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Laurea Breve/magistrale


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Inserito:

Ciao a tutti.

Qualcuno mi saprebbe indicare quali limiti ha un ingenere elettrico (con laurea breve) rispetto ad un ingegnere elettrico (con laurea magistrale)?

Ah intendevo dopo aver preso la "firma" cioè dopo aver dato dell'esame di stato.

Grazie in anticipo!!!


Inserita:

Normativamente non esistono limiti specifici (a parte limiti sul valore dei capitolati). Intendo dire che il DPR del 2001 che regolamenta gli albi è talmente vago che non esiste una soglia soglia netta tra le due posizioni.

Il valore comunque sui valori limite dei capitolati sono molto alti per un elettrico. Le cose cambiano per i civili...

Tuttavia la differenza esiste sulle assunzioni. Grandi aziende prediligono infatti i laureati magistrali nel caso di lavoratori senza esperienza e a parità di stipendio.

Anche nel caso di esperienza, se non esistono sostanziali differenze i magistrali sono prediletti.

Inserita:

Mah! riuscirò mai a capire la differenza fra un perito iscritto all'albo , un ingegnere junior (ma è poi dottore in ingegneria elettrica?) ed un ingegnere magistrale?

Ed io continuo a credere che sia una presa per i fondelli. Inventi un titolo, complivhi un pò le cose e zac...riforma scolastica effettuata! :ph34r:

Inserita:

Le differenze sostaziali sono:

- per i periti servono alcuni anni di esperienza per fare un progetto (sta da verificare poi i limiti posti)

- Il laureato triennale non ha bisogno di esperienza ma solo dell'iscrizione all'albo il cui limite è segnato da una soglia di valore economico massimo

- il lureato magistrale o specialistico non ha limiti di sorta

A parte queste cose che credo che non siano di particolare interesse se non in determinati casi specifici (libera professione ed anche in tal caso credo che siano limiti sostanziali solo per i civili).

La differenza sostanziale è nella formamentis.

Nella mia vita lavorativa ho a che fare con le tre classi di lavoratori. E nel 90 % dei casi (non me ne vogliano i periti inquanto ovviamente esistono le eccezioni) i magistrali e subito dopo i triennali hanno un impronta differente sulla risoluzione dei problemi. Sono abituati ad approcciare le problematiche in modo completamente differente spesso prevedendo cose che un perito non riesce a prevedere.

Quanto detto ovviamente secondo me vale per lavoratori senza esperienza.

Le aziende sanno che il magistrale ha dei tempi di reazione (per essere opreativi) minore di un triennale che a sua volta è minore in un perito.

Questa è secondo me la differenza sostanziale.

Inserita:

"Il laureato triennale non ha bisogno di esperienza ma solo dell'iscrizione all'albo il cui limite è segnato da una soglia di valore economico massimo"

In che senso c'è una soglia di valore economico massimo?

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