stefano_ Inserita: 18 marzo 2006 Segnala Inserita: 18 marzo 2006 preparatevi, stò per dire una cavolata ho letto - Aggiungo inoltre un' osservazione sull' importanza di avere un impianto di terra unico per tutti i pali di uno stesso impianto di illuminazione pubblica: se avessimo un dispersore per ogni palo (non intercollegati) potrebbe verificarsi la seguente situazione:Su di un primo palo il neutro va a terra per un cedimento di isolamento; il differenziale a monte potrebbe non intervenire perchè la corrente di dispersione è molto bassa: la situazione potrebbe permanere per diverso tempo in quanto nessuno se ne accorge.- Su di un secondo palo la fase va a terra per un cedimento di isolamento: il circuito si chiude attraverso il percorso di terra che separa i due pali ed il neutro a terra nel primo palo: l' interruttore differenziale potrebbe non intervenire e il secondo palo potrebbe assumere una tensione pericolosa!in pratica nel primo palo il neutro va a terra ed il diff non se ne accorge perché la corrente di dispersione è debole, nel secondo palo invece è la fase che va a terra e fa diventare il "palo un conduttore attivo" ma anche quì il diff non interviene.Se l'impianto di terra è unico oppure per assurdo abbiamo una palina per ogni palo cosa cambia ??Se la corrente di dispersione è debole il diff non interviene comunque Sbaglio ?Scusate ancora l'ignorana...
LB81 Inserita: 18 marzo 2006 Segnala Inserita: 18 marzo 2006 Se l'impianto di terra è unico oppure per assurdo abbiamo una palina per ogni palo cosa cambia ??Senza considerare la qualità degli impianti, non cambierebbe niente. Due lampioni normalmente non sono simultaneamente accessibili, poichè si trovano ad una certa distanza tra loro; soltanto se fossero vicinissimi (cosa alquanto improbabile) bisognerebbe collegarli per forza allo stesso impianto di terra.Ciao.
patron Inserita: 18 marzo 2006 Autore Segnala Inserita: 18 marzo 2006 Sulla stessa scia di questa discussione pongo un altro quesito: supponendo di avere una galleria stradale, la cui unica utenza sia l'impianto di illuminazione, alimentato da un quadro stradale con consegna TT in BT di potenz adeguata, se i corpi illuminanti sono tutti a doppio isolamento, l'impianto di terra non serve??
aleghost Inserita: 20 marzo 2006 Segnala Inserita: 20 marzo 2006 se i corpi illuminanti sono tutti a doppio isolamento, l'impianto di terra non serve??come ha più volte ribadoto microelektra: in tal caso è vietato metterli a terra! Spero sia chairo adesso.Su di un primo palo il neutro va a terra per un cedimento di isolamento; il differenziale a monte potrebbe non intervenire perchè la corrente di dispersione è molto bassa: la situazione potrebbe permanere per diverso tempo in quanto nessuno se ne accorge.Questo è il caso di un dispersore per palo. Ricordiamoci che la corrente preferisce andare veso percorsi a minore resistenza. (avete presente un partitore di corrente?)Se metto un dispersore per palo la corrente ha una resistenza molto maggiore nel richiudersi attraverso la terra e così preferisce richiudersi attraverso il neutro.- Su di un secondo palo la fase va a terra per un cedimento di isolamento: il circuito si chiude attraverso il percorso di terra che separa i due pali ed il neutro a terra nel primo palo: l' interruttore differenziale potrebbe non intervenire e il secondo palo potrebbe assumere una tensione pericolosa!Questo è sempre il caso di un dispersore per palo. in tal caso la corrente di guasto potrebber preferire richudersi attraverso i due dispersori dei due pali guasti.Se utilizzo un impianto di terra unico con un solo dispersore collegato ai pali allora la corrente di guasto ha due vie di bassa resistenza per cui anche un primo guasto del neutro a terra fa intervenire la protezione a monte.
