oronzo_canà Inserito: 6 maggio 2005 Segnala Inserito: 6 maggio 2005 Salve a tutti , sono un neolaureato in Ing. Elettronica , già perito elettronico , in procinto di sostenere l'esame di stato per l'abilitazione alla professione. Ho lavorato ai tempi dell'ITIS come elettricista e adesso mi piacerebbe intraprendere la carriera dal punto di vista della progettazione di impianti elettrici , impianti di allarme , antincendio , ecc.Vorrei sapere se conoscete qualche sito in cui siano spiegate , in modo chiaro ad esempio tramite delle FAQ , le questioni legate alla legge 46/90 sulla possibilità di installare e/o progettare impianti elettrici e tecnologici.Ho letto la legge , ma non mi pare ci sia tutto : so ad esempio che gli ingegneri elettronici quinquennali possono progettare impianti elettrici , gli ingegneri elettronici triennali no , ma i periti elettronici con 1 anno di esperienza , si. Dove sono scritte queste norme , se nella legge non ve n'è traccia?
antstan Inserita: 6 maggio 2005 Segnala Inserita: 6 maggio 2005 (modificato) L'unica differenza che c'è a termini di legge sugli ingegneri triennali e quinquennali è un limite sul costo del progetto. Per i primi non può superare il milione di euro!!!Per un elettronico non credo sia un limite restrittivo......Comunque dovresti trovare qualcosa su:http://www.elektro.it/http://www.interlex.it/index.htmhttp://www.ispesl.it/ Modificato: 6 maggio 2005 da antstan
oronzo_canà Inserita: 6 maggio 2005 Autore Segnala Inserita: 6 maggio 2005 p.s. : altra questione cui non ho trovato risposta è perché gli impianti d'automazione basati su PLC non rientrano nella legge 46/90.Eppure all'articolo 2 comma 1 leggo "impianti elettronici in genere". Un sistema d'automazione non è un impianto elettronico? E un impianto d'allarme?
oronzo_canà Inserita: 6 maggio 2005 Autore Segnala Inserita: 6 maggio 2005 (modificato) L'unica differenza che c'è a termini di legge sugli ingegneri triennali e quinquennali è un limite sul costo del progetto. Per i primi non può superare il milione di euro!!!Guarda, so x certo che questo non è vero. Un ingegnere elettronico N.O. ( triennale) ha l'obbligo di iscriversi al settore informazione dell'albo degli ingegneri, mentre l'abilitazione al progetto di impianti elettrici si raggiunge iscrivendosi al settore industriale. Poi , fra tutti gli iscritti al settore industriale , ci dovrebbe essere questo tetto di costo per i triennali. Ma se proprio ti fanno iscrivere, ciccia. E' paradossale , ma è così. Un perito elettronico si , un ingegnere elettronico no. Modificato: 6 maggio 2005 da oronzo_canà
antstan Inserita: 6 maggio 2005 Segnala Inserita: 6 maggio 2005 Non è così, tanto è vero che esistono specializzazioni alla triennale relative al settore industrialespec. Elettronica di potenzaInoltre il triennale può iscriversi ad entrambi gli albi contemporaneamente.....Mi sono informato su questo.
oronzo_canà Inserita: 6 maggio 2005 Autore Segnala Inserita: 6 maggio 2005 (modificato) guarda, "Ingegneria Elettronica" classica triennale appartiene alla classe 09 , cioè "Ingegneria dell'Informazione" e come tale ti puoi iscrivere solo al settore informazione ( il che ti preclude di fatto l'abilitazione al progetto di impianti elettrici").Che poi esista una laurea specialistica in Elettronica di Potenza che ti permette di entrare nel settore industriale , è un altro discorso. Resta il fatto che con la triennale in Elettronica non puoi progettare, devi fare altri 2 anni. E sinceramente mi interessa poco , essendo del V.O. e quindi escluso da queste classificazioni.comunque siamo un po' OT , io volevo sapere dove trovare informazioni aggiuntive che mancavano nella legge. Nel frattempo ho cercato un po' meglio e ho trovato qualcosa : Decreto di attuazione della legge, DPR447 del 1991. E i dubbi restano : leggo all'articolo 4 lettera D che "[..]sussiste l'obbligo di redazione del progetto per gli impianti elettronici in genere, quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione[..]". Perché quindi i sistemi di controllo e di automazione non rientrano in questa categoria , visto che comunque "coesistono con impianti elettrici" e regolano il flusso della corrente elettrica verso le utenze che devono controllare? Modificato: 6 maggio 2005 da oronzo_canà
rguaresc Inserita: 6 maggio 2005 Segnala Inserita: 6 maggio 2005 (modificato) p.s. : altra questione cui non ho trovato risposta è perché gli impianti d'automazione basati su PLC non rientrano nella legge 46/90.L'ambito di applicazione in sintesi:Negli edifici civili: impianto elettrico, elettronico, riscaldamento, acqua, gasNegli edifici industr./comm.: solo per l'impianto elettrico.La legge 46/90 e' intervenuta in quei settori per i quali solitamente il committente dell'impianto non ha una competenza specifica.Vecchia discussione 4690_old Modificato: 6 maggio 2005 da rguaresc
ClA Inserita: 6 maggio 2005 Segnala Inserita: 6 maggio 2005 Cercate anche il decreto Cassese (non ricordo il numero) che parla di qs argomenti.
