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Condizionamento Sale Server - meglio inverter od on-off?


sss

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Devo acquistare dei condizionatori per rinfrescare uno sgabuzzino delle dimensioni di 1,60X2,20xh3,00 m utilizzato come locale server contenente due pc e un piccolo armadio con le apparecchiature della rete dati e fonia.

Ho chiesto a due installatori (di cui uno frigorista) se mi convenisse uno split inverter od uno on-off considerando che:

 la macchina rimarrà costantemente accesa ed impostata sui 20-22°C;

 il calore prodotto dalle apparecchiature è modesto;

 la temperatura esterna può raggiungere i 40 gradi;

 il locale è al centro dell’edificio senza finestre;

 il resto dell’edificio è condizionato ma solo in orario d’ufficio;

 non casca il mondo se il servizio subisce interruzioni in caso di guasto del condizionatore;

 la fornitura enel è al limite in potenza oltre la quale ci pretendono la media tensione, pertanto dobbiamo tenerci bassi con gli assorbimenti.

Dalla consulenza è venuto fuori che:

1. sono necessarie apparecchiature dedicate allo scopo difatti i condizionatori normali non lavorano correttamente in inverno (stiamo ovviamente parlando di funzione di raffrescamento);

2. le macchine inverter sono più delicate delle on-off nel caso di uso continuativo.

Per quanto riguarda il punto 1, sono rimasto perplesso sul fatto che una macchina frigorifera possa avere problemi a rinfrescare un locale d’inverno, in effetti però, consultando i manuali d’uso degli split montati a casa mia, nelle condizioni d’esercizio trovo i seguenti valori di temperatura relativamente alla funzione di raffreddamento:

split toshiba inverter ras-10ykv-e: temp. Esterna 10÷43 °C - interna 21÷32 °C;

split saunierduval on-off sdh 026 W: temp. Esterna 18÷43 °C - interna 18÷32 °C.

Il frigorista parlava di possibilità di modificare le macchine normali per adattarle alle diverse condizioni ma con la ovvia conseguenza della perdita della garanzia.

Per quanto al punto 2 dal primo installatore mi è parso di capire che il motore elettrico lavorando al minimo (nel tipo inverter) soffre perché alimentato da una tensione ad impulsi. L’altro aggiungeva tra le tante che questi inverter non convengono perchè le schede elettroniche partono facilmente e costa sostituirle.

Il mio modesto parere a riguardo, formatosi purtroppo solamente consultando i depliant delle case costruttrici, mi dice invece che in affidabilità un’inverter è superiore.

Mi riferisco a macchine con motori DC senza spazzole.

Credo che un motore girando lentamente faccia più “chilometri” che accendi e spegni al massimo.

Sull’elettronica ovviamente rimangono i dubbi.

Vorrei sentire l’opinione e magari qualche spiegazione da chi ha esperienza pratica.

Saluti.

Modificato: da sss
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ci sono clima appositi per centri di calcolo e simili ad es gli shleter ove ci sono le bts dei cellulari

Comunque almeno una volta c'erano split on-off con accessorio che controlla la pressione di condensazione per cui potevano andare in raffreddamente tutto l'anno ad es il modello EX-M hanno come accessorio il dispositivo per basse temperature e quindi con quello montato vanno in raffreddamento perfettamente anche in inverno

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Dipende anche dalla spesa a cui puoi andare incontro. L'ideale sarebbe un sistema con free-cooling visto che refrigeri tutto l'anno. Se non sei troppo lontano dall'esterno potresti usare un sistema monoblocco (tipo quello degli shelter come ti dicevano) oppure un sistema ad acqua sempre con free-cooling.

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SimoneBaldini

L'inverter è da preferire poichè limita le accensioni della macchina. Il controllo di comdemsazione è da installare per la stagione invernale, ma io se possibile adotto installazioni che lo evitano. Il free-cooling non è sempre possibile per esempio quando non si puo' immettere aria, e comunque hai l'inconveniente di non controllare l'umidità. Personalmente ho appena installato due Hitachi inverter per un CED, la potenza è dimensionata a seconda del pico di consumo di corrente, una macchina è di scorta all'altra, e le unità esterne sono installate all'interno del capannone. Così facendo è vero che in estare il calore viene smaltito dentro al capannone (ma parliamo di 5-7 kW), mentre in inverno recupero pure il calore e evito il problema del controllo di condensazione. Se puo' essere utile prima c'era un Sanyo on/off che è durato 3 anni poi si è inchiodato il compressore. Comunque i nuovi inverter possono già lavorare con temperature di condensazione molto basse.

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Se può essere utile tutte le centrali telefoniche sia Telecom che Tim utilizzano sistemi free-cooling. Ricordiamoci che in questi locali non viene prodotta umidità in quanto scarsamente frequentati da persone.

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Usa semplicemente uno split in pompa di calore ( costano uguale ai solo freddo ), anche se verrà usato solo in freddo, ha già a bordo il controllo di condensazione.

