echarlodenzo Inserito: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserito: 7 giugno 2012 Un saluto a tutto il forum, mi sorge un dubbio e chiedo consiglio. Devo realizzare un quadro di comando per una macchina utensile ed è un lavoro da realizzarsi spendendo il meno possibile. La macchina è una troncatrice per billette che lavorerà per circa 10-12 ore al giorno, il motore principale, quello del disco, è un 22KW che si avvia con il classico stella triangolo. Come acennato il budget è risicato e allora d'accordo con il cliente sto realizzando il tutto con quello che ho in giro per l'officina in particolare come teleruttore generale per la messa in tensione della macchina penso di utilizzare un telemecanique LC1F150 che è sicuramente esagerato ma non è costato nulla nonstante sia nuovo. La bobina è a 110 Vac (LX1 FF 110) ed ha 3 morsetti A2, A1 con collegato assieme un contatto NO. Mi sorge il dubbio che quel contatto serva ad inserire una resistenza per limitare la corrente di mantenimento della bobina e cercando sul sito telemecanique in effetti si parla, giustamente, di corrente di spunto e mantenimento. Io mi sarei aspettato un contatto NC che quindi a teleruttore aperto mi cortocirquitasse la resistenza e a chiusura avvenuta la inserisse, quello che sono a chiedere è necessaria la resistenza per evitare surriscaldamenti della bobina o posso evitare di metterla? Il fatto che il contatto sia NO è perché devo usare un altro relé per escudere la resistenza? Ringrazio tutti dell'attenzione e spero possiate aiutarmi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Per quello che posso sapere io, il contatto N.O. è semplicemente un contatto ausiliario che varia in base al tipo di contattore, si può scegliere N.O. o N.C., in alcuni casi usato per autorinere il contattore, oppure per mandare un segnale ad una eventuale segnalazione luminosa, o inviare un segnale al PLC che l'avviamento è stato compiuto. quel contatto serva ad inserire una resistenza per limitare la corrente di mantenimento della bobina questa mi è nuova... Solitamente sulla bobina si inseriscono in parallelo filtri antidisturbo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
echarlodenzo Inserita: 7 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 grazie per la velocissima risposta, tieni conto che non è così strano mettere in serie delle resistenze alle bobine dei teleruttori una volta eccitati, chiaro non su un contattore da 6 A, quello in questione è un giocattolo da 150 A che telemecanique da tabella da per un consumo allo spunto di 550 VA e come mantenimento 45 VA è questo che mi fa sorgere il dubbio della resistenza e il contatto in questione è propio sulla morsettiera della bobina che viene venduta a parte, i contatti ausiliari si agganciano di fianco e sono di vari tipi NA NC o ritardati Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Volendo inserire un resistore di cdt in serie alla bobina sarebbe necesario un contatto NC ritardato, che cortocircuita il resistore. A chiusura avvenuta il contatto si aprirebbe inserendo il resistore inn serie. IIl minor valore di potenza assorbita in regime stazionario rispetto allo spunto è normale; tutti i relè ed i contattori hanno correnti di spunto maggiori, anche di parecchio, rispetto al regime di mantenimento, anche senza limitare la corrente assorbita. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Come ti dicevo è la prima volta che ne sento parlare, e mi viene anche un dubbio: se applichi una resistore in parallelo alla bobina, questo si trasforma un partitore di corrente, quindi dato che il contattore necessità di una certa forza elettromagnetica per far sì che il materiale ferromagnetico, magnetizzandosi, possa chiudere i contatti, così facendo non la diminuisci? Per finire, quei dati sulla potenza apparente della bobina del contattore devi utilizzarli per dimensionare adeguatamente il circuito ausiliario. (LF se non ricordo male è 110V, quindi dovrai dimensionare il trafo) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 se applichi una resistore in parallelo alla bobina,... Se applichi un resistore in parallelo alla bobina di un contattore, ottieni un blando effetto di smorzamento dei transitori ed un significativo, inutile consumo di energia, che servirà solo a scaldare il resistore. La partizione di corrente l'hai solo perchè aumenti la corrente assorbita, infatti oltre a quella assorbita dalla bobina avrai, l'inutile, assorbimento del resitore. In parallelo alla bobina del contattore si mette solo il filtro antidisturbo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Volendo inserire un resistore di cdt in serie alla bobina sarebbe necesario un contatto NC ritardato, che cortocircuita il resistore. A chiusura avvenuta il contatto si aprirebbe inserendo il resistore inn serie. è questo che non capisco, a cosa serve creare una cdt sulla bobina del contattore? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
echarlodenzo Inserita: 7 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 (modificato) No no non in parallelo ma in serie il resistore! per limitarne la corrente, allo spunto alla bobina arriva piena corrente in modo da avere sufficiente forza per muovere tutto il baraccamento, poi una volta chiusi i contatti è sufficiente una minore corrente per tenere chiuso il tutto e quindi verrebbe messa in serie la resistenza in modo da non far scaldare la bobina. Questo sistema l'ho visto impiegato varie volte su teleruttori di taglia grossa, il mio dubbio è che quello in questione appartenga a tale categoria: è un telemecanique LC1F150 con bobina LX1 FF110 sul sito del costruttore accenna qualcosa ma non è chiaro. Come ripeto su applicazioni un po' vecchiotte era prassi comune e come ho detto questo teleruttore dio solo sa da dove salta fuori è nuovo perché ha ancora l'imballo e la bobina da montare ma chissà da quanto tempo ce l'ho in officina (comunque è ancora a listino) probabilmente l'ha comprato buon anima mio padre. Modificato: 7 giugno 2012 da echarlodenzo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 capisco, devo rivedere i dati di questi tipi di contattori...ho sempre sopperito alla corrente aumentando la sezione dei fili e creando un circuito ad anello chiuso... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
