UltraFighetto Inserito: 13 dicembre 2005 Segnala Inserito: 13 dicembre 2005 Ho letto molti post e credo di essermi fatto una cultura sull'argomento (ovviamente è una conoscenza solo teorica ed infatti sono già nelle canne !!)Sto procedendo passo passo ad installare il mio clima (mitsubishi electric): sono arrivato con segreta soddisfazione alla prova azoto come da voi consigliato e ho una perdita !!! Ho lasciato attaccato il manometro per piu' giorni ( tanto non mi corre dietro nessuno) ed ho notato un calo di pressione di circa 10 psi/giorno (misurato con le stesse condizioni di temperatura). Ho quindi fatto una verifica con acqua e sapone sui bocchettoni, ma non sono riuscito a trovare nulla, probabilmente perchè si tratta di una perdita infinitesimale: possibile che non si veda alcuna bolla ? Dovrei provare, come suggerito in un post, a fare lo stesso trattamento agli split, ma vorrei evitare di "impiastrarli" appena sballati dal cartone (essendo poi split di buona qualità è molto piu' probabile che si tratti di una delle giunzioni fatte da me). Un dubbio che ho, riguarda la forza con cui stringere i bocchettoni: il manuale allegato alle chiavi dinamometriche mi dà un valore di 1 kgm per tubi da 1/4 e 1,8 kgm per tubi da 3/8: sul manuale del condizionatore viene dato un valore di 1,6 kgm per tubi da 1/4 e 3,7 kgm per tubi da 3/8; Prudenzialmente, ho utilizzato la coppia di serraggio inferiore, quindi tutto potrebbe risolversi con un serraggio più energico, ma prima di fare qualche vaccata, preferisco chiedere lumi a voi ..... N.B. ho notato che su un tubo da 1/4, allo scatto della chiave dinamometrica, il tubo ha dato un'accenno di rotazione: siccome ho letto che il tubo non va mai torto, se dovessi andare oltre con la coppia di serraggio, come posso fare in modo che il tubo non ruoti su se stesso ???
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 13 dicembre 2005 Segnala Inserita: 13 dicembre 2005 Prima un pò di cose che non ci hai narrato:mono o multia quanti bar hai pressato e con che attrezzaturatipo chiaviUn dubbio che ho, riguarda la forza con cui stringere i bocchettoni: il manuale allegato alle chiavi dinamometriche mi dà un valore di 1 kgm per tubi da 1/4 e 1,8 kgm per tubi da 3/8: sul manuale del condizionatore viene dato un valore di 1,6 kgm per tubi da 1/4 e 3,7 kgm per tubi da 3/8;Io credo che il tuo manuale, faccia riferimento alla grandezza del bocchettone e non della dimensione del tubo che serra: il tubo da 1/4 si serra con una 17 (con controchiave a fare da perno ovviamente) e la chiave và impostata per questa dimensione; e così anche per le altre misure. Che chiavi hai?Prudenzialmente, ho utilizzato la coppia di serraggio inferiore,e allora cosa usi le chiavi dinamometriche a fare?Ho lasciato attaccato il manometro per piu' giorni ( tanto non mi corre dietro nessuno) ed ho notato un calo di pressione di circa 10 psi/giorno (misurato con le stesse condizioni di temperatura).La perdita, se effettivamente stai eseguendo tutto correttamente e la tua attrezzatura è affidabile, mi sembra infima, ma in grado di sballarti tutto in breve tempo. La pressione ad un certo punto si stabilizza oppura la cala in maniera costante fino a valori bassi di pressione?Per curiosità (ma sopratutto per confermare alcune teorie), e visto che hai detto che nessuno ti corre dietro, io scaricherei l'azoto, attaccherei la pompa del vuoto, farei il vuoto e dopodichè verificherei se il vuoto viene mantenuto per un lasso di tempo ragionevolmente lungo (fintantochè non apri i rubinetti del freon si può fare + o - quel che si vuole).Facci sapere che poi vediamo come andare avanti.Antonio
