ciciusx Inserito: 31 gennaio 2013 Segnala Share Inserito: 31 gennaio 2013 Ciao a tutti,mi è stato chiesto di fare un preventivo per un impianto di rete lan in un locale che diventerà un internet point. Premetto che in giro ho letto diverse cose,e a volte anche molto discordanti; Premesso anche che la linea telefonica (e quindi adsl)in ingresso sia una sola,e il locale minore di 200mq( scongiurando l'obbligo di progetto)Che tipo di dichiarazione di conformità va fatta?Utilizzo gli stessi moduli che uso per gli impianti elettrici? Basta la lettera B?(leggevo di personale abilitato dal ministero telecomunicazioni se ci sono più di due linee telefoniche) Quale norma di riferimento va citata? Non c'è l'obbligo della certifica di ogni presa con lo strumento apposito? Grazie mille come al solito per le vostre preziose risposte. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 2 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 2 febbraio 2013 (modificato) Se l'impianto è connesso ad una sola linea urbana telefonica, se ricordo bene non rientra nel campo di applicazione del DM37 (c'era un chiarimento su tuttonormel in un numero arretrato) Se supera le 2 linee urbane rientra invece nella normativa "telefonica" Se invece tu realizzi solo la rete lan, senza apparati, su cui poi qualcuno farà i suoi collegamenti, il tutto rientra nel DM37. Chi poi eseguirà gli allacciamenti oltre le 2 linee urbane provvederà a certificare il tutto, allegando anche la tua DDC. Semprechè nel frattempo non sia entrata in vigore la nuova legge sugli apparati di telecomunicazione (sono rimasto leggermente indietro nell'aggiornamento) Ovviamente nella ddc tu dichiari di aver provato gli impinanti realizzati al fine della sicurezza e della funzionalità, per cui per quest'ultima dovrai allegare i report dei singoli punti dati (cosa che si fa con apposita strumentazione) Ti consiglio caldamente di eseguire questi test perchè quando qualche cosa non funziona la prima colpa viene date sempre (a torto o a ragione) all'impianto dati Modificato: 2 febbraio 2013 da Microchip1967 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 2 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 2 febbraio 2013 Ciao intanto grazie per la risposta. In sostanza la mia DICO la devo fare sui moduli che uso per gli impianti elettrici scrivendo impianto lan? qual'è la norma di riferimento da citare? E' obbligatoria la certifica della prestazione di ogni punto o è solo per pararsi ed evitare grane future?(non ho lo strumento) Io realizzerò la rete monterò le prese rj45 attesterò i cavi dal lato opposto con i plug,alimenterò il router lo collegherò alla presa telefonica, lo collegherò con una bretella ad un hub 24porte e qui collegherò tutti i cavi;come mi devo comportare?Se non rientra nel DM37/08... dove rientra? Anche la dico di un impianto lan va consegnata allo sportello unico per l'edilizia?ùScusate per i molteplici dubbi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 7 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 7 febbraio 2013 scusa per il ritardo nella risposta, ma mi sono ripreso solamente oggi da questa maeldetta influenza. In sostanza la mia DICO la devo fare sui moduli che uso per gli impianti elettrici scrivendo impianto lan? il modello è unico per qualsiasi tipo d'impianto. Dovrai mettere l'indicazione di impianto di trasmissione dati qual'è la norma di riferimento da citare? questo dovresti saperlo tu, visto che realizzi l'impianto Comunque sono le TIA 568 oppure le ISO/IEC11801 Ovviamente andranno rispettate, per dichiarare un impianto a norme (limiti, raggruppamenti, lunghezze, ecct.) E' obbligatoria la certifica della prestazione di ogni punto o è solo per pararsi ed evitare grane future?