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Incompleta Protezione Dai Contatti Diretti Del Relè Differenziale


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Salve a tutti.

Capita a volte, visto il mestiere che facciamo, di prendere qualche piccola scossa toccando la fase innavertitamente. 9 volte su 10 il differenziale non scatta. Ho controllato il mio libro di impianti elettrici (Componenti e sistemi elettrici. Normativa . Sicurezza . Progettazione.) per ridare un spolverata alla protezione dei contatti diretti mediante l'utilizzo del relè differenziale.

Cito quello che riporta il capitolo

L'interruttore differenziale interviene per Id>= idn, dopo un tempo dipendente dalla caratteristica d'intervento del dispositivo, tempo durante il quale la corrente continua a fluire lungo il corpo; è da notare infatti che l'interruttore differenziale non limita il valore della corrente, ma soltanto il tempo del contatto.

La protezione risulta efficace se il tempo d'intervento del dispositivo, per i vari valori della corrente, risulta minore, al limite uguale, al tempo massimo convenzionale di sopportabilità della corrente elettrica. Quanto sopra risulta soddisfatto se la caratteristica d'intervento del dispositivo si trova completamente sotto la curva "b" del grafico di pericolosità convenzionale.

Confrontando le caratteristiche d'intervento normali di differenziali con idn pari a 5,10 e 30 mA con la suddetta curva si ottiene il grafico.. Dall'esame del grafico si nota che la protezione offerta dall'interruttore differenziale non è COMPLETA. Per dispositivi con Idn peri a 5 e 10 mA si ha una zona di pericolosità per correnti differenziali oltre i 250 mA, che non vengono interrotte in tempi abbastanza brevi da impedire il pericolo di fibrillazione ventricolare. Per dispositivi con Idn = 30 mA, oltre alla zona prcedente, risultano pericolose correnti da 10 a 30 mA, che non vengono interotte e possono causare tetanizzazione.

La presenza di correnti maggiori di 250 mA, in un sistena con E0 = 220V, è possibile quando Rc+Rtp+Rtn<=220/0,250 =880ohm.

Tale circostanza si ferifica solo in particolari condizioni ambientali, nel caso in cui una persona presenti una bassa resistenza propria e verso terra (per esempio in locali da bagno).

Invece correnti da 10 a 30 mA corrispondono a una resistenza totale da 22Kohm a 7,3 Kohm, che sono valori più propabili ni presenza di pavimenti quasi isolanti.

Le norme CEI 64/8 consentono l'uso dell'interruttore differenziale come mezzo di protezione dai contatti diretti, ma, proprio per i limiti intrinseci discussi in precedenza, lo considera una MISURA DI PROTEZIONE ADDIZIONALE, che può integrare i metodi di protzione parziale o totale, ma non sostituirli. Esso è obbligatorio solo per condizioni ambientali particolarmente gravi (bagni, piscine, ospedali). Possono essere usati per la protezione dai contatti diretti solo interruttori differenziali ad alta sensibilità (Idn>= 30 mA)

Nelle installazioni civili e industriali, anche se non è espressamente richiesta, è sempre utile l'installazione di differenziali ad alta sensibilità contro i contatti diretti; in caso di inefficacia delle altre misure di protezione esso è l'unico dispositivo ni grado di interrompere il circuito.

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Mauro Dalseno

L' interruttore differenziale viene volgarmente chiamato salvavita per motivi pubblicitari, ma non bisogna assolutamente pensare che sia adatto per la protezione delle persone da contatti diretti...

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Benny Pascucci
L'interruttore differenziale interviene per Id>= idn...
Diciamo che sicuramente non deve intervenire fino a idn/2

Possono essere usati per la protezione dai contatti diretti solo interruttori differenziali ad alta sensibilità (Idn>= 30 mA)
Forse intendevi Idn<=30 mA

A parte le piccole imprecisioni contenute nel post iniziale, non mi è ben chiaro il suo fine..... :unsure:

Qual è la domanda?

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Forse intendevi Idn<=30 mA

Esatto, errore di battitura.

Di per sè il post non pone nessuna domanda.

Il fine del post è semplicemente aprire una riflessione sulla protezione parziale dai contatti diretti mediante differenziale, problematica poco nota a molti elettrcisti, sicuramente conosciuta dagli utenti del forum. Problematica del tutto sconosciuta all'utente medio, che continua a chiamarlo "salvavita", (confondendolo con un nome commerciale).

