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Informazioni Su Impianti Elettrici - Documentazione Varia


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Inserita:

Premesso che non c'è necessariamente un differenziale generale, io lo metterei a valle di un differenziale per esempio da 300 mA selettivo.

Comunque, insisto, era solo un esempio.

Trovo grottesco che elettricisti puiù o meno preparati abbiano il diritto di invenetare o di ionterpretare le norme a loro piacimento....


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Inserita:
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Negli appartamenti che realizziamo, di solito, installiamo il 300 mA selettivo al montante dell'appartamento e la centrale antifurto la colleghiamo sotto questo differenziale tramite un magnetotermico di protezione e sezionamento.-

Non tutti i tuoi colleghi la pensano così: o il differenziale da 30mA o sei fuori legge!!

Inserita:
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discutevo proprio giorni fa in merito alla presunta superiorita' tecnica dell'interruttore magnetotermico rispetto al fusibile, non e' affatto vero !

Certamente!!! in molti paesi esteri i fusibili sono molto più poplari che in Italia e i magnetotermici non molto ben visti....

Molto dipende dalle politiche commerciali adottate dalle varie case.

Inserita:
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Certamente!!! in molti paesi esteri i fusibili sono molto più poplari che in Italia e i magnetotermici non molto ben visti....

L'interruttore magneto termico ha il solo vantaggio di essere rapidamente ripristinabile e, in caso di persistenza del guasto, permette di effettuare una ricerca senza lasciare sul campo "cadaveri" di fusibili morti nell'adempimento del dovere; è anche possibile, per chi lo sa fare, ricercare il sovraccarico ed eliminarne le cause, senza dover ripristinare più volte il magnetotermico :rolleyes: .

Nell'impianto di casa mia convivono magnetoremici e fusubili a seconda del tipo di utenza. Anche se a monte di tutto c'è un magneto termico.

Anch'io come CIA, in casa mia, gli impianti elettrici me li sono auto costruiti, in primo luogo perchè ho montato i materiali che preferisco el'impianto l'ho fatto come ho voluto io. Se ci fossero "asinate" saprei esattamente a chi attribuire la responsabilità!

Inserita:

Paolo se proprio vuoi farlo fallo!!! L'ideale è comunque avere un amico , una persona qualificata ( anche se non iscritto, anche se non perito, anche se non ecc...ecc.... che a fine lavoro dia una controllata che non vi siamo rischi per le persone. Ora un tale controllo sul forum non lo possiamo fare, possiamo consigliare, suggerire,.... ma come si suol dire "Chi attacca la campanella al gatto?"

Inserita:
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Circa gli impianti d'allarme antifurto in casa ne avevamo discvusso tempo fa sul forum, ed avevamo verificato che il 30mA non è affatto necessario....

Pensa che ho visto diversi schemi redatti da progettisti "quotati", dove ci sono differenziali che alimentano l'impianto citofonico, il cui alimentatore e' a doppio isolamento (non ha il morsetto di terra), e persino differenziali che alimentano trasformatori di sicurezza, il tutto in impianti TN. E a monte del quadro dove sono installati i suddetti differenziali, ce ne sono almeno altri 2 (di differenziali), tipicamente nel quadro di cabina e nel quadro di piano

Inserita:

comunque se ci scappa la vittima o il ferito grave state tranquillo che qualcuno dovra' risponderne.

anchio comunque sono dell'opinione che se uno sa' fare questo mestiere e non e' abilitato E MEGLIO che l'impianto di casa sua se lo faccia lui, almeno se non altro porra' la massima cura in cio' che sta facendo.

alla fine ne va' della sicurezza sua e dei suoi cari, e lasciatelo dire solo un malato di mente si metterebbe a farsi l'impianto di casa quando non sa' cosa deve fare per realizzare l'impianto a regola d'arte, solo pewr risparmiare denaro.

per quanto riguarda gli antifurti: ormai nella quasi totalita' sono apparecchi A DOPPIO ISOLAMENTO, anzi

su alcuni non c'e' nemmmeno l'attacco per la terra ed e' raccomandato di non attaccarla. perche'

si dovrebbe essere obbligati a mettere un apposito differenziale, quando poi la sua alimentazione e' comunque

derivata dalla protezione generale? forse sarebbe il caso che si raccomandasse di piu' la protezione contro le sovratensioni, che sono quelle veramente necessarie sugli impianti delicati,

