Fatturare A Cliente Senza P.iva

[CIARMA]

Ragazzi,

abbiamo in azienda di far fare un lavoro ad una persona che non ha partita iva.

è solo una consulenza, ma purtroppo dobbiamo giusticare i n qualche modo i soldi in uscita.

vi chiedevo se è possibile, farci fare una semplice ricevuta dal consulente con relativi suoi dati , in modo tale che possiamo giustificare il lavoro.

infatti avevo sentito dire, che una persona normale puo' emettere ricevuta fiscale fino ad un max di 5000,00 per un lavoro con un cliente.

mi date una mano??

saluti

[kamikaze]

Si il limite è quello .

In rete ho trovato questa affermazione:

Il reddito derivante da una collaborazione occasionali di lavoro autonomo e' costituito dalla differenza tra il corrispettivo percepito nel periodo di imposta e le spese inerenti, effettivamente sostenute e documentate. Anche in questo caso pertanto viene seguito il criterio di cassa e la documentazione deve essere conservata per essere esibita all'Amministrazione finanziaria in caso di richiesta.

Chi ha dunque svolto prestazioni occasionali di lavoro autonomo potra' dedurre le spese inerenti a tali prestazioni purche' debitamente documentate compilando il quadro RL Redditi diversi del modello UNICO o del modello 730.

All'atto del pagamento dei compensi pattuiti per la collaborazione occasionale di lavoro autonomo, il percipiente potra' rilasciare una semplice ricevuta e il committente sara' tenuto ad operare la ritenuta di acconto - 20% - prevista dall'articolo 25 del DPR 600/1973 e successivamente versarla all'Erario.

Sui corrispettivi percepiti per prestazioni occasionali di lavoro autonomo svolti a favore di sostituti di imposta (imprese individuali, professionisti, societa', enti ecc.) deve essere effettuata la ritenuta di acconto del 20%.

Se dunque ai fini fiscali le prestazioni occasionali di lavoro autonomo non sono condizionate da alcuna soglia (temporale o di reddito), le stesse prestazioni occasionali sono invece interessate dalla soglia di 5mila Euro da un punto di vista previdenziale INPS.

Ciao

Ivan

[kamikaze]

C'è anche un secondo limite di 30 giorni che è dato dalla durata della collaborazione che la trasforma da semplice occasionale in "collaborazione coordinata e continuativa".

Vedi qui.

Deve essere tenuto distinto il lavoro prettamente occasionale dalla fattispecie di rapporto di collaborazione occasionale introdotta con l'articolo 61 del Decreto attuativo della Legge Biagi n. 30/2003. La discriminante distintiva e' la presenza o meno di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Tale distinzione e' assai importante ai fini dell'assoggettamento o meno agli oneri previdenziali INPS.

Infatti le attivita' di collaborazione coordinata e continuativa ''minime'' (vale a dire di durata non superiore a 30 giorni e il cui compenso non supera 5mila Euro per ogni committente) sono sempre assoggettate alla contribuzione prevista dalla gestione separata INPS, mentre le prestazioni occasionali ''tipiche'' - prive dei requisiti di continuita' e del coordinamento con il committente - sono assoggettate a contributo previdenziale INPS se il reddito occasionale e' superiore a 5mila Euro.

Chi svolge la prestazione occasionale dovra' pertanto comunicare per iscritto al committente di aver superato o meno la fascia di esenzione di 5mila Euro di corrispettivi percepiti anche da piu' committenti nel corso del periodo di imposta.

Ciao

Ivan

[logamiko]

Si l'ho fatta anchio diverse volte prima di fare il grande passo.

Usavo i miei dati il mio codice fiscale e ovviamente potevo farne 2 a 2 due a un'altra persona ma non 4 alla stessa altrimenti non era più prestazione occasionale.

C'erano poche cose da scrivere ma riguardavano la normativa e poi era l'azienda a pagare l'iva io prendevo i soldi gia netti e successivamente dovevo presentare quelle semplici carte firmate da me e dalla ditta al mio commercialista per la dichiarazione dei redditi