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Plc Siemens S7 317 Pn7dp - stop cpu


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helpme! per qualche strano motivo un impianto che funziona da circa 2 anni con strumentazione siemens cpu 317 pn/dp e periferia decentrata con et200m va in stop. messaggio: stop dovuto alla gestione della periferia id 16#4548

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per qualche strano motivo un impianto

a volte anche l'elettronica si guasta

stop dovuto alla gestione della periferia id 16#4548

mi sembra strana come causa ma sembra la periferia che non funzia , quindi ET200m .

Ciao

Luca

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  • 1 year later...

Buongiorno a tutti,

sono nuovo del forum e non sono un elettricista, quindi mi scuso in anticipo se dirò delle eresie…Abbiate pazienza!

La situazione:

ho comprato una porzione (la parte sinistra) di una vecchia casa di campagna indipendente, che si sviluppa su tre piani (la parte destra, anch’essa su tre piani, era già nostra), e ho intenzione di rifare (far rifare?) l’impianto di questa parte appena acquistata (la parte già nostra ha contatore ed impianto indipendenti).

Il contatore ENEL, all’esterno dell’edificio, è a piano terra, ma la corrente arriva in casa al primo piano. Non c'è ne' terra ne' differenziale o magnetotermici.

Ecco le mie domande, in ordine (per me) di importanza:

1) per la protezione minima, intendevo mettere (far mettere) al primo piano (dove arriva la corrente):

- un differenziale puro da 0,03 – 25 A di tipo “A”

- un MT da 16 A per il circuito prese

- un MT da 10 A per il circuito luci

è corretta questa configurazione minima? ed è giusto che sia messa al primo piano, o dovrei invece comunque andare ad intercettare i fili prima (vedi domanda 2)?

2) è necessario proteggere il tratto dal contatore ENEL (muro esterno del piano terra) e il punto dove entra nell’appartamento al primo piano, tenendo conto che i fili passano dentro muri portanti (spessissimi) e che nessuno ci metterà mai le mani, nemmeno per sbaglio? E se una protezione è necessaria, cosa ci vuole?

3) (la domanda più eretica di tutte): a parte ragioni di costo e la difficoltà di individuare eventuali guasti, quale è la ragione tecnica che suggerisce/obbliga a dividere il circuito luci dal circuito prese? Cerco di spiegarmi meglio: se io mettessi in tutto l’impianto solo cavi spessi 2,5 mm (anche per le luci) e solo prese da 16 A, e proteggessi il tutto con un unico MT da 16 A (e ovviamente un differenziale), cosa potrebbe succedere?

Scusate la mia ignoranza *abissale*, ma tutti danno questa distinzione prese 16A / luci 10A per scontata, e quando mio padre mi dice che sarebbe più semplice portare in giro un cavo da 2,5 anziché due (uno da 2,5 e uno da 1,5) non so come motivare la mia risposta!!

Grazie infinite per il vostro aiuto!

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citazione:

"per la protezione minima, intendevo mettere (far mettere) al primo piano (dove arriva la corrente):"

se lo farai mettere, sara' una persona abilitata e qualificata.......... vero :lol: ?

si sapra' lui cosa mettere! e dara' risposta a tutti gl'altri quesiti

no mettere il differenziale senza impianto di terra ti servira' tanto quanto,andiamo un punto per volta

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suppongo che tu preveda un alleaccio TT con potenza nominale da 3 KW se cosi:

Ecco le mie domande, in ordine (per me) di importanza:

1) per la protezione minima, intendevo mettere (far mettere) al primo piano (dove arriva la corrente):

- un differenziale puro da 0,03 – 25 A di tipo “A”

- un MT da 16 A per il circuito prese

- un MT da 10 A per il circuito luci

è corretta questa configurazione minima?

SI, tipicamente nel residenziale (senza troppe pretese) trovi configurazione simili.