Inserita:

Giusto per fare un po' di chiarezza......Antifurto e Antiintrusione.......sono la stessa cosa........a meno che non lo installi chi non ha nulla da farsi rubare........ :)

Inserita:

Comunque la pensiate e se vogliamo rispettare "qualcosa" .............................come Vale Rossi non può andare a 280 in autostrada (di sicuro non avrebbe problemi) per costruire impianti (per ora) è richiesta l'abilitazione.....stop!

Vi state "tormentando" se il rag. Bianchi (che magari conosce i colori dei cavi!!!) deve avere il diritto di farsi l'impianto a casa propria, mentre si scopre secondo la ricerca, il 13 per cento delle abitazioni è a rischio incendio per motivi elettrici, quali ad esempio un corto circuito; il 52 per cento degli impianti è a rischio fulminazione per presenza di componenti elettrici danneggiati e il 18 per cento presenta il medesimo rischio, ma per mancanza di un interruttore differenziale. Il 73 per cento delle abitazioni che non hanno subito interventi sull’impianto elettrico negli ultimi dieci anni, quindi, presenta situazioni di rischio e, quel che è peggio, il 30 per cento di quelle che sono state oggetto di revisioni (pari al 52 per cento del totale delle abitazioni) ha tuttora problemi di sicurezza elettrica. Ulteriore dato preoccupante è l’aumento di potenza elettrica dovuto anche alle vendite record di condizionatori (circa 2 milioni solo nel 2004)..............riflettiamo prima di "sputare sentenze"

Vorrei terminare la mia parte di "rompi......." non è corretto dire che le centrali antintrusione sono tutte in doppio isolamento, inoltre la messa a terra andrebbe collegata alla calza dei cavetti (vede sensori) in caso fossero presenti motori, officine......

Grazie & Ciao

Inserita:

Ciao a tutti,

io sono certissimo che i moderatori e i collaboratori di questo forum siano in grado di eseguire ottimi impianti elettrici, e aggiungo sicuramente meglio di tanti installatori con tanto di abilitazione alla 46/90.

La cosa che però penso sia importante, è che non vengano incoraggiate persone completamente digiune da ogni cognizione tecnica e di sicurezza, ad operare sugli impianti, tanto più addirittura ad eseguirne uno, anche se si tratta solo di un garage.

Penso che oggi come oggi non si si possa più affrontare il discorso sicurezza con la leggerezza del passato, e trovo che quello che ha scritto giac, fotografa perfettamente la situazione degli impianti in Italia.

Ripeto, è verissimo, ci sono in giro degli installatori che dovrebbero cambiare lavoro, o per lo meno seguire dei corsi di super-aggiornamento, però questa non professionalità abbastanza diffusa è anche, lo si voglia o no, la conseguenza diretta od indiretta di questo modo di pensare che: tanto nell'impianto elettrico ci può mettere le mani chiunque!

Secondo me, non si tratta di difendere la "corporazione degli elettricisti", ma di avere in giro impianti sicuri; d'altronde, se si ragiona un attimo guardando al di là del proprio orticello, i vari incidenti ed incendi che succedono per impianti difettosi o non a norma, alla fine li paghiamo tutti lo stesso, con le spese del sistema sanitario, interventi VVF, invalidità, ecc,ecc.

Ma forse qui entra in gioco l'italica indole, che pensa che quello che succede agli altri, non sia di suo interesse, ovvero una certa carenza di coscienza civica.

Nel resto della UE, ( senza voler fare il solito facile moralismo che vuole tutti gli altri abitanti europei più bravi di noi in qualche cosa, cosa assolutamente falsa) da quanto mi dicono la situazione è migliore, insomma ognuno fa il suo mestiere.

