Symple Inserito: 15 febbraio 2005 Segnala Share Inserito: 15 febbraio 2005 La mia ditta da anni è specializzata nell'assemblaggio di quadri elettricidi automazione, per la maggior parte di centrali termiche. Utilizziamocarpenterie fatte su misura da una ditta specializzata in costruzionimetalmeccaniche, e i prototipi di queste carpenterie sono state collaudate ecertificate dal CESI.Visto che a capo del reparto della divisione quadri c'è una persona che iodefinisco "poco competente", avanzo un po' di dubbi su alcune cose che nonmi convincono affatto, sia per la progettazione che per le direttive che daper l'assemblaggio dei quadri elettrici (questo vale anche per i quadri didistribuzione):- partiamo dallo schema: vengono numerati i morsetti di uscita con U,V,W inmaniera non del tutto definita, praticamente a caso...per esempio è correttonumerare l'uscita di un bruciatore U,V,W o un gruppo prese allo stesso modo?- è corretto numerare un interruttore, per es. Q1 e quello successivo QF1,mentre il terzo Q2 e così via (cioè in maniera del tutto casuale, lasciandoche il programma numeri come meglio crede);- è corretto mettere nel campo della formazione del cavo semplicemente lasezione di fase: per esempio 1,5 invece di 4x(1x1,5)?- è corretto non inserire mai la potenza e/o la corrente assorbita nelloschema pur avendolo come dato?Queste sono solo alcune cose che contesterei degli schemi elettrici redattida questo individuo, che rifiuta qualsiasi controllo dello schema da partedi noi colleghi dell'ufficio tecnico sobbarcando questo compito allosfortunato cablatore (!)..lascio perdere che il fronte quadro, quando c'è(mica c'è sempre) non rispetta per niente le proporzioni delleapparecchiature e le dimensioni, pertanto risulta non solo inutile, ma deltutto fuorviante.Passiamo a questioni un po' più importanti. Premetto che lui si rifiutacategoricamente (e i datori di lavoro gli danno ragione) di cambiarequalsiasi cosa perchè "si è sempre fatto così e quindi va bene così".- per i quadri di automazione (da quelli piccoli agli armadi doppi),indipendentemente dalla protezione che c'è a monte, lui prevede sempre ecomunque un sezionatore non automatico (generalmente bloccoporta);- per il trasformatore dei circuiti ausiliari utilizza una potenza che variain base alla grandezza del quadro (praticamente è così..vorrei avere unvostro parere su come in genere si calcolano i VA di un trafo per questiusi, quanto influiscono i consumi delle bobine, delle centraline, etc...)- lo stesso trasformatore viene protetto sia sul primario che sul secondariocon due portafusibili da 1 polo (sezionano solo la fase). Cosa puòcomportare questo invece che usarne 2 bipolari (che proteggono entrambi ipoli)?- le spie di blocco sono rosse, quelle di funzionamento sono verdi: non èinvece che le spie di blocco sono arancioni mentre quelle di funzionamentosono rosse? A quale norma devo fare riferimento?- in molti casi nei quadri di centrale termica quando non sappiamo il tipodella pompa anticondensa solitamente è abitudine prevedere in uscita un3P+N. Ma succede che il nè il salvamotore nè il contattore seziona ilneutro, e il generale del quadro in questi casi è un sezionatore...quanto ècontestabile una cosa del genere?- spesso e volentieri i salvamotori delle pompe vengono previsti contarature superiori alla corrente nominale del motore: per es. 0,9A ha unsalvamotore da 1,1-1,6A. Questo per me non ha senso ma la giustificazione èche "c'è una tolleranza del 10% e rischia di scattare".- i fusibili di protezione per una centralina gas da 6A: non è un po'eccessivo?- nei quadri di centrale termica non vengono previsti mai differenziali, inquanto il generale a monte protegge il tutto con un'unico interruttore. Ilfatto che anche i quadri di grosse centrali termiche (tipo 3 bruciatori da 1MW di potenzialità, 10-15 circuiti idraulici) non hanno l'ombra di un solodifferenziale, neanche che raggruppi una serie di circuiti. La suagiustificazione è che "se si ferma la pompa deve fermarsi anche ilbruciatore e viceversa"...è giusto come ragionamento? A mio parere no, mavorrei sentire il vostro parere su questo fatto...Per ora mi viene in mente solo questo, ma in futuro potrei dirvene dellealtre...il problema alla radice è che molte affermazioni che ho riportateappartengono ad un individuo che si crede ultra-competente in materia mentrea mio parere è di un'ignoranza inaudita...se mi sbaglio fatemelo notareimmediatamente, perchè se tutto va bene tra neanche 2 anni potrei essereabilitato a firmare progetti, e questo comporta il dover firmare deiprogetti contenenti schemi elettrici di quadri "progettati" da lui...Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
