Vai al contenuto
PLC Forum


Certificato di installazione a regola d'arte


bitblaster

Messaggi consigliati

Ciao a tutti devo fare installare un condizionatore a casa mia e ho chiesto all'istallatore se mi rilascerà il certificato di istallazione a regola d'arte e mi ha detto di si.

Volevo chiedervi come posso fare a capire che sia valido e che non sia un pezzo di carta qualsiasi che mi fa lui.

Grazie a tutti

Ciao

Bit

Link al commento
Condividi su altri siti


Ospite ANTONIOMANCA

qualsiasi "CERTIFICATO DI CONFORMITA'" deve essere accompagnato dal documento di iscrizione, del soggetto rilasciante, alla Camera di Commercio con la relativa iscrizione al capitolato speciale inerente la 46/90

data non antecedente i 3 mesi dalla data del "CERTIFICATO DI CONFORMITA'"

la lettera di riferimento circa gli impianti di condizionamento è la lettera C)

cordialità

Antonio

p.s. ovviamente se fà variazioni all'impianto elettrico (come dovrebbe) allora dovrà essere abilitato anche per la lettera A)

Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite ANTONIOMANCA

scusami ma ho detto un paio di quasi sciocchezze, stavo evidentemente già dormendo!!

1) devi richiedere la "DICHIARAZIONE DI CONFORMITA'" e non la certificazione

2) la menzione circa il capitolato speciale non ti interessa; basta che l'installatore ti alleghi (alla DICHIARAZIONE) la visura della Camera di Commercio che attesta l'iscrizione all'Albo delle Imprese Artigiane con le relative abilitazioni

scusa di nuovo

Antonio

Link al commento
Condividi su altri siti

Elvezio Franco

Scusa Antonio,ma la Dichiarazione di conformita' e' prevista per i condizionatori ?

Te lo chiedo perche' una settimana fa se ne e' parlato in un convegno e ho capito che eventualmente le certificazioni utili sono quelle del costruttore.

Diverso invece il discorso di impianto elettrico che andrebbe certificato.

Ciao.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie ragazzi, speriamo bene... comunque è allucinante, o ti chiedono 450 euro (900.000 lire di istallazione ma siamo pazzi!?!) x installazione certificati e tutto o te ne chiedono 300 e se gli chiedi se facciano la prova con l'azoto di dicono "Come??".

Mi fanno venire voglia di comprarmi pompa del vuoto e attrezzature varie, spendero' 200-250 euro ma almeno sono sicuro che il lavoro è fatto bene e dopo 3 anni non mi sarò respirato tutto l'r407 del mio condi...riso

Mah continuo la "ricerca dell'installatore onesto". A proposito se qualcuno ne conosce uno in prov di Padova faccia un fischio!

A presto!

Bit

Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite ANTONIOMANCA

PER ELVEZIO

tutto ciò che è relativo alle lettere dalla a) alla g) della 46/90 dovrebbe essere sempre coperto da DICHIARAZIONE di CONFORMITA'

la realtà è che se installi un impianto elettrico o un impianto del gas, la DICHIARAZIONE diventa praticamente obbligatoria (almeno sopra Firenze, detto senza alcun intento "strano", ma giusto per la realtà dei fatti) per via delle richieste di notai, enti, aziende consortili vigili del fuoco e chi più ne ha più ne metta

nel caso dei condizionatori per uso residenziale al momento tutto tace ma il futuro potrebbe riservare delle sorprese

per gli impianti commerciali (VRV e oltre) è probabile sia imminente un giro di vite e di controlli

staremo a vedere, comunque anche per il residenziale ci si può ad esempio aspettare che vengano richieste le giunte brasate e non più le "cartelle" per questioni (a detta del ministero) di sicurezza circa il rilascio di gas in atmosfera, eseguite da persone con PATENTINO di BRASATURA

vedremo

PER BIT

200 Euro ti costa giusto il gruppo riduttore per l'azoto......!!!!

vedi tu

se mi paghi vitto e alloggio, vengo io......!!!!!

cordialità

Antonio

Link al commento
Condividi su altri siti

Attento Antonio ciò che dici non è tutto vero... le dichiarazioni ai sensi della legge 46/90 si riferiscono ad impianti di produzione utilizzo e trasporto dell'energia elettrica, acqua o gas allo stato liquido e gassoso; fino a quì sembra vero che si debba fare una 46/90, ma se si legge bene il testo della legge si può notare che nell'Art 1 Ambito di applicazione comma a-b-c-d-e-f-g, non si parla di impianti bordo macchina, quale è considerato un clima tipo split o affine è invece obbligatoria con un impianto di tipo chiller (o che dir si voglia) cioè la tua bella unità refrigerante montata in locale tecnico che refrigera un liquido il quale a sua volta viene pompato nei radiatori, generalmente lo stesso circuito dei termosifoni, che in questo caso sono dotati di ventilatori (fan coils).

