Vai al contenuto
PLC Forum


Norma Iec 755 - Differenziali di tipo B


karbon17

Messaggi consigliati

La suddetta norma prescrive l'utilizzo di differenziali di tipo B laddove sussistone delle correnti in c.c.

premesso questo, un collaudatore di una primaria azieda finlandese non firma il verbale di collaudo, in quanto sulle specifiche costruttive viene richiesta una protezione differenziale di tipo B : ma in un impianto di ascensori non sono presenti circuiti di potenza in c.c. , quindi normativamente posso utilizzare un differenziale di tipo A o AS, giusto?

perciò posso imporre al collaudatore di firmare il collaudo?

grazie

Link al commento
Condividi su altri siti


Se ci sono inverter c'e' eccome potenza in cc

Inoltre A e AS sono la stessa cosa (rilevano lo stesso tipo di guasto), con la differenza che e' aggiunto un ritardo intenzionale nel tipo AS rispetto al tipo A

Link al commento
Condividi su altri siti

CONVERSIONE DELLA CORRENTE DA CONTINUA AD ALTERNATA: CONVERSIONE DI FREQUENZA (INVERTER) (Variazione della velocità dei motori a corrente alternata)

non è corrente continua... o mi sbaglio?

Link al commento
Condividi su altri siti

Allora la IEC 60755 non prescrive un bel niente perché non è una norma impianti ma una norma di prodotto dei differenziali.

Anzi, non è nemmeno una norma ma una guida: dà le linee guida sulle caratteristiche generali dei differenziali, lasciando le prescrizioni specifiche alle varie numerose norme dei differenziali. Diciamo che è... una norma ad uso dei normatori.

Quindi la risposta va cercata nelle norme impianti.

Fra poco ucirà la famosa "guida CEI all'uso corretto dei differenziali" che dovrebbe chiarire meglio.

Purtroppo, però, non sono il massimo dell'utilità per l'installatore.

Fanno riferimento alla costruzione interna degli apparecchi, che l'impiantista potrebbe non conoscere per nulla!

Quindi se... il fabbricante dell'ascensore ha analizzato il suo apparecchio ed ha stabilito il tipo di differenziale che ci vuole ritieniti fortunato!

Ricordo che fra le applicazioni tipiche del tipo B vi sono gli inverter trifase.

A bordo hanno una parte in cc che potrebbe essere soggetta ad un guasto a massa.

Link al commento
Condividi su altri siti

grazie per la esemplare delucidazione, anche se sussiste il dubbio se bisogna rispettare le NORME o le prescrizioni delle case costruttrici, in particolar modo con i differenziali di tipo B in quanto alcune aziende hanno fatto "cartello"...nel senso che non essendo una tipologia molto diffusa e prodotta ha un costo molto superiore rispetto ad un analogo tipo A

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

Tocchi un argomento molto interessante.....

Bisogna rispettare le norme, le norme impianti, ovviamente, non le norme degli interruttori che solo dicono che un interruttore di tipo tal dei tali deve avere quelle caratteristiche, ma non prescrive dove va utilizzato.

E le norme impianti, su questo punto sono piuttosto vaghe....

Dicono che se un apparecchio può dare certi tipi di dispersione allora bisogna usare quel tipo di differenziale.

E chi può sapere tutto cio? non certo l'impiantista che non è in grado di analizzare le caratteristiche interne di un apparecchio, ma solo il suo produttore.

Poi si possono dare delle indicazioni di massima (es tipo B per inverter trifase) ma la risposta certa non può che venire dalle specifiche di quel particolare apparecchio.

Se vogliamo esiste una analogia con gli apparecchi a doppio isolamento (non sono soggetti per costruzione a guasti a massa). La norma impianti ti dice che non serve il differenziale per essi (per la protezione dai contatti indiretti). Ma è il fabbricante di quell'apparecchio che ti dice che è a doppio isolamento e te lo certifica tramite il noto simbolo.

