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Posizione Di Un Magnetotermico Rispetto Ad Un Timer


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Ciao ragazzi:

vi pongo un quesito che mi sorge da un problema avuto in ufficio dove lavoro.

Ieri, a seguito di un fulmine, si è guastato il timer che gestisce l'impianto di riscaldamento/condizionamento (composto da gruppo motore sul tetto + fan-coil in ufficio). Stamane stavo analizzando la cosa e ho notato che a VALLE del timer è posizionato un interruttore magnetotermico 1P+N 16A da incasso della AVE che ieri non è scattato.

Mi chiedo e quindi vi chiedo: non sarebbe più sensato mettere il MT a monte del timer?

Non mi aspetto che il MT possa risolvere qualcosa in fatto di fulmini ma magari messo prima ha più senso anche in caso di cortocircuito dove dovrebbe intervenire?

Volevo il vostro parere.

Grazie per le risposte.

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L'interruttore automatico magnetotermico protegge essenzialmente la linea dai sovraccarichi. Dovrebbe essere posizionato alla partenza della linea stessa.

La protezione dalle scariche atmosferiche si ottiene con gli SPD.

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Livio ti ringrazio della risposta, in effetti avevo già detto che non mi aspettavo una protezione per scariche...

vi sono due magentotermici da 16A sul quadretto elettrico che quindi dovrebbero proteggere a monte il tutto però mi incuriosiva la posizione di questo che è stato messo in aggiunta sull'uscita del timer per cui, forse ha più lo scopo di sezionare l'impianto di riscaldamento in caso di necessità piuttosto che funzione di protezione?

è obbligatorio metterlo nel caso di nuove installazioni e se si appunto come è messo questo o si richiede altro e altra posizione?

Grazie

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Potrebbe essere stato pensato per proteggere i contatti del timer da un eventuale corto-sovracorrente nel circuito a valle del timer. Ovviamente deve essere coordinato in modo selettivo con l'automatico a monte, in modo che il suo intervento sia prioritario rispetto all'intervento di qullo a monte.

è obbligatorio metterlo nel caso di nuove installazioni e se si appunto come è messo questo o si richiede altro e altra posizione?

Mhm sulle questioni normative non mi pronuncio.

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Ovviamente deve essere coordinato in modo selettivo con l'automatico a monte, in modo che il suo intervento sia prioritario rispetto all'intervento di quello a monte.

Quindi vuoi dire che deve avere un intervento più rapido di quello a monte? quindi gioca un ruolo fondamentale la curva?

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Per l'intervento magnetico (corto circuito) certamente è questione di rapidità d'intervento; nel caso dell'intervento della termica (sovraccarico) è questione di taratura.

Modificato: da Livio Orsini
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Pierluigi Borga

Se stai parlando di un orologio elettromeccanico o elettronico tipo quelli da barra DIN e simili con contatto in scambio proteggi ben poco con un MT da 16 A a valle su un contatto che porta si e no 6A altra cosa è se c'è un circuito ausiliari protetto da fusibili o MT da 6A che protegge comandi e alimentazione del timer che dovrebbe comandare un contattore e non direttamente il carico ( a seconda del carico )

Modificato: da Pierluigi Borga
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Se stai parlando di un orologio elettromeccanico o elettronico tipo quelli da barra DIN e simili con contatto in scambio proteggi ben poco con un MT da 16 A a valle su un contatto che porta si e no 6A

si è un orlogio elettronico Vemer da barra DIN con due timer e due relé che abilitano separatamente il gruppo motore e i ventilatori. Quindi tu dici che prima che va ad intervenire il MT da 16A può succedere di tutto, gisuto?

altra cosa è se c'è un circuito ausiliari protetto da fusibili o MT da 6A che protegge comandi e alimentazione del timer che dovrebbe comandare un contattore e non direttamente il carico ( a seconda del carico )

puoi essere un po più chiaro (per me) su questo punto? che vuol dire un circuito ausiliari?

l'alimentazione del timer è presa direttamente da un magnetotermico (almeno sembra) trifase nel quadro elettrico generale: ossia è presa una fase e neutro.

le uscite del timer non credo che vadano ad un contattore ma penso che vadano direttamente al carico.

grazie

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Più che proteggere il timer bisognerebbe proteggere i contatti del timer.

Ci possono essere 2 possibilità:

  1. I contatti dei relè del timer pilotano le bobine dei contattori che inseriscono o disinseriscono i carichi.
  2. I contatti dei relè del timer commutano direttamente i carichi.

Nel primo caso si protegge la linea che alimenta il timer, i suoi contatti e la linea che alimenta le bobine dei contattori con un magneto termico o fusibili con valore di corrente adeguato al valore di corrente assorbito, valore che sarà dell'ordine di 1 A. Il magneto termico da 16 A protegge la linea ed i carichi inseriti dai contattori che dovranno avere contatti adeguati.

Nel secondo caso si deve avere come riferimento la massima corrente commutabile dai relè del timer, valore che Pierluigi Borga stma < 6 A. Quindi un magneto termico da 16 A non è adeguato. Pierluigi suggerisce l'uso di fusibili come protezione, soluzione che quoto. é anche possibile usare un magneto termico di taglia adeguata. In questo caso la protezione agisce sia sull'alimentazione del timer, sia sull'alimentazione del carico.

Modificato: da Livio Orsini
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Non è raro trovare timer con contatto a bordo da 16A. Quindi non escluderei a priori che la protezione 16A sia adeguata. La stima dei 6A mi pare forse troppo conservativa.

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  • 2 weeks later...
Non è raro trovare timer con contatto a bordo da 16A. Quindi non escluderei a priori che la protezione 16A sia adeguata. La stima dei 6A mi pare forse troppo conservativa.

Mi sa proprio che ci hai azzeccato perché ho cercato meglio il modello del timer che è un Vemer Logik con 2 relais monostabili da 16A

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