..... forse ?!
Piero Azzoni Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 "nelle chiese cattoliche non e richiesta l'omologazione dell'impianto di messa a aterra?(fonte usl) " ???pubblica gentilmente gli estremi del documento cosi' si semplifica la vita ai colleghi progettisti ed installatori che devono lavorare in questa tipologia di ambiantegrazie
Avalon Inserita: 29 settembre 2004 Segnala Inserita: 29 settembre 2004 Nelle chiese cattoliche non e richiesta l'omologazione dell'impianto di messa a terra perche' tutti sono gia protetti....dal Signore
Nino1001 Inserita: 17 ottobre 2004 Segnala Inserita: 17 ottobre 2004 Anche alcune semplici chiese godono dell'exstraterritorialità. Non sono molte e non so con quale criterio cio' vale.Solitamente Città del Vaticano si appoggia alle nostre leggi. Quindi una sede arcivescovile si affida ai tecnici italiani e pretende da loro un lavoro a regola d'arte. Quindi la normativa.Le chiese piccole, " normali" sono luoghi "sovraffolati di gente". In caso di terremoto, incendio.... la gente (fedeli per i credenti, pubblico per gli atei) devono poter abbandonare in sicurezza i locali....ed in sicurezza sostare.Per l'impatto "visivo" spetta al tecnico trovare le giuste soluzioni.Cosa non facile. Estintori, cartelli di uscita di sicurezza....danno un impatto visivo "negativo".... ma forse è solo questione di abitudine.
Jakala Inserita: 24 ottobre 2004 Segnala Inserita: 24 ottobre 2004 se cio fosse vero chi sa del perche visto che un prete e a tuttti gli effetti un lavoratore, nelle chiese cattoliche non e richiesta l'omologazione dell'impianto di messa a terra?Ma ne sei sicuro? Non mi risulta proprio, inoltre ricordo che le USL dipendono dal ministero della salute, ma molte di queste norme dipendono da altri ministeri...
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