baltimora Inserito: 1 dicembre 2012 Segnala Inserito: 1 dicembre 2012 Mi sto accingendo a realizzare un quadro elettromeccanico che comanda una decina di motori. Semplici start-stop ed un paio di avviamento stella triangolo. Il mio quesito è il seguente. Per garantire un adeguato livello di sicurezza, con il pulsante di arresto di emergenza taglio entrambi i fili di uscita del trasformatore a 24 volt che alimenta l'intera sezione di manovra del quadro, impedendo così l'attivazione dei teleruttori. Ma se un teleruttore resta (incollato o inceppato) tale soluzione non garantisce che l'alimentazione elettrica venga interrotta anche con il pulsante di arresto di emergenza piggiato. A tal proposito avrei pensato di inserire un teleruttore a monte dell'intera alimentazione del quadro (subito dopo il sezionatore luchettabile) o in alternativa l'uso di un interruttore con bobina di sgancio come generale. Mi chiedevo se il solo taglio dell'alimentazione a 24 v che alimenta le bobine rispetta la norma e in tal caso cosa prevede. Voi cosa mi consigliate. Grazie
tecnicoele Inserita: 1 dicembre 2012 Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 Non conosco con esattezza la normativa, ma tutto dipende da cosa fanno girare i tuoi motori, e se l'emergenza è più per la protezione operatore o protezione attrezzatura. Sulle macchine su cui intervengo alcuni costruttori intervengono con il taglio dei soli ausiliari, altri montano un teleruttore a monte di tutto, altri montano un teleruttore sotto gli inverter, altri addirittura montano due tipi di pulsante di emergenza, uno blocca la macchina, l'altro sgancia l'interuttore generale dotato di bobina di sgancio. spero di esserti stato utile
baltimora Inserita: 1 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 (modificato) se l'emergenza è più per la protezione operatore o protezione attrezzatura Per me non credo che ci sia molta differenza, il concetto di pulsante di arresto di emergenza secondo me deve garantire l'arresto del motore o macchina che esso sia in ogni caso, altrimenti diventerebbe un banale pulsante di stop. la mia idea sarebbe quella di tenere almeno due sicurezze attive in contemporanea. In tal caso darebbe maggiore garanzia. Ma l'ausilio di un teleruttore a monte come generale renderebbe costoso il sistema per via delle potenze (totali). Ma se la norma non lo richiede il tutto cambierebbe aspetto. Modificato: 1 dicembre 2012 da baltimora
tecnicoele Inserita: 1 dicembre 2012 Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 Per me non credo che ci sia molta differenza, il concetto di pulsante di arresto di emergenza secondo me deve garantire l'arresto del motore o macchina che esso sia in ogni caso, altrimenti diventerebbe un banale pulsante di stop. il pulsante di stop ferma il ciclo produttivo del macchinario, mentre il pulsante di emegenza blocca all'istante la produzione, ma pensa ad un forno in continuo il blocco del nastro di trasporto può provocare più danni , anche al personale (incendi materiali ecc), quindi in questi casi penso non sia fattibile il teleruttore a monte di tutto, torno a ripetere dipende da cosa devi interrompere
baltimora Inserita: 1 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 (modificato) di pulsante di arresto di emergenza secondo me deve garantire l'arresto del motore o macchina che esso sia in ogni caso Mi riferivo (ed intendiamo) la medesima cosa, è ovvio che un pulsante di arresto di emergenza deve fermare/bloccare un qualche processo. Ora che esso sia un motore, una macchia o altro e in che modalità lo deve bloccare, dipende dalla macchina, dalla valutazione del rischi che è stata fatta ecc. E su qusto siamo d'accordo. Ad un pilsante di arresto di emergenza è affidato un compito importante e deve garantire che alla sua pressione faccia il suo compito. Un pulsante di emergenza ha anche una certificazione