E' vero che il tipo B è piuttosto costoso, ma non solo perché non è una tipologia molto usata ma... perché è veramente molto più complicato.

Link al commento
Condividi su altri siti

E' vero che il tipo B è piuttosto costoso, ma non solo perché non è una tipologia molto usata ma... perché è veramente molto più complicato.

Vero...ma essendo nell'economia di scala poco prodotto anche più costoso..e se poi ci aggiungiamo che solo in pochi produtturi lo hanno...ancora più costoso.

comunque mi domando : amesso e non concesso che debba rispettare le specifiche dettate dall'azienda produttrice dell'utilizzatore, mi sorge spontaneo un dubbio, immagino che nel bel paese ci siano installati qualche migliaia di ascensori, che come caratteristiche di funzionamento siano molto similari, almeno gli ultimi, mi domandavo quanti differenziali di tipo B sono installati?

ciao e a risentirci

Link al commento
Condividi su altri siti

Su tuttonormel di luglio 2006 c'è la risposta al tuo quesito. In sostanza, in italia, la richiesta non ha un riscontro normativo. I differenziali tipo B sono obbligatori solo in caso di locali medici di gruppo 1 o 2 e in impianti fotovoltaici senza trafo tra lato ca e lato cc e quando l'inverter può iniettare verso terra corenti con componente continua.

Link al commento
Condividi su altri siti

In sostanza, in italia, la richiesta non ha un riscontro normativo.

Mica tanto!

E' vero che il normatore ha deciso solo in quei casi di prescriverlo esplicitamente senza se e senza ma.

In tutti gli altri casi la 64/8 ha.... delegato il progettista impiantista, il quale deve tener conto delle caratteristiche degli apparecchi che andranno ad essere alimentati.

Il caso più classico del tipo B - ma non è certo l'unico - è proprio l'inverter trifase (non solo quello per fotovoltaico, ma come azionamento).

Tale apparecchio, se fosse soggetto a guasto, potrebbe iniettare correnti raddrizzate a valle, non rilevabili da un tipo A.

A meno che l'inverter non abbia particolari caratteristiche costruttive.

Link al commento
Condividi su altri siti

Appunto, non c'è un riscontro normativo. Dunque non ci si può appellare alla norma per fare installare un differenziale tipo B in situazioni diverse da quelle in cui la norma obbliga a farlo.

Dunque se il verificatore vuole in differenziale di tipo B per l'ascensore, qualora non fosse esepressamente indicato nel progetto, deve concedere il pagamento di una variante a fronte di una maggior spesa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Appunto, non c'è un riscontro normativo.

La 64/8 al commento dell'art. 531.2.1.4 dice qualcosa molto interessante (riporto in sintesi).

Apparecchi come per esempio UPS. pc, apparecchiature elettromedicali, azionamenti a velocità variabile (inverter), convertitori c.a./c.c., in caso di guasto a terra, danno luogo a correnti continue in grado di compromettere il funzionamento del differenziale.

Si raccomanda di prendere adeguati provvedimenti per assicurare la protezione contro i contatti indiretti, ricorrendo a separazione elettrica o a differenziali di tipo A per gli apparecchi monofase; per quelli trifase può essere necessario il tipo B.

La parte normativa dell'articolo.... è allo studio. Preparatevi a novità! guardate anche cosa si fa all'estero.

Possiamo dire che il normatore italiano non si è ancora pronunciato in maniera definitiva.

ma segnala il problema e raccomanda delle soluzioni

E' temerario ignorare queste indicazioni quando anche il fabbricante dell'apparecchio le prescrive.

Sicuramente la soluzione ideale sarebbe avere un simbolo sull'apparecchio stesso che indica la necessità di un differenziale oppure l'altro, in quanto solo il suo costruttore, in definitiva, sa con certezza le possibili modalità di guasto del suo apparecchio

Modificato: da ClA
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...