Giovanni Palma Inserito: 15 ottobre 2005 Segnala Inserito: 15 ottobre 2005 Scusate la mia ignoranza ma il filo neutro a cosa serve!!Dove va a finire e se non c'è cosa può succedere? Scusate ancora e grazie
domenico Inserita: 15 ottobre 2005 Segnala Inserita: 15 ottobre 2005 Credo tu ti riferisca ad un impianto elettrico .Sei sicuro che intendi il filo neutro oppure il filo di massa ( terra ), quello cioe' giallo -verde ?facci sapere
Del_user_23717 Inserita: 16 ottobre 2005 Segnala Inserita: 16 ottobre 2005 ma il filo neutro a cosa serve!!...a riempire i corrugati, di solito fa un pò di compagnia a fase e terra... Apparte gli scherzi, il neutro è la parte del circuito a potenziale 0, che contrapposto alla fase a potenziale 230V ti da la evidente ddp (differenza di potenziale) di 230V necessaria affinchè vi sia il passaggio di cariche elettriche nel circuito (spero di avere reso l'idea nel suo concetto...) Pensa al principio dei vasi comunicanti.. due recipienti A e B dove il valore A è maggiore rispetto a B, è ovvio che il fluido scorrerà da A a B fino a che non si raggiungrà un equilibrio.. (ma se inizialmente i due recipienti fossero stati allo stesso livello non ci sarebbe stato passaggio di fluido...) fai conto che A sia la fase e B il neutro.. Dove va a finire e se non c'è cosa può succedere?Semplice se non c'è non funziona nulla.. (a meno che non sia un impianto a tensioni concatenate..)Dove va a finire?da qua mi sorge il dubbio che tu stia parlando del filo di messa a terra... poichè il neutro lo trovi stabilmente in uscita dal contatore in ingresso e uscita dai vari MT e DIFF.... in tutte le prese..
Giovanni Palma Inserita: 16 ottobre 2005 Autore Segnala Inserita: 16 ottobre 2005 Intendo il filo giallo-verde ho notato che in molti impianti elettrici specialmente in quelli un po' datati questo filo non c'è e funziona tutto bene...
ivano65 Inserita: 16 ottobre 2005 Segnala Inserita: 16 ottobre 2005 quello che intendi tu non si chiama neutro ma messa terra.ha la funzione di raccogliere eventuali correnti di guasto verso massa dei vari utilizzatori elettrici e farla confluire verso terra tramite opportuni dispersori.un dispositivo che sente detta corrente ( normalmente un interruttore differenziale) toglie corrente all'impianto quando si supera il valore di taratura(negli edifici residenziali normalmente ha il valore di 30ma).contemporaneamente mantiene a potenziale prossimo a 0 tutte le carcasse degli apparecchi e le varie tubazioni metalliche impedendo il formarsi di potenziali pericolosi per persone ed animali.il fatto che dove non c'e' tutto funziona e' dovuto al fatto che tale filo non interessa direttamente il funzionamento degli utilizzatori.TUTTAVIA viene amancare la sicurezza dell'impianto che e' FONDAMENTALE.ivano65
Del_user_23717 Inserita: 17 ottobre 2005 Segnala Inserita: 17 ottobre 2005 il filo giallo-verde ho notato che in molti impianti elettrici specialmente in quelli un po' datati questo filo non c'è e funziona tutto bene...Limitati a scrivere che funziona tutto.... bene fin quando non hai una dispersione di corrente... comunque in abitazioni di relativamente vecchia costruzione spesso mancano elementi essenziali a garanzia della sicurezza di chi vi abita.. messa a terra, differenziale.... e spesso con un solo MT e con una sola sezione ahimè anche da 1,5 mmq si gestisce tutto l'impianto... :ph34r: !!!! ah se i corrugati potessero parlare.... ammesso che ci siano!!