(non ho lo strumento) scusa, come fai a dichiarare di aver provato l'impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità se non esegui i test previsti dalla norma? Tra l'altro per le prove puoi noleggiare lo strumento, ma senza di quello scordati di dichiarare a norma un'impianto. Sappi che quando qualcosa non funziona a livello di trasmissione dali, la prima colpa (a torto o ragione) ricade sempre sull'impianto. E se tu non hai i test che certificano che la tua parte è a posto indivina con chi se la prenderà il committente? Anche la dico di un impianto lan va consegnata allo sportello unico per l'edilizia? La dico va consegnata allo sportello unico solo in caso di nuovo impianto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 7 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 7 febbraio 2013 Come si fa a fare una DiCo su una rete LAN? E cosa si intende per rete LAN. Io ho tirato 18 cavi da 18 postazioni ad un punto centrale posto nello sgabuzzino. Da una parte li ho intestati e dall'altra ho collegato le prese. Nello sgabuzzino ho attaccato, con lo scotch, una copia di schema unifilare. Prima o poi qualcuno completerà l'impianto cominciando (giustamente) con il testare i cavi (meglio essere diffidenti) ed installerà i PC con annessi e connessi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 7 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 7 febbraio 2013 (modificato) E tu credi che per quello che hai fatto non devi rilasciare nessuna dichiarazione? intanto grazie a Microchip per le risposte esaurienti! Modificato: 7 febbraio 2013 da ciciusx Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 7 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 7 febbraio 2013 E tu credi che per quello che hai fatto non devi rilasciare nessuna dichiarazione? Lo credo anch'io, in quanto non ho fatto altro che infilare dei "fili" in un tubo.......... Se vai in un appartamento, infili una cordina in un tubo vuoto da una cassetta all'altra, ci fai un nodo nella prima cassetta ed un nodo nella seconda cassetta.....fai una dichiarazione di conformità? Aggiorni la conformità esistente? Mah....... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nino1001 Inserita: 8 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 8 febbraio 2013 (modificato) E tu credi che per quello che hai fatto non devi rilasciare nessuna dichiarazione? Posso anche rilasciarla tanto non mi costa nulla...un pezzo di carta come un altro. E ripeto la mia domanda: cosa si intende per rete LAN? Non esiste una rete LAN ma un impianto informatico composto da tutte le sue parti: Cavi, prese ed intestazioni, gruppi di continuità, computer, stampanti, programmi che in esso che vi girano. Questo tipo di impianti è fatto da personale qualificato, l'installatore finale, che rilascerà la DiCo. Questo figura professionale può avvalersi di altri artigiani: muratori (tracce murarie), elettricisti (tubazione e tiro cavi), mago Atanus per la danza contro la iettatura, il divino Otelma per l'incorggiamento ecc...ecc... Modificato: 8 febbraio 2013 da Nino1001 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 8 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 8 febbraio 2013 Lo credo anch'io, in quanto non ho fatto altro che infilare dei "fili" in un tubo.......... Se vai in un appartamento, infili una cordina in un tubo vuoto da una cassetta all'altra, ci fai un nodo nella prima cassetta ed un nodo nella seconda cassetta.....fai una dichiarazione di conformità? Aggiorni la conformità esistente? Mah....... Allora alla stessa stregua potrei dire lo stesso dell'impianto elettrico in fin dei conti io infilo dei fili, li connettorizzo e fino a quando enel non mi da la "scossa" non succede niente.... Sai quante volte certi "tirafili" installano i cavi e fanno la connessione punto-punto, salvo poi non testare quanto realizzato con gli appositi strumenti? Sai quante volte risulta un'errata intestazione o un danneggiamento del cavo semplicemente perchè il fascio è stato serrato con una bella fascetta al posto del velcro previsto? Quando poi , ad esempio, in un'esercizio commerciale ti connettono le casse e il sistema non funziona, secondo te chi incolpano? Il sistema si chiama "cablaggio strutturato" ed è fatto per supportare vari servizi (e non è solo un filo....) Una volta fatti i test, il rilascio della DDC è roba da poco tempo.L'importante è fare le cose per bene. Sai quante volte mi sono trovato davanti a dei patch panel con le porte numerate da 1 a 24 (magari 3/4 patch ) e le prese numerate da 1 a 96? Secondo te questo è un bel lavoro? Le normative sono nate apposta per rendere l'impianto fruibile a tutti quelli che si devono collegare. Se la numerazione prevede di inserire numero di armadio, numero di pannello e numero di presa, perchè non