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Ringrazio tutti per i contributi, però purtroppo non so cosa sià il controllo di condensazione.

Dal quesito spero si sia compreso che non sono un installatore pertanto non conosco tutti i dispositivi di regolazione e controllo presenti in un condizionatore.

Cio che continuo a non capire è perchè ci possano essere difficoltà per l'apparecchio a cedere "calore" all'esterno d'inverno quando c'è più freddo.

Se non chiedo troppo qualcuno sa darmi una spiegazione del problema od indicarmi un testo o magari qualchi sito che tratti l'argomento specifico?

Saluti

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SimoneBaldini

Non è che ci sia difficoltà a cedere calore, ma la macchina è stata progettata per lavorare con determinati valori e se la fai funzionare con parametri differenti si innscano delle sicurezze che bloccano la macchina. Il controllo di condensazione altro non è che una sonda sul condensatore e una modulazione (o controllo) della ventola del condensatore, in sostanza si mantiere alta la temperatura del condensatore limitando la portata d'aria quindi scambiando meno calore. E' importante perchè altrimenti si rischia di avere liquido al compressore e temperature di evaporazione troppo basse.

RY788: E' vero che nei CED non vi è calore latente ma solo sensibile da abbattere, ma se usi un sistema free-cooling immetti aria esterna e quindi avrai una buona parte di calore latente, ma non solo dovrai anche controllare il valore di umidità.

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Anche secondo me, una macchina inverter a pompa di calore va strabene per quello che deve fare.

Avrai un funzionamento regolare e consumi ridotti grazie alla migliore efficienza di tali macchine rispetto ad una semplice on/off.

Unica accortezza, verifica bene la potenza dissipata dalle apparecchiature presenti nella sala e di conseguenza dimensiona il condizionatore, tenendo anche conto di eventuali upgrade futuri dell'hardware, aggiunta di nuovi dispositivi, in modo da avere la macchina buona anche in futuro.

Mi riferisco a macchine con motori DC senza spazzole.

E rotore a magnete permanente...

ma chi è che dice che un motore simile, funzionando a impulsi si rompe? :lol:

Quel tipo di motori sono praticamente eterni, credo si rompa prima qualche altra cosa a meno di un improvviso cedimento meccanico, assai improbabile...

Certo, tocca sentirle tutte, mah... :blink:

Ciao

Luigi :)

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non hai una sala server

hai due pc

quindi metti quello che vuoi, inverter oppure on-off con controllo di condensazione per i problemi già citati

guarda nei dati tecnici, deve far freddo anche a - xx gradi (esempio il 2mxs40 daikin non è adatto a far freddo d'inverno)

ha un intervallo di funzionamento in freddo +10-+46 , mentre il 2mxs52 lavora in freddo da -10 a +46 - pagina 12 catalogo

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Mi rendo conto che una macchinetta semplice risolve tanti problemi sopratutto di costo iniziale. Io stavo un pò filosofeggiando col free-coolinq che però rimane un ottimo sistema per non buttare soldi dalla finestra. In ogni caso, Simone, d'inverno quando immetti aria a pochi gradi quanta umidità vuoi che ci sia nell'aria, poca per forza. Altrimenti credimi non esisterebbe free-coolinq invece molto affermato nel settore telecomunicazioni.

un saluto

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SimoneBaldini

Relativamente parlando, molto "TANTA". Assolutamente poca. Il problema è l'umidità relativa immessa che se mal distribuita puo' creare inconvenienti alle schede elettriche. Un sistema free cooling per queste applicazioni ha controlli avanzati studiati appositamente per evitare temperature di condensazione, non è che basta buttare aria a -5°C nella tua sala, fosse così semplice! Inoltre bisogna valutare il grado di filtrazione di un CED, che comporta nel free-cooling una buona manutenzione dei filtri e filtri di classe almeno F7. Insomma risparmi in corrente (e non molto) ma spendi in manutenzione.

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Ospite ANTONIOMANCA
d'inverno quando immetti aria a pochi gradi quanta umidità vuoi che ci sia nell'aria,
mai sentito parlare di "nebbia in val padana"? Ti assicuro che il fenomeno è prettamente invernale e con temperature anche abbastanza basse; l'umidità di cui godono i popoli padani, è anche il maggior motivo per cui si sconsiglia l'utilizzo di PdC per scaldare le case d'inverno.