UltraFighetto Inserita: 14 dicembre 2005 Autore Segnala Inserita: 14 dicembre 2005 L'impianto è un multi inverter in pompa di calore. (una 40ina di metri di tubazioni)ho pressato con bombola di azoto e riduttore di pressione un po' sfigato, che mi ha permesso di arrivare a 35 bar: sul riduttore è montato un manometro, anch'esso un pò sfigato. Ho perciò collegato il tubo dell'azoto alla presa centrale del manometro per r410a, e collegato poi all'uscita del manometro di alta una frusta verso il condizionatore. (preciso: valvola di bassa chiusa per proteggere il relativo manometro).Dopo essere arrivato alla pressione di 35 bar, ho chiuso la valvola di alta: quindi a questo punto ho il manometro di alta, la frusta e le tubazioni del condizionatore: il giorno prima avevo provato a lasciare in pressione il solo manometro, e sicuramente è efficiente e senza perdite. Per non sbagliare, dopo aver finito il post, vado a scaricare dall'auto la bombola di azoto da 14lt ed il nuovo riduttore per alte pressioni (da 0 a 100 bar) In breve, in alcuni giorni sono passato dai 35 bar a circa 27, quindi non c'è una stabilizzazione della pressione, ma una continua diminuzione.Io credo che il tuo manuale, faccia riferimento alla grandezza del bocchettone e non della dimensione del tubo che serra: il tubo da 1/4 si serra con una 17 (con controchiave a fare da perno ovviamente) e la chiave và impostata per questa dimensione; e così anche per le altre misure. Che chiavi hai?Non mi è chiaro questo passaggio: forse perchè utilizzi chiavi dinamometriche diverse dalle mie: nel mio caso ho la teste delle chiavi aperte intercambiabili (17 22 26 ecc) ed una barra su cui montarle con due scale graduate, su cui è possibile selezionare la forza torcente: in kilogrammetri o in newtonmetri. Il dubbio nasce dal fatto che il manuale allegato alle chiavi mi consiglia di serrare a determinati kilogrammetri in base al diametro dell'attacco in pollici ( es. 1/4 serrare a 1,0 kgs/m) mentre il manuale del condizionatore fa riferimento al diametro del tubo ( ad esempio: 6,35 mm, che quindi corrisponde ad 1/4, serrare da 1,4 a 1,8 kgs/m). Per lo stesso bocchettone, ho a disposizione due dati tecnici diversi, e per il momento ho serrato utilizzando la forza torcente inferiore, in modo da evitare di fare danni. quello che mi chiedevo è se voi, per esperienza, avete individuato delle forze torcenti ideali per ogni misura di bochettone (preciso che utilizzo tubo rame certificato per r410a spessore 0,8). e allora cosa usi le chiavi dinamometriche a fare?Intendevo dire che dei due dati tecnici a me disponibili, visto che sono discordi tra loro, ho utilizzato quello più basso per evitare di spatasciare (licenza poetica) il tubo. x Antonio Manca Avevo già in mente di fare il confronto vuoto/azoto, perchè ho visto che ha scatenato parecchie diatribe sul forum, anche se penso che l'esito potrà comunque essere incerto: se ci fosse un foro, entrambe le prove rileverebbero una perdita; se il problema fosse un difetto di adesione di due lembi, come all'interno di un bocchettone, potrebbe verificarsi quello che succede con una ventosa: in teoria, creando un vuoto veramente vuoto, non si riuscirebbe a staccare una ventosa da un vetro o il tubo dall'attacco nemmeno se il dado dello stesso fosse svitato (mi sembra che il peso dei km di atmosfera sopra la nostra testa sia qualcosa tipo 2000kg/cm2) mentre invece una semplice sovrapressione al di sotto della ventosa la farebbe immediatamente staccare dal vetro: in questo caso serve un dado ben avvitato che non permetta ad alcun lembo di discostarsi. Credo quindi che il vuoto possa rivelare alcune perdite, la pressurizzazione tutte. Spero di avervi annoiato abbastanza; spero anche in una risposta. Ciao e buonanotte !