Bisogna altresì produrre una certifica in riferimento della legge 186/68 normativa di buona tecnica o regola dell'arte, nella quale sarebbe bene specificare le normative di riferimento UNI - CEI/EN seguite, fornire un manuale d'uso (generalmente quello del costruttore del clima) apporre un targhetta con la propria ragione sociale sulla macchina ed i dati generici dell'installazione, in fine è bene tenere un registro tecnico di installazione con tutti i dati possibili riguardante la macchina e la sua installazione.

L'unica cosa che và certificata in base alla 46/90 è la linea di alimentazione fino ai morsetti del clima o alla presa che si installerà per alimentarlo.

Questo in Piemonte fino ad oggi, l'inosservanza può portare a sanzioni severe, che possono essere il falso ideologico se si dichiara il clima con la 46/90 (reato penale 1 anno di carcere) o la sanzione amministrativa se non si produce una dichiarazione 186/68 da 16 a 60 milioni del vecchio conio (come dice Bonolis).

A norma di legge un clima così come chessò un cancello automatizzato o il bordo macchina di una macchina rotativa da stampa non sono considerati nella 46/90 e quindi non sono neppure richiesti requisiti tecnici particolari!!! (pultroppo la legge ha delle grosse lacune).

Ti dico ciò con certezza poichè sono concetti che mi ha ribadito a sua volta un ingegnere elettrotecnico perito di un tribunale del Piemonte, ovvero la persona che consiglia al giudice (in caso di processo)le sanzioni da applicare in caso di inosservanza.

Modificato: da cavaand
Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite ANTONIOMANCA

ok

però leggimi cosa dice la 46/90 alla lettera C) e convincimi che uno splittino non và "certificato" (indipendentemente dal fatto che nessuno lo chiede, che nessuno controlla e che in pochi sarebbero in grado di farlo)

Antonio

Link al commento
Condividi su altri siti

Ok antonio, leggendo il comma C potrebbe sembrare che uno split debba essere dichiarato con la 46/90 ma invece è considerato un bordo macchina, per i trè criteri base: ha un motore o comunque un organo in grado di produrre un movimento cinetico, questo organo e/o motore mette in movimento una mecchanica di qualsiasi tipo ed in ultimo non è impegnata la forza umana o animale come forza primaria. Un clima ricade perfettamnete in tutte e tre le classificazioni, così come un cancello elettrico, una tapparella elettrica ecc ecc.

Diversa è la considerazione per un sistema di tipo "chiller" in cui bordo macchina si intende la sola unità refrigerante, che sicuramente è equipaggiata da motori elettrici e vari comandi, ma tutto l'impianto di tubi e radiatori ricadono nel comma C inpianti di riscaldamento e climatizzazione azionati da fluido liquido aeriforme gassoso e di qualsiasi natura e specie, il legislatore ha così dichiarato che tutta la parte passiva (tubi radiatori) è 46/90, in uno split i tubi di collegamento UE - UI sono solo parte del collegamento delle due parti attive.

Certo che ciò ti farà sobbalzare sulla sedia della tua scrivania e nella testa ti balenerà l'idea/dubbio: che anche con un clima mal installato si può cagionare danni a cose o persone... ma tutto ciò, va visto nel quadro in cui fu scritta la legge (il 1990) e nell'intenzione del legislatore di levare dalle mani forbici e cacciaviti (nel caso di elettricisti sguaiatamente improvvisati) e il giratubi dalle mani delle persone non avente le conoscenze extra ordinarie indispensabili a realizzare gli impianti. In quel tempo gli incidenti gravi con uno split, non vennero presi in considerazione anche per l'esiguo numero di impianti realizzati.

Una spolveratina (da parte del legislatore) alla legge 46/90 sarebbe forse ora di darla (a mio parere) tu che ne dici?

Link al commento
Condividi su altri siti

Elvezio Franco

Purtroppo questo dimostra che,come tutte le leggi,dipende in che chiave la si legge.Troppo spesso(e vale in altri settori)la chiarezza non e' molto.....chiara.

Link al commento
Condividi su altri siti

da noi ,sia a Novara che a Milano la conformità (lettera C) viene considerata obbligatoria sopra i 30 kw

per gli split è obbligatoria quella elettrica se tagli la spina e prolunghi l'alimentazione

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusate, ma allora se la dich di conformità non è obbligatoria, cosa impedisce un privato qualunque senza aver fatto corsi o altro di installare un condi e far valere la garanzia?

