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Non metto in dubbio questa affermazione, ma a questo punto ti chiedo una cosa: perchè devi assumerti questa responsabilità facendo una misura, quando Enel è tenuta a fornirti il dato a sue spese e responsabilità? Io farei la misura solo per controllare che il valore reale non sia superiore a quello dichiarato, ma questo non succede perchè Enel preferisce cautelarsi.

ciao LB81 io preferisco basarmi su quello che effettivamente misuro con lo strumento che ad un dato che mi viene comunicato tirato a caso da un impiegato che forse non conosce nemmeno il significato di Icc. Comunque se rimani su 4,5kA, in impianti civili se quasi sembre abbondantemente protetto. ;)B)

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io preferisco basarmi su quello che effettivamente misuro con lo strumento

Io la penso diversamente, non posso assumermi responsabilità relative ad una rete di distribuzione che non conosco in ogni dettaglio (non l'ho progettata io) e non gestisco (nessuno mi comunicherà eventuali modifiche); ognuno deve assumersi responsabilità per quello che realizza, gestisce o progetta personalmente. Naturalmente, non sarebbe male eseguire un controllo con lo strumento, ma solo per verificare che i valori misurati non eccedano quanto dichiarato (comunque non ottieni garanzie, quei valori cambiano continuamente a seconda dello stato della rete). Perchè dovrei coprire Enel pagando al posto suo? Chi sbaglia paga, se mi comunicano un dato sbagliato pagano loro perchè è giusto così.

Ciao :)

Modificato: da LB81
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Carlo Albinoni

Siamo sempre in una zona d' "ombra".

Sappiamo tutti che è un problema più concettuale che pratico.

Di solito le correnti di corto circuito al punto di consegna di un impianto domestico sono relativamente basse.

Un 4,5 kA è più che sufficiente nella stragrande maggioranza dei casi, 6 kA è grasso che cola.

Ma il punto è: "chi si prende la responsabilità di....? e se poi succede che....?".

Nell'impiantistica elettrica e nelle relative norme zone d'ombra di questo tipo ne esistono parecchie.

Per esempio, e qui divago un po', prendiamo la diatriba fra differenziali tipo AC e tipo A.

Chi si fida a mettere un tipo AC quando sappiamo che potrebbe essere acciecato con particolari tipi di carico (per altro diffusissimi) ?

In Italia si resta nel dubbio e il tipo A lo si mette quasi mai.

In Germania e in altri paesi hanno stabilito che non vale la pena rischiare, e le norme impianti hanno messo al bando i tipo AC perchè ritenuti non sufficientemente sicuri.

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Benny Pascucci
Io la penso diversamente, non posso assumermi responsabilità relative ad una rete di distribuzione che non conosco in ogni dettaglio (non l'ho progettata io) e non gestisco (nessuno mi comunicherà eventuali modifiche); ognuno deve assumersi responsabilità per quello che realizza, gestisce o progetta personalmente.
Se queste sono le tue argomentazioni, allora, per agire coerentemente, dovresti intallare sempre una protezione che abbia il più alto potere di interruzione realizzabile.

Dico questo anche in virtù dell'ultima frase sibillina che l'ENEL aggiunge alla fine della lettera di risposta:

....in riferimento alla sua richiesta, relativa alla fornitura tal dei tali, le comunichiamo che la corrente di corto circuito presunta è allo stato attuale 16 kA. Tale valore potrà subire variazioni in aumento in conseguenza di eventuali future modifiche della nostra rete.

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Quando ho richiesto questi dati all'Enel, hanno sempre dichiarato per iscritto l'invariabilità a tempo indeterminato, perchè erano già maggiorati dall'inizio. Se poi avverranno variazioni, saranno tenuti a comunicarlo agli utenti interessati tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, se ricordo bene il preavviso è di almeno 15 giorni.

Ciao :)

Modificato: da LB81
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Pierluigi Borga

Credo personalmente che l'Enel o chiunque essa sia o rappresenti, oggi non è assolutamente organizzata per gestire questi tipi di avvisi, e lo stesso dico vale per i nuovi contratti, gli aumenti di forniture, gli stacchi, ecc ecc....

E men che meno per gestire la manutenzione degli elettrodotti aerei riguardo al diradamento delle piante....basta andare nel mio giardino e vedere le squadre specializzate durante le operazioni....

Perdonate l'off-topic....

Ciao

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Benny Pascucci
Se poi avverranno variazioni, saranno tenuti a comunicarlo agli utenti interessati tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, se ricordo bene il preavviso è di almeno 15 giorni.
Da quanto scrivi, sicuramente tale avviso l'ha messo giù un commerciale... :rolleyes: Figurati, l'ENEL che ti avvisa.... :D

Credo personalmente che l'Enel o chiunque essa sia o rappresenti, oggi non è assolutamente organizzata per gestire questi tipi di avvisi, e lo stesso dico vale per i nuovi contratti, gli aumenti di forniture, gli stacchi, ecc ecc....
QUOTO IN TOTO!