alessiob Inserita: 14 dicembre 2005 Segnala Inserita: 14 dicembre 2005 può capitare che il punto debole sia la frusta, si può crepare impercettibilmente e la perdita viene da li prima che dall'impianto
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 14 dicembre 2005 Segnala Inserita: 14 dicembre 2005 la pressurizzazione tutteci abbiamio messo del tempo a capirci, ma ne è valsa la pena!grazieAntonio
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 15 dicembre 2005 Segnala Inserita: 15 dicembre 2005 nel mio caso ho la teste delle chiavi aperte intercambiabili (17 22 26 ecc) ed una barra su cui montarle con due scale graduate, su cui è possibile selezionare la forza torcente: in kilogrammetri o in newtonmetri.utilizza questi valori, cioè guarda la tabella di conversione del set chiavi e lascia perdere il manuale del multi (che si traduce nella combinazione sul manico che già sai)L'impianto è un multi inverter in pompa di calore.quindi dovresti avere almeno due attacchi di servizio, 1 sul lato di bassa e 1 sul lato di alta;io in questo caso (2 attacchi) metto in pressione utilizzando entrambi gli attacchi; ovviamente ho investito 40 euro nel secondo manometro; se non hai il secondo manometro e nemmeno il raccordino con un rubinetto, utilizza quello che hai alternativamente sui 2 attacchi, aumentando via via entrambi i lati.Scusami se ti ricordo di verificare sempre di avere il premi spillo sul lato giusto (che preme lo spillo dell'attacco di servizio)!!Verifica di nuovo in questa maniera;Se anche in questo caso avrai le stesse risposte, valuterei il consiglio di Alessiob e controllerei la mia attrezzatura; per inciso, mi è già successo e infatti ho cambiato la frusta; adesso cerco di tenere sotto controllo l'attrezzatura un pò più spesso;buon lavoro e facci sapereAntonio
UltraFighetto Inserita: 26 dicembre 2005 Autore Segnala Inserita: 26 dicembre 2005 Proseguo nella ricerca della perdita. Ho riscontrato in effetti qualche problema sull'attrezzatura: ho verificato la tenuta del manometro di alta (che arriva a 55 bar) e funziona bene. Ho poi verificato anche la frusta mettendola in immersione in acqua, con all'interno una pressione di 45 bar; non ho rilevato fughe di bolle, ma lasciandola immersa piu' notti, ho visto che tende a "trasudare" tutto intorno al tubo delle microbolle di aria. Al che penso di aver capito dove sia il problema: il tubo ha una pressione di scoppio di 2500 psi ( 172 bar) mentre invece quella di esercizio è di soli 500 psi (34,5 bar: si, lo so, la pressione per il test con l'azoto è ben più alta, ma io ho pensato: se non scoppia .... )Sono fruste che mi sono state vendute per l'r410a con i relativi attacchi da 5/16, e sicuramente andranno bene per la maggior parte dei compiti legati al 410A, ma non alla prova con azoto a 45 bar. In effetti, consultando il manuale della Wigam ho visto che le loro fruste per 407a lavorano con pressioni identiche alle mie, mentre quelle per 410a sono rinforzate con nylon e resistono a pressioni di esercizio a 51 bar. Vorrei chiedervi che tipo di fruste usate per la prova con azoto (pressioni esercizio e scoppio) e una rivendita in Milano dove si possano trovare a prezzo vantaggioso. Per il momento sto proseguendo con la ricerca della perdita utilizzando pressioni di circa 30 bar con frusta nuova; continuo ad avere una piccola fuoriscita che è visibile solo su di un arco di 6 ore: non si rileva con acqua e sapone ( ho provato a fare un test con un flessibile in immersione appositamente stretto male: sotto una certa soglia, l'immersione rileva la microperdita, l'acqua e sapone no). Ho anche scoperto che i serraggi da me utilizzati (come indicato nei miei post precedenti) sono troppo blandi: il manuale allegato alle chiavi dinamometriche è errato, poichè ho consultato diversa documentazione e riportano tutti valori ben piu' alti. Serro ai nuovi valori e vediamo che succede.P.S. Nel frattempo, ho provato anche a fare il vuoto giusto per vedere che succede alla fuga di gas: il mio impianto non perde piu' nemmeno dopo ore !!!!! Ciao e Buone Feste !