farlo? Per risparmiare 20 minuti? e poi, quando devi andare a collegare qualche cosa, perdi 1 ora per cpire da dove cavolo arriva la presa 49? Se la numeravi come previsto (A.03.01) sapevi che quella presa era attestata all'armadio A, patch panel 3, presa 1.Semplice, pulito, chiaro Immagina un'edificio con 3 piani, un'armadio d'edificio e 3 armadi di piano...... Non ci vuole molto per fare le cose fatte per bene. Ci sono delle linee guida e delle norme già collaudate? seguiamole porcamiseria! Altrimenti che razza di professionisti siamo? Se il lavoro è fatto bene, la preparazione della documentazione è una cosa minore. E sicuramente ti para le spalle quando le casse si fermano per errori sulla rete (ovviamente sempre nel momento peggiore, con il negozio pieno) e quello del software incolpa sempre chi ha posato i cavi, anche se poi magari il problema è suo Vuoi un'esempio? Rete eseguita qualche anno fa. Categoria 5E certificata (con relativi rapporti presa per presa). Il tizio decide di usare questi cavi per collegare dei terminali in rs232. In una qualche maniera il sistema funziona (in fin dei conti lavorava a 2400bps) passa qualche anno e il tizio decide di cambiare il sistema e passare ad una connessione fast ethernet. Collega il tutto ma non funziona niente. Mi chiama il proprietario incavolato accusandomi che quanto realizzato era sbagliato e che mi avrebbe chiesto i danni per il fermo produzione. Ribadisco che l'impianto era stato fatto a norme e che aveva in mano i relativi certificati.Mi rendo comunque disponibile a fare una verifica sul posto con chi aveva installato il nuovo hardware Appena arrivo sul posto guardo il tutto e mi metto a ridere. Al che il proprietario rimane stupito del fatto e mi chiede perchè. Guardo chi ha installato l'hardware e gli chiedo che sistema di trasmissione aveva previsto. questo tranquillamente mi dice che ha usato un sistema ethernet e che il suo hardware era perfetto, per cui il problema poteva essere solo nel mio impianto. Al che prendo lo strumento, stacco le patch, rieseguo il test che viene passato correttamente. Il proprietario rimane perplesso e gli faccio allora vedere il problema. Cambio gli adattatori sullo strumento, collego i patch cord (fatti da chi ha fornito l'hardware) e rifaccio il test, che fallisce quasi subito. il "volpino" ha usato per realizzare le patch la classica piattina telefonica a 8 fili..... Risultato: il proprietario si è scusato , io ho venduto 32 patch cord nuove e i danni del fermo produzione (oltre al mio intervento) sono stati addebitati al fornitore. Cosa sarebbe successo se non avessi fatto i test previsti prima della consegna o le prove con lo strumento? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 8 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 8 febbraio 2013 E ripeto la mia domanda: cosa si intende per rete LAN? E' specificato chiaramente nella normativa TIA 568 o ISO ISO/IEC11801 E comunque sono indicati anche all'art.2 comma 1 punto F che ti riporto: f) impianti radiotelevisivi ed elettronici: le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonché i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all'impianto elettrico; a fini dell'autorizzazione, dell'installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 8 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 8 febbraio 2013 Lo credo anch'io, in quanto non ho fatto altro che infilare dei "fili" in un tubo.......... Se vai in un appartamento, infili una cordina in un tubo vuoto da una cassetta all'altra, ci fai un nodo nella prima cassetta ed un nodo nella seconda cassetta.....fai una dichiarazione di conformità? Aggiorni la conformità esistente? Mah... Ma lui non ha dettodi aver infilato solo i cavi in un buco...Ha detto di aver montato le prese di rete e dalla parte opposta aver attestato i cavi con i connettori ,non mi sembra essere la stessa cosa.Mah... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 8 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 8 febbraio 2013 (modificato) Allora: L'amico microchip, rilascia la dichiarazione di conformità del suo impianto di rete, in quanto lui si interessa di "gestire" ed organizzare le reti di trasmissioni dati per coloro che lo richiedono; allora a questo punto fornisce un prodotto finito e funzionante e deve garantirne il funzionamento e "sbattersi" per evitare che succedano inconvenienti imputabili al suo operato. L'amico ciciusx, non rilascia dichiarazione di conformità, in quanto si è limitato ad infilare dei "fili" in un tubo ed intestarli con una "presa" ed una "spina" senza sapere se il collegamento debba essere dritto od inverso, di tipo A o di tipo B e senza nemmeno aver testato l'efficienza dei collegamenti.....si è limitato a "fare una prolunga". L'amico Maurizio Colombi, non deve rilasciare dichiarazione di conformità per il suo operato, in quanto non ha mai realizzato, fin ora, reti LAN con 36 armadi per piano, in locali con 54 piani, ma ha infilato delle reti con al massimo una decina di punti, utilizzando del cavo cat6, posato con le dovute maniere e ha lasciato le prese rj45 di cat6 a disposizione per coloro che collegheranno e metteranno in funzione l'impianto, lo testeranno e, a loro volta, rilasceranno la dichiarazione di conformità sull'impianto realizzato e, ripeto, fin ora, colui che ha collegato il tutto nulla ha richiesto, ma soprattutto nulla ha contestato al sottoscritto. Modificato: 8 febbraio 2013 da Maurizio Colombi Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 9 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 9 febbraio 2013 ma ha infilato delle reti con al massimo una decina di punti, utilizzando del cavo cat6, posato con le dovute maniere e ha lasciato le prese rj45 di cat6 a disposizione per coloro che collegheranno e metteranno in funzione l'impianto, quindi ha fatto il prestatore d'opera in subappalto? In questo caso sono d'accordo Se invece hai posato i cavi, gli armadi e hai collegato le prese allora il discorso cambia. Dovrai rilasciare ddc se rientrante nei casi specifici, segnando come committente chi ti ha commissionato il lavoro. A sua volta questo conserverà la tua ddc e la allegherà alla sua al momento della consegna al committente primario. Ci sono problemi sulla rete? sarà tua cura dimostrare di aver realizzato l'opera a regola d'arte. E se non hai neanche fatto il test di quanto realizzato come fai ? Contento te..... In fin dei conti ognuno è responsabile di quanto realizzato. L'amico ciciusx, non rilascia dichiarazione di conformità, in quanto si è limitato ad infilare dei "fili" in un tubo ed intestarli con una "presa" ed una "spina" senza sapere se il collegamento debba essere dritto od inverso, di tipo A o di tipo B e senza nemmeno aver testato l'efficienza dei collegamenti.....si è limitato a "fare una prolunga". Se li ha intestati, ha realizzato un lavoro e pertanto è tenuto al rilascio della documentazione. Se ha fatto il collegamento con presa e spina, l'impianto non è già a norma. Se l'ha collegato cosi' come viene, sarebbe meglio che non si cimentasse in certi lavori senza primaperlomeno documentarsi. Ma già il fatto di aver posto la domanda mi fa presumere che qualche problema se lo sia posto. P.S. Ovviamente per fare quei lavori serve l'abilitazione per la parte elettronica. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 10 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2013 Beh la domanda me la sono posta eccome sennò non avrei aperto il 3d. L'amico ciciusx, non rilascia dichiarazione di conformità, in quanto si è limitato ad infilare dei "fili" in un tubo ed intestarli con una "presa" ed una "spina" senza sapere se il collegamento debba essere dritto od inverso, di tipo A o di tipo B e senza nemmeno aver testato l'efficienza dei collegamenti.....si è limitato a "fare una prolunga". So benissimo nella teoria e nella pratica quale sia il collegamento e lo standard da utilizzare e non rilascio dichiarazione soltanto perchè non ho l'abilitazione per rilasciarla(fottuta lettera e non per i futili motivi che additi tu.Di reti ,anche se domestiche e di medie dimensioni ne ho fatte, cablate configurate e verificate. La mia domanda iniziale era per agevolare il collega che avrebbe certificato il mio lavoro, avendo la B ma non avendo esperienza in campo reti lan. