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PLC Forum


Dv 601 - Interventi intempestivi dell'int. d'inte


lello78

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Ciao a tutti.

Sto effettuando uno studio basato sui criteri di allacciamento alla rete MT dell'industria, e sui relativi sistemi di protezione.

Il compito è quello di risolvere due problemi:

1) Intervento intempestivo dell’interruttore di interfaccia (coincidente con il D.G.) .

2) I due pannelli DV 601 previsti, in caso di evento anomalo sulla rete, sono reciprocamente ingannati non intervenendo in modo selettivo.

L’assetto elettrico della distribuzione MT dell'azienda, è caratterizato da due pannelli DV 601 della thytronic, uno nel punto di consegna dell'Enel e l'altro subito a dopo i generatori.

Descrizione 1 problema:

Un forte dubbio sulla causa di questi interventi intempestivi mi viene dal fatto che l’Enel e il fornitore dei DV601 sono in contraddizione:

L’Enel dice che tutti gli interventi del relè di frequenza sono dovuti a microinterruzioni di tensione e quindi anche variando la soglia d’intervento del relè di frequenza non si conclude niente.

Il nostro fornitore invece, dice che quando il relè di frequenza interviene per buchi di tensione non si accende nessun led sul pannello mentre a tutti gli interventi dell’interruttore di interfaccia (sia il I che il II) io trovo acceso il led di min e/o max frequenza.

Secondo voi a chi devo credere? E c’è un modo per limitare questi interventi intempestivi del pannello DV601?

Se si mettesse un voltmetro registratore per capire cosa succede! Conviene? Si trova?

Se questi interventi intempestivi del pannello DV 601 sono dovuti a buchi di tensione si può adottare qualche sistema di accumulo di energia per sopperire questi buchi?

Tali pertubazioni creano non pochi problemi di selettività, legati alla sensibilità delle protezioni di frequenza, in particolare si ha l’intervento intempestivo del relè di frequenza a monte della nostra linea.

Il relè di frequenza è selettivo al relè di minima tensione per microinterruzioni, in quanto interviene oltre che per variazioni di frequenza, anche quando la tensione scende sotto il 0,2 Vn dopo un tempo di 90 ms, contro i 500 ms del relè di minima tensione .

Tali microinterruzioni viste dai nostri relè sulla rete Enel da cosa sono causati?

Il passaggio da neutro isolato a neutro compensato di tutte le cabine MT sul territorio nazionale, diminuirà il numero degli interventi intempestivi delle protezioni di interfaccia?

A volte capita che dopo l’intervento dell’interruttore di interfaccia si trova acceso sia il led del relè di frequenza che il led del relè di minima tensione. Questo è un evento anomalo dato che il relè di frequenza è selettivo rispetto a quello di tensione, quindi i due relè non intervenendo selettivamente nei due casi confondono le idee a chi deve agire!

Come posso giustificare tale comportamento?

Descrizione 2 problema e dettagli funzionali della centrale elettrica:

Nell'impianto MT si distinguono due interruttori in SF6 facenti funzione di interfaccia e su questi sono attive le protezioni elettriche DV601-50-51-51N conformemente alle direttive DK5740, DK5600, che in caso di anomalia sulla rete di distribuzione dovrebbero gestire l’impianto in funzione dell’assorbimento dei carichi e in particolare a loro è delegata la determinazione dell’esigenza di distacco dalla rete.

L’interruttore d’interfaccia principale (punto di consegna enel) provvede ad isolare i generatori dalla rete, nel solo caso in cui la potenza assorbita dai carichi sia minore della massima potenza erogabile dai gruppi. In questa eventualità l’intervento viene affidato alle protezioni del primo pannello DV 601 che sconnettendo i generatori dalla rete permette ai generatori di continuare ad alimentare le utenze.

.

Il secondo interruttore d’interfaccia (coincidente con il dispositivo dei generatori dalla CEI 11-20), provvede ad isolare i generatori dalla rete, nel solo caso in cui si abbia la potenza assorbita dai carichi maggiore della massima potenza erogabile dai gruppi. In questa eventualità l’intervento viene affidato alle protezioni del secondo pannello DV 601 che sconnettendo i generatori dalla rete permette alla rete di continuare ad alimentare le utenze.

