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Irrigazione Con Autoclave - consiglio


risolutore

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Buongiorno,vorrei chiedere un consiglio a voi esperti visto che io non sono molto pratico su questo settore:

in zona dove abito vi sono solamente pozzi e non c'e' l'acqua diretta.

Appena ho acquistato casa l'idraulico mi ha istallato 2 serbatoi da 1000 lt collegati tra di loro che vengono riempiti dalla pompa del pozzo.

Per mandare l'acqua sia in casa e x irrigare, mi ha istallato un'autoclave da 160 lt al minuto con una palla da 100lt.

Sopra il pressostato dell'autoclave, mi ha montato una t collegata ; un'uscita e collegata al pallone da 100lt che quest'ultima porta l'acqua in casa,

la seconda uscita e collegata al tubo diretto dell'irrigazione.

Il problema e questo:

per la fornitura di acqua in casa il pallone va bene, ma x irrigare il giardino volevo evitare il passaggio tra i serbatoi e autoclave, cioe quando la centralina mi aziona le elettrovalvole dovrebbe prendere l'acqua direttamente dal pozzo e non dai serbatoi.

E possibile?

Grazie anticipatamente

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Potrebbe esserti utile questa discussione? Pozzo Artesiano E Pompe Sommerse

Innaffiare direttamente, senza passare dall'autoclave, a che pro? Forse il tuo scopo è quello di evitare di far transitare l'acqua attraverso un potabilizzatore?

A questo punto potresti avere due diversi impianti, magari condividendo la vasca, ma null'altro che si trovi a valle del potabilizzatore, altrimenti rischi l'inquinamento di quella parte di circuito che risulterebbe in comune.

Per altre considerazioni penso che la citata discussione possa essere di un qualche aiuto.

P.S.: Quando parli di autoclave, non intendi l'autoclave, ma l'adescante? Dalla tua descrizione la tua autoclave è quella che chiami "una palla da 100lt".

Modificato: da nll
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E' come pensavo. L'autoclave non è la pompa, ma è quello che chiami "serbatoio con la membrana". L'autoclave può essere collegata (tralasciando altre attrezzature particolari) ad una pompa adescante, oppure ad una sommersa.

Da' un'occhiata alla discussione che ti ho indicata, in quella ho inserito alcune informazioni che potrebbero esserti utili.

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In linea di massima no, perchè la pompa sommersa è dimensionata solo per "pescare" acqua dal pozzo e non per immetterla in rete. Per un impianto di irrigazione si necessita di 3 bar (dipende da cosa c'è attaccato) mentre la tua pompa da pozzo molto probabilmente non è in grado di avere 3 bar oltra al dislivello del pozzo. Inoltre avendo una mandata diretta senza un accumulo e un autoclave (serbatoio con cuscino d'aria) la pompa continuerebbe ad accendersi e spegnersi.

Per precisazione penso che tu abbia delle pompe di pressione e un semplice vaso d'espansione che crea una sorta di inerzia ai pressostati. Il vero autoclave è composto da delle pompe che pescano da un serbatoio (in pressione o no dipende) e dal vero autoclave che non è altro che un altro serbatoio in pressione con un cuscino d'aria mantenuto da un compressorino e da una regolazione con livellostati e pressostati. Il tutto serve solo a mantenere il piu' costante possibile la pressione in rete e a limitare le accensioni delle pompe di pressione. Oggi tale marchingegno è sperato avendo pompe inverter che assolvono magnificamente a mantenere la pressione costante al variare della portata.

Ciao

Simone

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No, con quel che l'ho pagata la sommersa sarebbe stata in grado anche di riempire e portare in pressione l'autoclave, ma avrebbe lavorato con maggiore sforzo e con un maggior numero di interventi, riducendone la durata nel tempo. A questo punto ho valutato più conveniente, dato che la vasca l'avevo già e data la volontà di non negarmi l'oppurtunità di riattivare l'impianto di potabilizzazione che già possiedo, di caricare l'autoclave con la pompa adescante che già ho, più economica da manutenzionare e/o da sostituire in caso di guasto.

Qui sotto aggiungo anche un doppio intervento che stavo per postare ieri e che non sono riuscito a causa di due cadute di rete del provider:==================================================

Stavo per aggiungere al mio precedente messaggio questa aggiunta, ma è cascata la rete. Ti aggiungo ora quanto stavo per inviare e la risposta alla tua nuova domanda (molto simile a quella di risolutore)

=========

Non basta prevedere 3 bar in uscita dalla pompa, devi considerare anche le perdite di carico del tuo impianto, specialmente se hai intenzione di realizzare un impianto d'irrigazione automatico. Nel mio caso trovo che anche i miei 4,5 bar (raggiunti con adescante da 1,5hp = 1100 W circa e autoclave) siano un po' sacrificati per raggiungere l'esterno del mio giardino (oltre 60m di tubo flessibile), perché la rosa dell'innaffiatoio non copre la larghezza che è segnata sulla confezione dell'attrezzo.

