baffidiferro Inserito: 3 aprile 2013 Segnala Inserito: 3 aprile 2013 Ciao a tutti Sto ristrutturando il mio vecchio capannone per una superficie di circa 100mq. Ora sto stendendo i corrugati a pavimento ( diametro 20-25-32) e murando le scatole di derivazione sulla parte bassa del muro perimetrale che dedicherò alle prese ,all' impianto citofonico e telefonico in previsione della prossima stesura del cemento industriale. Nella parte alta delle mura l'impianto lo eseguirò con canaline esterne dedicandolo all'impianto di illuminazione. La destinazione del capannone è personale , eseguo lavori che vanno dalla piccola carpenteria metallica, riparazioni domestiche, fai da te, con utensili che vanno dalla saldatrice alla smerigliatrice trapano etc con una potenza impiegata da contatore monofase enel di 3kw. Vorrei dimensionare il nuovo quadro in base alle attività che vi ho specificato, avendo però spazio sufficiente nel caso voglia passare a contatore trifase e magari dedicare il capannone ad una piccola attività artigianale. Mi potreste aiutare a dimensionare il quadro da acquistare per numero di moduli che possa andare bene anche nell'ipotesi di passaggio alla trifase? Avete suggerimenti su come settorizzare efficientemente l'impianto? Se il quadro e le prese sono ad incasso , sono comunque a norma per un'attività artigianale e utilizzo della trifase? Il quadro si trova ad una distanza di almeno 25 m dal contatore e minimo 35 dalla cassetta enel che alimenta il contatore, posso utilizzare i Magnetotermici 4500 A dell'impianto attuale considerando la potenza monofase di 3kw? grazie della vostra pazienza Fabio
Adelante79 Inserita: 4 aprile 2013 Segnala Inserita: 4 aprile 2013 Ciao, Partiamo dal fatto che le soluzioni potrebbero essere notevoli,comunque vediamo i punti fermi della questione: 1-Magnetotermico "Generale" a protezione del montante,con potere di interruzione minimo di 6 kA (monofase) 10 kA trifase (mi sembra fino a 30 kW di potenza) 2-suddivisione in almeno tre linee (quando e se istallerai il trifase collegherai una linea a ciascuna fase,avendo un impianto il più equilibrato possibile). Esempio LINEA LUCI-collegherai le luci (interne,esterne... riscaldamento,servizi in generale) LINEA PRESE 1- saldatrice,mola etc LINEA PRESE 2 - Trapani a colonna,tornio etc. Ovviamente per la continuità di servizio ti consiglio,a monte di ogni linea,di mettere MTD. Le prese Trifasi Industriali le metterei solo una volta passato effettivamente al trifase. Veniamo alla tua domanda quadro elettrico da 24 moduli,così avrai spazio per future modifiche e linee sotto traccia o in tubo esterno come preferisci,non vi sono particolari prescrizioni. Le prese industriali le metterei a 1,5 mt da terra Saluti
kora Inserita: 4 aprile 2013 Segnala Inserita: 4 aprile 2013 (modificato) quindi vediamo se lo schema può essere valido per l'attuale fornitura monofase: contatore 3kw Magnetotermico 6 KA 25 A 2P differenziale puro 25 A 0.03 A 2P Magnetotermico prese1 4.5 KA 2P 16A + Magnetotermico prese2 4.5 KA 2P 16A + Magnetotermico luci1 4.5 KA 2P 10 A + Magnetotermico. luci emergenza 4.5 KA 2P 10A per un totale di circa 12 moduli a cui si potrebbero aggiungere eventuali settorizzazioni per altri 8 moduli . Siamo a 20 moduli, potrebbe risultare esagerato un quadro da 30 moduli considerando eventualmente il passaggio alla 380 V? aspetto le vostre opinioni Modificato: 4 aprile 2013 da kora
vinlo Inserita: 4 aprile 2013 Segnala Inserita: 4 aprile 2013 Come già ti è stato consigliato, sarebbe meglio mettere a monte delle singole linee, dei MTDiff. Poi per quanto riguarda il numero di moduli del centralino, se davvero hai intenzioni in un futuro di passare alla trifase, un 36moduli ci sta benissimo.
baffidiferro Inserita: 5 aprile 2013 Autore Segnala Inserita: 5 aprile 2013 Secondo voi potrebbe essere indicato il centralino da incasso bticino multiboard con sportello fumè protezione IP40 36 moduli (12x3) oppure per l'interno di un capannone ci vuole per normativa un centralino con protezione differente? Da incasso o esterno fa differenza ai fini normativi? nel caso volessi affittarlo c'è una normativa specifica, regole che devo seguire? grazie
LB81 Inserita: 6 aprile 2013 Segnala Inserita: 6 aprile 2013 (modificato) In linea generale, i componenti dell'impianto si scelgono in base al grado di protezione, alla resistenza meccanica, alla temperatura di esercizio ed alle condizioni ambientali tipiche di un determinato contesto produttivo (presenza di elevati livelli di umidità, di polveri o gas combustibili che rendono l'atmosfera potenzialmente esplosiva, vapori e gas corrosivi, ..). Al momento, la tua scelta è vincolata al grado di protezione ed alla resistenza meccanica. Se si prevede l'uso di getti d'acqua all'interno del locale, oppure la presenza di polveri non pericolose nell'atmosfera, è necessario un grado di protezione minimo IP55 per l'intero impianto, specialmente per il centralino (la polvere è altamente dannosa per la meccanica degli interruttori). Questo obiettivo si può ottenere anche con materiale da incasso, con il vantaggio di avere una maggiore protezione delle condutture contro i danneggiamenti. Per il centralino, le esecuzioni più adatte all'uso industriale sono esclusivamente da parete (per es. quadri in poliestere Gewiss serie 46 o meglio Palazzoli serie Tais). Nella parte alta delle mura l'impianto lo eseguirò con canaline esterne dedicandolo all'impianto di illuminazione Le canaline sono da evitare, meglio i tubi in PVC: puoi ottenere facilmente un grado di protezione complessivo almeno pari ad IP55. Ora sto stendendo i corrugati a pavimento Abbonda con il diametro, perchè dovrai usare cavi multipolari di tipo FG7O-R. Non è vietato usare conduttori unipolari senza guaina (N07V-K) nella posa sottopavimento in un ambiente interno, ma visto che si tratta di un capannone, è necessario garantire una protezione contro le infilitrazioni di umidità. nel caso volessi affittarlo c'è una normativa specifica, regole che devo seguire? L'impianto dovrà essere corredato di dichiarazione di conformità, una copia dovrà essere consegnata all'affittuario. Sei responsabile di garantire l'adeguatezza dell'impianto alla destinazione d'uso attuale, se l'affittuario dovrà impiegare il locale per altre attività specifiche (purchè compatibili con la classificazione catastale dell'immobile) sarà sua responsabilità provvedere all'adeguamento degli impianti. A condizione, ovviamente, di scrivere opportune clausole sul contratto. Ciao Modificato: 6 aprile 2013 da LB81
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