UltraFighetto Inserita: 2 gennaio 2006 Autore Segnala Inserita: 2 gennaio 2006 Sapete indicarmi in Milano un rivenditore che tratti materiale per il condizionamento ? Mi interessano in particolare le fruste ed i relativi raccordi (tipo wigam o simili).Ciao.
UltraFighetto Inserita: 2 gennaio 2006 Autore Segnala Inserita: 2 gennaio 2006 Sapete indicarmi in Milano un rivenditore che tratti materiale per il condizionamento ? Mi interessano in particolare le fruste ed i relativi raccordi (tipo wigam o simili).Ciao.
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 2 gennaio 2006 Segnala Inserita: 2 gennaio 2006 P.S. Nel frattempo, ho provato anche a fare il vuoto giusto per vedere che succede alla fuga di gas: il mio impianto non perde piu' nemmeno dopo ore !!!!!speriamo che sia di lezione per molti miscredentipuoi contattare direttamente wigam per sapere qualche indirizzo:0575 5011www.wigam.coma quel numero se trovi la persona giusta, puoi anche richiedere il catalogo cartaceokit azoto: K-AZ200-50/BN2I codici dei singoli pezzi, (riduttore, frusta e raccordi) li devi chiedere a loro; non li ho trovato neanche sul catalogoAntonio
Erikle Inserita: 2 gennaio 2006 Segnala Inserita: 2 gennaio 2006 Le perdite di solito stanno sempre nelle cartelle perchè i clima di marca molto molto difficilmente hanno unitò interne con perditeAnche i tubi di rame decenti sono testatiPer le coppie di serraggio è univoca comunque la realzione fra misura del dado e diametro del tubo solo nel caso di adattatori devi far riferimento alla misura del dadoComunque quando serri devi tener d'occhio anche di quanti gradi ruoti i dadi dopo che questi hanno accostato (cioè iniziano a diventare duri)Poi mia personale opinione lascia stare i sensori elettronici piuttosto la regola cardine per andare sul sicuro è di prevenire le perdite facendo cartelle impeccabili della giusta misura e liscie senza rigaturePer non avere le rigature è indispensabile sbavare correttamente i tubi e usare per il taglio un tagliatubi ben taglientePoi è indispensabile una ottima flangiatubi io consiglio assolutamente le RidgidFidati io uso questa strategia da anni testo poi 5 minuti se risale il vuoto e poi via metto in esercizio le macchine e mai avuto problemi ho delle pompe di calore toshiba installare ormai + di 15 anni fa e vanno a bomba anche ora con il loro gasDevi sapere che split installati come si deve hanno la carica perenne praticamente come il frigorifero di casa
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 2 gennaio 2006 Segnala Inserita: 2 gennaio 2006 testo poi 5 minuti se risale il vuotoetc etc etcanno nuovo, ca...te vecchiecaro amico, le abbiamo già sentite stè cose, di Voi che da 15 anni installate che è una cannonata utilizzando un cacciavite e la chiave a rullino;però, il primo che ha dato retta a chi dice di testare come si deve, si è accorto che il vuoto non serve a quello che vorresti farci credere tusulle altre cose che ci hai raccontato: anche la semantica non è un opinionecordialitàAntoniop.s. continuo a ritenere un peccato che si consideri deficiente/ignorante/maleducato uno che utilizza i caratteri MAIUSCOLI, mentre chi non controlla quello che scrive potrebbe rischiare, nel silenzio assordante dei fustigatori di MAIUSCOLE, di passare per un intelligientone