a se . in genere i pulsanti di emergenza, come i finecorsa e tutti quei dispositivi che (partecipano alla sicurezza di una macchina) sono ad azione positiva, cosa che può non essere un pulsante di stop perchè non è un componente di sicurezza. Che poi vengano utilizzati come pulsanti di stop per comodità anche pulsanti ad azione positiva è un'altra cosa. Nel mio caso, e forse in questo ho peccato nel post non dando una corretta descrizione della situazione. I motori è l'intero processo possono essere fermati in contemporanea ed all'istante. Il concetto della domanda è: Ma se un teleruttore resta (incollato o inceppato) Quali precauzioni vanno prese e cosa prevede la norma? Ad esempio esistono teleruttori con una eventuale certificazione per essere considerati come "dispositivi" di sicurezza? So che esistono dei relè in tal senso, ma di teleruttori non ne ho sentito parlare. Modificato: 1 dicembre 2012 da baltimora
tecnicoele Inserita: 1 dicembre 2012 Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 ho capito il tuo dubbio, ma come hai già detto tu dipende dalla valutazione dei rischi ecc, se non ricordo male esistono circuiti di sicurezza di varie categorie e quindi con doppie o addirittura triple sicurezza, Ma come ti ho già scritto il mio lavoro è prettamente di manutenzione e non progettazione. OT Adesso dopo la vittoria della Juve nel derby vado a nanna.. buonanotte
baltimora Inserita: 1 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 1 dicembre 2012 (modificato) ho capito il tuo dubbio, ma come hai già detto tu dipende dalla valutazione dei rischi ecc, se non ricordo male esistono circuiti di sicurezza di varie categorie e quindi con doppie o addirittura triple sicurezza, Tu continui a far riferimento al circuito di comando, ma io faccio riferimento alla FM (forza motrice). Il mio dubbio non è come interrompere il circuito di comando (24 volt per capirci), ma come garantire che alla pressione di un pulsante di arresto di emergenza venga tolta l'alimnetazione al dispositivo che è in funzione. (nel mio caso una decina di motori contemporaneamente) Ciao Modificato: 1 dicembre 2012 da baltimora
Guerzo Inserita: 2 dicembre 2012 Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 Personalmente per quanto riguarda la mia esperienza i sistemi d'emergenza devono arrestare immediatamente il ciclo macchina, in qualunque fase ciclica. macchinario semplice o complesso. Per ovviare al problema costi, potresti inserire una bobina di sgancio sull'interruttore generale del quadro, facendo sì che un volta premuto il pulsante di emergenza stacchi direttamente la tensione di alimentazione. Sicuramente la cosa più giusta sarebbe documentarsi al riguardo sui testi delle guide applicative sulle sicurezze macchina, poi, bisogna sempre ricordarsi che non si deve perdere di vista la sicurezza del personale addetto, tecnico e non.
baltimora Inserita: 2 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 Personalmente per quanto riguarda la mia esperienza i sistemi d'emergenza devono arrestare immediatamente il ciclo macchina, in qualunque fase ciclica. macchinario semplice o complesso Condivido in pieno anche io quanto da te detto, ma non sempre è possibile fare ciò (anche se per ora non è il mio caso) . In molte macchine, tipo presse, piega lamiere, taglia lamiere ecc, la pressione del pulsante di emergenza non blocca (definitivamente) la macchina ma attiva un'azione/procedura di sicurezza. Ad esempio nelle piega o taglia lamiere fa risalire le lame di cesoiamento. La mia perplessità nel caso specifico è se il singolo teleruttore (perché nel quadro elettrico fatto eccezione dei sistemi di avviamento a stella triangolo, ogni motore ad avviamento diretto è azionato da un singolo teleruttore). Tale sistema è sufficiente a garantire un adeguato livello di sicurezza contro l'interruzione della corrente elettrica?.
