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Montaggio Anemometro - messa a terra


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Inserito:

ciao a tutti amici del forum, da poco sto installando degli anemometri su palo da 50 metri ,all'estremità vi è un parafulmine lungo circa 50 cm dal quale scende una corda di terra che percorre tutto il palo fino ad arrivare al picchetto di terra, la mia domanda è questa, è corretto collegare tutto su quel picchetto, il cavo di discesa parafulmine, la massa del palo, ma sopratutto il cavetto di terra della centralina ?????

grazie


Inserita:

si cosi' ne vendi un'altro molto presto

mi auguro che questi strumenti siano a bassissima tensione, in questo caso eviterei accuratamente qualsiasi messa a terra

raccomando invece alla base del palo gli scaricatori sia sulla linea di alimentazione che su quella di segnale

Inserita:

ciao Piero e grazie per la risposta, la centralina è a 12 volt alimentata da una batteria al piombo e ricaricata da un pannello solare, non ho ben capito cosa dovrei mettere a terra, i segnali dei sensori( anemonetro e banderuola) scendono dal palo con due cavi distinti e separati, ed entrano nella centralina.La batteria è dentro il contenitore della centralina, giù alla base del palo scende solo il cavo del parafulmine,sul libretto di installazione raccomanda di mettere a terra la centralina ove su di essa è presente una barretta da dove si può far partire un cavetto di terra, a me è sembrato tutto strano sin dall'inizio mettere a terra la centralina su di un unico picchetto dove gli arriva il parafulmine e le varie masse...sempre se è possibile vorrei capire come collegare bene il tutto e sopratutto a quale norma dovrei attenermi.

Grazie

Inserita:

allora nessuno sa dirmi altro?' e daiiiii

Inserita:

tanto piu' dopo la tua precisazione non vedo alcun pro nel mettere a terra l'oggetto

ci sono invecece varie ragioni per non farlo, prima fra tuute il problema fulmini

gli elettricisti stanno diventando peggio dei preti, tra un po' ci dovremo portare il picchetto in spiaggia per mettere a terra radiolina e cellulare !

Inserita:
gli elettricisti stanno diventando peggio dei preti, tra un po' ci dovremo portare il picchetto in spiaggia per mettere a terra radiolina e cellulare !

:P bella questa!

Inserita: (modificato)

secondo me' anche se non indispensabile, collegare a terra le varie parti metalliche presenti sul palo ha il vantaggio di rendere equipotenziali tra di loro i vari strumenti presenti , evitando scariche che potrebbero essere distruttive. basti pensare all'effetto antenna dei conduttori di discesa delle sonde che se ho capito bene sono lunghi ben 50 metri, quindi nel caso di fulmini nelle vicinanze la tensione indotta su di essa se non scaricata a terra e' sicuramente distuttiva per la parte elettronica.

resta l'incognita delle tensioni indotte sui vari conduttori dal campo magnetico dell'eventuale fulmine che colpisce la struttura.

a questo si puo' solo tentare di installare delle protezioni contro le sovratensioni nei punti delicati, come ad esempio all'ingresso della centralina , sui cavi provenienti dalle sonde

ivano65

Modificato: da ivano65
Inserita:

interessante Ivano , sai indicarmi che tipo di protezione adottare?

Inserita:

Il palo e' in cemento o in acciaio?

Se e' in metallo, e' cilindrico chiuso (quindi i cavetti possono passare all'interno) o i cavetti devono stare paralleli alla calata del parafulmine?

Ciao

Mario

Inserita:

corretto che ci devono essere le protezioni

scorretto il discorso dell'equipotenzialita' che sarebbe garantita da un conduttore

basta applicare la legge di ohm per rendersene conto

partiamo dall'assunto che in assenza di fulmine l'analisi non ha rilievo

durante il fulmine ho un conduttore lungo 50 m. (l'impedenza si puo' guardare su un qualsiasi catalogo una volta che e' nota la sezione)

che ha ad un capo il potenziale del fulmine (circa 10.000.000 Vcc.) dall'altro circa il potenziale del ground (circa 0 V.) ed e' percorso da una corrente di circa 5.000 A.

la tensione ai cavi e' rilevante

se la messa a terra sugli strumenti non c'e' e' probabile che si danneggino egualmente

ma non e' sicuro come nel primo caso

assolutamente corretta la considerazione di mario, il fulmine si muove sempre all'esterno di un palo cavo, l'interno e' molto protetto

questo succede, in misura inferiore, anche per un traliccio

Inserita:

il palo è in alluminio , del tipo telescopico, per ogni pezzo di palo c è una ghiera da dove partono 4 cavetti d'acciaio per un totale di 40 cavetti , i cavi all' interno non possono passare, non sono previsti fori nel palo per farci entrare i cavi , anche se non sarebbe difficile farli entrare.

