Plc S7-200 - Corrente continua, alternata, relè ...?!

[Water]

ciao a tutti,

visto che sono nuovo del forum ...un saluto tutti i partecipanti!

utilizzo solitamente Siemens S7-200 e Logo!, per compiti di piccola automazione ed il comando di inverter, una cosa che spesso mi rende perplesso è la scelta del tipo di CPU,

per gli "integralisti" dei PLC non si scappa: alimentatore CC, uscite digitali!!!

però trovo davvero comoda la soluzione di adottare PLC con uscite a relè ed alimentazione AC, comandando direttamente relè ausiliari o piccoli contattori all'interno del quadro di automazione ...

domanda:

è una scelta poco professionale?

perchè spesso la scelta ricade comunque su: PLC + alimentatore CC ed interfacce a relè esterne?

senza cadere in sofismi, ci sono controindicazioni ai PLC con relè interni?

... considerando che non ho problemi di "disturbo"

grazie a chiunque risponda

Zef

[Elettrolisi]

Dipende soprattutto dalle applicazioni ( in generale come tutto ciò che riguarda il mondo plc ) comunque la controindicazione principale riguarda cosa ci comandi,

mi spiego meglio devi calcolare bene l'assorbimento perchè come tutti i relè hanno una portata massima superata la quale si danneggiano, inoltre come preucazione io non li metto quasi mai su contatti esterni al quadro ( o non diretti per lo meno), perchè se chi li collega si sbaglia non mi danneggia il plc ( per fortuna non so cosa possa costare una riparazione del genere ma non penso sia economica).

[cigo]

Ricordati che i relè di oggi fanno schifo e si rompono con nulla.

Infatti io ho macchine di 25 anni con i signori relè a bordo e lavorano tuttora, ho plc di nuova generazione che dopo 4 mesi i relè si spaccano le ancorine. Quindi i micro relè di nuova generazione fanno schifo sia per usura meccanica e poi per natura elettrica non ne parliamo.

A oggi sono passato solo e unicamente a uscita digitali. L'unica cosa è proteggere bene l'uscita dal corto e mettere i filtri antidisturbo e tutto fila liscio per l'eternità.

Oppure se vuoi stare sulle uscite a relè utilizza le espansioni in modo tale che se ti si rovina un relè della scheda il cliente sostituisce l'espansione e non hai bisogno di rispedirgli una CPU programmata perchè si è rovinata una uscita della stessa.

[Livio Orsini]

Come ha già scritto "tecnoemme" la scelta è pesantemente condozopnata dall'applicazione.

Con un PLC in AC puoi fare macchine molto compatte: la sola CPU ed, eventualmente, qualche espansione di I/O. In compenso sei molto vincolato sulla frequenza e sulla velocità dei comandi Se la tua applicazione prevede poche commutazioni, sul tipo macchina che parte e continua a lavorare per ore, la scelta della CPU in AC è pagante.

Se, al contrario, hai comandi che commutano continuamente, rimangono stabili per pochi minuti poi cambiano stato, la scelta dei relè è una probabile fonte di guai.

[Water]

grazie a tutti per le cortesi e sollecite risposte,

non sono andato nel dettaglio per non appesantire il messaggio, certo una ricetta per tutti i palati è davvero dura da realizzare ... comunque le dritte mi sono bastate,

nota: nel mio caso vado ad automatizzare dei giochi d'acqua (pompe, trasformatori per fari, elettrovalvole, sensori ..ecc)

riassumendo:

- le commutazioni sono davvero "lente", quindi la CPU a relè va bene

- i contatti esterni al quadro sono interfacciati da piccoli relè ausiliari

- il carico commutato dal relè interno alla CPU è davvero minimo max 0,5A

quando si utilizzano inverters, l'alimentatore CC è d'obbligo, visto che l'ampliamento analogico per pilotare l'inverter a bisogno di questa alimentazione, però Siemens ha pensato bene di creare CPU con alimentazione in CC ed uscita a relè ... vedi sopra

ri-grazie a tutti

Zef