I comandi degli interruttori d’interfaccia I e II con i relativi pannelli di protezione DV 601 dovrebbero essere realizzati dal sistema di gestione (PLC) subordinando tali comandi in funzione della potenza assorbita dall’azienda e l’intervento di uno dei due pannelli deve escludere l’intervento dell’altro, per garantire la sicurezza e la continuità del processo produttivo.

In particolare condizione di rete pertubata (microinterruzioni, caduta prolungata o variazioni di frequenza), i due pannelli di protezione DV 601 dovrebbero agire come segue:

 Potenza assorbita dallo stabilimento minore della Pmax erogabile dai gruppi: rapida apertura dell’interruttore d’interfaccia II (nel punto di consegna) isolando la rete dall’impianto elettrico aziendale. Affinchè i generatori possano continuare ad alimentare i carichi devono essere rispettate determinate condizioni: la potenza attiva richiesta dallo stabilimento deve mantenersi minore della potenza meccanica dei gruppi e l’eventuale gradino di potenza deve essere comunque limitato. Al ritorno della tensione Enel i gruppi si sincronizzano entrambi sulla tensione di rete al fine di permettere la richiusura dell’interruttore d’interfaccia.

 Potenza assorbita dallo stabilimento maggiore della Pmax erogabile dai gruppi: rapida apertura dell’interruttore d’interfaccia I sconnettendo i generatori dalla rete Enel. Tale soluzione permette di continuare ad alimentare i carichi dalla rete e di risentire delle sole microinterruzioni imposte dall’Enel, ma non permette ai gruppi di continuare ad alimentare i carichi.

In realtà la gestione del sistema non risulta coordinata come descritto in precedenza, in quanto i due pannelli DV 601 previsti, in caso di microinterruzioni o cadute prolungate sulla rete, sono reciprocamente ingannati intervenendo entrambi e quindi non in modo selettivo.

Oppure a volte quando interviene il DV601 nel punto di consegna anche avendo una potenza assorbita minore della Pmax dei generatori, intervengono gli interruttori di macchina non riuscendo a funzionare in isola.

Mi può consigliare come agire per evitare questi disagi e fare in modo che i gruppi riescano ad andare in isola?

Modificato: da Cristina Fantoni
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Caro Raffaele,

benvenuto nel forum!

Mi complimento per l'ampia presentazione del problema, che ci mette in consizione di darti qualche consiglio.

Finalmente qualcuno che ha DATO I DATI!

Io non sono un esperto nel coordinamento delle protezioni, ma posso aiutarti qui:

si può adottare qualche sistema di accumulo di energia per sopperire questi buchi?

Si, si puo' ma bisogna vedere se conviene economicamente.

Mettiamo che una fermata della fabbrica costi 10.000 euro

Ipotizziamo che in un anno ci siano 20 fermate

In cinque anni si buttano 200.000 euro per 5 = 1 milione di euro.

Quanto costa una soluzione raffinata e risolutiva per sostenere tutta la fabbrica durante i buchi di rete?

Butto li' - senza sapere la potenza - 1 milione di euro, installazione compresa.

Ma l'azienda lavorerebbe meglio, rispettando le consegne, evitando rischi al personale, evitando scarti e smaltimento, ecc. e sarebbe quindio piu' competitiva.

Ora, se il manager che conosce i costi invece del 10.000 ipotizzato mette i valori reali, fa presto a fare i conti.

Ciao

Mario

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Grazie per la risposta,

1 milione di euro è troppo qui non c'è la mentalità di spendere oggi per poi recuperare domani,

so già che verrò mandato a quel paese se sparerò questa cifra!

Dovre rendere forse le protezioni meno sensibili o eliminare 1 dei due DV601.

Ma i i carichi che danno subiscono se soggetti a micronterruzioni?

Un utente in MT (cioè non autoproduttore) che non ha il pannello DV601 perchè non imposto dall'enel,

subisce tutte le microinterruzione della rete, che danni comporta?