echarlodenzo Inserita: 7 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 (modificato) Ok grazie a tutti, per Guerzo la sezione dei fili che andrò a montare non mi preoccupa farò tutto con 2,5 quindi no problem, il trafo 400/110 è da 1 KVA (sempre per la logica di usare quello che c'è) il mio dubbio era nella possibilità che la bobina fosse nata per lavorare a corrente diretta per la manovra e corrente ridotta per il mantenimento solo per evitare che scaldi come una stufa. proverò a collegarla diretta se poi scalda faccio il trabicolo della resistenza in serie tanto ho ingressi e uscite in più sul plc e un teleruttore ausiliario non mi cambia nulla. Cosa intendi per "circuito ad anello chiuso"? alimenti sia il primo che l'ultimo teleruttore oltre che fare i ponti tra uno e l'altro? Modificato: 7 giugno 2012 da echarlodenzo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lucky67 Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Adire il vero a me sembra un falso problema....è chiaro che la bobina di un contattore avrà un'elevata corrente di spunto (esiste lo stesso problema per l'inserzione di un trasformatore ad esempio). La corrente poi scende a valori molto più bassi a regime. E' anche evidente che un grosso contattore avrà una corrente di mantenimento maggiore rispetto ad un contattore da 3 kW ma questo penso sia un problema da guardare sotto il profilo del dimensionamento del trafo ausiliario (se esiste), delle protezioni che si utilizzano e dei conduttori per le possibili cadute di tensione. Per il resto se la bobina è a 110 V e la alimenti a 110 V non capisco che problemi debbano sussistere... IMHO naturalmenteper evitare che scaldi come una stufa Per ovviare a quel problema, i contattori più moderni hanno anche la possibilità di montare bobine elettroniche..visto che tu devi riciclare...al massimo metterai una ventola più potente bordo quadro.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
echarlodenzo Inserita: 7 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Mah guarda come acennavo prima in molti impianti di vecchia costruzione era normale prassi quella di inserire le resistenze per limitare la corrente di mantenimento, ovviamente si inserivano con un temporizzatore cioè solo a manovra avvenuta, poi probabilmente hai ragione che mi sto fasciando la testa prima di rompermela in ogni caso se mi accorgo che scalda faccio la modifica in un secondo tempo come dicevo ausiliari e resistenze non sono un problema ho diversa roba in casa. Ancora grazie a tutti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 (modificato) Cosa intendi per "circuito ad anello chiuso"? alimenti sia il primo che l'ultimo teleruttore oltre che fare i ponti tra uno e l'altro? sì, collego tutti i comuni e non mi fermo all'ultimo contattore, ma il filo lo riporto in morsettiera insieme agli altri comuni. ( questa manovra può permetterti di usare una sezione minore) Modificato: 7 giugno 2012 da Guerzo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
echarlodenzo Inserita: 7 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 Si si chiaro, praticamente i 2 fili vengono a trovarsi in parallelo io generalmente cerco di essere generoso nelle sezioni e dividere i teleruttori in gruppi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Guerzo Inserita: 7 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 7 giugno 2012 cerco di essere generoso nelle sezioni e dividere i teleruttori in gruppi. certo, la suddivisione in gruppi è vincolata dal numero dei componenti presenti nel quadro.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
eliop Inserita: 11 settembre 2012 Segnala Share Inserita: 11 settembre 2012 Riesumo questa discussione per specificare alcune cose: in un circuito magnetico a corrente alternata ,con alimentazione in ac non ha senso inserire resistenze in serie alla bobina ,in quanto in posizione eccitata,il circuito magnetico chiuso ha una riluttanza bassa che determina un forte aumento dell'impedenza della bobina. Questa elevata impedenza limita la corrente di mantenimento ad un valore nettamente inferiore al valore della corrente di attrazione. Diverso è il caso in cui il medesimo circuito viene alimentato in dc,in cui la corrente è determinata unicamente dalla resistenza della bobina che rimane la stessa sia in fase di attrazione che in posizione di chiusura ,per cui la bobina avra' sempre la stessa dissipazione termica che a lungo brucia l'avvolgimento, ed è qui che entra in gioco la funzione della resistenza inserita in serie tramite un contatto nc alla bobina di limitare la corrente nella bobina. Diversamente se l'elettromagnete viene progettato in modo specifico per l'impiego in corrente continua ,la resistenza di risparmio non è piu' necessaria perchè le dimensioni maggiori del circuito magnetico consentono lo smaltimento del calore. In riferimento al contatto n.o. incorporato nella bobina oggetto della discussione serve come contatto di autoritenuta. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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