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 10 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2013 (modificato) quindi ha fatto il prestatore d'opera in subappalto? In questo caso sono d'accordo No, non ho fatto il prestatore d'opera, ho solamente finito il mio impianto, ho chiuso le cassette, ho messo i frutti RJ45 in una scatola di cartone e li ho consegnati al committente. Sono del parere che ognuno debba essere in grado di "fare" bene il suo lavoro; detesto chi ha un biglietto da visita formato A4 o un furgone grosso come un TIR solo per "scriverci" sopra tutto quello che sa fare: impianti elettrici civili ed indistriali, automazione cancelli, impianti ricezione televisiva terrestre e satellitare, citofoni e videosorveglianza, impianti d'allarme ed antintrusione, impianti domotici, impianti di trasmissione dati, impianti di rilevazione incendi, impianti di condizionamento, impianti fotovoltaici ........ Troppe cose! C'è gente che sa fare TUTTO, e facendo TUTTO......prima o poi sbagli qualcosa! Non puoi essere aggiornato e competitivo in tremila settori! Ognuno deve saper fare bene il suo lavoro e basta! Modificato: 10 febbraio 2013 da Maurizio Colombi Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 11 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2013 (modificato) Sono del parere che ognuno debba essere in grado di "fare" bene il suo lavoro Su questo mi trovi perfettamente d'accordo. Un conto è il pezzo di carta che ti qualifica, un conto è quello che realizzi. Far bene una rete td significa farla seguendo le specifiche previste dalla relativa norma ed eseguendo la verifica (collaudo) di quanto realizzato Una volta fatto questo la DDC ti viene in automatico, perchè se hai fatto le cose in modo coscenzioso: 1) avevi pianificato prima come predisporre e realizzare l'impianto (ergo, nel caso della td avrai studiato prima dove realizzare il centro stella e il numero di prese da posare, in base agli utilizzi e in base alla distanza massima permessa), e quindi lo schema d'impianto è belle che realizzato 2) avrai scelto materiali di qualità, o perlomeno con un buon rapporto costo/prestazioni (e quindi l'elenco materiale è a posto) 3) avrai posato il tutto e collegato secondo le specifiche 4) avrai collaudato quanto realizzato, per essere sicuro che tutto funzioni (nel caso della TD avrai testato il tutto con l'apposito strumento, che registra i dati per sigolo cavo). A questo punto cosa ti costa prendere la documentazione che hai ottenuta, rilegarla e consegnarla al cliente? diciamo che in un massimo di 3 ore consegni il tutto. Tu sei tranquillo (puoi dimostrare in qualsiasi momento che hai fatto le cose professionalmente), il tuo cliente ha in mano una documentazione seria, chi si allaccerà al tua impianto saprà che la tua rete è sicuramente a posto. quanto detto sopra dovrebbe essere la regola. Nel tuo caso, tu non hai finito l'impianto. Hai solo posato dei cavi nella sede del tuo cliente tu sei sicuro al 100% che i cavi che hai posato sono a posto? Hai la certezza che durante la posa nessuno è passato con i piedi sopra i cavi? Hai la certezza che tutte le coppie siano funzionanti? Se li hai provati singolarmente è un conto, altrimenti il giorno in cui qualcosa non funziona stai pur certo che il primo componente a cui verrà attribuita la colpa sarà la rete. mi è capitato di mettere mano ad una rete dove i cavi erano stati posati da un elettricista (non me ne voglia questa categoria, è anche la mia) senza alcuna pianificazione e collegati sempre dallo stesso Alla successiva verifica (dovevo spostare dei pc a 100mbps) alcuni punti non funzionavano. Alla richiesta della mappatura di rete scendevano tutti dal pero...... Una volta arrivato all'armadio ho capito il perchè del non funzionamento..... Coppie sbinate per circa 20 centimetri (cosi' potevano attestarle meglio) e, ovviamente, nessun rispetto della sequenza (alla domanda all'elettricista la risposta è stata ma lo strumento a led segnalava tutto funzionante....) 10 punti non certificabili (lunghezza oltre i 100 metri) 5 punti malfunzionanti (curva troppo stretta a 15 metri, a causa di passaggi sottodimensionati) 2 punti con coppia bianco-marrone interrotta Il tutto su una struttura di 24 punti. Tl lascio immaginare la discussione tra cliente ed elettricista al momento del conto..... Modificato: 11 febbraio 2013 da Microchip1967 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 11 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2013 Quoto in toto!Senti approfitto della tua conoscenza tecnica, per questa lan composta da 30 prese, considerando che i pc collegati navigheranno solo ed esclusivamente su un sito di scommesse(quindi traffico relativo) mi consigli di utilizzare oltre al router un hub o uno switch?