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PLC Forum


Denominazione Morsetti Del Secondario Di Un Trafo


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Inserito:

Avendo un trasformatore monofase 230/24Vac, che indicazione è opportuno dare ai morsetti del secondario?

Avevo pensato di dare ad un morsetto "0" ed all'atro "24" ma questa soluzione non è corretta anche perchè non è detto che il morsetto segnalato con lo "0" sia a potenziale 0 V.

Scusate il gioco di parole ma spero di essere stato chiaro.

VI saluto.


Inserita:

Solitamente si scrive 24 Vca su entrambi

Inserita:

Ciao , pensando che tu usi questo trasformatore per alimentare circuiti di comando solitamente lo 0 del trasformatore va collegato a terra , nel realizzare i disegni e il quadro questo conduttore lo identifico con lo "0"

Inserita:

Per Livio: l'informazione potrebbe essere fuorviante perchè se la differenza di potenziale tra i morsetti è 24V non è detto che un morsetto si trovi ad un potenziale di 24V rispetto alla terra.

Per gpp 1969: e se non collego nessun morsetto a terra?

Inserita:

Basta che gli dai un numero che sia univoco. Perche non colleghi lo 0 a terra?

Del_user_127832
Inserita:

Specifica un pò meglio l' applicazione, il collegamento di un polo a terra potrebbe non essere una semplice scelta, ma una prescrizione della EN 60204-1 per esempio.

Inserita: (modificato)
l'informazione potrebbe essere fuorviante perchè se la differenza di potenziale tra i morsetti è 24V non è detto che un morsetto si trovi ad un potenziale di 24V rispetto alla terra.

Se usi un trasformatore, e non metti a terra un capo del secondario, entrambi i morsetti sono flottanti rispetto a terra e la loro ddp rispetto a terra è indefinita. Se metti un capo a terra avrai un morsetto contrassegnato come "0" e l'altro come 24 V.

Nota. La normativa non impone e non consiglia di mettere a terra un capo del secondario del trasformatore, ma la sciala piena libertà.

Ricordo, inoltre, che 24 V son considerati tensione "di sicurezza". Se il traformatore è anche certificato è un circuto PELV., quindi non va connesso a terra.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

In caso di impianti estesi (magari 4 \ 5 pulsantiere ) in caso di doppio guasto a terra si possono avere spiacevoli avvi intempestivi della macchina ........ per ovviare a questo e aumentare la sicurezza si mette a terra lo 0 del trasformatore di comando .

Inserita:
In caso di impianti estesi (magari 4 \ 5 pulsantiere )...

Questa è un'applicazione in cui è raccomandabile fare riferimento a terra; però nel caso di impianti estesi è sconsigliabile l'uso di comandi a 24 V ca. O si fa uso di I/O remotati di PLC (soluzione che io consiglio sempre), oppure si adottano comandi a 110 V ca.

In genere negli impianti industriali (ben fatti) il 24 V ca non è usato ne per i comandi (pulsanti e selettori), ne per le bobine dei relè e contattori, anche perchè, a parità di potenza, la corrente circolante in un impianto a 24 Vca è >4.5 volte quella necessaria per un impianto a 110 Vca

Del_user_127832
Inserita: (modificato)

Per questo chiedevo di spiegare nel dettaglio il tipo di applicazione.

si possono avere spiacevoli avvi intempestivi della macchina

Eufemismo! :smile:

Mi è capitato fino a non troppo tempo fa, macchina con soli ausiliari alimentati, alla chiusura dell' interruttore generale, parte un compressore (che non sarebbe invece dovuto partire), lo stesso non si esclude dal proprio selettore di marcia/arresto e quando si va per fare il reset dei circuiti ausiliari saltano i relativi fusibili.

In questo caso in effetti un polo del trasformatore (55-0-55V) era stato messo a terra, però non era il comune delle bobine dei teleruttori, bensì il polo su cui era inserita la logica di comando (ma solo di 1/2 parte di macchina).

In questo esempio, un guasto a massa (e non due, come necessario in caso di mancato collegamento a terra del lato comune delle bobine) a valle del circuito di comando attiva intempestivamente la bobina.

Correggo la precedente, non si tratta di una prescrizione ma di una modalità prevista dalla medesima norma, per prevenire l' avviamento intempestivo a seguito di problemi inerenti l' isolamento. Ovviamente si può ottemperare a tale necessità anche in altre maniere. Tuttavia penso che quella del collegamento delle masse e del polo comune dei circuiti ausiliari al circuito di protezione, sia uno dei metodi più frequentemente utilizzati.

Saluti

Modificato: da Attilio Fiocco
Inserita:

Io solitamente questa soluzione ,la uso indifferentemente per tutte le tensioni di comando . Pensandoci bene , perché e vietato utilizzare direttamente la fase e neutro di rete per realizzare circuiti di comando più o meno complessi e con più di due dispositivi di comando? Per permettere l'uso di trasformatori ed evitare in caso di guasti dei cavi di comando un relè\teleruttore possa azionarsi quando non deve , collegando a terra il polo del trasformatore si aumenta la sicurezza ( non e obbligatorio collegare la terra al un polo del trasformatore\alimentatore , ma non penso ci siano controindicazioni)

Inserita:
n questo caso in effetti un polo del trasformatore (55-0-55V) era stato messo a terra, però non era il comune delle bobine dei teleruttori, bensì il polo su cui era inserita la logica di comando (ma solo di 1/2 parte di macchina).