L'altro giorno da un cliente stavo cambiando i frutti con una serie civile più bella, per vari motivi non ho tolto la corrente e col dito ho toccato il filo della fase :( . Fortunatamente l'entità della corrente era molto bassa e sono riuscito a staccare il dito, però la "scossa" l'ho avvertita eccome. Il cliente mi ha chiesto come mai non è intervenuto il "salvavita" (così l'ha chiamato). Allora gli ho spiegato in parole povere la pappardella.

In sostanza il mio post ha preso spunto da questa situazione.

Non vuole essere una lezioncina da tenere agli utenti del forum.

Ciao Benny

**

quando vuoi inserire una citazione, basta copiare e incollare la frase che ti interessa,

evidenziarla e premere il tag "fumetto" nel pannello di editor messaggio (il penultimo simbolino),

oppure la copi (Ctrl+c) e la incolli (Crl+v) tra i due tag:

[xxx]frase che hai copiato e incollato[/xxx]

xxx=quote

Modificato: da Livio Migliaresi
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Ivano65

sembrerebbe una pseudolezione sui differenziali piu' che una domanda

Nessuna pseudolezione.

Non ho nulla da insegnare agli utenti del forum, tanto meno a te.

Semplicemente ho postato una riflessione. Spero di non aver urtato la tua coscienza. :lol:

Modificato: da Livio Migliaresi
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Mauro Dalseno
Fortunatamente l'entità della corrente era molto bassa e sono riuscito a staccare il dito, però la "scossa" l'ho avvertita eccome. Il cliente mi ha chiesto come mai non è intervenuto il "salvavita" (così l'ha chiamato). Allora gli ho spiegato in parole povere la pappardella.
Sapessi quanta gente e' convinta che il differenziale deve intervenire in caso di contatto diretto come il tuo per colpa della pubblicita' fatta da alcuni costruttori anni fa... L' unica consolazione e' che fortunatamente grazie a quella pubblicita' quasi tutti si sono convinti ad installarlo. :) e hanno capito che e' una protezione indispensabile.
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Certo, protezione indispensabile, ma non garantisce la sicurezza al 100%, e di questo l'utente medio non viene messo al corrente dall'elettricista, che molte volte non conosce neanche la legge di ohm, figuriamoci il resto.

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Scusa...ma pechè non ha staccato l'interruttore generale?

Tanitissime massaie lo staccano quando devono pulire il lampadario, pretendono il pibolare del frigo per qundo lo puliscono, idem il forno...tu perchè non hai staccato il generale?

Eppure la prima sicurezza è, per quanto possibile, non lavorare sotto tensione o altrimenti con adeguate protezioni.

C'era forse in casa un malato collegato ad una macchia elettrosanitaria?

Morale: la sicurezza totale è solo la somma di tanti comportamenti virtuosi.

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Scusa...ma pechè non ha staccato l'interruttore generale?

Tanitissime massaie lo staccano quando devono pulire il lampadario, pretendono il pibolare del frigo per qundo lo puliscono, idem il forno...tu perchè non hai staccato il generale?

Eppure la prima sicurezza è, per quanto possibile, non lavorare sotto tensione o altrimenti con adeguate protezioni.

C'era forse in casa un malato collegato ad una macchia elettrosanitaria?

Morale: la sicurezza totale è solo la somma di tanti comportamenti virtuosi.

IL punto che voglio affrontare non è questo.

Perchè ho staccato o no la corrente non conta, da questa situazione è solamente scaturita la riflessione sulla protezione dai contatti diretti.

La sicurezza totale non esiste.

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Mauro Dalseno

Bisogna considerare come tutti gli installatori sanno che il differenziale insieme a un buon impianto di terra rende l' impianto elettrico sicuro!! Se consideriamo che la maggior parte degli elettrodomestici sono in classe I (lavatrice, lavastoviglie, frigo, scaldabagno ecc.) con una buona messa a terra, la dispersione provvoca l' intervento del differenziale prima che la persona tocchi la carcassa, o per male che vada nello stesso momento, ma l' impianto di terra la disperde evitando il peggio.... Poi se una persona comune si improvvisa elettricista sa che rischia la vita, se per forza vuole rischiare sono affari suoi... Sicuramente uno del mestiere puo' permettersi di lavorare in tensione se e' obbligato (esistono abilitazioni anche per questo, ENEL) ma ha sicuramente un approccio diverso e si muove in modo mirato.

