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Parallelo Fra Tre Variac


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Inserito:

Donque, come da titolo, ho per le mani un variac trifase della Belotti, da 6KVA, che originariamente era predisposto per un gollegamento a stella, non avendo la trifase in casa ed avendo bisogno di un variac generoso come dimensioni ho deciso di fare parallelo fra le tre sezioni e qui sorgono i problemi: due delle tre sezioni sono molto simili fra loro, facendo qualche prova, anche parallelandole in modo "brutale, la corrente che scorre fra tali sezioni è di appena 5 ampere nei casi peggiori, la terza sezione invece è la più antipatica, ho provato ad allinearle meccanicamente, controllando di volta in volta con pinza amperometrica che le cose fossero apposto, tuttavia non c'è verso, ci sono due punti in cui mi ritrovo ad avere 25 ampere circolanti fra questa sezione e le altre due (per dei variac da 7.6 ampere è un po' esagerato!).

Ho fatto qualche prova molto superfiiciale, inserendo in serie alla sezione incriminata una resistenza di basso valore (una spirale di filo ignoto), ha funzionato bene diciamo, quel volt emmezzo di differenza viene dissipato dalla resistenza senza creare particolari disagi, tuttavia in questo modo tale sezione lavora meno delle altre due e la cosa mi sta antipatica!

Ho pensato a due sistemi principalmente per aggirare il problema:

Inserire in serie a ciascuna sezione un reattore composto da poche spire di cavo della giusta sezione prima del parallelo, per postare queste correnti non volute a valori accettabili, tuttavia nello chassis del variac c'è poco spazio e tre reattori sarebbero molto scomodi da alloggiare.

Usare qualcosa di simile alle induttanze che vengono commercializzate appositamente per questo scopo, ma me ne servirebbero due e ritorna il problema dello spazio.

Adottare un approccio meno elegante, dimenticarsi di reattori ed induttanze ed inserire tre resistori, con un valore di 0.1-0.2 0hm realizzati con costantata o filo nickel-cromo, recuperato da varie stufette e asciugacapelli e montate su vetronite o bakelite, oppure resistori dello stesso valore, ma corazzati, ciascuno in serie ad un variac.

La soluzione che preferisco è la terza, facendo qualche conto, con 0.2 ohm di resistenza, prossimi alla corrente nominale, su ciascun resistore, cadrebbero circa 1.5 volt (per quello che devo fare è trascurabile, e si parla di più di 20 ampere complessivi in ogni caso), dissipando 11-12 watt di potenza.

Ora, ammettiamo che qualche volta si troverà ad erogare decisamente più di 20 ampere, supponiamo 15 ampere per sezione come caso limite (molto limite), dunque la cdt su ogni resistore sarebbe di 3 volt e la potenza dissipata di 45 watt circa, (ciò durebebbe decisamente poco visto l' utilizzo di protezioni sia a valle che a monte del variac), decisamente gestibile come cosa!

Sono curioso di sentire i vostri pareri, come vi sareste mossi voi e se ho dimenticato di considerare qualcosa di potenzialmente distruttivo, prima di mettermi a sventrare elettrodomestici vari per recuperarne le resistenze :lol:


Adelino Rossi
Inserita:

è una applicazione abbastanza inusuale, tre variac in parallelo con lo stesso comando meccanico.

le problematiche le hai già esposte, metti dei fusibili singoli, uno per ogni variac per sicurezza.

l'impianto di casa regge la magnetizzante dei tre variac in parallelo?

Inserita:

Concordo, è molto inusuale, ma me l' hanno offerto ad una fiera per meno di 100€, un variac della Belotti nuovo, solo qualche graffio esterno e conoscendo i prezzi di altri oggetti simili non ho esitato molto!

Il fusibile su ogni uscita è qualcosa a cui ho pensato ma che credevo di poter evitare usando dei resistori robusti, anche se penso sia d' obbligo come ulteriore sicurezza (immagino al caso in cui uno dei dischi si allentasse e si spostasse, sarebbe disastroso!), credo che dei semplici 6x32 possano bastare, probabilmente dei fusibili lenti da 10 ampere per evitare di doverli cambiare anche a causa degli spunti!

Tuttavia continua a sussistere il problema delle tensioni sbilanciate, i fusibili sarebbero una sicurezza se questo si presentasse, ma ora come ora uno dei tre finirebbe sempre per bruciarsi, le resistenze potrebbero essere un buon modo per aggirarlo, anche se grezzo.

L' impianto è quello della mia stanza dedicata, ha un differenziale e una coppia di fusibili dedicati, il variac (al suo interno sono presenti dei fusibili sia in ingresso che in uscita) andrebbe poi attaccato o ad una linea protetta dai un fusibile Gl da 35 ampere, a monde di una presa da 32 ampere cablata con cavi da 6mmq, quindi si sta larghi!