(al cliente non occorre armadio di permutazione, ma solo una mensola su cui adagiare router e hub o switch diretti alle prese)Grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 12 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 12 febbraio 2013 (modificato) Nel tuo caso sicuramente: 1) switch 10/100/1gbps con managment (1 unità da 48 o perlomeno 2 da 24 stackable) 2) firewall professionale da mettere tra connessione e switch 3) mappatura precisa della rete, con compilazione tabella porte/pc (utile per individuare eventuali problemi dai lotti o per creare delle reti separate all'interno dello stesso switch Se vuoi risparmiare, potresti prendere uno switch a 24 porte e uno a 16, da collegare in stack. Ti consiglio caldamente di non elemosinare sulle porte (metti ad esempio che voglia mettere qualche telecamera ip per monitorare il tutto o degli access point.Si fa in fretta a finire le porte) Le versioni con managment hanno un costo mediamente piu' alto rispetto a quelli normali, ma hanno il vantaggio di avere una programmabilità interna elevata (esempio: puoi creare fino a 8 sottoreti separate usando uno stesso switch, puoi programmare singlarmente tipo e velocità di ogni singola porta, e ricevere un log dall'apparato in caso di problemi - tipico esempio qualcuno che scollega la porta di rete del pc e collega il suo apparato) Inoltre sono fatti per funzionare 24H-24 Mi raccomando di curare bene anche la parte di alimentazione (monitoraggio alimentazione e ups) Importantissimo invece il firewall, per evitare problemi sia sulle macchine ma soprattutto per evitare traffico non autorizzato sulla rete Meglio che sia esterno in quanto spesso quelli incorporati nei router non sono completamente programmabili Tieni aggiornato il libro delle permutazioni. Ti sarà estremamente utile per sapere su quale porta è attestato il singolo pc oltre a permetterti un facile ricollegamento del sistema in caso di smontaggio/rimontaggio per manutenzione Eventualmente, se dovesse essere garantito il funzionamento in caso di guasto, puoi anche recuperare uno switch economico da tenere pronto in caso di guasto del primo Modificato: 12 febbraio 2013 da Microchip1967 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 12 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 12 febbraio 2013 Allora intanto ti ringrazio tantissimo per i preziosi consigli; Vorrei evitare il firewall ma impedire la navigazione solo tramite modifica del file host di windows, (tanto sono comunque presenti 2 pc per la navigazione gratuita);Puoi consigliarmi un modello di router che magari abbia il firewall con maggiori possibilità di configurazione? I due switch conviene collegarli a due porte del router piuttosto che in cascata uno con l'altro giusto? Data la semplicità della rete e quello per cui è stata pensata,non credo di optare per switch con management,non mi servono sottoreti o decidere velocità diverse tra i pc della rete;ho letto molto sui d-link e ne parlano bene, tu me li consiglieresti? Grazie ancora! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 13 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 13 febbraio 2013 (modificato) La modifica del file hosts non ti mette al riparo dal distacco del cavo dal pc. Nel tuo caso opterei per un buon router (cisco o linksys) che oltre ad essere dei muli hanno delle ottime possibilità di configurazione nel firewall interno Inoltre potrai programmare il rilascio degli indirizzi ip in modo fisso tramite la programmazione dei mac address, in modo da limitare ulteriori connessioni inopportune Va bene anche il discorso dei 2 switch collegati al router Ti consiglio caldamente l'uso degli switch con managment. ti posso assicurare che poter programmare le porte con i valori che vuoi tu ti permette di risolvere tanti problemi Inoltre il managment incide per circa 70 euro ad apparato, quindi una cifra che si ripaga da sola in brevissimo tempo Modificato: 13 febbraio 2013 da Microchip1967 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ciciusx Inserita: 13 febbraio 2013 Autore Segnala Share Inserita: 13 febbraio 2013 Grazie ancora per i tuoi chiarimenti!