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e' proprio cosi'.

ho visto persone che giuntavano fili in tensione.

alla mia osservazione su cosa stessero facendo mi hanno risposto ' TANTO C'E' IL SALVAVITA.

quando gli ho spiegato le cose come stanno in realta' sono corsi a staccare il contatore.

x gattom : E' NOTO che in qualsiasi campo la sicurezza totale non esiste.

occorre con le apparecchiature adatte E I COMPORTAMENTI ADATTI fare in modo che la sicurezza sia la piu' alta possibile.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Bisogna considerare come tutti gli installatori sanno che il differenziale insieme a un buon impianto di terra rende l' impianto elettrico sicuro!!

Basta solo questo?

IL punto che voglio affrontare non è questo.

Perchè ho staccato o no la corrente non conta, da questa situazione è solamente scaturita la riflessione sulla protezione dai contatti diretti.

La sicurezza totale non esiste.

Neanche staccando la tensione?

Intendevo, forse malamente, dire che sempre e comunque occorre prudenza. Sia quando si lavora sia quando si usa l'apprecchiatura in questione.

Se un utilizzatore, che non vuole diventare...utilizzatore finale...usa con criterio i dispositvi elettrici, associati ad un buon impianto elettrico , insieme ad un differenziale che è proprio l'ultima protezione , la sicurezza è altissima.

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Mauro, tralasciando il discorso di lavorare o no in tensione, parecchie case, soprattutto vecchie, sono prive dell'impianto di terra e addirittura, in molti casi, non hanno nemmeno l'interruttore differenziale.

Mi è capitato di intervenire in alcune case dove c'era solamente il limitatore dell'Enel. Faceno notare che l'impianto era privo di qualsiasi protezione, mi hanno risposto che sono 30 anni che vanno avanti così e quindi va bene così!

Due settimane fà ho fatto un intervento in una casa priva di impianto di terra, c'era solamente l'interruttore differenziale, l'ho fatto notare, indovina la risposta: sono 50 anni che non c'è. E allora cosa devi dire, cosa devi spiegare? Sembra che facendoglielo notare, vuoi spillargli altri soldi.

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Mauro Dalseno
Mauro, tralasciando il discorso di lavorare o no in tensione, parecchie case, soprattutto vecchie, sono prive dell'impianto di terra e addirittura, in molti casi, non hanno nemmeno l'interruttore differenziale.
E' vero, purtroppo, ma e' nostro dovere di installatori spiegare ai clienti a cosa vanno incontro... I professionisti siamo noi, che le cose le sappiamo... le cose dopo 50 anni potrebbero cambiare, basta che succeda una volta sola per rimanerci secchi!!
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Carlo Albinoni
Possono essere usati per la protezione dai contatti diretti solo interruttori differenziali ad alta sensibilità (Idn>= 30 mA)

Questa sarebbe una risposta da bocciatura istantanea! :lol:

Per tutti i motivi esposti, non è la protezione dai contatti diretti.

La protezione dai contatti diretti è solo ed unicamente la protezione passiva: isolamento, distanziamento, segregazione delle parti attive (in inglese si dice "basic protection").

Quella con il differenziale con Idn <= 30 mA è la pr0tezione addizionale dai contatti diretti.

Anzi, secondo la terminologia più recente, si dovrebbe dire "protezione addizionale" e basta.

Che per definizione è una protezione (parziale) in caso di fallimento dei mezzi principali di protezione (o di utilizzo anomalo da parte dell'utente).

Che sia dai contatti diretti o indiretti poco importa.

Per esempio se per sfortuna si stacca il PE in una presa (fallimento di un mezzo di protezione), il differenziale con Idn <= 30 mA, effettua la protezione addizionale, in questo caso dai contatti indiretti.

Chissà che se la si chiama protezione addizionale e basta, si eviti di chiamarla protezione dai contatti diretti....

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Se rileggi bene il primo post, senza estrapolare dal contesto, la tua osservazione è immotivata :lol:

- ho scritto chiaramente che "le nome CEI 64/8 consentono l'uso dell'interruttore differenziale come mezzo di protezione dai contatti diretti, ma, proprio per i limiti intrinseci discussi in precedenza, lo considerano una misura di protezione addizionale, che può integrare i metodi di protezione parziale o totale ma non sostituirli..... Possono essere usati per la protezione dai contatti diretti solo interruttori ad alta sensibilità (Idn<= 30mA)".

