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Considerazioni Sul Cortocircuito Minimo (a Fondo Linea)


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Inserito:

Ho cercato un post sul cortocircuito minimo, ma non l'ho trovato... quindi ho deciso di aprire questo post. Considerando che spesso e volentieri, a quanto ho sentito dire, gli elettricisti non sanno neanche a cosa si riferisce il cortocircuito minimo, indirizzo tale post ad esperti e/o laureati.

Nei libri si fa riferimento alla protezione del cortocircuito a fondo linea asserendo che se un cavo è protetto contro il sovraccarico è anche protetto dal Iccm. Io debbo dire che quando faccio un calcolo cerco sempre di soddisfare la relazione Im<Iccm, in modo che ho la certezza che l'interruttore automatico intervenga per un corto FN a fondo linea. Mentre invece secondo i libri basterrebbe proteggere il cavo contro il sovraccarico, ma non viene spiegato altro, cioè la frase che si legge sempre, e senza spiegazioni, è: "Il cavo è protetto dal sovraccarico, non è quindi necessario verificare la Iccm.".

Volevo dei pareri su questa affermazione, grazie.


Inserita:

Ammazza.... vedo che quest'argomento non interessa nessuno! :ph34r:

Inserita:

Calma ci vuole un'attimino di pazienza questo e' un argomento interessante ma complesso, la gente non si connette tutti i giorni,qualcuno ti rispondera', questo non e' un Cool Center, ma un forum!

Inserita:

In un magnetotermico lo scatto magnetico e' sufficienetemente rapido da proteggere il termico dalla distruzione. Si ha cosi' una protezione totale dalla piccola sovracorrente al massimo valore del corto tollerato dall'interruttore. La verifica del corto lontano col magnetotermico diventa inutile perche' tra il magnetico e il termico uno dei due interverra' a seconda del valore alto o basso del corto ', il termico sara' salvo e l'integrale di joule con corto lontano, cioe' la "scaldata" che si prende il cavo e' inferiore a quello del corto vicino.

La verifica del corto lontano va fatta in altri casi, quando si ha solo il magnetico, solo il fusibile o la coppia termico fusibile se (raro) il fusibile non protegge il termico.

Inserita: (modificato)

Cool center? :blink: E' una battuta? :D No, no, mico l'ho preso per un call center.... e che ho visto dei post che mi hanno sorpassato e pensavo che non interessasse.

Debbo dire che non ho tanto capito l'italiano di rguaresc durante la sua spiegazione.... che comunque bastasse il magnetotermico senza fare la verifica l'ho letto anche sui libri.

Il fatto che volevo capire un po' più dentro il fenomeno.... visto che su alcuni libri si specifica che comunque deve essere Im<Iccm!!!

Ipotizziamo una cosa... per assurdo uno linea protetta solo con il termico... in fondo ad una linea lunga 500m si genera un corto FN che risulta ad inzio linea di 40A, quindi viene "sentito" come sovraccarico. Il solo termico dopo un certo tempo interviene comunque, quindi la linea sembrerebbe protetta contro l'Iccm. Eppure all'università c'hanno fatto due palle per incuccarci il fatto che la Iccm è pericolosissima se non viene trattata a dovere perchè può portare alla fusione del cavo.

E visto che la sola protezione magnetica si usa per i motori e non in presenza di linee lunghe, sembrerebbe "facile" dimensionare i componenti, eppure a volte.....

E allora, perchè sui manuali è scritto che si usa la curva B per proteggere linee lunghe? La curva B ha il magnetico tarato su circa 4In, quindi "sente" più facilmente una piccola corrente rispetto a quello in curva C.... di conseguenza protegge meglio contro la Iccm.

Modificato: da giorgiodavid
Inserita:
La verifica del corto lontano col magnetotermico diventa inutile perche' tra il magnetico e il termico uno dei due interverra' a seconda del valore alto o basso del corto '

E no!

Non basta che intervenga l'uno o l'altro.

Bisognerebbe anche verificare i tempi di intervento, e quindi l'integrale di Joule (l'"iquadrot").

E questa la grandezza che danneggia, riscalda ed incendia.

Inserita: (modificato)

Giusto CIA, ma trovo una certa difficoltà ad applicare la teoria alla pratica, nel senso.... mi posso calcolare con la formula dell'energia specifica passante, per esempio, in quanto tempo deve aprire la protezione per non danneggiare il cavo, ma dove lo vado a verificare poi questo tempo? Sulle curve dell'interruttore? Se tale tempo è verificato non è necessario che Im sia minore di Iccm? Ma se non è verificato allora bisogna fare in modo che sia Im<Iccm?

Mi sono fatto capire? :o

Modificato: da giorgiodavid
Inserita: (modificato)

Il fatto che la protezione dal sovraccarico sia condizione sufficiente per evitare la verifica della Iccmin per corto a fondo linea deriva da una serie di fattori:

Per tempi superiori ai 5 secondi l' I2t del cavo non e' piu' costante in quanto il fenomeno non e' piu' adiabatico, ma diviene sempre maggiore sino a tendere all' infinito per valori di corrente inferiori alla portata Iz (cavo in regime di equilibrio termico).