Da quanto sempre mi hanno detto, poi, è solo in Italia che abbiamo impianti elettrici così ricchi di accessori modulari, in pratica cioè abbiamo impianti nelle abitazioni molto più complicati che nel resto d'Europa, dove oltretutto l'elettricista fa l'elettricista, il ragioniere fa il ragionere, ed il fai-da-te vuol dire fare per es.la cuccia al cane o cambiare le piastrelle nel bagno, e non certo inventarsi impiantista dalla sera alla mattina.

Ciao

by thevenin

Inserita:
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Da quanto sempre mi hanno detto, poi, è solo in Italia che abbiamo impianti elettrici così ricchi di accessori modulari, in pratica cioè abbiamo impianti nelle abitazioni molto più complicati che nel resto d'Europa, dove oltretutto l'elettricista fa l'elettricista, il ragioniere fa il ragionere, ed il fai-da-te vuol dire fare per es.la cuccia al cane o cambiare le piastrelle nel bagno, e non certo inventarsi impiantista dalla sera alla mattina.

Bhe non è proprio come dici tu, riguardo al fai da te; forse questa situazione corrisponde alla realtà nella Svizzera interna (in Svizzera per svolgere un qualsiasi mestiere artigiano è necessario il patentino federale, patentino che si ottiene dopo scule ed apprendistato). In Inghilterra, Francia e Germania è quasi un vanto farsi i lavori in proprio. In Svezia addirittura la casa intera la si può comprare come una scatola di montaggio; il kit è provvisto di tutti i ceritficati e di tutte le istruzioni di montaggio. Il montaggio solitamente lo si effettua con l'aiuto di parenti ed amici :rolleyes: . Ho avuto occasione di visitare una di queste case, in occasione di una trasferta presso l'acciaieria di Borlenghe, nord di Stoccolma. Il propretario - costruttore, era un mio omologo, specialista di automazione, dipendente dell'acciaieria. Il montaggio era stato effettuato da lui, suo padre, suo suocero e suo cognato. Avevano montato ed istallato tutto tranne il basamento in cemento armato, costruito da un'impresa specializzata secondo il disegno allaegato alla casa. Tutto il resto: dalle pareti al tetto, impianto idraulico, elettrico e di riscaldamento, con i componenti forniti nel kit, era stato montato da loro!

Non parliamo poi degli USA. Lì nessuno oserebbe prendere in considerazione che uno, a casa sua, non abbia il diritto di farsi mura, impianti, tinteggiature e quant'altro. Salvo poi risponderne penalmente e civilmente per eventuli danni a persone o cose. Tutto quello che non è espressamente vietato è permesso!

Solo da noi sta diventando, complice la burocrazia Europea, la terra dei divieti e delle corporazioni!

Ed è perlomeno curioso che si punisca con una pena che può arrivare anche 4 anni di carcere chi si copia un CD per uso personale, leggere attentamente il decreto URBANI, e si diano gli arresti domiciliari ad un Uxoricida arrestato in flagranza di reato (vedi recente episodi a Roma). E questi sono solo due esempi.

E' vero che non va incoraggiato con l'autocostruzione chi è digiuno delle conoscienze basilari di elettrotecnica, però di questo passo ci sarà una privativa anche per tinteggiarsi le pareti di casa :angry:

Poi, basta leggee le statistiche citate da Giac per capire quanto servano le privative: a nulla

Inserita:

Propongo che Castorama, Bricocenter e simili siano autorizzati a vendere materiale elettrico solo a chi è munito di apposito patentino!!!!

Inserita:

Ciao,

sicuramente in Svizzera, in tutti i cantoni, per qualunque intervento elettrico, bisogna avere una specifica specializzazione, che si ottiene dopo relativa scuola, apprendistato ed esame davanti ad una commissione, mi sembra dell'ESTI.

Anche per installare pannelli fotovoltaici, c'è un esame specifico, così come vengono suddivise le abilitazioni per "correnti forti e deboli". Uno può fare modifiche sull'impianto di casa, solo se lui stesso ha fatto una scuola da elettricista, ma deve comunicarlo all'ente energetico competente.

Gli impianti nelle case, comunque, sia in Svizzera, che in altri paesi europei, sono rispetto ai nostri anche più datati, alquanto miseri

e ridottiall'osso.