Aggiungo sempre citando dal mio libro di testo di impianti elettrici:

Nelle installazioni civili e industriali, anche se non è espressamente richiesta, è sempre utile l'installazione di differenziali ad alta sensibiltà contro i CONTATTI DIRETTI; in caso di inefficacia delle altre misure di protezione esso è l'unico dispositivo in grado di interrompere il circuito. La sua efficacia si manifesta anche per la protezione dai contatti indiretti in assenza di messa a terra, di rottura del conduttore di protezione, di contatto tra conduttore di fase e di protezione, di cedimento dell'isolamento doppio o rinforzato e per la protezione da incendi causati dalle correnti di dispersione.

Il pericolo sta nel ritenere l'interruttore differenziale ad lata sensibilità come una sorta di rimedio per tutti i mali; questa è un'illusione che può risultare pericolosa, facendo trascurare le altre misure di protezione che devono essere invece opportunamente integrate tra loro, in relazione al tipo di impianto, di condizioni ambientali, di persone interessate.

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la sola presenza del differenziale da 30ma era consentita in fase di applicazione della legge 46/90.

ora non lo e' piu'.

quindi : o si rimette a norma l'impianto.

O e ripeto O:

A PROPRIO RISCHIO SI FA' UN MEZZO LAVORO , e se poi succede qualcosa si va' a risponderne davanti al giudice,

E TI ASSICURO che quelli che sostengono che per 50 anni non e' successo niente ci metteranno meno di 50secondi a chiederti i danni.

ESEMPIO PERSONALE ( stupido e senza conseguenze , pero' significativo del modo di ragionare delle persone )

sostituzione posto interno citofono terraneo .

il giorno dopo un rosario di imprecazioni da parte della proprietaria mi reco sul posto.

accoglienza ' CHE C....O hai combinato ieri?

alla fine sono riuscito a capire perche' mi ha chiamato.

secondo lei dopo che ho sostituito il citofono non c'era piu' corrente alla caldaia perche' evidentemente ( secondo lei)

avevo staccato qualche filo .

morale della favola era in blocco il bruciatore per intervento del mancanza fiamma , l'ho ripristinato e me ne sono andato.

QUINDI pensa a cosa succede se ci fossero conseguenze anche lievi alle persone .

ivano65

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Ivano65, HAI RAGIONE. Sono d'accordo con te. Facevo l'esempio dei 50 anni, solo per dire che di case in pessime condizioni, dal punto di vista elettrico, ce ne sono parecchie. Molte, sopratutto quelle abitate da persone anziane, hanno solamente il limitatore dell'Enel. E prova a spiegargli che devono mettersi a norma.

Ho fatto più di un'intervento in case prive di impianto di terra e prive anche di iterruttore differenziale.

Mi ricordo che 10 anni fà per mettere l'interruttore differenziale ai miei nonni, avevo dovuto fare opera di convincimento per una settimana. All'epoca (1999) avevano solamente il limitatore dell'Enel.

La casa della nonna di mia moglie, impianto elettrico di 50 anni fà, fino a 3 anni fà era priva anche del differenziale oltre all'impianto di terra. L'impianto di terra ancora adesso non c'è, prova anche solo a spiegargli che l'impianto di terra è fondamentale per la sicurezza, sai cosa ti risponde? Che non c'è da cinquant'anni, perchè dovrei metterlo adesso?

Per non parlare della realizzazione dell'impianto: fili di colore fuori norma, di sezione inadeguata, giunzioni dentro le cassette nastrate e lunghe 2 centimetri. Probabilmente l'isolante è propagante l'incendio. Insomma molte case sono un'incubo sotto questo aspetto. A volte installare il differenziale in questi posti diventa un grattacapo grosso come una casa, perchè il differenziale interviene continuamente.

Sempre da mia nonna, che ha 3 contatori (uno per appartamento più quello della caldaia), quando installai i differenziali, inizialmente neanche uno stava sù: negli anni gli elettricisti che avevano ampliato l'impianto degli appartamenti, avevano preso i neutri un pò da un contatore un pò dall'altro. Mi ricordo che lavorai una setimana per rimmetere a posto l'impianto, alimentando gli appartamenti con fse e neutro dei rispettivi contatori. A quel punto i differenziali non scattarono più.

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