switch Inserito: 30 marzo 2013 Segnala Inserito: 30 marzo 2013 Salve, ho un po di confusione riguardo la scelta dei differenziali di tipo A o B , in quanto non mi è chiaro se le correnti unidirezionali, pulsanti ( dove viene consigliato il tipo A ) possono essere uguali a quelle continue quindi di conseguenza quale differenza c'è tra i due differenziali o correnti, o meglioi le correnti continue si trovano negli impianti fotovoltaici o in utenze munite di inverter (condizionatori ecc......), le correnti unidirezionali o pulsanti dove? grazie.
Carlo Albinoni Inserita: 30 marzo 2013 Segnala Inserita: 30 marzo 2013 E' inutile scrivere quello che è già scritto. http://impiantistica.plcforum.it/index.php?/topic/15699-interruttori-differenziali-di-tipo-ac-tipo-a-o-tipo-b-un-riepilogo-per-non-fare-confusione/
switch Inserita: 31 marzo 2013 Autore Segnala Inserita: 31 marzo 2013 OK............................grazie comunque.
Mirko Ceronti Inserita: 31 marzo 2013 Segnala Inserita: 31 marzo 2013 Cosa significa...."comunque" ? Troppo lunga l'esposizione di Carlo ? Guarda che lì ci trovi tutto quello che Ti interessa, ed anche altro. Secondo me, Ti conviene leggerlo comunque tutto, anche perchè le altre cose servono per porsi delle domande e darsi automaticamente delle risposte che trovi in quello splendido esposto, che io a suo tempo mi stampai, e che conservo gelosamente. Saluti Mirko
switch Inserita: 1 aprile 2013 Autore Segnala Inserita: 1 aprile 2013 Assolutamente , anzi, non volevo per nessun motivo lamentarmi della risposta , magari ci fossero sempre tutte quelle delucidazioni alle nostre domande , se è per questo anche io ho salvato nei miei documenti quella discussione del sign.Carlo; forse mi sono espresso male in quanto una delle mie curiosità era : quale differenza esiste ,qualora c'è nè fosse, tra ,corrente continua e quella unirezionale pulsante e oltre agli inverter dove si trovasse , chiedo venia qualora le risposte si trovassero nella discusione sopracitata ed io non le avessi carpite. Grazie
Mirko Ceronti Inserita: 1 aprile 2013 Segnala Inserita: 1 aprile 2013 quale differenza esiste ,qualora c'è nè fosse, tra ,corrente continua e quella unirezionale pulsante C'è un'enorme differenza La corrente continua, è quella a valore istantaneo costante (continuo appunto) per intenderci quella fornita dalla batteria dell'automobile quando alimenta una lampadina. La batteria fornisce tensione continua a valore istantaneo costante, quindi se le applichiamo un carico lineare, circolerà un'analoga corrente anch'essa a valore istantaneo costante. La corrente unidirezionale, è invece quella ottenuta raddrizzando con un ponte diodi una tensione alternata monofase, ed alimentando poi sempre una lampadina o carico lineare. La forma d'onda in questo caso non ha valore istantaneo costante come nel caso della batteria, ma oscilla continuamente con andamento sinusoidale da un valore minimo ad uno massimo, attraversando tutti i valori intermedi. Questa quindi di "continuo" da spartire con la corrente della batteria non ha proprio nulla, se non il fatto che entrambe (tensione di batteria o tensione raddrizzata) circolano sempre per lo stesso verso, da cui la definizione di unidirezionale pulsante (a 100 Hz nel caso di raddrizzamento della rete) Saluti Mirko
Carlo Albinoni Inserita: 1 aprile 2013 Segnala Inserita: 1 aprile 2013 (modificato) Questa quindi di "continuo" da spartire con la corrente della batteria non ha proprio nulla, se non il fatto che entrambe (tensione di batteria o tensione raddrizzata) circolano sempre per lo stesso verso, da cui la definizione di unidirezionale pulsante (a 100 Hz nel caso di raddrizzamento della rete) Guardando la cosa con gli occhiali di Fourier, una unidirezionale pulsante ha una componente continua (il suo valor medio) di un certo valore, ma ha anche una componente oscillatoria elevata (armoniche). Una corrente continua, o è perfettamente senza ondulazione, oppure ha una ondulazione residua molto ridotta. Modificato: 1 aprile 2013 da Carlo Albinoni
Mirko Ceronti Inserita: 2 aprile 2013 Segnala Inserita: 2 aprile 2013 Certo. Io mi riferivo (anche per farla più semplice all'amico Switch) all'aspetto grafico delle 2 grandezze viste all'oscilloscopio. Poi, qualunque grandezza variabile e non costante, come lo è appunto la tensione raddrizzata e non filtrata, ha comunque un valore medio, che altro non è che la sommatoria di tutti i singoli valori istantanei divisi tra loro per il numero dei campionamenti prelevati (la classica media matematica) Un po' come avviene con la velocità di un'auto su strada, facendo <spazio : tempo> altro non otteniamo che la media della velocità per percorrere un determinato chilometraggio, ma anche in quel caso tra fermate ai semafori, i rallentamenti, le accelerazioni etc...fanno del moto una grandezza tutt'altro che costante , ma la cui media si può condensare in un valore unico alla fine del percorso. Nella grandezza unidirezionale pulsante, se facciamo la sommatoria di 180 valori istantanei (uno per grado ad esempio) li sommiamo, ed il risultato lo dividiamo per 180, otterremo il valore medio (componente continua) di quella grandezza. La cosa si farebbe lunga, ed a quel punto visto che il fattore di forma delle grandezze sinusoidali è conosciuto col valore fisso di 1,11, tanto vale dividere il valore efficace conosciuto quando la grandezza è ancora alternata (prima del ponte diodi) per quel numero fisso ed ottenere direttamente il valore medio (quello dopo il ponte diodi) senza tanti calcoli laboriosi. Guardando all'oscilloscopio la tensione della batteria, noi vedremmo una linea dritta come una freccia, guardando invece l'unidirezionale pulsante a 100Hz, il risultato sarà una serie interminabile di montagnole che partono da 0 (livello del mare) per raggiungere il picco e ridiscendere a 0, e così all'infinito. Nel primo caso per sapere il valore medio (che poi corrisponde anche a quello efficace, istantaneo e di picco) basta prelevare un campione in un punto qualsiasi, ed il valore è quello in ogni punto, Nel caso della raddrizzata, visto che il valore istantaneo varia continuamente, valore medio, efficace, e di picco, sono parecchio diversi tra loro, e la media la si può fare solo a prezzo di numerosi campionamenti, i quali (ovviamente) più sono come quantità, e più sarà preciso il risultato. Saluti Mirko
switch Inserita: 3 aprile 2013 Autore Segnala Inserita: 3 aprile 2013 Grazie mille per le vostre risposte , avrò un bel pò da studiare
Mirko Ceronti Inserita: 3 aprile 2013 Segnala Inserita: 3 aprile 2013 In ogni caso.....ci trovi qua... Saluti Mirko
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