Link al commento
Condividi su altri siti

  Scusate, ma allora se la dich di conformità non è obbligatoria, cosa impedisce un privato qualunque senza aver fatto corsi o altro di installare un condi e far valere la garanzia?

infatti è quello che accade

tecnicamente su un privato (inteso come un NON operatore economico) installa a regola d'arte niente vieta che la garanzia sia valida.

il vero problema è quando i professionisti installano male e non lo ammettono B)

però lo spirito della legge (lo diceva qualcuno su questo forum) era la sicurezza, uno split è difficile sia pericoloso se perde gas, altro è se un colelgamento elettrico viene fatto male o uno scaldabagno collegato in modo errato

Link al commento
Condividi su altri siti

SimoneBaldini

No posso essere concorde con l'idea che uno spit non sia un impianto e posso farvi degli esempi per capire questo.

Una caldaia con due tubi e un radiatore puo' essere considerato "bordo macchina" (chissa' poi perchè nasconderi dietro a questa fantomatica parola)? Si dice di no perchè il costruttore non la definisce così. Oggi esistono prodotti, per esempio RIELLO TERMODUETTO una sorta di split composto da un kit, caldaia, tubi preisolati e un termovettore considerato a tutti gli effetti assimilabile ad una macchina split secondo il ragionamento sopra da Voi discusso e lo stesso costruttore ne decanta "l'invenzione" come split. Questo kit e il climatizzatore non sono degli elettrodomenstici dove basta collegare la spina e tutto funziona a regola d'arte.

Le variabili sono molte, per primo la lunghezza delle tubazioni, per secondo il dislivello tra le due unità per terza la carica ed il vuoto e molte altre. La stessa posa deve essere eseguita nel rispetto di molteplici norme di sicurezza, oltre che elettriche anche di logica. La posa dell'UE non puo' essere eseguita senza un opportuno ancoraggio (non fornito nella scatola) che impedisca di cadere in testa alla gente che passeggia sotto. Le stesse cartelle devono o dovrebbero essere eseguite da chi è abilitato ad eseguire impianti idraulici poichè di un impianto idraulico si tratta. Ma allora perchè l'impianto elettrico è da certificare? Il cavo è fornito con la macchina, i colori dei fili sono a prova di imbecille, la macchina ha una presa tipo elettrodomenstico, a questo punto è piu' logico che sia da certificare la tubazione idraulica dove il tubo è da procurare in misura e spessore opportuno, le cartelle sono da eseguire, il vuoto è da fare, la carica deve essere controllata come la tenuta dell'impianto. E' altresì vero che lo split deve rispetare delle limitazioni di posa a seconda della sua protezione IP. Il fatto è che i così detti "trumbe'" vengono sempre considerati come non professionali mentre un elettrico è un santo in terra (piccola considerazione personale da chi vede queste due figure tutti i giorni in cantiere).

Definitelo come vi pare ma nei capitolati pubblici d'appalto, dietro all'installazione di split viene esplicitamente richiesta la conformità sia dell'impianto elettrico che della posa della macchina che a volte si traduce in un'unica dichiarazione. Forse sbagliano, ma questo è quanto viene richiesto e bada che nessuno scrive posa di macchina con accessori a bordo, ma tutti scrivono posa di impianto di climatizzazione ecc..

Ciao

Simone

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 16 years later...
salvatoredepalma

Scusate se vado fuori tema, ma potreste dirmi cosa fare?. Ho avuto la disavventura di fare installare un panasonic  dual split da una ditta certificata ed affermata sul mercato, infatti oltre al danno provocato dall'aver intercettato un tubo dell'acqua, risanato solo dopo 2 settimane, nel montaggio del motore non avevano il cavo per l'alimentazione elettrica ed hanno usato un cavo recuperato. Questo però è risultato corto ed hanno così provveduto a fare un'aggiunta collegata con del nastro adesivo da pacchi. Sulla promessa, su mia richiesta, she sarebbero venuti a completare il lavoro a regola d'arte, sto ancora aspettando. Cosa posso fare per far valere il mio diritto ad avere un lavoro fatto bene? 

Link al commento
Condividi su altri siti

Alessio Menditto

Salvatore per favore fai copia e incolla di quello che hai scritto e apri una tua discussione, vediamo di aiutarti, grazie. 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Alessio Menditto locked this discussione
Ospite
Questa discussione è chiusa alle risposte.
×
×
  • Crea nuovo/a...