menez Inserito: 20 dicembre 2010 Segnala Inserito: 20 dicembre 2010 Ciao,premetto che non ho grande esperienza nella protezione da sovratensioni.Il problema è una normale caldaia per uso residenziale, con aimentazione monofase, che presenta blocchi continui per mancata accensione e rotture della scheda elettronica.La scheda è stata sostiutita almeno una decina di volte in 2 anni! Alla fine si è optato per la sostituzione dell'intera caldaia. Ma il problema persiste. E qui entro in gioco io. Mi è stato chiesto di verificare se il problema è effettivamente di alimentazione elettrica.Non essendoci evidenti problemi nell'esame a vista ho effettuato una prima misura strumentale: tensione di rete nella norma, assenza di armoniche significative (thd <4%)...Un piccolo SPD di classe 3 montato immediatamente a ridosso della scheda dall'assistenza tecnica della caldaia ad un cero punto...è esploso...La resistenza globale di terra è di circa 18Ohm.Premesso questo, ed essendo convinto che il problema dipenda da sovratensioni transitorie, vorrei disaccoppiare galvanicamente la caldaia con un trasformatore d'isolamento per schermare completamente i disturbi di modo comune. Infine vorrei introdurre un SPD di classe 2 nella linea a monte ed uno di classe 3 presso la caldaia. Infine vorrei disaccoppiare galvanicamente le uniche altre connessioni con il mondo esterno, che sono i contatti termostati, inserendo dei relè d'appoggio.I dubbi che ho sono principalmente questi:1) Il trafo garantisce l'immunintà ai disturbi di modo comune, ma per quelli di modo differenziale dovrebbero intervenire gli l'SPD. L'SPD di classe 3 presso il carico va messo a monte del trafo? oppure a valle ? E in questo caso va collegato alla terra dell'impianto? 2)Devo mettere a terra un secondario del trafo (così se non sbaglio diventa un sistema TN-S) oppure lasciarlo isolato (TN)?Ho un po' di confusione e vorrei fare un bel lavoro.Grazie dei chiarimenti Menez
esco Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 non sono affatto esperto, ma il mio elettricista ha affiancato alla presa elettrica di alimentazione della caldaia un frutto fusibile 16A dicendo che in caso di anomalie "salta" solo il fusibile.
magoxax Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 non 16A, ma 6A.Non importa. Un fusibile, qualunque sia la portata, non è in grado di proteggere da extratensioni.
esco Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 Premesso che le linee prese e luci sono protette entrambe da due moduli BTicino F810N/10 e F810N/16, una eventuale sovra-tensione della linea di alimentazione sarebbe intercettata dal modulo F810N/16 (prese). Siccome è già capitato che le schede delle caldaie si bruciano, indipendentemente dalla protezione della linea prese, speravo fosse possibile proteggere ulteriormente la singola presa di alimentazione della caldaia, se non con un fusibile, magari con un magnetotermico differenziale (non so da quanti A) come quello che segue:o questo 1P+N 16A - 10 mA
magoxax Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 speravo fosse possibile proteggere ulteriormente la singola presa di alimentazione della caldaia, se non con un fusibile, magari con un magnetotermico differenzialeSperanza vana. Se vuoi la certezza matematica di una protezione da sovratensioni o disturbi di rete devi usare un UPS di tipo ONLINE dedicato.Però sono ingombranti & costosi.Non so dire se il problema si può risolvere anche con gli scaricatori. Non gli conosco come vorrei.
fradifog Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 Non sono un esperto di sovratensione e spike transitori: sarebbe utile installare un gruppo di continuità protetto ?
Cipone Inserita: 9 maggio 2011 Segnala Inserita: 9 maggio 2011 per prima cosa bisogna capire di che tipo di sovratensioni si tratta, sono di tipo impulsivo (fulmini) oppure sono rialzi di tensione indotti dall'ente distributore?Se ti ritrovi nel secondo caso, con gli scaricatori otterrai ben poco... anzi dovrai sostituire pure loro...Come già ha suggerito Magoxax, potrebbe essere utile al tuo caso un gruppo di continuità. Dovrebbe andar bene anche un line-interactive con tecnologia AVR (automatic voltage regulator) e con onda sinusoidale pura (consiglio APC) che in caso di sotto o sovratensione stabilizza la tensione in uscita in un range ben determinato (selezionabile dall'utente a seconda della marca dell'ups). Però alcuni tipi di caldaie non vedono molto bene l'alimentazione fornita dall'ups in funzionamento a batteria, (in pratica viene a mancare il riferimento a 0V del neutro e vanno in protezione). Devi scegliere un modello a neutro passante.Per Esco:I fusibili e i magnetotermici differenziali non garantiscono alcuna protezione dalle sovratensioni.
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