Secondo voi sulla rete possono esserci variazioni di frequenza che superano i 0.3 Hz?

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Ma i carichi che danno subiscono se soggetti a micronterruzioni?

Dipende se il progettista ha previsto le microinterruzioni o no.

Se non le ha previste, ci possono essere malfunzionamenti di macchinari e fermate irregolari.

In ogni caso ci sono maggiori stress sulla parte elettrica ed elettronica, rischi di danneggiamento anche meccanico durante il transitorio, quindi maggior costo della manutenzione rispetto ad una situazione senza microinterruzioni.

Ciao

Mario

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Ciao Raffaele, posso provare a dirti alcune cose che non sò

se saranno utili

Per quanto riguarda l'intervento del DV601 in caso di microinterruzzioni

penso che questo sia inevitabile a meno di prendere in considerazione

soluzioni molto costose nell'immediato. Come sai il DV601 ha il circuito

di controllo della frequenza che interviene anche quando la tensione scende sotto 0,2 la tensione nominale, l'effetto dell'intervento per mancanza

di tensione fà comunque accendere il led della protezione di frequenza

come se fosse intervuto per massima e minima frequenza. L'accendersi

contemporaneo dei led di frequenza e minima tensione potrebbe essere

causato dal fatto che la microinterruzione sia dapprima per un certo

tempo un buco di tensione che secondo le specifiche della EN50160 può

scendere per tempi piuttosto lunghi a 0,7 della Vn. Se le microinterruzioni

sono proprio tali al momento non credo che hai armi per difenderti

in quanto temporizzare il relé di frequenza non si può in quanto ha

la soglia fissa a 90ms. Se l'Enel lo accettasse si potrebbe scorporare

l'intervento cumulativo del DV601 sui vari contatti dei relé di

massima e minima tensione e frequenza temporizzando attraverso un

temporizzatore quest'ultimo ma non penso che possa essere ammessa da Enel

una cosa cosi visto che per minima e massima frequenza vuole l'intervento fisso. Una cosa che potresti fare è se ne hai la possibilità procurarti

la nuova edizione della CEI EN 50160 per verificare se i valori degli

scostamenti di frequenza ammessi sono tali da rendere il tuo relé

tarato a 0,3Hz troppo sensibile oppure tali dati potresti richiederli a

Enel, io al momento ho una pubblicazione enel della fine 98 ma la norma

a cui si fà riferimento è stata rivista nel marzo 2000

Il problema due dovrebbe essere solo causato da un errato cablaggio

o errata programmazione rispetto a quelle che sono le intenzioni di

chi ha pensato l'impianto. Per determinare la potenza assorbita ci sarà

un wattmetro con contatto di soglia o un relé simile. A seconda della

potenza assorbita bisognerebbe cortocircuitare il contatto tra i morsetti1-2

del DV 601 che va ad agire sulla minima dell'interruttore di interfaccia

che non deve sganciare (perché con due DV601 hai due interruttori di

interfaccia in pratica). Escludere il DV601 di solito si fà quando

si chiude l'interruttore di interfaccia in manuale, negli impianti

tradizionali , con un solo DV601, questa chiusura manuale è condizionata dall'apertura degli interruttori di macchina dei generatori , se questi

non son aperti non riesco a chiudere in manuale l'interfaccia, ovviamente

per chiudere bisogna che un contatto di un relé in manuale cortocircuiti

l'intervento del DV601

Cortocircuitato il contatto di intervento sono sicuro che l'interruttore

che mi interessa che non sganci rimanga chiuso mentre sgancerà l'altro

il passaggio a neutro compensato sicuramente ha allungato i tempi di

intervento sulla massima tensione omopolare ma non penso che questo

abbia rilevanza per te , visto che tale intervento si manifesta solo

per guasti

Non sono riuscito a risponderti prima perché sono abbastanza preso in questi

giorni e guardo il forum con calma solo al mattino quando arrivo a lavorare

alle 7, dopo le 8 ci dò una sbirciatina ogni tanto quando riesco

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Caro MASSIMOPC,

sapevo che avresti dato una risposta esaustiva!