2) è necessario proteggere il tratto dal contatore ENEL (muro esterno del piano terra) e il punto dove entra nell’appartamento al primo piano, tenendo conto che i fili passano dentro muri portanti (spessissimi) e che nessuno ci metterà mai le mani, nemmeno per sbaglio? E se una protezione è necessaria, cosa ci vuole?

sarebbe buona norma proteggere il tratto di linea che va dal gruppo di misura (contatore) al quadretto interno alla casa. ovviamente dipende dalla lunghezza del tratto *(tanto piu' e' lungo tanto piu' e' consigliabile) e dalla sua asseccibilita'.

Di norma per creare un minimo di selettivita' "verticale) far si' cioe' che un problema interno alla casa provochi il distacco dal quadro interno e non dal contatore il dimensionamento andrebbe fatto con differenziale con idn> idn interruttoti interni e magnetotermico coordinato con la sezione del cavo

il circuito luci dal circuito prese? Cerco di spiegarmi meglio: se io mettessi in tutto l’impianto solo cavi spessi 2,5 mm (anche per le luci) e solo prese da 16 A, e proteggessi il tutto con un unico MT da 16 A (e ovviamente un differenziale), cosa potrebbe succedere?

sarebbe ok :un dispendio economico eccessivo ed ingiustificato ma dal punto di vista della protezione contro le sovracorrenti sarebbe efficace.

Resta pero' il fatto perdi in termini di selettivita'

Naturalmente mi sono dimenticato di dire che faccio mettere la terra, questo almeno lo so.

ricorda l'impianto di terra dovra essere condominiale: nel senso che nello stesso stabile non dovresti avere 2 terre (potenziale di riferimento)

La realizzazione non e' esattamente banale (scelta del tipo di dispersore, corde di rame, minimo di conoscenza del terreno, posizionamentop di un nodo equipotenziale) ed andrebbe opportunamente misurata con strumentazione da un tecnico qualificato

ciao

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quale è la ragione tecnica che suggerisce/obbliga a dividere il circuito luci dal circuito prese?

Sia chiaro, non c'è alcun obbligo o riferimento che impone la modalità di suddivisione dei circuiti di un impianto elettrico.

Come ti hanno già risposto i motivi sono quasi esclusivamente di natura "selettiva" e quindi di possibilità di sezionamento almeno in due tronchi dell' impianto (situazione che risulta assai gradita in caso di guasti)

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è corretta questa configurazione minima? ed è giusto che sia messa al primo piano, o dovrei invece comunque andare ad intercettare i fili prima (vedi domanda 2)?

Corretta ma molto minima. Va bene che sia nei locali ove è installato l'impianto.

è necessario proteggere il tratto dal contatore ENEL

Non è necessario purchè siano verificate tutta una serie di prescrizioni. Dato che molti elettricisti preferiscono non correre il rischio di sbagliare la mettono comunque.

In ogni caso, "quasi mai" serve un differenziale alla base del montante. Di solito si mette un magnetotermico per la protezione da corto del montante stesso, ma in realtà in alcuni casi se ne potrebbe fare a meno.

quale è la ragione tecnica che suggerisce/obbliga a dividere il circuito luci dal circuito prese

E' solo una consuetudine! E' raccomandabile che l'impianto sia suddiviso in un numero "adeguato" di circuiti (2, 3, 4.... ) ma non è detto che siano per forza "luci" e "prese".

Potresti fare un circuito unico per locale (prese e luci assieme), oppure per due o tre locali.

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Grazie a tutti quanti per le preziose risposte...

Per quanto riguarda la terra...

ricorda l'impianto di terra dovra essere condominiale: nel senso che nello stesso stabile non dovresti avere 2 terre (potenziale di riferimento)

La realizzazione non e' esattamente banale (scelta del tipo di dispersore, corde di rame, minimo di conoscenza del terreno, posizionamentop di un nodo equipotenziale) ed andrebbe opportunamente misurata con strumentazione da un tecnico qualificato

effettivamrente penso di attaccarmi alla terra che già esiste nell'altro appartamento. E' ok questa soluzione, immagino?

Per quanto riguarda la separazione dei circuiti sono rimasto deluso dalle vostre risposte... :( Vuol dire che allora mio padre ha ragione.... :blink:

Ho ancora un'ultima domanda da porvi:

anzichè farmi fare l'impianto ex novo nel nuovo appartamento (collegandolo al suo contatore), un'altra idea era quella di far derivare l'intero impianto da quello attualmente esistente, usando così un solo contatore (e mantenendo un solo contratto con l'ENEL... :) ), anche perchè la casa è strutturalmente unica.