ClA Inserita: 20 marzo 2006 Segnala Inserita: 20 marzo 2006 come ha più volte ribadoto microelektra: in tal caso è vietato metterli a terra! Spero sia chairo adesso. Ma la domanda era un'altra.Non se essi vanno collegati all'impianto di terra, ma se l'impianto di terra va fatto comunque (per altri scopi) o può essere omesso.
patron Inserita: 20 marzo 2006 Autore Segnala Inserita: 20 marzo 2006 La domanda era se l'unica utenza presente nella galleria è l'impianto di illuminazione, allora è inutile l'impianto di terra essendo i corpi illuminanti a doppio isolamento.E la carpenteria del quadro come si mette a terra?
patron Inserita: 20 marzo 2006 Autore Segnala Inserita: 20 marzo 2006 comunque si, la mia domanda era esattamente quella riassunta da CIA, il fatto che i corpi illuminanti a doppio isolamento non vadano messi a terra l'avevo capito, grazie comunque per la fiducia....
aleghost Inserita: 20 marzo 2006 Segnala Inserita: 20 marzo 2006 è vero, non avevo letto bene la domanda.L'impianto di terra lo devi fare comunque, essendo il sistema un TT. Come deve essere realizzato dipende da come riesci a soddisfare la condizione (CEI 64-8 413.1.4.2) imposta per la protezione contro i contatti indiretti.
patron Inserita: 20 marzo 2006 Autore Segnala Inserita: 20 marzo 2006 Grazie della risposta, mi pareva alquanto strano infatti;la cosa che mi perplime è che in effetti i corpi illuminanti non dovrebbero andare in tensione essendo a doppio isolamento, quindi in che casi posso avere contatti indiretti con parti in tensione?Magari durante la manutenzione potrebbero andare in tensione le passerelle portacavi?
aleghost Inserita: 20 marzo 2006 Segnala Inserita: 20 marzo 2006 può andare in tensione la carcassa del quadro (se non è a doppio isolamento) o qualsiasi altra massa e/o massa estranea.
patron Inserita: 10 aprile 2006 Autore Segnala Inserita: 10 aprile 2006 Riprendo questo topic per porvi un'altra questione:se per ho una linea di illuminazione, con apparecchi illuminanti non a doppio isolamento, quello che faccio è collegare i pali dell'intera linea con una corda di rame al loro bullone di terra, mentre per la messa a terra dell'apparecchio illuminante?E' possibile metterlo a terra direttamente dalla corda di rame? O è necessario oltre alla corda di rame portare il conduttore di protezione?Se non sbaglio il differenziale dovrebbe scattare anche effettuando il collegamento dalla corda di rame, visto che questa poi arriverebbe al nodo eqp, e poi un conduttore g/v andrebbe da questo nodo fino all'interruttore differenziale.Che mi dite?Grazie a tutti.
patron Inserita: 9 maggio 2006 Autore Segnala Inserita: 9 maggio 2006 Riprendo questo topic per riporre la domanda che avevo fatto qualche tempo fa:chiarito il fatto che se i corpi illuminanti sono a doppio isolamento allora non c'è la necessità della messa a terra dei pali (anche se sicuramente in molti lo faranno lo stesso...), se il corpo illuminante non è a doppio isolamento, ho la necessità di mettere a terra sia il palo metallico che il corpo illuminante; l'armatura del palo è messa a terra col collegamento derivato dalla corda di rame, mentre il collegamento al corpo illuminante?
patron Inserita: 11 maggio 2006 Autore Segnala Inserita: 11 maggio 2006 Ho trovato in rete questo disegno su un sito noto come oppo....possibile che sbaglino in modo così grossolano.............?Sbaglio o se il corpo illuminante non è a doppio isolamento si può sfruttare lo stesso picchetto per la derivazione del conduttore di pretezione che va al corpo illuminante?
aleghost Inserita: 12 maggio 2006 Segnala Inserita: 12 maggio 2006 In effetti il particolare è palesemente errato.Inoltre, altro errore, l'impianto di terra dovrebbe essere unico e non con un picchetto per palo. Il PE delll'armatura lo puoi derivare dalla morsettiera sul palo.
patron Inserita: 12 maggio 2006 Autore Segnala Inserita: 12 maggio 2006 beh, in realtà se i picchetti sono colegati da un'unica corda di rame l'impianto è unico o sbaglio?riguardo alla derivazione del PE dalla morsettiera, okma la morsettiera come è collegata a terra?