oiuytr Inserita: 16 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2005 - per i quadri di automazione (da quelli piccoli agli armadi doppi),indipendentemente dalla protezione che c'è a monte, lui prevede sempre ecomunque un sezionatore non automatico (generalmente bloccoporta);E' corretto, in quanto per la protezione della linea di alimentazione non compete al quadro della macchina (salvo il caso di accordi particolari con il cliente)- per il trasformatore dei circuiti ausiliari utilizza una potenza che variain base alla grandezza del quadro (praticamente è così..vorrei avere unvostro parere su come in genere si calcolano i VA di un trafo per questiusi, quanto influiscono i consumi delle bobine, delle centraline, etc...)"Calcolare" la potenza del trafo in base alle dimensioni del quadro mi sembra proprio assurdo.Non si usano nemmeno i pareri per calcolare la potenza del trafo, ma le formule- lo stesso trasformatore viene protetto sia sul primario che sul secondariocon due portafusibili da 1 polo (sezionano solo la fase). Cosa puòcomportare questo invece che usarne 2 bipolari (che proteggono entrambi ipoli)?Se il secondo polo del primario e' il neutro e' sufficiente, mentre se e' un'altra fase non e' correttoIl secondario e' sufficiente proteggere il polo "alto", mentre il polo collegato a terra (per intenderci, il comune delle bobine) puo' essere diretto- le spie di blocco sono rosse, quelle di funzionamento sono verdi: non èinvece che le spie di blocco sono arancioni mentre quelle di funzionamentosono rosse? A quale norma devo fare riferimento?Trovi i riferimenti sulla CEI-EN 60204- in molti casi nei quadri di centrale termica quando non sappiamo il tipodella pompa anticondensa solitamente è abitudine prevedere in uscita un3P+N. Ma succede che il nè il salvamotore nè il contattore seziona ilneutro, e il generale del quadro in questi casi è un sezionatore...quanto ècontestabile una cosa del genere?Intanto il contattore non seziona un bel nulla, ma interrompe solamente. Eventualmente, in caso di manutenzione sulla pompa in oggetto si dovra' agire sul generale del quadro se non e' presente un sezionatore locale nei pressi della pompa. Pero', a me sorgono dei dubbi sul corretto funzionamento del salvamotore nel caso venga collegata una pompa monofase; solitamente si collega la fase al salvamotore utilizzando 2 poli in serie, e il neutro al rimanente polo- spesso e volentieri i salvamotori delle pompe vengono previsti contarature superiori alla corrente nominale del motore: per es. 0,9A ha unsalvamotore da 1,1-1,6A. Questo per me non ha senso ma la giustificazione èche "c'è una tolleranza del 10% e rischia di scattare".A mio avviso questo non e' corretto; il termico deve essere tarato con la corrente di targa del motore- i fusibili di protezione per una centralina gas da 6A: non è un po'eccessivo?Bisognerebbe sapere se il costruttore della centralina richiede una determinata protezione sull'alimentazione. Se non viene riportato nulla al riguardo sul foglietto istruzioni, significa che non necessita di particolari accorgimenti, e la protezione installata deve essere coordinata con la sezione dei cavi di alimentazione della centralina (p.es. 6A con cavi da 1,5mmq e' adeguata)- nei quadri di centrale termica non vengono previsti mai differenziali, inquanto il generale a monte protegge il tutto con un'unico interruttore. Ilfatto che anche i quadri di grosse centrali termiche (tipo 3 bruciatori da 1MW di potenzialità, 10-15 circuiti idraulici) non hanno l'ombra di un solodifferenziale, neanche che raggruppi una serie di circuiti. La suagiustificazione è che "se si ferma la pompa deve fermarsi anche ilbruciatore e viceversa"...è giusto come ragionamento? A mio parere no, mavorrei sentire il vostro parere su questo fatto...Diciamo che la giustificazione lascia a desiderare... In ogni caso non e' necessario inserire differenziali se il quadro e' protetto a monte. Ovviamente, in questo caso ci possono essere disservizi nel caso intervenga l'unico differenziale, ma se la richiesta del cliente e': "DEVE COSTARE IL MENO POSSIBILE", si fa cosi' e si e' in regola comunque.perchè se tutto va bene tra neanche 2 anni potrei essereabilitato a firmare progetti, e questo comporta il dover firmare deiprogetti contenenti schemi elettrici di quadri "progettati" da lui...Questa non e' una bella cosa, firmare progetti eseguiti da altri... :ph34r: Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