Erikle Inserita: 3 gennaio 2006 Segnala Inserita: 3 gennaio 2006 Piano.....io sono nuovo di questo forum ma non lo sono per quanto rigurda la climatizzazione e la frigotecnicaSenza polemica so quello che dico e ti posso garantire che se ti faccio io una installazione la puoi portare in qualunque laboratorio super attrezzato per la ricerca delle perdite e vedrai che non ce ne sonoPoi io volevo solo esprimere un concetto un modo di lavorare ma evidentemente sono stato fraintesoLe perdite non piovono dal cielo e non sono una evenienza sovranaturale una sorta di flagello con cui non si puo fare a menoIl concetto è semplice ed è lo stesso che ho sempre insegnato ai miei collaboratori ossia che se si fanno le cose nel modo giusto la verifica della tenuta è solo una formalità dall'esisto scontato e non fare installazioni frettolose e mal realizzate e poi fare tante prove di tenuta per essere sicuri che non ci siano perditeHo visto spesso tante troppe volte perdite e poi ti senti raccontare dal cliente che chi l'ha installato aveva pure il rivelatore elettronico di fughe e risultava tutto ok poi stacchi i collegamenti e cosa ci trovi cartelle rigate scarse come colletto etc etcQuando mi capita io rifaccio tutte le cartelle come sono abituato io e da quel momento quello split diventa a carica perenne Ripeto un collegamento a cartella se è fatto tutto come si deve è a tenuta scontata solo una brasatura forte è migliore
alessiob Inserita: 3 gennaio 2006 Segnala Inserita: 3 gennaio 2006 (modificato) se posso contribuire sono certo anch'io che nel 90% dei casi una cartella perfettamente eseguita non dia luogo a perditee quando lavoravamo solo a 4 bar ero ancora più tranquilloma oggi abbiamo sistemi a pressioni elevate, multisplit con circuiti condivisi, sedici cartelle su un quadrisplit sono un fattore di rischio elevato , perchè non dare una testatina al sistema ?poi ammetto, sugli split in 407 di primo prezzo anche noi non facciamo prove a pressione, non ci sono gli spazi con i prezzi che corrono, preferisco correre il rischio che non trasportare ogni volta l'attrezzatura Modificato: 3 gennaio 2006 da alessiob
Livio Orsini Inserita: 3 gennaio 2006 Segnala Inserita: 3 gennaio 2006 (modificato) ....se si fanno le cose nel modo giusto la verifica della tenuta è solo una formalità dall'esisto scontato e non fare installazioni frettolose e mal realizzate e poi fare tante prove di tenuta per essere sicuri che non ci siano perditeQuesto è un contetto sempre valido in tutti i campi. Un lavoro ben progettato e ben eseguito, alla successiva verifica non evidenzierà anomalie. Al contrario se "tirato via" in fretta e furia farà perdere molto più tempo per emendare gli errori ,comunque, darà sempre risultati mediocri.E' un concetto che fatica ad entrare in testa anche a molti pseudo programmatori di PLC che, pensando di rispiarmiare tempo e lavoro, inseriscono istruzioni a gogò, cercano di far funzionare il programma a "martellate". Alla fine non risparmiano tempo e consegnano al cliente una macchina poco affidabile.Ritengo che "cartellare" bene, con attrezzi idonei, un tubo o cartellarlo male, alla fine, si impieghi il medesimo tempo. Solo che se la cartella è eseguita a regola d'arte non darà luogo ad inconvenienti....continuo a ritenere un peccato che si consideri deficiente/ignorante/maleducato uno che utilizza i caratteri MAIUSCOLI, mentre chi non controlla quello che scrive potrebbe rischiare, nel silenzio assordante dei fustigatori di MAIUSCOLE, di passare per un intelligientoneVedi Antonio, la cialtroneria/mala educazione di chi usa tutte maiuscole è evidente a tutti e non opinabile. Mentre che i concetti espressi possano essere più o meno intelligenti è essenzialmente un'opinione che non è egualmente e totalmente evidente. Modificato: 3 gennaio 2006 da Livio Orsini
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 3 gennaio 2006 Segnala Inserita: 3 gennaio 2006 Vedi Antonio, la cialtroneria/mala educazione di chi usa tutte maiuscole è evidente a tutti e non opinabile.la cosa evidente è che, chi usa maiuscole, infrange solamente un codice, che, chi decide di aderire alla "FRAGLIA" che lo ha emesso, deve ripettare; Mentre che i concetti espressi possano essere più o meno intelligenti è essenzialmente un'opinione che non è egualmente e totalmente evidente.dire che la tenuta si prova in pressione, non è un concetto opinabile, oltrechè più o meno intelligiente, ma è una evidente, incontrovertibile e unica VERITA': sin dal 1600!!!! come con dovizia di particolari è già stato riportato. La verità dei fatti non è un'opinione.cordialitàAntonio