=========

L'autoclave è chiamata anche "polmone", e funziona da volano per mantenere la pressione dell'acqua entro certi valori. Si tratta di quel serbatoio particolare, con all'interno la membrana.

Collegando una pompa direttamente all'utilizzatore, sia essa una pompa adescante, o una pompa sommersa, avresti un flusso a getti più o meno potenti e faresti lavorare male la pompa, con partenze e fermate in misura decisamente superiore, con conseguente rottura anticipata per stress.

Vi sono degli stabilizzatori di pressione che funzionano un po' come la membrana dell'autoclave, ma senza serbatoio e in materiale più robusto della gomma, e servono per evitare alla pompa i cosiddetti "colpi d'ariete", in modo da usare direttamente la pompa (che sia sommersa, o adescante non importa, la scelta la fai in base alle altre considerazioni di dimensioni, costi e prestazioni che ho segnalato prima), ma normalmente questo sistema viene utilizzato per un unico punto di utilizzazione (es.: captazione per riempire una vasca, oppure un canale irriguo).

Sono le tue esigenze a determinare la soluzione migliore. Personalmente ritengo che la soluzione alternativa a quella che ho utilizzato io sia solo quella dell'adescante che pesca direttamente dal pozzo, invece che dalla vasca, ma non avresti la possibilità di usare la vasca per la decantazione delle impurità e contemporaneamente l'autoclave per la stabilizzazione della pressione nell'impianto, a meno di non usare due pompe adescanti, delle quali una sostituisce la sommersa. O, più precisamente, potresti avere lo stesso la pressione, senza avere la seconda adescante e l'autoclave: puoi riempire una vasca di adeguate dimensioni e dislivello (i "funghi" degli acquedotti) da sfruttare in caduta per ottenere la giusta pressione dell'impianto, ma i costi sono di altro ordine di grandezza.

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Ciao, infatti una volta riempiti i serbatoi, con pompa interrata a 60 mt di profondita', l'acqua viene presa dai serbatioi con autoclave che ha sua volta e collegata con il vaso di espanzione cio la sfera con la membrana.

Volevo sapere se era possibile come chiedevo nel precedente post, avendo due piani di casa ; piano seminterrato che e allo stesso livello dell'autoclave e serbatoi e piano primo.

grazie

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ennebienne, l'impianto non è il tubo flessibile da 60m, ma il tubo è collegato all'impianto: si nota la differenza? Ho citato il caso concreto, perché oltre alle perdite di carico dell'impianto, si aggiungono anche quelle del tubo e dell'innaffiatoio.
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il problema e' dato dalla pompa del pozzo che ha caratteristiche diverse rispetto

all'autoclave(sistema elettropompa polmone si chiama autoclave) devi verivicare

alcune cose lo spessosere del tubo dell'impianto d'irrigazione tipo 63 pn 6

la quantita d'acqua che consuma il settore,che deve essere uguale a quella che tira fuori la sommersa(penso che un pompa 60 mt non abbia molta prevalenza)

comunque il lavoro e' corretto anche perche se il pozzo non da sempre acqua

a sufficienza o tira un po di sabbia nei serbatoi decanta anchio avrei fatto cosi(lo faccio per mestiere)

occhio all'inverter costa una cifra e non sempre giustifica l'utilizzo anche perche

devi cambiare motore,ne esistono di 2 tipi alim 220-monofase uscita 220 trifase

alim 380 trifase uscita 380 trifase,lascia perdere.......

meglio pressostato e polmone regolati bene funzionano alla grande.......

ciao :D

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Ciao nessuno30,grazie x avermi risposto,

purtroppo sulle varie risposte che hanno scritto gli amici qui sul forum x me e arabo in quanto scrivono con termini troppo difficili; non sono un esperto su questo campo se ero esperto davo io i consigli.

Il problema era questo:

io ho due serbatoi in pvc da 1000lt collegati tra di loro sullo stesso piano.

questi due serbatoi vengono riempiti da una pompa con profondita' di 60 mt sotto terra e comandata da un galleggiante a palla nel serbatoio che controlla il livello min e max.

Sul pavimento collegata con i serbatoi vi e un'altra pompa autoclave con un pallone da 100lt; il pressostato della pompa e tarato cosi'. 2 bar minimo quando cala la pressione dell'acqua fa ripartire la pompa e arriva al massimo di 4,5bar e a sua volta fa staccare la pompa.