Se le microinterruzioni sono proprio tali al momento non credo che hai armi per difenderti

Le armi ci sono, solo che sono costose, anche se in molti casi si ripagano da sole. Sono i vari sistemi per riempire i buchi di rete, sintesi su: EnErgoClub.

Per alcuni MW ci sono ottimi DVR (Dynamic Voltage Restorer) e UPS a media tensione, uno per tutta la fabbrica.

Ciao

Mario

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Grazie!

é la prima volta che partecipo a una discussione di questo tipo,è molto costruttiva grazie anche alle persone che ne fanno parte!

Comunque alla fine le cose stanno cosi:

Tutti i nostri interventi del relè di frequenza (almeno 2 volte a settimana) del pannello DV 601 sono causati da guasti polifase sulle linee parallele alla nostra cioè collegate allo stesso sistema di sbarre.

La DK 5740 dice che l'interruttore d'interfaccia DEVE intervenire per OGNI anomalia sulla rete, quindi nel nostro caso il DV 601 fa il suo dovere, fa quello che gli ha imposto l'Enel di fare.

Allora l'Enel ci ha imposto che per ogni disturbo dobbiano separarci, ma Lei puo darci tutti questi disturbi????

Da chi siamo protetti? a chi o a cosa posso rivolgermi per capire se l'Enel può o no provocarci tutti questi disagi???

Devo rivolgermi All'Autorità?

Poi come ulteriore disagio subiamo il fatto che noi non riusciamo ad andare in isola (e questo è un problema nostro interno).

Sentite se questa ipotesi fatta da me può essere valida:

1) c'è il buco di tensione;

2) i generatori vedono un carico infinito (quello di tutta la rete);

3) andando in sovraccarico i generatori i gruppi subiscono una diminuzione di velocità;

4) La frequenza scende (nostra dei gruppi);

5) interviene il relè di min. freq. perchè legge una frequenza minore di 49,7.

Se è vera questa ipotesi ha ragione sia l'enel che la casa costruttrice del DV 601!!

Se volessi annullare l'effetto del relè di fraquenza di uno dei due pannelli DV601 (dopo aver eliminato l'interblocco tra i due, in modo che uno è sempre attivo), come potrei fare? se si fa un ponticello???

Aspetto vostre risposte!

Grazie!

Lello

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Per eliminare l'effetto del relé di frequenza bisogna fare si che l'intervento del

DV601 non avvenga con il contatto cumulativo come si fà di solito ma tramite

i contatti che intervengono per ogni funzione cioé quelli dal morsetto 34 al

48 , essi andrebbero messi in serie sulla bobina di minima bypassando quello

che si vuole escludere

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Grazie Massimo,

la cosa importante è che c'è un modo per rendere la protezione innoqua.

Spero ci risentiremo dopo Natale, perchè io devo risolvere questo grave problema!

Lascio tanti auguri di buon Natale in particolare a Mario e a Massimo! Autori molto gentili di questa disussione.

Lello

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Caro Mario,

invece di usare "armi" costose (perchè qui vogliono farmi salvare il mondo senza spendere una lira),

posso tentare di ottenere migliorie della qualità dell'energia sollecitando L'enel?

Ma gari facendoci alimentare da una cabina che è soggetta a minorei guasti?

Perchè forse i "nostri vicini" siano soggetti ad abbastanzi guasti portando disturmi anche a noi.

Saluti lello.

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Caro Raffaele /lello78

l'autore sei tu, non noi!

posso tentare di ottenere migliorie della qualità dell'energia sollecitando L'enel?

Tentar non nuoce, leggi bene il vostro contratto col distributore di energia (non e' detto che sia Enel). Se il contratto prevede una qualita' superiore, questa si paga di piu' su ogni bolletta.

Purtroppo anche Terna puo' fare poco o niente, se cade la neve sull'albero svizzero troppo vicino alle funi AT e se un uccello si posa sulla punta di quell'albero, facendo scoccare una scarica a terra :P ecc.ecc.