Qualche prese, e qualche comando luci, tutto qui, niente a che vedere con i nostri moduli a tre e più posti. Anche i centralini, non hanno tutte le linee che di solito usiamo noi.

Comunque, la pericolosità della corrente a 230 V è un dato di fatto, non riesco a capire perchè ci sia questo filone di pensiero che induce a ritenere che è ingiusto che per mettere mano ad un impianto elettrico una persona debba essere abilitato. Oltretutto, chi lavora sull'impianto ha tutti gli interessi a lavorare bene, perchè ne diventa

il responsabile.

Essendo la materia estremamente pericolosa, mi sembra

che sia ovvio che uno Stato pensi a regolarizzare la cosa. Che poi le amministrazioni trovino sempre il modo di complicare le cose ulteriormente è un dato di fatto, ma è un'altro argomento.

Che

gli altri stati europei lascino fare tutto a tutti , ben per loro.

Ma una cosa del genere non andrebbe bene sicuramente al nostro mondo latino. Non riesco ad immaginare cosa non succederebbe!

Quello riportato da giac, comunque,

non va letto come il fallimento della 46/90, ma come

il risultato di quello che fino si è riusciti ad ottenere con l'introduzione della 46/90.

Infatti , se si fossero analizzati gli stessi dati prima della sua introduzione, chissà che razza di percentuali si sarebbero rilevate.

La strada è ancora lunga, ma penso che piano piano, si riuscirà ad avere una ottima percentuale di impianti sicuri, sempre si riesca a sradicare il fai-da-te fatto da incompetenti, e migliorare la preparazione di una piccola parte di

installatori, che se pur mediocri, avranno sicuramente più cognizioni in materia di di qualcuno che si alza la mattina e decide che si fa l'impianto da solo.

Ribadisco che di elettricisti ce ne sono in giro una esagerazione, che si rubano i preventivi uno con l'altro per qualche decina di euro.

Sicuramente Tronik,per fare questo benedetto impianto nel garage

può trovarne uno discreto a prezzi ragionevoli, e che alla fine rilascerà la carta d'identità dell'impianto, ossia la dichiarazione di conformità, che gli consentirà prima di tuttodi dormire sonni tranquilli per quanto riguarda la sicurezza, e poinon dovrà in un futuro spendere più di quanto gli sia sembrato di risparmiare oggi, quando qualche verificatore verrà a chierergli di vedere la dichiarazione dell'impianto.

Questa mia considerazione, non vuole essere assolutamente terrorismo, ma un dato di fatto dettato dal semplice buon senso.

ciao

by thevenin

Inserita:

Io racconto la mia esperienza personale.

Ho iniziato a pensarla così la prima volta che ho visto un impianto con il "certificato" secondo la 46/90, fatto da una Ditta specializzata. Una fra le più importanti della città. Il cui titolare (un architetto) faceva - e fa - questi bei discorsi sulla sicurezza, sui rischi del fai-da-te, sulla necessità dell'abilitazione e del famoso pezzo di carta....

Ebbene questo impianto aveva una collezione di errori banali che potevano finire in un manuale di impianti elettrici, come esempio di cose da non fare.

Andato da lui, con molto tatto gli ho fatto notare gli errori.

All'inizio ha cercato di sostenere la tesi che era tutto a posto, tutto a Norma, tutto a regola d'arte.

Poi, quando ha capito che di impianti elettrici ne sapevo io molto più di lui, ha cambiato canzone: era il suo elettricista che aveva sbagliato! meno male.

Ha rimesso tutto a posto secondo gli appunti che gli avevo dato io.

Da allora ho imparato che è molto più sicuro il fai-da-te (oltre che più economico ed anche più divertente).

Ovviamente questo è la mia esperienza personale.......

Inserita:

Io vorrei mettere bene in chiaro alcune cose, che sembra non vengano capite da qualcuno; spero così di chiudere una discussione che, seppur interessante per certi versi, si sta indirizzando verso frittura d'aria.

A) Sono assolutamente contrario che chi non sa cosa sta facendo traffichi con tensioni maggiori di 24v!

