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Sezioni Cavi Unipolari


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Inserito:

Salve a tutti i partecipanti del Forum.

Per determinare la sezione dei cavi unipolari per impianti civili è sufficiente la regola 3A x mm°.

Qaualè la normativa di sicurezza??

Saluti a Tutti


matteobenatti
Inserita:

Questa regola NON esiste.

Semplicemente la normativa CEI 64-8 (Impianti elettrici utilizzatori in BT) prevede, con delle tabelle o formule di calcolo qual'è la sezione dei cavi unipolari o multipolari in funzione di assorbimento, lunghezza, tipo di posa e utilizzo dei locali.

Non è facile con una sola domanda esaurire un argomentdo sul quale esistono interi capitoli di normative e leggi.

Sii più specifico (es. impianto di terra ha sezioni che seguono regole precise, così come per l'alimentazione, cosi come per gli utilizzatori, impianti luce o forza.)

Inserita:

Esempio, Alimentazioni forni e sua messa a terra.

Paolo Cattani
Inserita:

La regola della "densità di corrente" di 3 o 4 o "n" ampere/mm2 è pura leggenda, e risale forse a quando gli elettricisti avevano solo la prima elementare.

Visto che si parla di impianti civili, suppongo si parli di forni da cucina, e non di forni per acciaieria, al plasma, per vetro etc.

Se il discorso riguarda il cavo del forno o la linea che va al contatore implica due ragionamenti diversi: nel caso della linea, viene usata di solito una presa da 16 A, quindi le norme prevedono una sezione minima di 2,5 mm2, che può essere maggiorata a 4 o più mm2 nel caso di declassamento della portata dovuto alla presenza di più circuiti nello stesso tubo, alla posa incassata o in canale, e soprattutto nel caso di linee di una certa lunghezza, onde evitare forti cadute di tensione. Tutto ciò fermo restando il dovere di proteggerla con un magnetotermico da 16A.

Perchè non descrivi meglio la tua esigenza e le tue richieste?

Inserita: (modificato)

Sono d'accordo che una presa da 16A cavo da 2,5mm2o superiore, ma una regola per arrivare a questo c'è?

Poi perchè è una leggenda o una regola della prima elementare??

Modificato: da jekpf
Inserita:

In generale per determinare la portata di un conduttore si può considerare il valore nominale riportato sulle tabelle CEI-UNEL (riferito a condizioni di posa "standard") moltiplicato per un coefficiente che tiene conto della riduzione di portata dovuta alle condizioni di posa reali.

Grazie a questo procedimento si è in grado di determinare la sezione necessaria per portare una determinata corrente in determinate condizioni. A questo punto è necessario verificare che la caduta di tensione causata dalla resistenza del conduttore sia entro i limiti accettabili.

La caduta di tensione la si determina grazie alla legge di Ohm (V=RxI); la resistenza del conduttore la si può calcolare moltiplicando la resistenza unitaria per la lunghezza della linea.

Se la caduta di tensione calcolata risulta essere troppo elevata è necessario aumentare la sezione del conduttore (con conseguente riduzione della resistenza).

Ogni caso è diverso dagli altri ... non esiste una "regoletta" sempre valida.

Nel campo dell' impiantistica civile tuttavia (in cui le tipologie degli impianti e le problematiche sono grossomodo "standard" e non presentano grosse particolarità) si possono considerare alcune "regolette" semplici e dettate dall' esperienza (e dalla "tradizione"), tipo:

- 1,5 mm2 per le linee luci (o 2,5 mm2 per le dorsali e le linee particolarmente lunghe);

- 2,5 mm2 per le linee prese (o 4 mm2 per le dorsali e le linee particolarmente lunghe);

- 6 mm2 per la linea montante (o 10 mm2 per le linee particolarmente lunghe);

ecc.

Tali sezioni sono corrette nella quasi totalità dei casi!

Ovviamente esiste poi il metodo "completamente analitico" per il calcolo della portata dei cavi (tale metodo è stato utilizzato per ricavare le tabelle unificate di riferimento), se non sbaglio descritto dalla norma CEI 20-21, ma è una pazzia utilizzare tale metodo per dimensionare una conduttura!

Paolo Cattani
Inserita:
Sono d'accordo che una presa da 16A cavo da 2,5mm2o superiore, ma una regola per arrivare a questo c'è?

Come già detto anche da altri, la regola è fare i calcoli: se vuoi risparmiarti la fatica. Gabriele Riva aveva dato un buon link per la general cavi; hanno un programmino interessante, basta registrarsi.

Se si tratta di cose semplici e distanze corte, usa le tabelle UNEL e risparmi buona parte dei calcoli, verifichi solo la caduta di tensione.

Poi perchè è una leggenda o una regola della prima elementare??

Per lo stesso motivo descritto: risale a quando gli elettricisti si limitavano a farti funzionare la luce in qualche maniera: mettersi a far conti sarebbe stato troppo per loro, e qualcuno non ne sarebbe stato nemmeno capace. Quanto alla leggenda, togliti la curiosità di fare i calcoli su qualche linea di esempio (magari usando il programmino proposto) e vedere le differenze con la "regola dei 3 A", sia in termini di portata che di costo di acquisto dei cavi.

Ricordo che da noi (che ci piace risparmiare) anni fa girava la regola dei 6 A!

Inserita:
togliti la curiosità di fare i calcoli su qualche linea di esempio (magari usando il programmino proposto)

Altro che programmino, carta e penna e legge di Ohm. Akltrimenti, con il programmino, non si impara! ;)

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