Se la protezione e' ottenuta con fusibili si e' nella condizione della figura allegata 12ta,

ovvero il fusibile puo' proteggere solo dal c.to c.to

(caso In1) e quindi si deve valutare la lunghezza max protetta, oppure (caso I2n) il fusibile e' dimensionato per proteggere il cavo anche dal sovraccarico ovvero rispetta i requisiti soliti Ib<In e If<1,45In , e in qualsiasi punto (ovvero per qualsiasi valore di corrente) si ha che l' I2t del cavo e' superiore all' I2t del fusibile e quindi non servono ulteriori verifiche.

Nel caso di interruttori magnetotermici si ha un comportamento analogo come da figura I2tb allegata ed il ragionamento e' come sopra.

In realta' con i m. termici puo' esistere la possibilita' data dalla curva In3 che ho disegnato a mano e fa' veramente schifo , in cui ho la protezione dal sovraccarico ma per un campo limitato di correnti l' i2t dell' interruttore supera quello del cavo, in questi casi la norma chiude un occhio e dice che va bene ugualmente in quanto la probabilita' di guasto "lungo" con correnti che cadono proprio in quella fascia e' trascurabile, anche in considerazione che tutti i calcoli sia delle Icc, di I2t e della Iz presentano delle tolleranze molto grandi e non valutabili.

Chiudo con la solita tiratina di orecchie, non e' bello porre domande in un forum pubblico dicendo che gli elettricisti non capiscono niente di queste cose e che le risposte le devono dare solo i laureati lamentandosi poi che nessuno risponde al volo :P , magari allargando la base anche a noi elettricisti le risposte erano piu' rapide :D .

saluti bellcar

Modificato: da bellcar
Inserita:

Beh, devo fare i complimenti a l'elettricista bellcar che, oltre a spiegare egregiamente il fatto, ha dimostrato che non tutti gli elettricisti fanno finta di niente.

Ho aperto il post in quel modo poichè da conoscienze sono venuto a sapere alcune porcate che fanno i nostri "colleghi" elettricisti. Per esempio, mi è stato detto che un elettricista che lavora con un mio collega era convinto che per far girare un motore nel verso opposto doveva invertire per forza la fase R con la T e non sapeve che bastava invertire una coppia a caso. Non solo.... è quest'altro punto lo reputo gravissimo:

mi è stato anche detto che tale elettricista, quando monta i dispositivi, non stringe a dovere le viti perchè così, a casua della lentezza, le connessioni sono difettate e viene richiamato ad intervenire spillando soldi!!!

Ma vi rendete conto?? :ph34r:

Inserita: (modificato)

Allego due documenti che trattano il quesito in questione ,

http://www.elektro.it/fusibili_sovracorren...orrenti_03.html

http://www.elektro.it/elektro_sicurel_html/sicurel_38_6.html

Bellcar non è proprio un elettricista, fino a poco tempo fà il suo nome compariva nelle locandine degli

incontri tecnici TNE come relatore e se non ricordo male era membro del CT 64

(l'ultima locandina che mi è arrivata era relativa a un convegno a Perugia o zone limitrofe)

Modificato: da MASSIMOPC
Inserita:

Allora è una persona importante!

comunque volevo fare un appunto.... se sicuramente è possibile reperire le curve dell'interruttore, non ho mai visto le curve di un cavo...... mancando così la possibilità di "disegnare" la parte iniziale della curva del cavo e sovrapporla a quella dell'interruttore... proprio la parte che mostra una curva, cosicchè è possibile solo ottenere la parte retta moltiplicando K^2*S^2. C'è un'altra soluzione?

Inserita: (modificato)

Azz.... leggendo elektro.it mi si è illuminata una lampadina!

....per "disegnare" la curva di un cavo è possibile procedere in questo modo: tracciare una retta verticale in corrispondenza della Iz del cavo, poi tracciare una retta orizzontale in corrispondenza dell'energia specifica del cavo K2S2, la "curva" che nasce dall'intersezione di queste due rette è quella del cavo approssimata.... non ci sarebbe lo spigolo formato dall'intersezione, ma va bene così!

Sembra chiaro anche perchè se la linea è protetta dal sovraccarico non è necessario verificare la Iccm... siccome Ib<In<Iz un corto a fondo linea è sentito come un sovraccarico comunque maggiore di In e anche se non lo fosse, sarebbe comunque minore di Iz e il cavo non ne soffrirebbe....

L'unico dubbio è che se un corto FN non sentito è sempre una cosa che non dovrebbe rimanere, anche se non danneggia il cavo, e se nessuno apre il circuito cosa succede? Se c'è il differenziale ci pensa lui, ma se non c'è chi si pensa?

Modificato: da giorgiodavid

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