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Fan Coils? - curiosità sulla terminologia.


Livio Orsini

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Leggo spesso, nei vari post, il termine "fan coil" o "fan coils".

Questo termine ha suscitato in me una grande curiosità.

Dalle mie conoscenze di inglese tecnico, confrontate con almeno un paio di vocabolari inglese-italiano, rilevo:

Fan = [s.m.] ventilatore, ventola; [v.t.] sventolare, ventilare.

Coil = [s.m] bobina, avvolgimento, spira, rotolo; [v.t.] arrotolare avvolgere in spire.

Quindi l'allocuzione "fan coils" starebbe a significare qualche cosa come ventola bobina o ventola avvolgimento ( a parte il problema singolare - plurale)

Non è che forse sia una storpiatura di "fan cool" ventola fredda o, per estensione, ventola di raffreddamento?

Non essendo un esperto del condizionamento, la mia à una curiosità relativa al gergo del settore.

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Ciao LIvio, dove lavoro io hanno da poco installato un sistema del genere , mi ricordo di averlo letto da qualche parte su una targhetta affissa all'impianto ma non miricordo esattamente come e' scritto;

comunque si tratta di in sisteme di raffreddamento fatto da batterie in cui viene fatta passare acqua refrigerata e un motore con una ventola a chiocciola , il tutto chiuso in un contenitore in lamiera; appunto serve per il raffreddamento di oggetti.

P.S. domani che vato a lavoro ti faccio sapere esattamente il termine che hanno usato.

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Per quanto mi riguarda intendiamo i mobiletti di condizionamento formati da un mobiletto di lamiera con all'interno una batteria per acqua, calda o fredda con tubi lamellati, (scambiatore) e una ventola tangenziale, posta nella parte bassa del mobile. In basso c'è un vassoio raccogligocce con scarico all'esterno per raccogliere la condensa. Un termostato ambiente completa l'impianto.

Vengono montati al posto dei termosifoni e condizionatori dove c'è la possibilità di avere un impianto caldo-freddo centralizzato.

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Nicola Carlotto

Mi ricordo che quando ero agli inizi da buon artigiano senza lavoro cercavo di prendere qualsiasi lavoro.

Purtroppo l' esperienza che avevo riguardava solo la parte industriale delle automazioni ma ugualmente provai

a fare un preventivo di un impianto elettrico di una villetta rispetto ad un capitolato.

Ci sono quasi riuscito , ad un tratto il cliente mi ha chiesto che cosa erano i fan coils ........figura di mmm..

Ciao Nica :)

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Ospite ANTONIOMANCA

il termine coil si traduce, in questo caso, con la parola italiana batteria (evaporante o condensante)

la batteria altro non è che un "avvolgimento di tubi" (che a nessuno si rizzino i capelli!!!!)

fan è ventilatore

gli angloamericani che sono sempre molto fantasiosi e sintetici identificano con il termine fan-coil l'oggetto che è stato descritto da adross

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Ospite ANTONIOMANCA

sempre del settore anche se vado ai confini del titolo: che dire del termine "split" per indicare l'unità interna di un sistema ad espansione diretta?!!

per non parlare della confusione generata dal termine INVERTER e dei successivi PAM PWM e chi più ne ha più ne metta

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Adesso non scambiatemi per quello che......Walter diventava Gualtiero, Garage diventava autorimessa, e così via, ma se li chiamassimo "VENTILCONVETTORI" come si sono sempre chiamati fino a qualche anno fa......

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Grazie ad Antonio Manca finalmente si è risolto il (mio) rebus linguistico. Quindi dovrebbe esserci un dispositivo che assomiglia ad un tubo disposto a spirale, in cui si espande il gas, la cui espansione assorbe calore, una ventola fa passare aria su questa spirale e l'aria si raffredda; quindi il termine fan coil è sostanzialmente corretto e non è derivato da un errore di pronuncia.

Modificato: da Livio Orsini
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dal sito Carrier (l' inventore del condizionamento):

Evaporator Coil

Part of a split-system air conditioner or heat pump located indoors. The evaporator coil cools and dehumidifies the air by converting liquid refrigerant into a gas (or vice-versa). A blower moter, typically in a furnace, then moves air over the coil to either heat or cool your home.

Fan Coil

An indoor component of an air conditioner or heat pump system, used in place of a furnace and evaporator coil, to provide change the refrigerant from a gas to a liquid (or vice-versa) and blow air over the coil to cool or heat your home.

Come gia' detto per coil si intende "batteria di tubi " in quanto agli albori la batteria di scambio era costruita con tubi disposti a spirale.

Saluti bellcar

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Scusa Livio e preciso.

Nella mia descrizione non si tratta di espansione di gas ma di semplice circolazione di acqua che può essere calda per riscaldare d'inverno o fredda per raffrescare d'estate. Esiste poi una unità centralizzata esterna che provvede a raffreddare o a riscaldare l'acqua tramite unità caldo freddo.

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SimoneBaldini

L'unica cosa di bello dell'inglese che lascia poca interpretazione alle parole. Quindi è una batteria ventilata. In italiano lo definiamo ventilconvettore, che pure questa è abbastanza chiara anche se non definisce il mezzo ma solo il fine.

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... e se ci metti davanti l'articolo indeterminativo l'effetto è ancor più dirompente ("a fan cool")

Luca immagina come suona, nella pronuncia lombarda, il termine "fan cooler" :lol:

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Il termine "coil" si riferisce ad un tipo di sistema per il movimento di aria - a chiocciola appunto - utilizzato generalmente in questi dispositivi.