Lo spunto non è così elevato tuttavia, c'è molto ferro e le spire sono abbondanti, spunta circa come un variac moderno, cinese, da 3KVA.

PS: posto qualche foto allo stato attuale, una via di mezzo fra prove varie e setup definitivo!

https://dl.dropboxusercontent.com/u/26424825/PimpMyPanel/2013-05-12%2014.41.54.jpg

https://dl.dropboxusercontent.com/u/26424825/PimpMyPanel/2013-05-12%2014.41.14.jpg

https://dl.dropboxusercontent.com/u/26424825/PimpMyPanel/2013-05-12%2017.32.08.jpg

(Perfavore fate finta di non vedere quella spirale di filo che ho usato come resistenza :lol: )

Mirko Ceronti
Inserita:
non avendo la trifase in casa ed avendo bisogno di un variac generoso come dimensioni ho deciso di fare parallelo fra le tre sezioni

Andiamo al contrario e partiamo dalla fine, ossia cosa dovresti alimentarci ???

Saluti

Mirko

Inserita:

Questa è una domanda a cui temevo di dover rispondere, non c' è qualcosa di preciso, anche se per la maggior parte sono grossi trasformatori monofase :unsure:

Inserita:

Ho provato usando tre resistenze, realizzate col solito filo preso al brico, tutte e tre da 0.5 ohm.

I problemi del parallelo sono spariti, senza nessuna eccezione, purtroppo quelle tre spiralette scaldano in modo inaccettabile, sto cominciando a pensare se non mi convenga cablarlo per la trifase eppoi effettuare il parallelo, con tutte le protezioni e le precauzioni del caso, esternamente :unsure:

Adelino Rossi
Inserita:

scaldano con il carico collegato o anche con il variac a "vuoto"??

Inserita: (modificato)

Con un carico collegato, mi ero scordato di precisare, chiedo scusa!

A vuoto sono malapena tiepide (ho misurato dei picchi massimi di 900ma attraverso una delle tre, le altre abbondantemente sotto).

https://dl.dropboxus...%2021.12.00.jpg

https://dl.dropboxus...%2021.12.22.jpg

Resta comunque qualcosa di assolutamente provvisorio, le resistenze corazzate non costano così tanto da rischiare un mezzo incendio :lol:

In ogni caso 0.5 ohm restano troppi, spannometricamente credo di poter provare a ridurre la resistenza di metà, giusto per riportare la potenza dissipata a livelli umani...

Modificato: da Wolfy
Inserita:

Ho fatto qualche altra prova, per pura curiosità, usando il nucleo di un TA 100/5 (almeno così sembra) e una ventina di spire avvolte attorno ad esso, posto in serie alla sezione più problematica e sembra cavarsela egregiamente, non ne ho altri due uguali purtroppo, ma vorrei approfondire provando con tre induttori identici, sempre uno per sezione, che ne pensate?

Inserita:

Rompo di nuovo il silenzio, mi sono fatto un po' di mazzo per riavvolgere attorno a quel piccolo toroide ed ho provato, devo dire che il suo lavoro lo fa, ho sempre uno dei tre variac che lavora meno degli altri, ma ci tornerò quando avrò tempo e risorse materiali per rifare il lavoro!

Ecco come sempre qualche foto:

Questo è il toroide, per ora è usato solo uno dei due avvolgimenti (10 spire bifilari, ho ritenuto giusto non risicare).

https://dl.dropboxusercontent.com/u/26424825/PimpMyPanel/2013-05-15%2014.25.10.jpg

Questa è la corrente a vuoto al suo valore massimo, col toroide inserito, è decisamente trascurabile =D

https://dl.dropboxusercontent.com/u/26424825/PimpMyPanel/2013-05-15%2014.27.10.jpg

  • 3 weeks later...
Inserita: (modificato)

E rieccomi, dopo averci rimesso le mani, con una soluzione penso ormai definitiva, trovata in alcuni documenti della powerstat, recuperati in un sito di un teslacoiler americano!

(sito: http://bellsouthpwp.net/b/u/bunnykiller/parallel.html )

http://bellsouthpwp.net/b/u/bunnykiller/page2.jpg

Lo schema usato è il numero tre, utilizzando dei piccoli trasformatori 1:1 regalati da un amico, il carico viene distribuito equamente sui tre autotrasformatori, senza differenze sostanziali (misure effettuate con pinza amperometrica e al "tatto", controllando la temperatura degli avvolgimenti dopo qualche minuto con 20 ampere di carico :lol: )

Spero solo che duri, grazie a tutti!

Modificato: da Wolfy

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