osber57 Inserito: 15 novembre 2010 Segnala Inserito: 15 novembre 2010 Avrei bisogno di sapere in che modo si calcola la corrente che assorbe un motore trifase con i seguenti dati : 16 poli; 3,6 kW; 380 V; 60 Hz (faccio presente che non ho il motore sotto mano quindi non posso leggere gli Ampere scritti sulla targa).C'è una formula che mi relaziona il numero di poli, la tensione e la frequenza? Grazie in anticipo.
Benny Pascucci Inserita: 15 novembre 2010 Segnala Inserita: 15 novembre 2010 La formula è:In=P/(rad(3)*eta*V*cosfi)ipotizzando: eta=0,85cosfi=0,88si ha:I=3600/(1,73*0,85*380*0,88)=7,3 AFacile...no...
osber57 Inserita: 15 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 15 novembre 2010 grazie Benny ma se si tratta di un motore 400 V a 50 Hz e si alimenta con 400 V e 60 Hz, cambia la corrente? era questo che volevo chiedere. grazie ancora.
Benny Pascucci Inserita: 15 novembre 2010 Segnala Inserita: 15 novembre 2010 Nella formula della potenza riportata compare la frequenza? No, quindi come potrebbe cambiare la corrente al variare della frequenza?Volendo pettinare le bambole possiamo però osservare che:all'aumentare della frequenza aumenta la resistenza e la reattanza degli avvolgimenti, quindi a parità di forzamento (tensione 400 V), la corrente non rimane costante, ma varierà, ma la variazione è così piccola che in pratica può essere trascurata.La variazione della frequenza influenza la velocità di rotazione, infatti:per un motore a 16 poli, quindi a 8 coppie polari, la velocità di sincronismo vale: 375 giri/m a 50 Hz e 450 giri/min a 60 Hz.
StefanoSD Inserita: 16 novembre 2010 Segnala Inserita: 16 novembre 2010 Ma se si tratta di un motore 400 V a 50 Hz e si alimenta con 400 V e 60 Hz, cambia la corrente? Era questo che volevo chiedere. Grazie ancora. Io la penso così, sperando di non sbagliare: “Variando la frequenza, anche la tensione deve variare nello stesso senso, così le caratteristiche magnetiche del motore rimangono le stesse”. Infatti, la f.e.m. è proporzionale al prodotto: f*B; (f = frequenza; b = induzione). Passando da 50 a 60 Hz la frequenza aumenta del 20%, e l’induzione diminuisce di altrettanto, e di conseguenza anche la potenza si riduce.Nel nostro caso, a parità di tensione il motore costruito per 50 Hz e fatto funzionare a 60 Hz funzionerebbe sottoalimentato, infatti nel nostro esempio il motore può funzionare regolarmente se alimentato alla tensione di: 400*60/50 = 480 V –
Livio Orsini Inserita: 16 novembre 2010 Segnala Inserita: 16 novembre 2010 (modificato) Io la penso così, sperando di non sbagliare:....Non sbagli. Il tuo ragionamento è talmente corretto che gli inverter, senza controllo vettoriale, hanno comunque una variazione lineare della tensione in funzione della frequenza; la "famosa" regolazione V/f. In quelli a controllo vettoriale questa funzione è sottoposta anche alle variazioni che apporta il controllo.Un motore progettato e costruito per lavorare con tensione nominale di 400V alla frequenza nominale di 50Hz, fatto lavorare con frequenza maggiorata del 20% (60Hz) dovrebbe essere alimentato, per mantenere costante la coppia, con una tensione maggiorata del 20%, cioè 480 V.Un vecchio metodo per lavorare a coppia costante, anche a frequenze maggiori della nominale consiste, quando possibile, nel collegare il motore a D per tensione di 230V. Così facendo si tara la funzione V/F per 400 V / 84 Hz. Così facendo il motore assorbirà la corrente prevista per il collegamento a D e, al termine della retta di alimentazione, la potenza assorbita sarà aumentata di circa 1,73 volte...quindi a parità di forzamento (tensione 400 V), la corrente non rimane costante, ma varierà, ma la variazione è così piccola che in pratica può essere trascurata.Benny qui dissento da te ed i motivi li ho esposti sopra . Modificato: 16 novembre 2010 da Livio Orsini
Benny Pascucci Inserita: 16 novembre 2010 Segnala Inserita: 16 novembre 2010 (modificato) Benny qui dissento da te ed i motivi li ho esposti sopraIo, invece, straquoto tutto quanto scritto da te e Stefano...è sacrosanto... Il mio post era all'acqua di rose, a causa della domanda iniziale fatta dall'amico Osber, che aveva qualche problema già sulla formula per ricavare la corrente nominale.... Modificato: 16 novembre 2010 da Benny Pascucci
rguaresc Inserita: 16 novembre 2010 Segnala Inserita: 16 novembre 2010 16 poli;una sola osservazione: i motori lentissimi con tanti poli come questo hanno di solito un cosfi molto basso, anche meno di 0,5, e la corrente e' alta.
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