Perdonate l'off-topic....
Non sei assolutamente OT, anzi...... :rolleyes:
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Figurati, l'ENEL che ti avvisa.... biggrin.gif

Regione che vai, Enel che trovi. In Abruzzo avvisano sempre per qualsiasi cosa, soprattutto quando fanno modifiche alla rete con variazione dei parametri (per es. passaggio dalla trifase a 220 al valore attuale di 400V) se tu scrivi da Napoli allora capisco tutto :lol:

Comunque, la variazione dei valori è un problema del cliente, perchè io faccio scrivere sulla dichiarazione di conformità:

L'impianto è stato dimensionato considerando i valori di tensione, frequenza e corrente di cortocircuito presunti al punto di consegna, e tenendo conto delle relative tolleranze. Tali valori sono stati forniti dall'Ente distributore di energia, tramite comunicazione scritta di seguito allegata. Si declina qualsiasi responsabilità per danni a cose e/o persone dovuti a future variazioni di tali valori, pertanto si consiglia all'Utente di redigere un accordo scritto tra ambedue le parti interessate, ovvero Utente ed Ente fornitore di energia, secondo cui quest'ultimo dovrà impegnarsi a comunicare eventuali variazioni all'Utente stesso.

Ciao :)

Modificato: da LB81
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Pierluigi Borga

Qualche anno fà a seguito di lavori in una piccola contrada avevano sbagliato a ricollegare le fasi invertendo l'ordine precedente, e dopo numerose lamentele hanno invertito le fasi sui contatori degli utenti più "lamentosi".....

Oltretutto sostenevano la loro completa estraneità ai fatti....e lasciamo perdere i danni conseguenti....

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Benny Pascucci
....se tu scrivi da Napoli allora capisco tutto....
Sempre questi luoghi comuni..... :ph34r:

si consiglia all'Utente di redigere un accordo scritto tra ambedue le parti interessate, ovvero Utente ed Ente fornitore di energia, secondo cui quest'ultimo dovrà impegnarsi a comunicare eventuali variazioni all'Utente stesso.
Figurati che se ne sbatte l'ENEL della richiesta del tuo cliente. Non per questo il contratto che stai firmando rientra tra la categoria dei contratti per adesione, in cui le clausole le detta il soggetto più forte.

Ti dice niente la clausola.....per ogni controversia legale il foro competente è quello ci Bolzano, se magari l'utente è di Agrigento?

Orbene potrai dire non la firmo, in tale caso non si dà luogo alla fornitura.

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Non è un mio problema, non sono io l'intestatario del contratto di fornitura. Tornando al discorso della corrente di cortocircuito, sei sicuro che il valore da te misurato rimarrà costante fino a nuove modifiche? Basta una manovra sulla rete Enel per variare questo dato, per es. se inseriscono un'altro trasformatore in parallelo a quello che ti alimentava in precedenza, oppure se fanno arrivare l'alimentazione MT da un'altra linea. In questo caso non c'è modo di avere ragione, perchè risulta che hai messo per iscritto un dato falso. Se questo dato lo fornisce Enel, deve considerare anche il fatto dei trasformatori, e in ogni caso è responsabile di quello che scrive.

Ciao :)

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Benny Pascucci
Non è un mio problema, non sono io l'intestatario del contratto di fornitura.
Della serie: una volta che mi sono parato il c..., sono c.... loro! :lol: Scusate il proverbio citato...l'ho appreso a Oxford. :lol:

Tornando al discorso della corrente di cortocircuito, sei sicuro che il valore da te misurato rimarrà costante fino a nuove modifiche? Basta una manovra sulla rete Enel per variare questo dato, per es. se inseriscono un'altro trasformatore in parallelo a quello che ti alimentava in precedenza, oppure se fanno arrivare l'alimentazione MT da un'altra linea. In questo caso non c'è modo di avere ragione, perchè risulta che hai messo per iscritto un dato falso. Se questo dato lo fornisce Enel, deve considerare anche il fatto dei trasformatori, e in ogni caso è responsabile di quello che scrive.
Già, è sempre la legge di Murphy che ci frega, oltre ai casi da te indicati:

- potrebbero costruire una nuova centrale di produzione ENEL nel cortile del tuo cliente;

- potrebbero pensare ad una soluzione creativa....una cabina MT/BT sul suo pianerottolo;

- di notte gli alieni potrebbero attaccare il centralino dello stabile alla loro astronave, fornendo energia fotonica, etc, etc.

Per cui, mi hai convinto! Hai ragione! :P

Tu continua a installare i tuoi MT con potere di interruzione ridondante, ops, volevo dire calcolati in base alle indicazioni ENEL... :rolleyes: io, da parte mia, per una fornitura monofase, utilizzerò sempre il mio 4,5 kA e se sono ben disposto al massimo ci metto il 6 kA.

Modificato: da Benny Pascucci
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Della serie: una volta che mi sono parato il c..., sono c.... loro!

Io consiglio al cliente come comportarsi in futuro, poi deciderà se adottare o meno le relative precauzioni (farsi avvisare da Enel riguardo future modifiche). Molti non dicono niente al cliente, senza pensare a consegenze future (tanto l'impianto non è il loro).

Ciao :)

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