Ciao

Mario

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Buone feste fatte!!!

Io sono già "sbariare" con il cervello per una soluzione intelligente!

Ma gli UPS, se ho capito bene dovrebbero sopperire l'energia fornita dalla rete per il tempo che dura il buco di tensione, giusto?

ma mi viene un dubbio!

Nei ms in cui perdura il buco di tensione l'azienda è comunque sempre collegata alla rete pubblica e allora l'UPS dovrebbe alimentare in quei ms tutta la rete?

saluti!

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Caro lello78,

se fosse come dici tu non basterebbero condensatori da qualche GF!

Appena si rileva il buco di tensione, un interruttore statico isola immediatamente (in pochissimi millisecondi) l'UPS dalla rete.

Ciao

Mario

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Chi possiede UPS di tipo non mobile con collegamento a spina deve avere in aggiunta all'interruttore

statico proprio dell'UPS anche un dispositivo di sezionamento che separa fisicamente il gruppo di

continuità dalla rete, questo sezionatore dovrà aprirsi al mancare della tensione enel e si potrà

richiudere solamente quando la tensione della rete ritorna, la richiusura puo essere automatica o manuale

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Ok! tutto chiaro.

Questa mattina ne ho pensata un'altra!

Spesse volte capita che quando apre l'interruttore di interfaccia (nel punto di consegna) aprono + o - nello stesso istante anche gli interruttori dei generatori. Da quando sono qui ho visto solo questo e il fatto che intervengono entrambi i DV 601 mi è stato detto ed è meglio parlare su cosa ho visto io personalmente.

Allora è possibile che succeda questo!?

1) Guasto polifase su un'altra linea parallela alla nostra con conseguente buco di tensione di durata 100/120 ms (80 ms int. + 40 ms relè).

2) i nostri generatori vedono questo guasto e lo alimentano;

3) tale guasto provoca una coppia elettromotrice notevole sui nostri generatori per un tempo pari al tempo d'intervento delle nostre protezioni di interfaccia.

4) tale coppia notevole potrebbe sollecitare i nostri generatori al punto di far intervenire le loro protezioni, ancor prima dell'intervento del pannello di interfaccia.

Lo so è solo un'ipotesi ma io sul campo trovo aperto il relè di frequenza perchè c'è stato il guasto indiretto e trovo gli interruttori di macchina aperti, anche quando il carico assorbito dall'azienda era tale da poter andare in isola.

Almeno in termini di principio è possibile migliorare la situazione interponendo tra rete dell'azienda e rete pubblica un reattore di disaccoppiamento opportunamente dimensionato in modo tale da non fare entrare in instabilità i generatori?

In questi giorni dovro capire il motivo per cui si aprono gli interruttori dei generatori dopo (o prima, bo!) dell'intervento dell' interruttore d'interfaccia.

Aspetto una vostra risposta!

Saluti!

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Carro lello78,

lascio a chi e' piu' esperto di me in protezioni la disquisizione.

Mi sembra pero' poco probabile che si siano verificati tanti guasti polifase in poco tempo.

Il reattore di disaccoppiamento e' certamente utile, ma potrebbe non essere risolutivo. Come state ad armoniche in fabbrica? Quante ne generate all'incirca?

mi è stato detto ed è meglio parlare su cosa ho visto io personalmente

Ormai ho perso le speranze, avevo cercato in tanti modi di far capire alle aziende che costa meno installare uno strumento che registra gli eventi di power quality, piuttosto che fare un investimento correttivo basando le proprie scelte sulle soluzioni da adottare su "mi hanno detto ..." "il tipo ha visto .." "abbiamo la sensazione che ".

Auguri!