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fabio670 Inserita: 14 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2013 f) impianti radiotelevisivi ed elettronici: le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonché i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all'impianto elettrico; a fini dell'autorizzazione, dell'installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente Scusate, visto che proprio in questi giorni sto cercando di capire quanto sopra ma senza grossi risultati vorrei gentilmente chiedervi: ma quando si parla di "impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica" si intende tutta la mia rete dati/telefonica o solo la mia parte di rete che va dal primo apparato interno fino all'esterno? Dico questo perche' nella "normativa specifica vigente" se stiamo parlando della 109/91 si parla di "impianto interno" come impianto terminale connesso ai punti terminali della rete pubblica. E' mi e' anche chiara la richiesta di una certificazione: chi fornisce la connessione alla rete pubblica deve essere sicuro che io non possa far danni alla sua rete. Ma la parte interna della mia rete, per esempio dopo il router del provider, a parte il mio interesse in una certificazione a fini di buone prestazioni, a che scopo certificarla? Poi non mi e' chiaro che vuol dire una sola o piu' connessioni alla rete pubblica: se il provider mi arriva con una fibra che termina sul suo apparato e poi da li escono 3 flussi telefonici e un 100 Mb internet e' una connessione o piu' di una? Una connessione punto-punto, fornita da terze parti, con una sede remota e' connessione alla rete pubblica? Preciso che tutta la rete e' comunque certificata con un "vecchio" dsp 4000 ma senza nessun documento legale e, considerando che giornalmente si modificano/aggiungono punti rete per uffici e macchine con personale interno, se fosse necessario un documento ufficiale bisognerebbe licenziare le persone ed assumere una ditta che certifichi i vari lavori: non mi sembra il massimo. Scusate se e' un po' lungo ma sono giorni che cerco di capirci qualcosa, anche da un punto di vista logico, e non riesco a sbrogliare la matassa. Grazie Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 14 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2013 Poi non mi e' chiaro che vuol dire una sola o piu' connessioni alla rete pubblica: se il provider mi arriva con una fibra che termina sul suo apparato e poi da li escono 3 flussi telefonici e un 100 Mb internet e' una connessione o piu' di una? Una connessione punto-punto, fornita da terze parti, con una sede remota e' connessione alla rete pubblica? era uscito un chiarimento in cui si diceva che una borchia isdn corrispondeva a 2 punti di connessione alla linea urbana Per cui, nell'esempio della fibra che hai fatto , il tutto corrisponde a 4 connessioni (3 flussi, presumo che tu intenda linee e 1 linea dati) Se la connessione punto/punto è fatto via wireless (ad esempio ponte radio) è un conto. Altrimenti va considerata anch'essa come connessione In tutti questi casi non si applica il DM37 ma si applica la normativa specifica So che c'era in ballo una nuova legge, che se applicata creerebbe solo un enorme marasma. Ma mi sembra che sia in stand-by perchè manca il regolamento di attuazione Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fabio670 Inserita: 15 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2013 4 connessioni (3 flussi, presumo che tu intenda linee e 1 linea dati) no, un flusso generalmente sono 16 o 32 linee telefoniche Comunque grazie dei chiarimenti ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Microchip1967 Inserita: 15 febbraio 2013 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2013 no, un flusso generalmente sono 16 o 32 linee telefoniche Ok, intendevi allora un flusso primario. In questo caso ti confermo la non applicazione del DM37/08 ma il DM314/92 sostituito dalla legge 198/2010 (che pero' è ancora sospesa in attesa del decreto attuativo) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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