thejonny.x Inserita: 18 ottobre 2005 Segnala Inserita: 18 ottobre 2005 Il conduttore di massa va collegato alle prese e alle lampade, quindi se tu smontando un interruttore che accene la luce non lo trovi, non spaventarti che può darsi che passi da qualche altra parte (es. scatola di derivazione).
ivano65 Inserita: 18 ottobre 2005 Segnala Inserita: 18 ottobre 2005 IL PROBLEMA e' che in certe case antecedenti il 1990 il filo di terra proprio non esiste.sinceramente non capisco come cio' sia stato possibile e come faccia uno che fa'impianti a dover aspettare che lo stato lo obblighi a mettere la messa a terra e differenziale.ivano65
pierluigi-giorgi Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 L'obbligo della messa a terra negli impianti elettrici risale al lontano 1955.....
Alessandroni Matteo Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 Per le abitazioni civili l'obbligo, però, è stato inserito con la 46/90
ClA Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 L'obbligo della messa a terra negli impianti eletttrici risale al lontano 1955..... In base a quale legge?
ivano65 Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 di fatto nel DPR del 1955 la messa terra era obbligatoria nei luoghi dove lavoravano lavoratori subordinati. che efficacia avesse negli impianti tipo TT e' tutto da dimostrare ( 20homm senza differenziale servono a proteggere ben poco).ivano65
ClA Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 Infatti. Leggendo per intero quel celeberrimo decreto, la messa terra non era così tassativa, sicuramente non era così tassativa nelle intenzioni di chi lo aveva scritto allora. Quanto meno era discutibile.In ogni caso riguardava solo i luoghi di lavoro, non gli edifici civili in genere.20homm senza differenziale servono a proteggere ben pocoEra meglio che niente. Del resto i differenziali ancora non si conoscevano, e l'unica difesa dai contatti indiretti era una buona messa a terra, che limitava i pericoli.
ClA Inserita: 19 ottobre 2005 Segnala Inserita: 19 ottobre 2005 Il celeberrimo decreto in questione (DPR 547 del 1955) non richiedeva obbligatoriamente il collegamento a terra delle masse con impianti bassa tensione (230/400V), ma, lo richiedeva solo nelle situazioni ritenute particolarmente pericolose dal punto di vista elettrico che erano identificate (art. 271) con i locali bagnati, molto umidi o in immediata prossimità di grandi masse metalliche. Si è molto discusso su cosa fosse da intendere con "in prossimità di grandi masse metalliche". E' chiaro che il legislatore, intendeva indicare tutte quelle situazioni in cui una persona, che potrebbe essere soggetta a contatto indiretto, presenta una resistenza naturale verso terra particolarmente bassa. Quando ciò non avviene, per esempio perché le grandi masse metalliche non ci sono o sono a debita distanza dalle apparecchiature elettriche, il DPR 547 del 1955 non chiede affatto il collegamento a terra. Se il legislatore avesse voluto sancire un obbligo generalizzato della messa a terra anche negli impianti a bassa tensione (e non solo nelle situazioni di maggior rischio elettrico), non avrebbe fatto questo tipo di precisazione, così come non le ha fatte per gli impianti ad alta tensione, ove invece la terra era obbligatoria senza eccezione alcuna. L'articolo successivo, inoltre, lascia aperta la porta a numerose interpretazioni, permettendo la possibilità di evitare la messa terra, anche quando ciò è solo "consigliabile" purché siano adottati altri mezzi di protezione efficaci.Quindi l'affermazione "nel DPR del 1955 la messa terra era obbligatoria nei luoghi dove lavoravano lavoratori subordinati" è molto forzata e lo è ancora di più se si fa mente locale alla prassi tecnica di quegli anni.Tutto ciò, si ricordi, riguarda solo i luoghi di lavoro subordinato, e non gli edifici in genere che non erano trattati dal decreto in questione.L'obbligo esplicito e generale della messa terra, per quel che ne so io, viene sancito solo con la legge 46 del 90.
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