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Magnetotermici 1m E 2m - caratteristiche


parsifal68x

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Direi che sei stato estremamente chiaro nell' esporre le tue perplessità, tra l' atro più che comprensibili viste le varie considerazioni sorte in questa discussione in tempi diversi e a seguito del contributo di diversi utenti :) !!!

Direi comunque che, alla conclusione (credo) della discussione, sono stati esaminati tutti gli aspetti possibili e sono scaturite osservazioni e considerazioni interessanti e costruttive.

Per rispondere alla tua domanda (alla quale tra l' altro mi sembra che alla fine rispondi da solo :) ) ribadirei che le affermazioni fatte in precedenza:

Utilizzando un interruttore 1P+N per la protezione di un circuito è garantita la protezione da sovraccarico e cortocircuito tra i due poli. Il problema della protezione nei confronti di un cortocircuito verso terra è da analizzare a seconda del sistema adottato (TT o TN) e del polo in cortocircuito verso terra (fase o neutro), e comunque non si pone se è presente un differenziale a monte che interviente tempestivamente in caso di guasto a terra!

e:

Penso comunque che se la normativa ammette la soluzione degli 1p+n (nei casi in cui la ammette!), tale soluzione possa essere considerata sufficientemente sicura

sono valide, in caso di impianto realizzato correttamente (ovvero con la fase ed il neutro al proprio posto).

Evidenzierei comunque il problema, contemplato da ClA, che in caso di un' eventuale involontaria inversione di fase e neutro la protezione da un cortocircuito fase-terra è affidata ad un interruttore differenziale: se questo è "puro" non è in grado di interrompere la sovracorrente e la protezione viene a meno.

La soluzione "giusta" è, come sempre, quella che rispetta la "regola d' arte".

Un impianto realizzato interamente con "1P+N" è accettabile, ovviamente la protezione è compromessa in caso di inversione di fase e neutro ... ma questo non dovrebbe accadere!

Per prevedere l' eventuale negligenza di un operatore che, in un secondo tempo, effettui lo scambio F-N si potrebbe installare a monte un differenziale magnetotermico (non necessariamente 2P, va bene anche 1P+N), che sia in grado di interrompere una corrente elevata in caso di corto fase-terra.

Ma non è facile prevedere errori che terze persone possono commettere ... io una volta ho visto "bruciare" tutte le plafoniere al neon in una scuola (tra l' altro un ITIS :D ) perchè un elettricista ha collegato la linea luci tra fase e fase, a 380 V. Un' eventualità del genere come la eviti?

I modi per introdurre protezioni ridondanti sono parecchi, si tratta di volta in volta di valutare se ne vale la pena o meno.

Tu proponi anche:

Oppure addirittura di avere comunque tutti 2P se si vuole che ogni "sotto-circuito" non sia influenzato da eventuali "casi di inversione tra fase e neutro e cortocircuito franco fase-terra" ?

Ovvio, è fattibile ... tutto è fattibile, e sicuramente è anche normativamente corretto, ma ne vale la pena?

Io spesso consiglio di mettere un magnetotermico differenziale 1P+N di idonea taratura per ognuna delle linee principali (linea prese, linea luce, ecc.), ed in cascata a questi mettere interruttori non automatici per il sezionamento di sotto-linee o interruttori solo magnetotermici 1P+N per il sezionamento/protezione di sotto-linee con riduzione di sezione ... questa soluzione "a me piace", ma non è l' unica, e forse neanche la migliore :) .

Spero di aver risposto alla tua domanda, e di non aver tralasciato niente! Eventualmente qualcun' altro vorrà aggiungere qualche osservazione a quanto detto ...

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Ciao Mirco,

sei stato chiarissimo direi !

Per completare il tutto, tornando alla questione del calore, si puo' solo aggiungere che essendo quindi possibile utilizzare degli 1P+N, rimanendo sui 2M anziche' 1M, ci guadagnerei in fatto di calore da dissipare nel centralino ?

Grazie. Gianmario.

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Un interruttore automatico 1P+N dissipa sicuramente una potenza termica minore rispetto un 2P, sia che sia ad un modulo sia che sia a 2 moduli.

Il fatto che si potrebbe scaldare di più perchè è più piccolo, come qualcuno (non mi ricordo chi) ha in precedenza fatto notare, può essere benissimo vero, soprattutto se vengono installati parecchi interruttori in un centralino (essendo più piccoli ce ne stanno di più :) ). In tal caso la potenza dissipata complessiva potrebbe essere superiore a quella dissipata da un numero inferiore di interruttori 2P.

E' importante valutare anche la potenza dissipabile dall' involucro che contiene gli interruttori (ovvero dal "centralino", o in generale dal quadro elettrico), soprattutto quando (ed il caso non è infrequente) si adotta la soluzione degli 1P+N proprio perchè "nel quadro non c' è più posto", e sostituendo gli interruttri 2P esistenti con altri 1P+N si recupera spazio prezioso.

In generale negli impianti civili "standard" con centralini modesti e qualche interruttore la sovratemperatura del quadro non è uun problema, a meno che non siano presenti anche trasformatori o altri apparecchi che "scaldano" ... ma di questo se ne è già parlato :D !

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