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Compensazione Dell' Energia Reattiva - Power Factor Control in TEMPO REALE


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Inserito:

Mi è stato indicato da un collaboratore questo sito, di un' azienda che commercializza in Italia due apparecchiature (di produzione israeliana) che mi sembrano molto interessanti ed assolutamente innovative (non avevo mai sentito di sistemi del genere :blink: !).

Da quanto ho potuto interpretare leggendo le schede tecniche messe a disposizione sul sito, queste apparecchiature sono in grado di compensare l' energia reattiva (cioè di "rifasare") in tempo reale (mediante inserzioni di carichi reattivi effettuate con commutazioni statiche che avvengono allo zero di corrente :o ), addirittura nell' ambito di un ciclo della rete!

Se queste apparecchiature funzionano veramente come dichiarato, potrebbero risolvere parecchi problemi comuni nei contesti industriali (ad esempio i cali di tensione dovuti agli avviamenti di grossi motori o alle correnti di spunto a basso fattore di potenza in genere).

Sono inoltre elencati diversi altri vantaggi, tra cui l' abbattimento delle armoniche in rete e l' eliminazione del pericolo di risonanza dei condensatori con la rete (anche se non ho ben capito come questo viene ottenuto <_< ).

Vorrei sentire i pareri e le osservazioni degli esperti su questi apparecchi ... che spero intervengano nella discussione portando come sempre il loro prezioso contributo :D .


Inserita:

Le risonanze sono portate sotto la frequenza dominante semplicemente con l'inserzione di opportune reattanze interne al sistema

Inserita:

Avevo già sentito parlare di quei prodotti, se non sbaglio dai noti produttori di condensatori e rifasamenti italiani...

Per la risoluzione dei problemi relativi alle armoniche esistono due tipi di approcci:

1) eliminazione delle armoniche (tramite l’installazione di filtri attivi o passivi; in questo modo si eliminano quasi totalmente le armoniche dell’impianto e di conseguenza i problemi;

2) non esaltazione delle armoniche (tramite l’installazione di un rifasamento dotato di induttanze di sbarramento, tali che le armoniche che rimarrebbero nell’impianto non danneggerebbero il rifasatore.

Inserita:

Le apparecchiature compensano sempre nei limiti della loro capacità energetica nel momento in cui si trovano con la rete sottoalimentata. Bisogna quindi partire sempre dall'identificazione precisa del fenomeno che si vuole affrontare e poi sulla base dell'entità del buco energetico si dimensiona il compensatore energetico.

Costi del sistema compensatore permettendo.

In quanto all'energia reattiva, se la compensazione è un vantaggio per ragioni funzionali dell'impianto allora il tempo reale va bene, ma se è solo una questione di basso valore di cosenfi per la fattura elettrica, allora non serve il tempo reale

in quanto il valore è calcolato come dato medio mensile.

Inserita: (modificato)

Caro adross, da quello che scrivi mi sembra di capire che per "compensatore energetico" tu intendi un sistema che accumula energia e che la cede in presenza di un "buco energetico" (tipo, ad esempio, un UPS). O sbaglio?

Le apparecchiature che ho citato sopra (mi riferisco a quella chiamata "Equalizer", almeno se ho compreso bene il suo funzionamento) non è un "compensatore energetico" in tal senso, ma "compensa" nel senso che "assorbe" l' energia reattiva di tipo induttivo presente in rete a "brevi impulsi" causata da fenomeni che generano correnti impulsive a basso cosphi (come l' avviamento dei motori). In tal modo si riducono le correnti impulsive in rete (e quindi gli abbassamenti di tensione ad esse dovuti) non tanto perchè queste vengono fornite da sistemi di accumulo, ma perchè queste vengono "annullate" da correnti sfasate nell' altro senso, cioè vengono "rifasate istantaneamente".

In questo senso il "rifasamento in tempo reale" mi sembra dare un enorme vantaggio!

Poi ci sono i "sistemi di correzione del fattore di potenza" (cioè gli "Activar") che invece mi pare abbiano il solo scopo di rifasare, ed hanno il vantaggio, rispetto i rifasatori tradizionali, di utilizzare interruttori statici e di effettuare le commutazioni nello zero di corrente, con tutti i vantaggi che questo comporta.

Modificato: da mircoelektra
Inserita:

Il mio è come sempre un pesiero personale dovuto a ben determinate esperienze.

Io lavoro con l'assunto base che un motore elettrico, (cabina permettendo) si avvia sempre preferibilmente in modo diretto, cinque volte la corrente nominale per un tempo di 2 - 5 secondi a seconda della macchina. Poi i motori possono essere avviati anche ovviamente a stella , triangolo o con soft starter. Il rifasamento viene in genere posto a livello di cabina. Mi è difficile pensare ad una serie di installazioni che abbiano tempi di compensazione rapida a livello di semionda e costi tutti da vedere di acquisto e di installazione dedicati al singolo motore, probabilmente potrebbe costare meno rinforzare la cabina. Penso invece che il ragionamento che fai, potrebbe essere interessante dove si utilizzano grandi macchine di saldatura e impianti ad arco dove effettivamente le correnti brevi di impulso sono molto elevate.

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