Buonasera Attilio :smile: Per far funzionare il tutto correttamente sullo zero ci devono essere solo i comuni delle bobine e non la logica di funzionamento , altrimenti si vanifica il tutto........

Del_user_127832
Inserita:
un polo del trasformatore (55-0-55V) era stato messo a terra, però non era il comune delle bobine dei teleruttori, bensì il polo su cui era inserita la logica di comando

L' esempio riportato era fatto apposta, in quel caso (come ho scritto), basta un singolo guasto a massa (se in posizione sfavorevole) ad avviare intempestivamente il teleruttore. Paradossalmente, piuttosto che connettere a terra il polo sbagliato, meglio non connettere niente...

Aggiungo,

sul polo comune messo a terra in realtà è ammesso inserire alcune logiche di comando, ad esempio i contatti NC dell' eventuale relè termico, purchè il cablaggio sia riunito nello stesso contenitore e la connessione tanto limitata da rendere improbabile il guasto a terra.

Saluti

Inserita:

I termini SELV,PELV e FELV sono tre acronimi:

Safety Extra Low Voltage,

PrtectiveExtra Low Voltaqge,

Functional Extra Low Voltage.

Una delle caratteristiche della SELV è l'isolamento del circuito da terra in modo che l'impianto di terra non introduca tensioni pericolose.

La PELV ,ha le stesse caratteristiche della SELV tranne una:ha un punto a terra.

La PELV è l'ultima nata ,è stata introdotta appositamente per i circuiti di comando che hanno un punto collegato a terra per motivi funzionali o di sicurezza.

Sicurezza non contro la folgorazione ,ma contro il funzionamento intempestivo del circuito di comando provocato da un doppio guasto a terra.

Per quanto concerne la norma(se non mi sono perso qualcosa)contro i doppi guasti a massa,questa indica due soluzioni:

l'installazione di un controllo d'isolamento che segnali il primo guasto a massa;

il collegamento a massa di un polo del circuito di comando (comune bobine) e protezione contro sovracorrente sull'altro polo.

Questi acronimi furono introdotti per fare una concessione agli USA in sostituzione di BTS e BFT

Inserita: (modificato)
La PELV ,ha le stesse caratteristiche della SELV tranne una:ha un punto a terra.

Non è esatto!

Mentre per SELV tassativamente non ci può essere collegamento a terra, per PELV è anche ammesso un punto a terra.

Secondo la normativa.

I circuiti SELV

Non devono avere connessioni a terra e non devono essere intercambiabili.

mentre i circuiti PELV

]Possono avere l'alveolo o spinotto di terra, ma non devono essere intercambiabili

E', come hai scritto, un modo per usare tensione di sicurezza avendo un punto a terra.

Personalmente,in caso di macchine molto distribuite, ho sempre preferito o l'uso di I/O distribuiti con comandi 24 Vcc PNP che, per loro natura, sono immuni da comandi intempestivi per guasto verso massa, oppure l'uso di comandi a 110 Vca.

Non c'è una normativa che lo impone, ma c'è sempre una regloa di buona progettazione.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita: (modificato)

Adesso faccio arrabbiare Livio :smile:

Ma se la tensione comando è 110Vac, non è il caso di mettere un differenziale 30mA per proteggere da tensioni di contatto?

Bye

Modificato: da fragio
Del_user_127832
Inserita: (modificato)

Mettendo un polo del secondario del trasformatore (che solitamente sono come detto in precedenza del tipo 55-0-55V) a terra, il guasto a massa diventa automaticamente un cortocircuito e come tale aperto dalle previste protezioni da sovracorrente (fusibili generalmente).

Modificato: da Attilio Fiocco
Inserita:
Adesso faccio arrabbiare Livio

Perchè mai dovrei inquietarmi?

A parte la considerazione di Attilio, che condivido, rimane il fatto che si sta discutendo su impianti industriali e non domestici. Il differenziale dovrebbe proteggere da dispersioni o cortocircuiti verso masse metalliche accessibili da parte dell'uomo o contatti accidentali con parti in tensione.

Per le dispersioni verso marti metalliche, che devono essere connesse a terra, vale quanto esposto da Attilio.

In ordine ai contatti accidentali.

Oramai tutti i dispositivi e morsetti hanno almeno il gado di protezione IP20, quindi non è possibile il contatto accidentale. All'interno di armadi, cassette e scatole può intervenire solo personale istruito e formato, quindi conscio dei rischi.

Che poi si dica che in lacuni casi c'è la pessima abitudine di lasciare aperte le porte degli armadi, rispondo che c'è anche qulache incoscente che lascia l'automobile parcheggiata in folle e senza frono di sicurezza inserito.

Tornando al tema della discussione.

La richiesta iniziale era: come marcare i 2 terminali del 24 Vca?

Inserita:

Scusate se ho divagato,

grazie comunque delle chiare risposte.

Bye

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