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E' Possibile Utilizzare Dei Reattori Come Trasformatori?


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Inserito: (modificato)

Ciao. Mi sono procurato dei reattori della Fracarro per lampade ai vapori di sodio il cui valore di potenza è di 400W con una corrente d'uscita di 3,25 A a 220V

Visto che c'è solo un ingresso mono e un'uscita mono polo per fare in modo di avere un primario e secondario ad una determinata potenza d'uscita è possibile farlo o bisognerebbe rifare l'avvolgimento e tutto quanto?

Dimenticavo...

Mi serve per fare un alimentatore da banco.

Modificato: da mcgaiver

Inserita:

Compra il trasformatore che Ti serve dammi retta ;)

Saluti

Mirko

Inserita:

Fammi capire perchè... Non mi scoraggio con una risposta simile :)

Inserita:

ascolta i consigli di MIRKO.

il trasformatore ha un funzionamento , il reattore ne ha un altro.

ivano65

Inserita:

Anche io sono dell'avviso di Mirko e quoto il consiglio di Ivano.

Innanzitutto chiamiamo le cose col loro nome....non sono reattori, ma alimentatori magnetici per lampada a scarica.

Si parla di reattori per le lampade fluorescenti.

Credo che nel tu caso, più che di un trafo, ci troviamo in presenza di un autotrafo munito di traferro.

A diffrenza dei reattori delle lampade fluorescenti che hanno unicamente la funzione di stabilizzare l'arco elettrico, gli alimentatori provvedono anche a un adattamento della tensione, nonchè alla fornitura, tramite prese intermedie sull'avvolgimento secondario, di tensioni ausiliarie per l'alimentazione di eventuali accenditori.

La funzione del traferro è quella di linearizzare la caratteristica B-H, diversamente si avrebbe una forte variazione della permeabilità magnetica e quindi dell'induttanza dal valore di corrente.

Ciò comporta delle forti distorsioni della forma d'onda della corrente e forte dipendenza dei questa dalla tensione di rete.

Gli alimentatori campione sono costruiti in modo molto rigoroso e lo scostamento dalla linearità non può eccedere il 3%, ma gli alimentatori delle lampade, ossia quelli comuni presentano degli scostamenti molto maggiori del 3%, per tale motivo le correnti secondarie sono molto distorte, con una presenza considerevole di terza armonica.

Se la tensione di innesco della lampada è molto alta si utilizzano i "trafo a dispersione", concettualmente si tratta di una combinazione di un trafo e di un "limitatore di corrente".

A vuoto primario e secondario sono strettamente accoppiati magneticamente e la tensione secondaria risulta proporzionale a N1/N2. A carico, ossia, quando la lampada è accesa, per effetto della dispersione magnetica dovuta all'avvolgimento primario e secondario avvolti separatamente (reattanza di dispersione) la tensione secondaria diminuisce fortemente, sì da limentare la lampada alla sua tensione nominale.

Questa è la teoria degli alimentatori comuni e quella a dispersione, ora vedi tu se è il caso di riattarli per i tuoi scopi o comprare più semplicemnente un comune trafo.... :rolleyes:

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