Due settimane fa mi si e rotta la membrana dell'autoclave e ho chiesto consigli sul forum ma chi mi diceva che bisognava mettere aria una volta montata la membrana e chi no creando molta confusione x me.

Una volta rimontato il tutto prima di far entrare l'acqua nel pallone ho inserito aria nella valvolina sotto fino a 1,5 bar.

nel collegamento del tubo tra autoclave e tubo che porta acqua in casa e montato un regolatore di pressione tarato a 3 bar e chiedevo se servisse, visto che ho due appartamenti uniti tra di loro comunicanti.

Grazie a tutti

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nessuno30: L'autoclave è il contenitore sotto pressione (o vuoto), il vuoto, o la pressione può essere garantito da un motore, oppure da altro sistema (in azienda abbiamo un sistema centralizzato di compressori e di generatori di vuoto, che servono più autoclavi ed altra strumentazione).

Il motore che è "asservito" alla mia autoclave non ne fa parte integrante, è solo il sistema che ho scelto io per pompare l'acqua e, nel mio caso, è una pompa adescante (acquistata e acquistabile separatamente). Sulle caratteristiche tecniche della mia pompa sommersa, poi, puoi trovare anche la possibilità d'impiego per la carica dell'autoclave, logicamente la pompa deve avere una prevalenza residua sufficiente a garantire una pressione maggiore della massima dell'impianto prevista sul pressostato.

Che l'uso comune negli impianti idrici preveda l'associazione di un'autoclave ad una pompa adescante questo posso anche comprenderlo, ma non si devono confondere le due cose, anche perché sono sempre acquistabili separatamente e devono ciascuna rispondere alle caratteristiche dell'impianto che si vuole realizzare.

risolutore: Mi era parso che alla fine avevi risolto il problema. Circa il gonfiaggio, evidentemente non hai fatto attenzione che la pressione di gonfiaggio poteva anche essere diversa, secondo le necessità e le caratteristiche dell'autoclave. Nel mio caso non era necessario gonfiare in quanto la membrana è stata inserita senza aria all'interno, così tutto lo spazio esterno alla membrana (il polmone) era occupato dall'aria. Riempiendo la membrana (caricando l'autoclave), il volume d'acqua cresceva e comprimeva l'aria all'interno del polmone, ottenendo già così una buona pressione iniziale. Il resto l'ha fatto l'adescante. Una pressione eccessiva dell'aria prima dell'immissione dell'acqua ottiene un minor volume d'acqua nell'autoclave, mentra una pressione eccessivamente bassa fa lavorare frequentemente (attacco e stacco) la pompa, in quanto si raggiungono rapidamente i limiti superiore e inferiore d'esercizio.

Il riduttore di pressione devi dircelo tu se ti serve o no, perché dipende da cosa hai installato sul tuo impianto. E se davvero ti servono 3bar nell'intero impianto, perché non impostarli direttamente sul pressostato? Probabilmente perché a monte del riduttore hai un punto di prelievo che ti richiede una pressione maggiore (uso irriguo?).

Se ne hai l'opportunità, visto che hai due alloggi da servire, e considerando che potresti aver motivo di mantenere una pressione di 3bar (la caldaia Beretta, che avevo valutato prima dell'acquisto della mia Vaillant, mi pare che richiedeva una pressione di quell'ordine per un funzionamento corretto) nell'impianto domestico, io installerei due riduttori, uno per alloggio, appena a valle dello sdoppiamento dell'impianto, in modo da ridurre il calo di pressione conseguente al prelievo contemporaneo di acqua in quantità da entrambe gli alloggi.

Mi è parso di capire che non sei allacciato alla condotta dell'acquedotto, quindi non hai i problemi degli sbalzi di pressione che si verificano, particolarmente la notte, negli impianti connessi.

Spero che le mie spiegazioni non ti paiano così tecniche da non essere comprese, a me non è sembrato di aver utilizzato termini difficili (forse perché li uso di frequente, anche se non sono parte della mia professione?)

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Ciao Luca, grazie x la tua risposta, ho fatto questa domanda in quanto mi era parso di capire che il riduttore di pressione andava tolto.

Riguardo all'uso, dopo il riduttore di pressione vi sono due t un'uscita va alla caldaia e un'altra t va uno alla fornitura di acqua al piano terra e l'altra al primo piano.

