Mardock Inserito: 17 marzo 2011 Segnala Share Inserito: 17 marzo 2011 Salve,ho tra le mani l'interruttore in oggetto (di quelli con serigrafia 0-1 luminosi!!!).Il negoziante mi ha detto che il primo valore (10A) è la corrente massima se ci piloto un carico resistivo mentre il valore tra parentesi (2A) va considerato se ci piloto un carico induttivo...Ammesso che sia vero... perchè c'è questa differenza (ben 8 ampere) tra le due differenti applicazioni? La corrente è corrente nooo???Volevo conoscere il vostro pensiero.Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Benny Pascucci Inserita: 18 marzo 2011 Segnala Share Inserita: 18 marzo 2011 E no....per la corrente non vale il detto:La corrente è corrente.... Detto in parole povere:una cosa è interrompere una corrente resistiva, un'altra una corrente capacitiva.Al di là della trattazione matematica, ciò è facilmente intuibile.Se hai un circuito in c.a. con resistenze e bobine (induttanze), in queste ultime avrai un'energia elettromagnetica immagazzinata, che per ovvi motivi non si potrà annullare all'atto dell'interruzione del circuito, causato dalla separazione dei contatti (fisso e mobile) dell'interruttore. Ragion per cui tra i due contatti scoccherà una scintilla (arco elettrico) e attraverso esso la corrente continuerà a fluire.Ovviamente ciò comporterà uno stress dell'interruttore, che sarà tanto più sollecitato, quanto più alta è la componente reattiva della corrente.In un circuito ohmico-induttivo, immagina la corrente come un "bastian contrario"... , se la vuoi interrompere questa vuole continuare a circolare (facendo scoccare una scintilla), se la vuoi stabilire (chiudendo l'interruttore) questa fa storie a stabilirsi.In un circuito resistivo, non essendovi energia immagazzinata, non si riscontrano tali problemi, pertanto, l'interruttore non essendo stressato può lavorare a correnti più alte. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mardock Inserita: 19 marzo 2011 Autore Segnala Share Inserita: 19 marzo 2011 Grazie Benny,risposta molto esaustiva. Parlando di energia immagazzinata ho subito pensato:1) ai diodi di ricircolo che si mettono in parallelo alle bobine dei relè per salvaguardare l'elettronica di pilotaggio;2) alle categorie dei contattori (AC-3 piuttosto che AC-1, ecc...) in cui per ogni categoria si ha una portata in corrente diversa e ad esempio Iac-1 sempre > di Iac-3 e anche questo tornerebbe a fronte dei discorsi fatti. Poi credo ci siano molti altri esempi legati alle correnti induttive.In pratica, tornando all'interruttore in oggetto, se lo utilizzo per sezionare una corrente induttiva (es: bobine, motori, ecc..) non dovrò eccedere i 2A mentre se invece ci devo collegare una resistenza posso tranquillamente spingermi fino a 10A.Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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