Livio Orsini Inserita: 2 dicembre 2012 Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 Tale sistema è sufficiente a garantire un adeguato livello di sicurezza contro l'interruzione della corrente elettrica?. La normativa impone che ogni macchina sia dotata di almeno un arresto di emergenza di tipo 0. Dall'analisi dei rischi si stabilisce se oltre all'arresto minimo si debbano aggiungere anche atre sequenze, come hai fatto notare tu. Alcune macchine dovono essere messe in sicurezza prima di essere arrestate, però alla fine interviene sempre l'apertura dell'interruttore generale. Amio giudizio, quindi, non basta tagliare solo l'alimentazione ai contattori, ma dovresti aprire l'interruttore generale.
ken Inserita: 2 dicembre 2012 Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 Per garantire un adeguato livello di sicurezza, con il pulsante di arresto di emergenza taglio entrambi i fili di uscita del trasformatore a 24 volt Sbagliatissimo. un capo della bobina deve essere a potenziale 0 sempre. se tagli entrambi un capo della bobina non sarà a terra.
baltimora Inserita: 2 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 (modificato) Sbagliatissimo. un capo della bobina deve essere a potenziale 0 sempre. se tagli entrambi un capo della bobina non sarà a terra. In realtà metto a terra lo (zero) in più punti in genere ad inizio (uscita dal traformatore) e fine della catena di alimentazione. Questo per essere certo che se avviene un'interuzzione del collegamento verso terra dello (zero) in un punto, ne ho un'altro che garantisce il collegamento verso terra. Anche se riflettendoci sopra in tal caso non avrebbe comunque senso tagliare lo (zero) perchè la continuità sarebbe comunque garantita dal nodo equipotenziale presente nel quadro. Modificato: 2 dicembre 2012 da baltimora
ken Inserita: 2 dicembre 2012 Segnala Inserita: 2 dicembre 2012 Allora Ok. riguardo la sicurezza sui contattori che potrebbero impastarsi. Oltre a quello che scrive livio riguardo l'arresto di tipo zero dovresti valutare il rischio. in base a questa valutazione puoi determinare se il contattore che si impasta è una situazione rischiosa oppure no. se lo è devi mettere due contattori di potenza in serie. Ti prendi poi i contatti chiusi e li usi come feedback per il ripristino in modod che se un contattore è impastato non ripristini l'emergenza. Per far questo dovresti utilizzare apposite centraline di sicurezza.
baltimora Inserita: 8 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 8 dicembre 2012 (modificato) Ti prendi poi i contatti chiusi e li usi come feedback per il ripristino in modod che se un contattore è impastato non ripristini l'emergenza. Questa è una soluzione che utilizzo molto spesso con la logica programmata. Se il PLC mette a zero la sua uscita ma il contatto del teleruttore non si apre immediatamente dopo, disabilito il sistema. Modificato: 8 dicembre 2012 da baltimora
fulvioromano Inserita: 8 dicembre 2012 Segnala Inserita: 8 dicembre 2012 Ti prendi poi i contatti chiusi e li usi come feedback per il ripristino in modod che se un contattore è impastato non ripristini l'emergenza. Questa è una soluzione che utilizzo molto spesso con la logica programmata. Se il PLC mette a zero la sua uscita ma il contatto del teleruttore non si apre immediatamente dopo, disabilito il sistema. Ken ha scritto la frase che tu hai quotato. Però lui ha aggiunto dopo: Per far questo dovresti utilizzare apposite centraline di sicurezza. Non so se hai colto la differenza tra quello che dice lui e quello che dici tu. Il ripristino di un'emergenza è una funzione di sicurezza, in base alla valutazione dei rischi quindi dovrà avere un PLr. Ken dice che bisogna usare una centralina di sicurezza; questo è vero nella maggioranza dei casi, infatti tipicamente un PLC nella catena di sicurezza non ti consente di arrivare al PLd, tipicamente richiesto dalle applicazioni industriali. Naturalmente se il PLr dovesse essere più basso, forse ti basta un PLC tradizionale, ma... tutta la valutazione a monte è stata fatta? Leggendo questo thread mi pare che ci sia un po' di confusione e si fa riferimento alla "norma" generica, senza sapere bene di cosa stiamo parlando. Fermare in sicurezza un motore non vuol dire granché se non si specifica cosa potrebbe succedere nel caso in cui l'arresto non funzioni. Non so se mi sono spiegato.