B) Sono assolutamente convinto che, per legge, il fai da te in casa propria ne deve essere vietato in alcun modo! Se un individuo è ritenuto responsabile che decida lui cosa fare, perbacco. Tanto lo squilibrato che decide di suicidarsi con il gas facendo crollare il palazzo non lo elimini con le certificazioni.

C) Le abilitazioni non abilitano un bel niente! Se ci fosse stato bisogno di ulteriori verifiche ne ho avuta conferma in occasione della laurea di mia figlia. Mia figlia si è laureata in ingegneria civile, vecchio ordinamento, c/o Politecnico di Milano. Apena conseguita la laurea si iscritta ala prima sessione utile per l'esame di stato, esame sostenuto e superato. Da quel momento avrebbe potuto firmare l'intero progetto di un palazzo: cemento armato, impianto elettrico, idraulico e gas visto che, con il vecchio ordinamento, l'abilitazione è completa. Fortunatamente da persona intelligente e responsabile ha preferito farsi il doveroso apprendistato presso uno studio di ingegneria. Ora, dopo dieci anni di professione, ha tutta la necessaria esperienza per progettare e firmare i cementi armati, na si guarda bene dal firmare progetti di impiantistica elettrica, anche se ne avrebbe la facoltà.

CIA, provocatoriamente, ha ipotizzato il divieto di vendita di materiale elettrico a chi non è munito di certificato di installatore abilitato! Ma se si continua su questa strada diventerà una realtà molto triste. Finirà che per sostituire la lampadina si dovrà chiamare l'installatore certificato (la tensione di 230v è pericolosa); ovviamente emetterà regolare fattura: 5€ per la lampadina, 30€ diritto di chiamata, 30€ mano dopera, il tutto più IVA, poi strizzerà l'occhio e: "Se non necessita della fattura possiamo fare 50%, così risparmia metà dell'IVA....."

Se è questo che vogliamo che sia il futuro di un paese libero.....

Inserita:

In effetti penso anch'io che ormai questa discussione stia diventando sterile.

In pratica da una parte ci sono dei tecnici non installatori, sicuramente preparatissimi in tanti campi dell'elettronica e dell'elettrotecnica, che difendono a spada tratta qualunque fai da te sugli impianti elettrici, e che certo non si abbasseranno mai a chiamare un qualsiasi elettricista a metter mano al proprio impianto, ben sapendo di averne maggiore cognizioni . Dall'altra ci sono gli istallatori abilitati che, bravi o meno bravi che siano, si vedono portare via lavoro da persone che non hanno da sopportare spese fisse come INAIL,INPS,assicurazioni varie, attrezzature,dipendenti, affitto, automezzi ecc.,ecc.

Ai primi faccio notare una cosa, cioè che quando rivendicano il fai da te ad oltranza per tutti a casa propria, dimenticano che le conoscienze elettriche della persona media che vuole risparmiare sull'elettricista sono sicuramente notevolmente inferiori alle loro, a volte praticamente nulle. Faccio un esempio, e se a qualche novello bricoleur , vostro coinquilino in un condominio, venisse la brillante idea di usare come terra il tubo dell'acqua? Siete ancora di questo avviso del fai da te per tutti?

Agli installatori invece suggerisco di, prima di tutto di tenersi aggiornati, poi di tenere prezzi equi, in modo da tagliare le gambe all'abusivismo.

In ogni campo, anche se si è abilitati a qualsiasi cosa, l'esperienza la si fa giorno dopo giorno. L'importante è partire con gli strumenti giusti che ti consentino di arrivare alle soluzioni ottimali.

Con questo concludo e saluto tutti.

by thevenin

Inserita:

Ottima sintesi.

Solo una osservazione: difendo il fai-da-te elettrico quando questo è senza scopo di lucro.... ;)

Inserita:

di certo l'inquilino bricoleur tuttofare in questo caso non puoi certo definirlo un tecnico.

ivano65

Inserita:

Se qualcuno gira per cantieri (piccoli-grandi) si renderà conto della situazione ridicola, al pomeriggio a tirare cavi .............al mattino paletta e fischietto, controlli???sanzioni??? .................è più facile "bacchettare" il professionista per una virgola in meno sulla DDC !!!!