Riguardo all'uso e uso domestico bagno cucina water ecc.

grazie

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consiglio i serbatoi polmoni vasi di espansione vanno riempiti per due terzi di acqua e restante un terzo di aria per risolvere il problema devi staccare la luce aggiungere l'aria nel polmone sino a 2.5 atm (naturalmente staccando la luce e scaricando l'acqua perche' se no non gonfia)e poi lo devi regolare che stacca a 3.5 e riattacca a 2.5 la pressione del serbatoio non deve essere al di sotto di 2.5 togli il regolatore di pressione,che marca e' ilserbatoi con la membrana e dopo quanto tempo si e' spaccata e come te ne sei accorto?

se non riesci a regolare il pressostato dimmelo te lo spiego ;)

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NESSUNO30, credo che per staccare la luce tu intenda togliere l'alimentazione alla pompa (conviene precisarlo, altrimenti non si capisce perché si debbano fare quegli interventi al buio :D ).

In questo modo la pompa non immette acqua e la pressione minima che si misura è quella dell'aria all'interno dell'autoclave riempita per due terzi, e mi pare che sia una procedura corretta, che si adatta ad ogni tipo e dimensione di autoclave.

Effettivamente potrebbe essere utile, in luogo di un riduttore di pressione comune alle due unità immobiliari, ridurre la pressione direttamente sull'autoclave (tramite pressostato) e addirittura eliminare il riduttore, che a questo punto diventerebbe superfluo. Ma sono convinto che sia meglio avere, se l'impianto dei due alloggi è sdoppiato, un riduttore di pressione per ciascun alloggio (quindi dovresti modificare parte dell'impianto ed aggiungerne uno) e lasciare l'autoclave a 4,5bar max, con un punto di prelievo anche per quella pressione (impianto irriguo per il giardino).

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Ciao, non so se si possono dire qui sul forum le marche non ha scopo pubblicitario,

l'autoclave e una cpm190 pedrollo, 160 lt al minuto, riguardo al polmone e un cordivari e anche i serbatoi.

Chiedevo se il regolatore di pressione andava tolto in quanto quando mi faccio la doccia e mia moglie apre l'acqua del rubinetto della cucina mi viene l'acqua fredda nella doccia diminuendo la pressione.

riguardo all'impianto di irrigazione sull'autoclave pedrollo vi e collegato un pressostato subito dopo vi e una T ; un'uscita va diretta all'impianto di irrigazione e l'altra uscita e collegata al polmone.

Infatti quando mi parte l'impianto di irrigazione l'autoclave pedrollo rimane sempre accesa, mentre x l'uso domestico quando cala di pressione e il manometro dell'autoclave arriva a 2 atmosfere parte l'autoclave appena arriva a circa 4 atmosfere si spenge.

Scusate se o specificato le marche ma non per scopo pubblicitario.

Grazie infinite

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Ti prego, risolutore, chiamiamo le cose col loro nome, altrimenti rischio di non capire cosa stai dicendo. Ti ho già scritto che "autoclave" NON è il motore, e NEPPURE l'insieme del polmone + motore, ma è probabilmente solo quello che tu chiami polmone. Il motore connesso alla pompa, secondo la tipologia di pompa può chiamarsi adescante, o sommersa (sottintendendo sia il motore stesso, sia la pompa). Le vasche o i serbatoi non in pressione sono ininfluenti nella nostra discussione.

Secondo il mio giudizio la presa diretta dell'impianto irriguo sull'adescante va molto bene per il giardino, che non necessità di continuità di pressione e quindi può giovarsi della massima spinta dell'adescante, appunto, in presa diretta. Ma, come hai constatato, crea dei problemi al resto dell'impianto in quanto il maggior volume d'acqua è spinto verso la condotta con minore pressione, penalizzando la ricarica dell'autoclave. Quindi, se non disponi di una seconda adescante connessa all'impianto irriguo, meglio che l'acqua venga prelevata tutta a valle dell'autoclave (ricordati che cos'è un'autoclave).

Per quanto riguarda ciò che succede al prelievo dopo il riduttore di pressione, lo sdoppiamento dell'impianto che ti ho proposto, ciascuno col proprio riduttore, è proprio per limitare il problema (che in parte potresti avere ancora, ma in misura certamente ridotta).

Le marche che hai citate non sono la causa dei tuoi problemi, è proprio l'impianto che è da rivedere.

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Ciao Luca, mettiamo che io monti un secondo riduttore di pressione a quanto va regolato?

Cosidera anche che adesso controllando il regolatore di pressione a pompa ferma segna 3 atmosfere e scende fino a un'atmosfera appena arriva a 1 atmosfera parte la pompa riportando dopo un pochino i 3 bar e la pompa si spenge.