freng0 Inserita: 18 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 18 febbraio 2005 partiamo dallo schema: vengono numerati i morsetti di uscita con U,V,W inmaniera non del tutto definita, praticamente a caso...per esempio è correttonumerare l'uscita di un bruciatore U,V,W o un gruppo prese allo stesso modo?Secondo me in quanto il bruciatore contiene al propio interno piu' dispositivi (motori, valvole ed elementi piezoelettrici (se si scrive cosi')) la numerazione e' l1, l2, l3, in quanto U, v, w, puo' essere utilizzata nel caso di motori (pome, ventilatori etc)- è corretto numerare un interruttore, per es. Q1 e quello successivo QF1,mentre il terzo Q2 e così via (cioè in maniera del tutto casuale, lasciandoche il programma numeri come meglio crede);se con qf identifica un salvamotore puo' andare bene reiniziare il progressivo, diciamo che comunque e' inifluente per l'identificazione del pezzo- è corretto mettere nel campo della formazione del cavo semplicemente lasezione di fase: per esempio 1,5 invece di 4x(1x1,5)?piuttosto 4x1.5mm sembra piu' corretto- è corretto non inserire mai la potenza e/o la corrente assorbita nelloschema pur avendolo come dato?piu' che corretto direi comodo. ma la potenza DEVE essere messa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lucky67 Inserita: 18 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 18 febbraio 2005 Sicuramente non sarà il caso del collega che ha iniziato il thread comunque di solito i cablaggi, la componentistica e la documentazione dei quadri caldaia o quadri bruciatore sono una cosa scandalosa!! Purtroppo questo è frutto di una politica di continui ribassi di prezzo ricercata dai costruttori che è andata a scapito della qualità.Questa chiaramente è una mia opinione, derivata dalle mie esperienze. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nmanif Inserita: 18 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 18 febbraio 2005 dice bene lucky " la qualità "va bene la norma ma un quadro che si presenta come dio comanda e tutt'altra cosa e il prezzo vale sicuramente la candela. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ivano65 Inserita: 18 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 18 febbraio 2005 (modificato) le spie di blocco dei bruciatori sono rosse , quelle di funzionamento normalmente arancioni ,alcune volte ne vengono messe 2 , una per il pilota e uno per la fiamma.comunque non mi sembra che il progettista si scosti molto dalla media.per i trasformatori . letto com'e' sembra non aver senso. in realta' potrebbe essere che il progettista sa gia' a priori la potenza solitamente assorbita da quadri aventi determinate dimensioni.d'altra parte basta sovradimensionare il trasformatore in base alle esigenze attuali e future per operare in sicurezza . se so che il quadro da un anta solitamente assorbe 300w per i comandi ne metto uno da 500 e sonosicuro che saro' tranquillo al momento e nel caso che in futuro vengano apportate PICCOLE modifiche al quadro.purtroppo i progettisti CODARDI E TESTARDI non sono comunque una novita' sia per quanto riguarda la parte meccanica che per quella elettrica. non dobbiamo dimenticarci che ben pochi di loro poi vanno a fare assistenza,quindi poco gli importa se lo sfortunato tecnico deve perdere tempo o faticare inutilmente per risolvere problemi su macchine da essi ideati, e per quanto ne so' se qualcuno gli fa' osservazioni la risposta e' simile a quella ricevuta da chi ha lanciato il post.ivano65 Modificato: 18 febbraio 2005 da ivano65 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ETR Inserita: 23 febbraio 2005 Segnala Share Inserita: 23 febbraio 2005 Non vorrei fomentare altri dubbi ma visto l'andazzo del soggetto .... come state a classificazione dell'area delle caldaie ed al relativo impianto che ne consegue (includo anche il quadro perchè questo interagisce con l'impanto anche se voi non lo fornite o non lo realizzate, non l'hai specificato o non l'ho capito). Come giustamente hai chiesto e ti hanno consigliato, certe cose non vanno molto prese sotto gamba specialmente nel tuo settore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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