Quindi "fan coil", nel suo significato generico, ci può stare tranquillamente.

Ciao

Luigi :rolleyes:

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L'unica cosa di bello dell'inglese che lascia poca interpretazione alle parole.

a me sembra che l'inglese stia pian piano amazzando l'italiano!

forse: "L'unica cosa bella dell'inglese è che lascia poca interpretazione alle parole."

o :"Il bello dell'inglese è che lascia poca interpretazione alle parole."

non sono un linguista, però così mi sembrano più corrette: se ho sbagliato confermo, mio malgrado, ulteriormente la mia impressione!

E comunque non è neppure vero, fan e coils hanno altri significati non inerenti a questo discorso (es: fan = fanatico, ammiratore, ecc.)

Il motivo per cui l'inglese sembri dare più significato alle sue parole è perchè da parte nostra abbiamo la perdità dell'uso dei termini italiani con l'aggravante della nostra selettiva "ignoranza" dei termini inglesi. (come l'ho scritto male!)

scusami SimoneBaldini (e tutti gli altri amici) non è un attacco personale a te, è una mia personale battaglia contro l'uso/abuso inutile degli inglesismi nella lingua italiana.

Ciao

Modificato: da dak_71
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SimoneBaldini

Ringrazio per la correzione che io non ho fatto dato che non rileggo quasi mai quello che scrivo e che il poco che scrivo lo faccio di getto e spesso contemporaneamente alla lettura di altri forum o notizie.

Concordo con l'abuso che oggi si fa dei termini inglesi, concordo sul fatto che la lingua italiana sia piu' bella e non vedo il motivo d'utilizzare il termine "fan-coil" quando ne esiste un'altro "ventilconvettore" che identifica la medesima cosa e in italiano.

Faccio notare solo che l'inglese è piu' diretto almeno in questo caso, infatti il termine che abbiamo analizzato si riferisce alla macchina composta da una batteria (coil) e da una ventilazione (fan), mentre il termine italiano, ventilconvettore è piu' ambiguo a prima vista. Si compone della parola ventil che potrebbe alludere a ventilazione e al termine convettore che si riferisce al moto convettivo dell'aria. Quindi potremmo ricavare moto convettivo ventilato/forzato. Ma questo non ci dice come è costruita la macchina ma solo cosa ci da' la macchina. Inoltre il moto convettivo è di per se naturale, i flussi caldi salgono e i flussi freddi scendono per convezione. Nel caso specifico un ventilconvettore potrebbe avere anche un moto dell'aria opposto a quello convettivo, di fatto nella stagione estiva per convezione l'aria dovrebbe andare dall'alto al basso essendo il processo di raffreddamente, mentre nella realtà il moto rimane uguale a quello invernale grazie all'azione forzata della ventola. Per questo il termine inglese è piu' semplice e diretto "batteria ventilata", e non si riferisce a nessun effetto o altro.

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Ti chiedo scusa per aver evidenziato gli errori, era solo per "enfatizzare" la mia teoria sull'abuso dell'inglese: che lo vogliamo o no, ne siamo bombardati da tutte le parti!

Errori comunque ne facciamo tutti (il sottoscritto prima di tutti), per la fretta e per tanti altri motivi... ma ci capiamo benissimo lo stesso.

Rimango discordante da te solo per la "precisione" dei termini inglesi. Per me, il fatto che capiamo subito ciò che si intende con questi termini è perchè conosciamo solo quel significato di quelle parole. Bisognerebbe sentire un madrelinqua inglese, non tecnico, se di fronte a questi termini ha la stessa chiarezza nostra.

Ciao

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L'inglese è meno univoco dell'italiano. Molti termini hanno anche un triplo significato: quello corrente e un paio legati a gerghi tecnici.

L'elenco potrebbe essere lunghissimo; ham prosciutto e radio amatore, dolly bambola e carello (del tornio) e via elencando. poi ci sono le differenze interpretative tra inglese british e quello americano.

Anch'io aborro l'uso smodato e spesso inutile di termini inglesi. Tanto per stare su cronaca recente non capisco perchè si è voluto intitolare la recente manifestazione "family day" quando era molto più logico intitolarla "giornata della famiglia"; forse per risparmiare qualche lettera dell'alfabeto? o forse per dare un senso d'internazionalità? Qui si riscopre tutto il provincilaismo di certa pseudo cultura nostrana che, a secondo del momento, sostituisce alla lingua nazionale termini in francese o in inglese credendo di dimostrare uno spessore culturale invero molto trascurabile.

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SimoneBaldini

Oggi si fa gara a trovare lo slogan, obbligatoriamente in inglese, per ogni azienza. Sembra che solo con l'inglese si possa chiaramente definire una cosa, sicuramente la si puo' esprimere in maniera che in tutto il mondo possa essere compresa.

Ricordo una canzone di qualche decennio fa', era una delle prime di Jovanotti dove il titolo e tutta la canzone si basava su una frase inglese che voleva dire "dammi il cinque". Pensate quanto in basso siamo caduti!!

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Oggi si fa gara a trovare lo slogan

Oggi si fa gara a trovare il motto. Vedete è la cosa più semplice del mondo inserire nel parlato un termine straniero, moltissimi lo fanno, io per primo...forse addirittura non possiamo più farne a meno.

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