Mario

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Sugli interruttori di macchina di ogni generatore di solito sono

montate molte protezioni (87T-50-51-51N-59-81-40-32-59Uo-Pannello DV602)

L'intervento del DV602 negli impianti tradizionali fà intervenire

anche il DV601 , le altre protezioni potrebbero sovrapporre il

loro intervento a quello del pannello polivalente, uno dei requisiti della

CEI 11-20 per la protezione di interfaccia dovrebbe essere quella anche di

rincalzo ai generatori

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Ieri sera ho provato a riguardare le cabine che fornivamo anni fà a una

grossa cooperativa di costruzioni che si occupava di cogenerazione soprattutto per le ceramiche, gli ultimi impianti di quel tipo risalgono a un pò di anni fà in quanto in quel tipo di cabine tutte le protezioni

venivano montate sulle nostre celle e da noi venivano cablate e quindi potevi risalire a

capire come era l'impianto successivamente abbiamo fornito

solo le celle mentre tutta la parte relativa ai pannelli di protezione

veniva preparata da altri che prelevavano i segnali dai TA e TV che

installavamo noi secondo le indicazioni che ci venivano date,

al limite noi montevamo la protezione differenziale

che con TA a monte e a valle proteggeva selettivamente il trasformatore

del generatore -. Gli impianti erano molto lineari e piu o

meno tutti uguali in linea di principio. C'erano due gruppi di cabine

uno dedicato ai generatori e uno all'interfaccia . In pratica si seguiva

nel modo piu semplice il tipo di collegamento previsto dalla CEI 11-20

relativo ai generatori sincroni adatti per funzionare sia in isola che

in parallelo alla rete. Era presente un solo DV601 che agiva sull'interruttore di interfaccia facendolo aprire al venire meno della

tensione sulla rete pubblica in caso di questa su questa non prontamente

rilevato dall'interruttore del distributore o in caso di guasto sulla rete del produttore

o dei suoi generatori, era sempre presente sull'interfaccia anche un relé direzionale

in ogni caso, anche se al tempo il suo utilizzo era obbligatorio solo

per estensioni di linea che fornissero un contributo capacitivo altissimo.

Ogni generatore aveva le protezioni che scrivevo ieri,sulle sbarre comuni

inoltre vi erano le protezioni 27 e 59Uo utilizzate immagino come rincalzo

a quelle del DV601. Di protezioni ridondandi a livello di tensione e frequenza (minima e massima tensione e frequenza , massima tensione omopolare su ogni generatore e minima tensione e massima tensione omopolare sulle sbarre comune) ve ne sono quindi parecchie in questo genere di impianti , protezioni che ricalcano quelle del pannello polivalente

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Caro Mario,

Noi a stento sappiamo la potenza assorbita figurati le armoniche!

Ho visto un pò i prezzi questa mattina degli analizzatori di rete, costa no parecchio

uno dei migliori stavamo sui 7500 euro, é troppo!

Un registratore di tensione invece sui 3000 euro, alla fine è la tensione quella che più mi interessa, no!

Da essa posso sapere se varia la frequenza o la tensione stessa, ma soprattutto riesco a capire se ci sono davvero tutti questi buchi di tensione e quando durano.

Magari capisco se sono le mie protezioni troppo sensibili o è la rete che fa schifo!

Voi che ne pensate?

Esitono tali strumenti usati e in vendita? Come potrei fare a trovarne uno?

Il problema è che io so cosa succede nel punto di interfaccia (2 nel nostro caso) ma vorrei avere le prove.

Ho scoperto che in azienda ci sono degli UPS ma sono utilizzati per sostenere i PC quando manca la tensione.

é possibile usarli anche per sopperire i buchi di tensione, o sono troppo piccoli? o quelli utilizzati per i buchi di tensione sono completamente diversi?

Saluti

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Caro lello78,

hai pensato, quando misurerai i buchi di tensione col solo registratore di tensione, come capire se il buco si crea a monte o a valle?

Esistono strumenti "usati ricondizionati" che puoi trovare sul web. Ci sono delle societa' molto affidabili, altre che possono tirarti un pacco. Occhio!

Quanto costa una sola fermata della fabbrica e la mancata produzione? 7500 euro o meno? Devi calcolare anche il costo delle persone ferme e pagate.

Gli UPS per computer hanno potenze nell'ordine della decina di kVA.

Nella fabbrica dove lavori dovresti supportare qualche migliaio di kVA, per un tempo brevissimo.