Antonio

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A parte che sta mania di rinfrescare ueso genere di locali molto spesso non serve a nulla ...comunque le pompe di calore funzionano si fino a -10 ma in riscaldamento

Non è automatico che una pompa di calore non espressamente prevista funzioni in raffreddamento in modo corretto anche in inverno

Qaul'è il problema a far andare un clima in raffreddamento anche in inverno?? semplice con fuori freddo la pressione di condensazione cala drasticamente e quindi in una macchina tradizionale on-off con capillare si ha una drastica resa in raffreddamento perchè avendo il capillare in ingresso una pressione + bassa alimenta con minor refrigerante l'evaporatore

Certo in inverno c'è minor carico termico presumibilmente

Per questi casi un on-off con controllo di condensazione e dimensionato non abbondante e quindi funzionando sempre o quasi è un ottimo sistema economico per risolvere la questione

Se si iniziano a montare clima a inverter magari doppi allora forse conviene andarsi a prendere quelli appositi per ced e simili in cui c'è anche tutta la logica per il funzionamento in parallelo o uno di riserva e eventuali telearmi trasmessi in vario modo

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Per Antonio: effettivamente di nebbia ne ho sentito solo parlare in quanto vivo a 15 km da Roma:-)

comunque vorrei insistere su argomento, se immetto 1 mc di aria anche satura (mettiamo di essere in valpadana) nel momento che si miscela in ambiente a una temperatura di 22 - 24 gradi l'umidità relativa per forza si riduce per effetto del riscaldamento. E poi scusa ma un condizionatore che tratta aria mettiamo a 30 gradi con 65% di u.r., immette aria a 6-7 gradi satura in quanto l'aria perde solo il vapore/condensa in eccesso per quelle temperature. E quindi quale sarebbe la differenza? Teniamo presente che in un appartamento con presenza persone c'è una produzione di umidità che in una sala server non trovi.

Un'ultima cosa perché dici che non si montano le pdc in valpadana (o posti simili)? Per le basse temperature vuoi dire? Non per la nebbia?

Comunque ribadisco ancora una volta che concordo per la semplicità di un climatizzatore tradizionale per chi non può investire sul risparmio energetico.

Ho introdotto il tema free-cooling per averlo visto adottare a tappeto da grosse aziende di tlc le quali hanno enormi costi di energia elettrica ed i ritorni economici dal free-cooling sono notevoli.

Un saluto a tutti.

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SimoneBaldini

E' vero che il free-cooling è enegeticamente vantaggioso e applicabile ma non in un CED da 5-6 kW. In valpadana si sconsigliano la pompe di calore perhè la batteria esterna ghiaccia e la macchina è piu' il tempo che va in sbrinamento che il tempo che riscalda.

E' vero che un clima tratta aria a 7-8°C con UR prossime alla saturazione, ma la differenza è che se in un CED non hai apporti di latente, e non avendo aria esterna, tolta l'umidità inizialmente tratterai aria sempre piu' secca ovviando al problema di alte umidità relative. Immettendo aria dall'esterno, invece, avrai sempre UR alte se non procedento a miscelazioni o trattamenti particolai.

Ho realizzato un sistema free-cooling per una sala inverter che funziona sia in estate che in inverno. I problemi, visti gli alti volumi d'aria trattati, sono la filtrazione dell'aria, e l'ecessiva portata d'inverno. Infatti ho utilizzato un ventilatore a doppia polarità per ridurre la portata d'aria quando le temperature del locale sono modiche (soprattutto d'inverno). Ma in questo caso le tolleranze d'umidità e polveri erano abbastanza larghe.

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Il sistema di controllo dei climatizzatori negli shelter di telcomunicazione( Tim - Tre - Wind ), hanno un controllo della temepratura che gestisce il free-cooling e comunque sotto ai 7 °C , misurati con una sonda esterna, vengono chiuse le serrande del free-cooling per ovviare a problemi di condensazione. Il controllo fa in modo che i condizionatori si alternino per avere un livello di usura uguale nelle due macchine ed una viene tenuta di scorta. In caso di eccessiva temperatura ( per guasto ad esempio del clima in esercizio) , avviene il così detto distacco "Lan" , cioè viene disattivata da un termostato la linea di comunicazione fra i controlli così parte il clima che attualmente è a riposo. Nel caso di inefficienza con qualsiasi temperatura vengono attivati i free-cooling di entrambe le macchine di condizionamento, purchè la temperatura esterna sia favorevole rispetto a quella ambiente.

Come vedete la gestione del free- cooling in certi casi comporta un certo tipo di accorgimenti.

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A conferma del fatto che risparmiare energia ha un costo di investimento piuttosto elevato. Questo mi sembra il vero problema piuttosto che la nebbia.

Saluti.

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in val padana le varie bts della telefonia mobile hanno a quanto vedo sistemi free-cooling

Comunque se i carichi termici non sono elevati e si vuole una soluzione eonomica come detto uno split anche on-off con controllo di condensazione è + che suff io nel passato ho installato degli aermec e sono andati per molti anni senza problemi e non staccavano quasi mai

Se si vuole avere teleallarmi verifica da remoto magari in rete e avere due macchine così che una dovrebbe comunque funzionare anche se l'altra si guasta allora credo che la soluzione + facile sono gli appositi clima

C'e da dire però che questi clima appositi per ced e simili tipicamente fatti in europa se hanno una elettronica specifica e quindi valida per queste situazioni da un pto di vista frigotecnico sono macchine tipicamente tradizionali cioè no inverter e r407c tipicamente

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