Mauro Dalseno Inserita: 16 maggio 2006 Segnala Inserita: 16 maggio 2006 La morsettiera e il corpo illuminante se sono in Classe 1 vanno collegati nel pozzetto del plinto di fondazione alla stessa tera del palo, in pratica alla corda di terra passante che collega a terra tutti i pali. I corpi illuminanti in classe II sono parecchio usati perche' non esistendo l'impianto di terra questi impianti non sono soggetti alla verifica periodica dell'impianto di terra che e' una bella seccatura per i comuni e gli enti che gestiscono questi impianti.
patron Inserita: 27 maggio 2006 Autore Segnala Inserita: 27 maggio 2006 Donanda stupida (o forse no.... )Se si verificasse un caso in cui fossero presenti più consegne (3 o 4) TT in punti vicini (chessò, nello stesso locale o in due locali adiacenti) con diversi contatori, tecnicamente è corretto fare un unico impianto di terra per tutte quante le consegne?
ivano65 Inserita: 27 maggio 2006 Segnala Inserita: 27 maggio 2006 (modificato) e' corretto , tieni presente che dovrai coordinare la resistenza di terra con la massima corrente teorica che l'impianto potrebbe essere chiamato a disperdere, praticamente la somma delle Idn di tutti i differenziali,anche se in pratica non avverra' mai.ad esempio 1 30ma1 100ma1 1Adovrai fare in modo che se verso terra transitera' una corrente di 1130 ma (1.13 A) la tensione di terra non deve superare 50Vtieni presente che se l'impianto fa' parte di utenze diverse poste in un unico stabile e' obbligatorio che l'impianto di terra sia unicoivano65 Modificato: 27 maggio 2006 da ivano65
patron Inserita: 27 maggio 2006 Autore Segnala Inserita: 27 maggio 2006 Grazie per la risposta In realtà anche io ero praticamente convinto che si dovesse fare cosìQuello che mi ha fatto venire il dubbio è questo: mettiamo che ci sono due utenze che sono alimentate da due consegne diverse e quindi da due quadri elettrici diversi, è possibile portare un unico conduttore di protezione con sezione adeguata e poi da questo si derivano le connessioni alle 2 utenze diverse.Il conduttore di protezione unico, dove si attesta, sul collettore di terra principale o su un collettore di terra di uno dei due quadri?
patron Inserita: 18 luglio 2006 Autore Segnala Inserita: 18 luglio 2006 dovrai fare in modo che se verso terra transitera' una corrente di 1130 ma (1.13 A) la tensione di terra non deve superare 50VNon mi torna, in pratica in un impianto TT la resistenza di terra deve essere pari a 50/Idn, quindi nel caso di 1,13 A la resistenza di terra dovrà essere minore di 50 ohm, naturalmente se la Idn è minore posso avere una resistenza di terra maggiore.mi manca il collegamento con la tensione di terra, ma forse è solo perchè ormai penso solo alle ferie
aleghost Inserita: 19 luglio 2006 Segnala Inserita: 19 luglio 2006 infatti, 50V è la tensione di contatto limite che rappresenta il valore massimo delle tensioni di contatto a vuoto che possono permanere per un tempo indefinito sulle masse (in ambienti particolari è 25V). In sostanza, secondo la curva di sicurezza IEC, 50V di tensione di contatto a vuoto non sono pericolosi per il corpo umano.Non mi torna, in pratica in un impianto TT la resistenza di terra deve essere pari a 50/Idn, quindi nel caso di 1,13 A la resistenza di terra dovrà essere minore di 50 ohm, naturalmente se la Idn è minore posso avere una resistenza di terra maggiore.esatto
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