grazi a tutti accetto ulteriori consigli

Inserita:

A mio parere la messa a terra serve solo a rendere equipotenziale l'impianto, per non avere differenze di potenziale che possano danneggiare l'elettronica. Se ti cade un fulmine sull'antenna.......terra o no.... il risultato non cambia.... ti disintegra tutto! <_<

Inserita:

Luigi74,

se ne vale la pena, avete pensato ad una discesa in fibra ottica? Contieni il tutto in una custodia che faccia da gabbia di Faraday e scendi solo in fibra.

Ciao

Mario

Inserita:

scusa Mario cosa cambierebbe usando la fibra ottica? e in che modo dovrei collegare i miei sensori alla fibra ottica?? i sensori sono due anemometri e due banderuole ,scusa se ti faccio domande che possano sembrare stupide.

Inserita:

a parte il costo della cosa ci sarebbe il problema di dover comunque fornire alimentazione al convertitore posto sulla sommita' del palo.

proporrei piuttosto delle protezioni lungo la discesa dei cavi.

vedere eventualmente il catalogo dhen che e' ben fornito.

ivano65

Inserita:

Forse l'anemometro non richiede alimentazione, e magari puo' fornire quel tanto che basta ad alimentare le due banderuole. Cosi' la fibra diventa la soluzione piu' affidabile.

Non sappiamo se in questa applicazione si vuole spendere poco o avere la massima affidabilita'.

Ciao

Mario

Inserita:

Ciao ragazzi,

ma secondo voi se un fulmine colpisce il palo, un banalissimo impianto di terra riuscirebbe a disperdere tutta l'energia che viene scaricata dal fulmine????

Faccio i miei più sentiti complimenti a chi vi riesce.

Ottava

Inserita: (modificato)

Mario per quanto riguarda i costi in effetti già siamo fuori di un bel pò ,ma se non proteggo la centralina da scariche ecc ecc , ogni volta sono 1400 euro buttati via. Quindi mi interessano eventuali protezioni da adottare per salvaguardare la centralina e possibilmente e minor costo dò uno sguardo al catalogo dhen come mi consiglia Ivano grazie a tutti

Modificato: da principe74
Inserita: (modificato)

vorrei chiedere una cosa ad ottawa

secondo te se su una struttura simile a quanto descritto ogni volta che cade un fulmine distrugge tutto,

cosa succederebbe ai ponti ripetitori telecom o tv?

ogni temporale segnerebbe la fine di tutti i servizi.

con le protezioni idonee si riesce a salvaguardare anche le apparecchiature delicate, operazione che e' oltretutto

relativamente piu' semplice quando gli impianti a bordo ,come in questo caso non hanno cavi che ripartono (il fulmune le vedrebbe come una ulteriore via di fuga seguendole).

se vuoi delucidazioni dai un occhio ai siti dei produttori di dette apparecchiature e ti renderai conto a che punto e' arrivata la tecnologia attuale

ivano65

Modificato: da ivano65
Inserita:

Caro ivano65,

questa non e' la mia specializzazione per cui mi fermo.

So solo che se un problema sembra di difficile soluzione (scaricare molta energia in parallelo a cavetti lunghi, per esempio) si puo' aggirarlo NON permettendo di scaricare energia.

In alto: gabbia di Faraday isolata elettricamente, trasduttori all'interno, collegamenti verso l'esterno solo a IR oppure fibra ottica.

In basso: centralina .... non ho capito come comunica la centralina.

P.S.: le rappresentazioni schematiche - anche semplificate - spesso chiariscono il concetto molto meglio di tante parole, centellinate in piu' finestre. Esempio

----------------------

Palo alto 50 m, alla sommita':

parafulmine

alla distanza di 2 metri da questo:

- 2 banderuole che indicano la direzione del vento

- 1 anemometro che indica la velocita' del vento

racchiusi in una sola custodia

discesa segnali ecc. ecc.

---------------------------

Esistono anche degli ionizzatori che allontanano i fulmini da quella posizione, e preavvisatori di fulmini che permettono di separare elettricamente i carichi a rischio alcuni minuti prima della caduta di un fulmine, perdendo momentaneamente la disponibilita' dei segnali ma salvaguardando le apparecchiature costose.

Ciao

Mario

Inserita:

Mario la centralina comunica attraverso modem gsm ;)

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