Livio Orsini Inserita: 4 gennaio 2006 Segnala Inserita: 4 gennaio 2006 dire che la tenuta si prova in pressione, non è un concetto opinabile, oltrechè più o meno intelligiente, ma è una evidente, incontrovertibile e unica VERITA': sin dal 1600!!!! come con dovizia di particolari è già stato riportato. La verità dei fatti non è un'opinione.La tua affermazione non completamente corretta, perchè le tenute si verificano anche in depressione. E' funzione delle applicazioni. Sicuramente nel 1600 non c'erano molte applicazioni dove era richiesta una depressione di 10^-7 Tor(io uso ancora la vecchia unità di misura)
Erikle Inserita: 4 gennaio 2006 Segnala Inserita: 4 gennaio 2006 Comunque per chiarire ancora una volta il mio concetto non è quello di evitare di testare bensì di andare molto cauti e coscenziosi in fase di montaggio per il solito motivo che prevenire facendo le cose per bene è meglio che curare dopo cercando le fugheQuanto alla prova di tenuta col vuoto è un metodo molto sensibile e per le applicazioni per cui parliamo non c'è praticamente possibilità che capiti che ci sia tenuta al vuoto e perdita in pressioneIl motivo è che ad es con le normali pressioni di serraggio dei dadi svasati si arriva a pressare il colletto tanto + che se si stringe troppo la svasatura del tubo si assotiglia e la misura del colletto sul tubo aumentaCosa voglio dire che se c'è una rigatura non sarà di certo il vuoto a spianarla evidanto la perditaPurtroppo la prova di tenuta al vuoto non si puo usare per tratti di impianti in cui si è accumulato olio e il relativo refrigerante disciolto es se mettete sotto vuoto spinto una unità esterna si ha una lenta e piccola risalita anche in assenza di perdite realiIn questi casi consiglio vivamente tracciante e lampada al max ci sarà da tornare a sera
alessiob Inserita: 4 gennaio 2006 Segnala Inserita: 4 gennaio 2006 (modificato) ma non fai prima a forzare a 35 atmosfere e seguire i fischi che fare tutto il lavoro con lampada , tracciante, iniettori etce etc ?a me è capitato, in almeno 2 interventi di assistenza , l'installatore ha fatto una cartella che teneva decentemente il vuoto e le prove a freddo (r410) ma in pompa di calore perdeva tutto in poche oreinutile dire che è sacrosanto , fare bene il lavoro prima è molto molto meglio che cercare fughe dopo Modificato: 4 gennaio 2006 da alessiob
Ospite ANTONIOMANCA Inserita: 4 gennaio 2006 Segnala Inserita: 4 gennaio 2006 Livioplease, non giriamo intorno; stiamo parlando di apparecchiature che lavorano in pressione quindi si provano in pressione; se conosci una applicazione che lavora normalmente in pressione e la cui tenuta può essere testata utilizzando il vuoto (che nel caso delle nostre installazioni di splittini, vuol dire prendere due piccioni con una fava), ti sarò grato se me la descriverai; sarò il primo a ringraziarti, e non per finta: la bombola e uil kit azoto pesa e costa quindi mi eviterei una bella rottura.Quanto alla prova di tenuta col vuoto è un metodo molto sensibile e per le applicazioni per cui parliamo non c'è praticamente possibilità che capiti che ci sia tenuta al vuoto e perdita in pressioneeh no Erikle! la prova di tenuta col vuoto è un metodo molto grossolano; sei entrato in una discussione dove è stato dimostrato esattamente il contrario di ciò che affermi.Ultrafighetto ha scritto:P.S. Nel frattempo, ho provato anche a fare il vuoto giusto per vedere che succede alla fuga di gas: il mio impianto non perde piu' nemmeno dopo ore !!!!!col vuoto la sua perdita non si vede, mentre con la prova in pressione è rilevabile!!ragazzi........... ci siamo? abbiamo capito la stessa cosa oppure ho letto male?Sempre Erikle ha scritto:ho sempre insegnato