fulvioromano Inserito: 12 febbraio 2009 Segnala Inserito: 12 febbraio 2009 Ciao a tutti,mi trovo a dover utilizzare un robot in zone molto calde. Il calore è dovuto più che altro ad irraggiamento diretto, mentre l'aria non supera i 30°C - 35°C, quindi misurare la temperatura con un termometro non ha granché senso, senza riferire tale misura ad una superficie di un determinato colore ed un determinato materiale.A questo punto mi domando, leggendo i datasheet di vari costruttori di robot sono quasi tutti allineati dicendo che la temperatura massima è di 45°C circa. La temperatura mi sembra molto bassa, considerando che se lascio il robot sotto il sole d'estate arriva ad una temperatura maggiore!Soltanto Kuka produce un polso per fonderia che resiste a 220°C senza danneggiarsi, oppure ad esposizioni di 180°C per 10 secondi al minuto, oppure 100°C continuativi. Tale temperatura è però relativa al solo polso.Perché gli altri dichiarano 45°C? Perché pensano a tutto il robot? In tal caso se espongo l'elettronica (quindi la base del robot) ad alte temperature la cuocio, siamo d'accordo, ma il solo polso non contiene elettronica. Allora l'informazione è parziale?Oppure ancora, il robot garantisce una certa ripetibilità. E' percaso questa che è garantita fino a 45°C? Quindi se lo porto a 100°C degradano le prestazioni, ma non si rompe?Parlando con i fornitori, nessuno mi ha voluto chiarire esplicitamente questi aspetti... Qualcuno ha esperienze in merito?Un Grazie anticipato per la condivisione delle vostre esperienze!
miguelinho Inserita: 12 febbraio 2009 Segnala Inserita: 12 febbraio 2009 Ciao Fulvio,io ti posso solo dire che ho realizzato in collaborazione con un altra azienda un isola robotizzata posta in un ambiente dove le temperature erano abbastanza alte dai 40 in su e mi ricordo che abbiamo utilizzato un kuka perchè garantiva rispetto agli altri una migliore prestazione per quanto riguarda la parte meccanica quindi qui entrava in gioco la componente dilatazione materiali.ora io su altre applicazioni ho quasi sempre usato abb però nell'occasione che ti ho appena descritto ho adoperato il kuka, per quanto riguarda la parte elettronica non so dirti nulla.ciao
Divietri Inserita: 13 febbraio 2009 Segnala Inserita: 13 febbraio 2009 Ciao a tutti,nel industria vetraria adesso usano robot levavetro, cioè predisposti per prendere il vetro fuso dal forno a crogiulo e depositarlo nello stampo . Le temperature ambiienti sono alte e l'irraggiamento notevole. Ne ho visti di varie marche.Comunque una volta c'era l'uomo che faceva quel lavoro e se resiste lui penso che possa resistere anche la macchina!Cerca "robot levavetro"Buona giornata.Di Vietri
fulvioromano Inserita: 18 febbraio 2009 Autore Segnala Inserita: 18 febbraio 2009 Io lavoro nell'industria siderurgica, il metallo fuso è più caldo del vetro, ma a giudicare dalle foto non tanto più caldo, perché il colore del vetro è di poco più scuro.Ho visto alcuni levavetro che usano i Comau (famiglia smart, quelli utilizzati per costruire le fiat), e questi dichiarano 40°C. Mi sento un po' più tranquillo, ma in realtà vedo che il levavetro mette un tool nel forno, ma il polso resta al fresco, in una zona cioè, come tu dicevi, dove un operatore resiste senza problemi.Invece nella mia applicazione il polso si troverebbe al di sopra del bagno fuso, quasi come se fosse inserito nel forno.Quello che dice miguelinho è interessante, in pratica hai scelto il kuka perché garantisce di resistere alla temperatura, ma non sai nelle stesse condizioni un ABB che sorte avrebbe avuto?
Savino Inserita: 9 marzo 2009 Segnala Inserita: 9 marzo 2009 (modificato) fulvioromano,The Foundry Prime protection, proteggerebbe un robot antropomorfo fino a 60 gradi celsiusLink Modificato: 9 marzo 2009 da Savino
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