baltimora Inserita: 9 dicembre 2012 Autore Segnala Inserita: 9 dicembre 2012 (modificato) Non so se hai colto la differenza tra quello che dice lui e quello che dici tu. Assolutamente si. Volutamente non ho quotato la frase successiva. Per far questo dovresti utilizzare apposite centraline di sicurezza. Ma le centraline di sicurezza, non sono sempre obbligatorie. (senza entrare nel merito di quando lo sono e di quando non lo sono perchè entreremmo in un campo molto specifico), Nei sistemi a logica programmata è sempre consigliabile riportarsi il controllo dello stato del teleruttore. L'esempio più banale nasce con le pompe di sollevamento, ti fai un controllo per sapere se la pompa è effettivamente partita o ha la bobina del teleruttore bruciata, se è rimasto incollato ecc. Le centraline di sicurezza che io conosco, (ovviamente ne conosco solo una minima parte di quelle in commercio) gestiscono sempre il taglio dell'alimentazione hai dispositivi di potenza (come teleruttori, inverter ecc.) In tal modo da garantire lo zero energia sul o sui dispositivi che comandano. Leggendo questo thread mi pare che ci sia un po' di confusione e si fa riferimento alla "norma" generica, senza sapere bene di cosa stiamo parlando. Fermare in sicurezza un motore non vuol dire granché se non si specifica cosa potrebbe succedere nel caso in cui l'arresto non funzioni. Non so se mi sono spiegato Si, è vero che il mio post è generico, in quanto il mio dubbio non è come realizzare il circuito di sicurezza e come gestirlo, ma se l'utilizzo di un solo dispositivo di potenza (teleruttore) sia sufficiente a garantire lo zero energia al motore, oppure la norma prevede anche un secondo dispositivo indifferentemente dall'applicazione? O il tutto dipende solo dalla valutazione del rischio?. Esistono dei teleruttori con certificati come(dispositivi di sicurezza) come ad esempio nel caso di alcuni inverter? Modificato: 9 dicembre 2012 da baltimora
Livio Orsini Inserita: 9 dicembre 2012 Segnala Inserita: 9 dicembre 2012 Ripartiamo dall'inizio. A tal proposito avrei pensato di inserire un teleruttore a monte dell'intera alimentazione del quadro (subito dopo il sezionatore luchettabile) o in alternativa l'uso di un interruttore con bobina di sgancio come generale. La certezza assoluta che un organo di manovra non abbia i contatti saldati non c'è mai. Esistono buone norme di progettazione che, in funzione della corrente massima di cortocircuito, fanno dimensionare il potere d'interruzione dell'organo di manovra in modo tale da evitare saldature dei contatti. Ad esempio un contattore con potere d'interruzione >= 10 kA garantisce aperture per correnti di cortocircuito < 10 kA. Quindi se si usano cantattori con potere d'interuzione maggiore della massima corrente di corto circuito si scongiura il pericolo di saldatura dei contatti (salvo materiale difettoso).La norma pretende che in impianto/macchina sia presente almeno un arresto di emergenza di tipo 0, ovvero arresto libero conseguente alla sola disalimentazione dei motori. Questo può essere effettuato anche con l'apertura dell'interruttore generale.Il tipo ed il numero di emergenze è stabilito con l'analisi dei rischi. Da queste premesse discende che se l'analisi dei rischi stabilisce che è sufficiente l'arresto di tipo 0, è anche possibile relaizzarlo aprendo l'interruttore generale. Per realizzare in sicurezza questa sequenza dovrai usare un interuttore generale dotato di contatti anticipati per sostenere la bobina di lancio (o bobina a lancio di corrente). Il circuito di alimentazione della bobina di lancio deve essere sezionato dalla serie delle emergenze. In questo modo, se hai dimensionato correttamente l'interrruttore generale, ha la certezza che premendo un fugo di emergenza si disalimentano tutti i motori.
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