ai miei collaboratori ossia che se si fanno le cose nel modo giusto la verifica della tenuta è solo una formalità dall'esisto scontato e non fare installazioni frettolose e mal realizzate e poi fare tante prove di tenuta per essere sicuri che non ci siano perditequindi per te la verifica non serve perchè sei sicuro di ciò che hai fatto io invece la verifica la faccio perchè così posso confermare a me stesso ed al cliente che il mio lavoro è stato fatto benediciamo che a parita di capacità esecutiva (e quindi di durata dell'installazione) tu sarai + veloce di mesalutando il cliente però, io posso sventolargli sotto il naso la mia prova (io invito sempre il cliente a vedere cosa diavolo stò facendo con quella bombola da birreria sul balcone) e gli avrò quindi dimostrato, che il suo freon rimarrà nel circuito per i prossimi 15 annitu, sicuramente dall'alto della tua esperienza della tua professionalità e della confidenza in ciò che fai, potrai assicurarlo e dirgli di fidarsia novembre ho affiancato un collega, che mi ha chiesto una mano per delle installazioni urgenti a Milano: azoto manco a parlarne, flangiatrice a frizione questa sconosciuta, chiavi dinamometriche???????????? etc etc, eppure tutto sembra funzionare correttamente; ciò non toglie che la procedura corretta è un'altrabuon lavoro a tuttiAntonio
Livio Orsini Inserita: 5 gennaio 2006 Segnala Inserita: 5 gennaio 2006 col vuoto la sua perdita non si vede, mentre con la prova in pressione è rilevabile!!Non si vede, forse, ma se non c'è tenuta il vuoto si.......riempe. Livioplease, non giriamo intorno; stiamo parlando .............La mia è solo un'affermazione di principio sulla tua affermazione assoluta. Per il lavoro che svolgi è più semplice osservare una perdita di pressione perchè c'è qualche cosa che esce. Però se applichi lo stesso differenziale di pressione tra apparecchio sotto test ed ambiente, ottieni i medesimi risultati sia in pressione che in depressione. Con il circuito in pressione se c'è una perdita, oltre a poter tracciare il fluido in uscita, vedrai calare la pressione. Con il circuito in depressione vedi aumentarer la pressione e, volendo, puoi anche tracciare, anche se con metodologie meno amichevoli, il/i punto/i di perdita.Antonio ripeto, le mie sono solo affermazioni di principio buttate li non per polemica, ma solo per ribattere ad un'affermazione assoluta ed assolutistica.
Erikle Inserita: 5 gennaio 2006 Segnala Inserita: 5 gennaio 2006 lampada e tracciante è un metodo che uso per trovare perdite in pti inpensabili e non nei collegamenti es come sincerarsi che un evaportore è bucato??? mica posso metterlo a mollo come si faceva con la ruota della bicicletta
UltraFighetto Inserita: 5 gennaio 2006 Autore Segnala Inserita: 5 gennaio 2006 La mia è solo un'affermazione di principio sulla tua affermazione assoluta. Per il lavoro che svolgi è più semplice osservare una perdita di pressione perchè c'è qualche cosa che esce. Però se applichi lo stesso differenziale di pressione tra apparecchio sotto test ed ambiente, ottieni i medesimi risultati sia in pressione che in depressione.Non sono un esperto in materia, ma anche volendo, da un punto di vista pratico provare un impianto con una depressione equivalente alla prova in pressione a 45 bar, presupporrebbe di dover disporre di una macchina per il vuoto molto potente , con costi e pesi più elevati rispetto alla piu' semplice bombola di azoto.Saluti.
alessiob Inserita: 5 gennaio 2006 Segnala Inserita: 5 gennaio 2006 lampada e tracciante è un metodo che uso per trovare perdite in pti inpensabili e non nei collegamenti es come sincerarsi che un evaportore è bucato??? mica posso metterlo a mollo come si faceva con la ruota della bicicletta che bei tempi, i ciclisti (ciclo riparatori) che riparavano con le mani nell'acqua....
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