cavaand Inserita: 7 maggio 2005 Segnala Inserita: 7 maggio 2005 X oronzo canàLa legge 46/90 si riferisce (art 1) regolamento di attuazionea) agli impianti di produzione, di trasporto di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore. agli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antennee gli impianti di protezione da scariche atmosferiche.ecc... ecc... non vi scrivo tutto il testo della legge ma solo la parte elettrica iniziale;leggendo con attenzione si evince che un antifurto è un impianto elettronico così come un citofono o un impianto d'antenna sia sat o terrestre e se sono installati in strutture immobili residenziali e/o commerciali, (praticamente tutti gli edifici) sono sottoposti a 46/90 quindi devono essere relizzati da una ditta in possesso dei requisiti tecnici previsti dalla stessa legge con l'Art 3 comma a-b-c-d, mentre inpianti di automazione vedi una semplice tapparella automatizzata un cancello elettrico o un automazione di una macchina rotativa da stampa, vengono entrambi considerati bordo macchina, detti nella legge impianti a corredo di questa, per questi ultimi non è neppure indispensabile avere dei requisiti professionali pultroppo anche un ciabattino (con tutto il rispetto per la categoria) non in possesso delle nozioni base li può realizzare.Mentre per l'ambito progettazione vedi l'Art 6 comma 1 Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui ai commi 1, lettere a-b-c-e-g del'art 1 è obbligatoria ( se previsto dall art 15)la redazione di progetto da parte di professinisti , iscritti negli albi professionali, nell'ambito delle rispettive competenze. Se tu sei un ingeniere elettronico che ne capisci di corrente? la tua competenza riguarda l'elettronica, non prendere le mie ultime righe come offesa, sicuramente hai conoscenze nel campo elettrico ma non le prevede più la legge quindi ciccia.
oronzo_canà Inserita: 10 maggio 2005 Autore Segnala Inserita: 10 maggio 2005 Non la prendo come un'offesa, sono un ingegnere elettronico ad indirizzo automazione... quindi ad esempio sui sistemi trifase e sui motori elettrici e applicazioni elettromeccaniche ho le mie competenze. Per dirti che le competenze sono piuttosto trasversali e con un po' di pratica penso di poterci essere abbastanza dentro nel giro di qualche anno.Tanto per capirci, ne capisco certo di + di tanti ingegneri civili che pure firmano impianti elettrici da decenni.E del resto la legge me lo consente: iscrivendomi all'albo col vecchio metodo ( fino al 2006 ) non è prevista la suddivisione in settori.
cavaand Inserita: 10 maggio 2005 Segnala Inserita: 10 maggio 2005 Sul fatto che ne sai più di alcuni sedicenti ingegneri non ne ho dubbi, il legislatore con la suddivisione dei settori voleva come è giusto (direi) specializzare chi si incarica di fare i progetti, fino a prima dell'avvento di tale norma, ad esempio un architetto poteva firmare un progetto elettrico !!! che ne può sapere quello di corrente??? considerando anche che lui la legge di ohm la vede solo in fisica, che peraltro non è neppure una materia d'esame obbligatoria...
oronzo_canà Inserita: 12 maggio 2005 Autore Segnala Inserita: 12 maggio 2005 a mio parere siamo andati da un estremo all'altro. Un conto è vietare ad un architetto di firmare impianti elettrici ( giusto , come del resto io da ingegnere elettronico non ho alcuna pretesa di progettare una casa ) , un conto è vietare ad un ingegnere elettronico ( tantopiù specializzato in automazione o elettronica industriale e di potenza ) , magari obbligandolo ad una dovuta esperienza come tirocinante , di specializzarsi nell'ambito dell'elettrotecnica , che non è così distante dall'elettronica come può esserlo invece, ad esempio, la scienza delle costruzioni o il design architettonico.Trattasi di pareri, ovviamente. Ciao.
MAX-75 Inserita: 16 maggio 2005 Segnala Inserita: 16 maggio 2005 mentre inpianti di automazione vedi una semplice tapparella automatizzata un cancello elettrico o un automazione di una macchina rotativa da stampa, vengono entrambi considerati bordo macchina, detti nella legge impianti a corredo di questa, per questi ultimi non è neppure indispensabile avere dei requisiti professionali pultroppo anche un ciabattino (con tutto il rispetto per la categoria) non in possesso delle nozioni base li può realizzare.ho sistemato pochi giorni fa un cancello elettrico di una palazzinaal quale mancava solo la lama davanti e poi lo si poteva utilizzarecome affettatrice....coste a filo...zero... nemmeno montatafotocellule funzionanti..zero...un bel ponticello nella scheda che toglie tutti i problemi...
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