Scusa i termini ma qui vicino Roma il motore la chiamano autoclave,non so il termine giusto qual'e'.

Se ti e possibile cosi' chiudiamo l'argomento e possibile avere uno schema piu dettagliato ha quanto devo regolare il tutto?

Ciao Luca

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Consiglio se l'autoclave non sale piu' di 3.5 o anche 4.5 bar e' inutile che lasci il regolatore di pressione anche perche' se e' tarato 4.5 non interrevverra' mai.

Poi in mertio all'acqua calda che si abbassa quando tua moglie apre l'acqua fredda lo si verifica sempre in questa condizione,devi ridurre il delta del pressostato, la differenza tra stacco 4.5 e riattacco 2.0 non deve essere superiore ad 1 bar

e la pressione dell'aria del polmone dev'essere uguale alla pressione di riattacco.

in merito alla luce,mi spiego meglio togliere l'alimentazione elettrica del motore ed aprire un rubinetto a valle e lasciorlo aperto sino a quando non si completa l'operazione di carico dell'aria.

p.s. non non montare un altro motore non ti serve basta regolare il ciclo d'irrigazione di notte o di mattina presto.l'elettropompa e' ok e anche il serbatoio.

ciao B) Faccio questo lavoro 12 ore al giorno :ph34r:

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Ciao, allora a a questo punto va bene cosi come;

Il regolatore di pressione e tarato a tre atmosfere e quando si apre l'acqua cala fino a 1 bar e automaticamente parte la pompa che mi riporta tre bar sul regolatore di pressione,

mentre il manometro della pompa mi segna 4 atmosferee, ad acqua aperta scende fino a 2 bar e poi mi riparte la pompa.

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Mi viene un'altro sospetto di utilizzo di termini:

Cosa intendi per riduttore (o regolatore) di pressione? Non è che per caso intendi un manometro? Il manometro misura la pressione, ma non la regola. A volte il manometro ha una lancetta che si sposta per indicare il punto di massima pressione raggiunta e che puoi riportare allineata a quella (di altro colore) che segna la pressione del momento. Quando dici che la pressione scende al riduttore, intendi che a valle del riduttore c'è un manometro che segna quella pressione, giusto? Comunque sia è la pressione sul pressostato che dà il consenso all'accensione della pompa che carica l'autoclave e che ne determina il momento di stacco, in modo completamente indipendente della pressione che hai sul riduttore di pressione (che infatti non dovrebbe avere alcun collegamento elettrico con la pompa).

Se mantieni un delta pressione minimo sull'autoclave, ottieni una pressione piuttosto costante nell'impianto, ma la pompa si attacca più frequentemente, 1bar di delta pressione è il minimo che dovresti impostare sul pressostato, ma potresti anche mantenere 3bar min e 4,5bar max, con 1,5 di delta, per farlo lavorare meglio (secondo la sensibilità del pressostato) ed avere al minimo i 3bar che corrispondono al massimo impostato sul riduttore di pressione.

Ti ripeto che l'abolizione del riduttore è possibile a due condizioni:

1) Nessun apparecchio (compresi i miscelatori) installato richiede che la pressione massima non superi quel valore (3bar)

2) Non vi sia collegamento dell'impianto con la rete di distribuzione dell'acquedotto (che a volte giunge a pressioni decisamente elevate, in particolare durante la notte, quando i consumi normalmente si riducono)

Mentre lasciarlo non implica problemi se:

1) i 3bar sono sufficienti ad alimentare l'impianto (ma su questo ho qualche dubbio, almeno fin quando manca l'acqua in caso vi siano prelievi multipli nei due alloggi)

2) sdoppi l'impianto dei due alloggi e applichi un secondo riduttore, uno per ciascun alloggio.

3) c'è sempre una pressione da ridurre (e quindi l'autoclave sia a pressione superiore).

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Luca ciao,

Sono montati due manometri:

1) e collegato insieme al pressostato della pompa

2) e collegato prima del regolatore di pressione!

Mi e venuto un dubbio ecoo xche' chiedo:

Se il manometro di pressione della pompa al minimo segna 2,5 bar e perche il manometro collegato prima del riduttore di pressione segna 1 bar?

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Cosa c'è tra i due manometri?

Se c'è solo l'autoclave, non ha senso che vi siano pressioni differenti e quindi bisogna analizzare a cosa è dovuta la perdita di carico.

Più facile che un manometro sia a valle del riduttore, in questo modo misura la pressione effettiva dell'impianto regolato dal riduttore stesso.

In questo secondo caso, la perdita di carico dovuta al riduttore può essere significativa e quindi potrebbe essere utile impostare 3bar come pressione minima sul pressostato.

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