Inserita:

di certo l'inquilino bricoleur tuttofare in questo caso non puoi certo definirlo un tecnico.....

Ottima osservazione. Ma chi merita il termine di tecnico? Basta un diploma? un'iscrizione all'albo? all'ordine degli ingegneri per essere tecnici? Perchè uno con la 5a elementare non puo' essere definito un tecnico. Conosco qualcuno che negli 60 con la 5a elementare divenne elettrictsa con la Scuola Radio Elettra. Lo conobbi nel 1980 ed era un tecnico in gamba. Ormai è 70enne ma l'occhio pratico ad un'eventuale pericolo o strafalcionata gli è rimasto.

Vhiedo nuovamente: CHI E? TECNICO? Chi puo' fregiarsi di quest'appellativo.

Inserita:
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Finirà che per sostituire la lampadina si dovrà chiamare l'installatore certificato (la tensione di 230v è pericolosa); ovviamente emetterà regolare fattura: 5€ per la lampadina, 30€ diritto di chiamata, 30€ mano dopera, il tutto più IVA, poi strizzerà l'occhio e: "Se non necessita della fattura possiamo fare 50%, così risparmia metà dell'IVA....."

Non si trattava di sostituire la lampadina, ma una etichetta con il nome in un citofono condominiale.

E' un lavoro semplicissimo, massimo 5 minuti, che non richiede particolari competenze ma solo un cacciavite e un po' di buon senso.

A casa propria ognuno fa da sè, anche se non si potrebbe, ma in nelle parti comuni di un condominio, si sa, bisogna affidarsi ad un manutentore abilitato-autorizzato-patentato a i sensi della legge etc etc

Ebbene il citofonista ha chiesto 38 euro. Mi sembra una enormità.

Solo per la sostituzione, perché l'etichetta l'ho fornita io senza alcun compenso, realizzata con una semplice etichettatrrice elettronica Dymo.

Mi chiedo: ma l'etichetta Dymo sarà "a Norma "? forse no, meglio era farla fare al citofonista abilitato.....

  • 2 months later...
Inserita:

La legge 46/90 è , a mio parere, nata per mettere un freno al lavoro nero. Termine quest’ultimo che altro non è che una contraddizioni di termini. Come dire latte nero o pece bianca o amabile sicario.

Il certificato di conformità fra l’altro, vale tanto quanto. In caso di incendio,incidente o qunat’altro l’elettricista che ha rilasciato tale documento puo’ sempre affermare che qualcun altro, successivamente ha effettuato delle modifiche. Pur non essendo un esperto di diritto ,secondo me il certificato di conformità con relativa fattura come prova di colpevolezza da parte dell’elettricista fa parte da tutte le parti. O si pretende forse che l’elettricista metta i sigilli a cassette di derivazione,quadri, scatole 503 e quant’altro?

Ma torniamo al lavoro nero. Sostenevo appunto che esso è solo una contraddizione di termini. Il lavoro è per sua natura attività nobile. Se esso è nero,illegale o clandestino lo spaccio di droga che attività è ? Da educande?

Diversi sono i soggetti che praticano questo tipo di attività in tutti i campi. Gia ma come la definiamo? Forse lavoro fuori dalle regole è un termine piu’ adatto.

Ma torniamo ai soggetti. Essi sono, in un insieme che non vuole essere completo:,

a) coloro che lo fanno senza nulla guadagnare, in casa propria o presso amici e parenti. Ma cio’ non toglie il disturbo economico agli artigiani regolarmente iscritti. Leggasi concorrenza illegale.