Ora, a parte che avrei 3 KW per tutta la casa e non più 3 KW+3 KW (ma non ne ho bisogno), ci sono delle obiezioni tecniche a una soluzione del genere?

Potrei sfruttare le protezioni dell'impianto esistente? E dato che nell'impianto esistente (NB fatto da elettricisti, seppur millenni fa!) c'è il solito differenziale ma 1 solo magnetotermico da 16A, se il circuito luce del nuovo appartamento verrà fatto come dio comanda e quindi con spessori di cavo inferiore, dovrò far aggiungere un magnetotermico da 10A per proteggere specificamente questo nuovo circuito?

Spero di essermi spiegato a sufficienza...

Vi prometto che non abuserò più della vostra pazienza e competenza... ma quando uno si fa fare i lavori - è paradossale ma -deve sapere le cose quasi come se li dovesse fare lui, sennò con tutto quello che c'è in giro rischia di trovarsi con lavori da denuncia (parlo per esperienza diretta nel settore degli inserti-caminetti...). Però ammetto che la materia è complicata ma affascinante, e questo forum mi ha già dato moltissime informazioni!

Dunque ancora grazie, per tutti gli spunti e consigli...

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effettivamrente penso di attaccarmi alla terra che già esiste nell'altro appartamento. E' ok questa soluzione, immagino?

si la cosa andrebbe fatta pero' in modo "sicuro" nel senso che dovresti crearti un nodo equipotenziale in pratica una barra metallica rame funge da collettore tra impianto di terra e le dorsali cavi giallo/verde provenienti dai vari appartamenti dello stabile.

Per quanto riguarda la separazione dei circuiti sono rimasto deluso dalle vostre risposte... Vuol dire che allora mio padre ha ragione....

Evidentemente si

Ho ancora un'ultima domanda da porvi:

anzichè farmi fare l'impianto ex novo nel nuovo appartamento (collegandolo al suo contatore), un'altra idea era quella di far derivare l'intero impianto da quello attualmente esistente, usando così un solo contatore (e mantenendo un solo contratto con l'ENEL... ), anche perchè la casa è strutturalmente unica.

Ora, a parte che avrei 3 KW per tutta la casa e non più 3 KW+3 KW (ma non ne ho bisogno), ci sono delle obiezioni tecniche a una soluzione del genere?

Potrei sfruttare le protezioni dell'impianto esistente? E dato che nell'impianto esistente (NB fatto da elettricisti, seppur millenni fa!) c'è il solito differenziale ma 1 solo magnetotermico da 16A, se il circuito luce del nuovo appartamento verrà fatto come dio comanda e quindi con spessori di cavo inferiore, dovrò far aggiungere un magnetotermico da 10A per proteggere specificamente questo nuovo circuito?

Spero di essermi spiegato a sufficienza...

certo che per unstabile di 3 piani una potenza di 3 KW ..

comunque se decidi di uitilizzare un unico contatore cerca almeno di sezionarlo il piu' in alto possibile , mi spioego meglio: cosa ti succede se salta il differenziale ? dove e' la dispersione ? su tr piani rischi dic diventare pazzo nella ricerca e credo che il risparmio lo pagheresti caro.

Per ovviarvi potresti agire mettendo in serie al contatore 2 sezionatori (o magnetotermici se preferisci) che separano le 2 proprieta' in questo modo per eventuali problemi almeno sei in grado di discriminare se e' dentro la tua proprieta' o meno.

poi un quadretto interno credo sarebbe comunque il caso di farlo.

P.s.

attenzione perche' a riapsarmiare troppo si rischia poi di i soldi di spenderli tutti insieme

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Per quanto riguarda la separazione dei circuiti sono rimasto deluso dalle vostre risposte... :(
Ci dispiace di averti deluso...... :o

Vuol dire che allora mio padre ha ragione.... :blink:
Diceva un mio conoscente: "Le mamme, anche se sbagliano, hanno sempre ragione!"...... :P
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