Gli UPS a media tensione, che vengono installati anche all'esterno, sono dei piccoli container che possono riempire i buchi di tensione erogando qualche MVA per pochi secondi. Mi sembra di capito che l'azienda dove lavori non prevede investimenti in tal senso.

Ciao

Mario

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BUON ANNO A TUTTI!!!

Caro Mario,

Tu per buco di tensione dentro o fuori cosa intendi? Che il buco è stato creato dai nostri gruppi o Dall'Enel?

Ma noi mica possiamo creare buchi di tensione sulla rete?

Io potrei confrontare i buchi registrati dal voltmetro registratore con le registrazioni enel

e capire quale è la causa che ha creato l'anomalia.

Hai detto che ci sono siti in cui posso trovare questi strumenti usati, come posso effettuare una ricerca?

Ma c'è differenza tra gli analizzatori di rete e gli oscillopertubografi?

é vero che l'analizzatore di rete registra tutto, Potenza att. reatt. ecc... Ma la causa dei miei problemi è solo la tensione!

Perchè con questo strumento non riesco a capire da dove viene il buco di tensione mentre con quello da 7500 euro lo capisco?

scusami mario per le troppe domande!

saluti

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Caro lello78,

adesso devo uscire ...

1) Potrebbe esserci qualche carico importante (esempio. un avviatore stella/triangolo di elevata potenza) che di fatto fa abbassare molto la tensione all'interno della fabbrica, assimilabile ad un buco.

In questa eventualita', uno strumento che misura la sola tensione non e' sufficiente

2) .... poi

ciao

Mario

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Per quanto riguarda il pb della selettività tra scatto di V (27) e f (81), devi considerare che un conto è la teoria un altro la realtà, considera infatti due ulteriori tempi da considerare prima dell'intervento, quello di acquisizione del guasto e quello di intervento della protezione in relazione ad una forma d'onda anomala.

Ad esempio potrebbe succedere una cosa del tipo, nella rete che mancanza di potenza attiva per cui il sistema elettrico si comparta abbassando la V mantenendo la f costante, poi ad un certo punto il sistema continua ad essere in deficit cala anche la f. Per cui i tuoi due guasti potrebbero essere identificati assieme. Non so se mi spiego.

Per evitare scatti intempestivi in caso di buchi come sembra essere il tuo caso, userei interporre un relè dove mando il segnale dello scatto del 27 e del 81 prima di far intervenire la protezione. Scatta infatti solo se il guasto persiste.

Oppure doterei il plc con funzione di richiusura automatica nel caso di scatto di 27 e 81, non nel caso di scatto 50 o 51.

Nel caso della gestione delle due DV601 dipende dove prendi la V di sbarra.

Dove la prendi??

A livello di buchi sicuramente viene create se attaccate 2 MW di carico direttamente.

Ciao a tutti

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Hai detto che ci sono siti in cui posso trovare questi strumenti usati, come posso effettuare una ricerca?

Per esempio, Google "usati ricondizionati" o altri termini piu' specifici (es.: "analizzatore di rete elettrica")

Ciao

Mario

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  • 3 weeks later...

ciao lello,

ma poi hai concluso qualcosa?

io ho avuto e ho ancora problemi simili, un po' li ho attenuati con una interfaccia (iSEG) che ho installato in "parallelo" alla DV ma con tarature differenti... ma qualche problema e' rimasto...

generiamo 6MW ca. e ne consumiamo da 3 a 6/6,5 a secondo delle fasce e possiamo fare quasi tutto, tranne un black-start, quindi immagina la "confusione" quando si sgancia l'enel e mi cade la turbina ehehehe.

mah, se mi informi sui tuoi sviluppi, magari ci tiro fuori qualche idea anche per noi e se vuoi i dati della iSEG te li potrei inviare dall'officina (oltre alle misure classiche, fa anche un controllo della variazione di fase tipicamente indotta in rete dall'inserimento di notevoli carichi e riesce a sganciarti dalla rete un po' prima della DV, nopn so se ti puo' essere utile... e' molto usata pare in inghilterra).

ciao

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