B) Coloro che lo fanno come seconda attività, con l’obbiettivo di guadagnare ancor di piu’. Lo fanno quasi sempre a prezzo di mercato, perché non temono la concorrenza. Tanto lo stipendio assicurato già c’è l’hanno.

c) Coloro che pur avendo lo stipendio hanno anche dei gravi disagi familiari, dove il denaro non basta mai. Ma questi sono soggetti che farebbero qualunque lavoro.

d) Coloro che lo fanno per il naturale istinto alla sopravvivenza. Vivono in contesti sociali dove c’è un forte tasso di disoccupazione per cui o si và a rubare oppure, se si conosce un mestiere lo si fa. Sono inseriti nel mondo economico e spesso guadagnano tanto da sopravvivere e comunque non tanto da far fronte alle tasse fisse che un’attività in proprio comporta. Infatti se c’è un alto tasso di disoccupazione c’è anche un alta percentuale di professionisti, ma non c’è mercato per tutti, si sopravive appunto.

e) E poi abbiamo i furboni alla grande. Regolarmente iscritti spesso, volentieri e quasi sempre si scordano la fattura ed i documenti fiscali in generale. Avvalendosi di manodopera saltuaria regolarmente non messa in regola

Ma la legge 46/90 ai punti da me citati ha forse risolto qualcosa? Non mi pare.

Certo si potrebbe obiettare che essa è mirata a distinguere i veri professionisti dagli strafalcioni.

Ma basta essere iscritti all’artigianato e firmare un documento per essere dei professionisti?

Puo’ forse servire a qualcosa. A sentirsi piu’ grandi. A dare l’impressione che si fa un lavoro da pochi, al piacere di mettere una firma su un foglio di carta. Piacere immenso, da sempre sinonimo di importanza. Quantunque un artigiano moderno farebbe volentieri a meno di tale piacere. Oltre una mezz’ora al giorno se ne va in scartoffie varie, interpretazioni di leggi e leggini, contatti con commercialisti, ragionieri e consulenti del lavoro. Un’altra mezz’ora per riordinare le idee , mezz’ora per rendersi conto che non s’è capito nulla, ed un’altra ora per fugare ogni dubbio: neanche i consulenti hanno capito granchè.

Come soleva dire Boccaccio ( non fate cattivi pensieri….ma era lui?) Stretta la folgia, larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia.

N.B. La Costituizione Italiana garantisce la libertà di opinione senza mettere limiti. Ovvero non c’è alcuna legge che proibisca di sparare cazz…, è quindi mio diritto approffitare di questa lacuna giuridica ( altrimenti resteremmo senza politici….intendo se proibiamo le cazz…resteremmo senza politici).

Inserita:

A mio avviso ci sarà sempre.

E credo che questo sia un bene, perchè fin che sarà così saremo più liberi.

D' altronde chi in casa propria non si arrangia?

Es. Un lavoratore dipendente elettricista, in gamba se fa dei lavori in casa propria a chi arreca danno? Al suo datore di lavoro? Al fisco? A lui stesso?

E allora ognuno di noi se fa qualsiasi lavoro in casa propria a chi arreca danno? All' imbianchino, al muratore, al falegname? Al fisco? A lui stesso?

Chi è esente scagli la prima pietra.

Credo che un buon professionista es. artigiano elettricista abbia tanti altri modi per accattivarsi il cliente oltre alle imposizioni provenienti dall' alto.

Opinione personale di un lavoratore dipendente.

Inserita:

Mi viene in mente la svizzera, se provi in casa tua a muovere un chiodo, il vicino di casa ti fa arrivare i "Polizei" in un lampo che ti ricordano di non muovere quel chiodo ed inoltre ti fanno la multa.

A mio avviso questo sistema farà senz' altro entrare più soldi nelle casse dello stato e probabilmente si eviterà di trovare in giro quegli aborti nei quali spesso e volentieri si incappa.

Ma a che prezzo?

Inserita:
  Quote
Il certificato di conformità fra l’altro, vale tanto quanto. In caso di incendio,incidente o qunat’altro l’elettricista che ha rilasciato tale documento puo’ sempre affermare che qualcun altro, successivamente ha effettuato delle modifiche

Non basta la sua affermazione, deve provarlo con documentazione adeguata!

  Quote
Mi viene in mente la svizzera, se provi in casa tua a muovere un chiodo, il vicino di casa ti fa arrivare i "Polizei" in un lampo che ti ricordano di non muovere quel chiodo ed inoltre ti fanno la multa.

Io ci vivo vicino alla Svizzera, hanno alcune cose buone e tante pessime. Questa è una delle pessime.

Comunque la discussione l'ho riunita con una precedente perchè è inutile ripetere sempre le medesime cose.

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