Vai al contenuto
PLC Forum


For Ballnose - Delta Temperatura dei gas :R22 = 5 / 10 ......


FOUR_ONE

Messaggi consigliati

Ciao, Ho letto i tuoi due documenti sulla climatizzazione, interessantissimi, leggendoli credo di aver imparato tanto e tirerò fuori chissà quante altre informazioni. Come da oggetto, non riesco a capire quanto da te scritto e da me estrapolato giù:

<<<<<L'operazione consiste nel rilevare una temperatura che è quella reale del gas e una temperatura che è quella presunta di evaporazione in funzione di un certo tipo di gas.

Queste letture facendo poi una semplice operazione di sottrazione ci daranno una differenza di temperatura che dovrà rientrare in un certo campo e che è quasi tutto uguale per i diversi gas usati in climatizzazione

Delta Temperatura dei gas :

R22 = 5 / 10 ( sotto i 5 troppo carica sopra i 10 scarica )

R407c = 7 / 12 ( sotto i 7 troppo carica sopra i 12 scarica )

R410a = 5 / 10 ( sotto i 5 troppo carica sopra i 10 scarica )>>>>>>

Puoi gentilmente chiarirmi questa parte facendomi qualche esempio affinchè io possa "afferrare"?

Ci sarebbe (anzi c'è) un'altra cosa su cui vorrei avere le idee un pò più chiare, non riuscendo ad interpretare (colpa della mia ignoranza) quanto da te scritto e da me estrapolato giù:

Dopo 10 minuti di funzionamento, prendere il termometro digitale ed appoggiare la

punta piana della sonda al tubo di rame, vicino al raccordo a bocchettone sul rubinetto

dove abbiamo attaccato il tubo del manometro. Rilevare questa temperatura e

immediatamente rilevare la temperatura equivalente letta sulla scala del manometro

per il gas che stiamo utilizzando.

Esempio 1 : Temperatura rilevata al termometro 15 °C

Pressione al manometro 0,4 Mpa

(Gas utilizzato R22)

Temperatura equivalente per tipo di gas 0 °C

Il Delta di temperatura è di 15 °C

 Risulta che il climatizzatore è scaricoEsempio 2 : Temperatura rilevata al termometro 14 °C

Ho evidenziato la parte che non riesce a capire; se il termometro rileva 15°C mettendolo a contatto con il tubo d'aspirazione vicino al rubinetto, io deduco e come da te scritto che la quantità di gas è insufficiente, la temperatura dovrebbe essere molto più bassa, il punto a me poco chiaro è che sul manometro leggiamo una pressione di 0,4 Mpa evaporazione 0°C (R22). Nella mia ignoranza questa è una discordanza (che bella rima :) ) , questa lettura che stà dando il manometro, non stà a indicare che la pressione di carica è quella ottimale? Cos'è che mi stà mandando fuori strada? Scusa per la mia lungaggine, grazie, ciao, Pasquale.

Link al commento
Condividi su altri siti


Midispiace ma vedo che avette usato tropo la parola INGORANTE.Non so perche ?!! Il maometro serva per misurare il peresione Ma che presione volette misurare tu?(Baso o alto)nel frigorifero o nel condizionatore.Io non capisco bene l'italiano,ma vediamo se che qualchuno che capisce quel che hai scriveto voi.Ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Pasquale,

Sono contento che qualcuno di tanto in tanto visita il mio sito, almeno a qualcosa serve !! Battute a parte vengo alla spiegazione.

In effetti si è indotti a pensare che con una temperatura di evaporazione di 0°C il condizionatore sia perfettamente carico, ma questo può non essere vero per diversi motivi : 1) Le temperature ambiente e/o esterna non sono nelle condizioni ottimali ( Questo vuol dire che per poter fare una carica corretta dovresti avere già in ambiente una temepratura vicina a quella di set-point ed all'esterno quella di progetto del condizionatore); questo perchè i gas per la refirgerazionesono molto sensibili alle temperature e si ottengono svariate combinazioni di pressione e temperatura. Pertanto basandosi solamente sul controllo basato sulla pressione di aspirazione si può facilmente essere tratti in inganno.

2) La pressione quindi la temperatura relativa di evaporazione potrebbe essere falsata da una presenza di aria nel circuito che mantiene si la pressione, ma con una resa molto bassa, dato che l'aria non partecipa al ciclo di refrigerazione ed anzi tende a riscaldare tutti i componenti del circuito con conseguente aumento di pressione e temperature.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi , se non ho capito cosa intendevi dire scusami e chiedi di nuovo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Perfetto, non era così difficile alla fine :lol: , capito perfettamente, pressione giusta non è sinonimo di quantità di carica giusta.

Per completezza d'informazione, il delta dovrebbe essere il più basso possibile oppure non esistere per niente ed avere un valore uguale? Ciao.

Link al commento
Condividi su altri siti

Fotse ci sono :unsure: , devo sottrarre alla temperatura del rubinetto di aspirazione i gradi letti sul manometro, per un funzionamento corretto il delta dev'essere superiore a 5°C e inferiore a 10°C (parlando di R22).

Invece, un delta più basso di 5°C è indice di gas in eccesso mentre un delta più alto di 10°C è indice di gas insufficiente, puoi darmi conferma? Grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti

Buonasera, ancora un dubbio, se la lettura del manometro di bassa indica una pressione positiva di +6, per ricavare il delta c'è sempre da sottrarre oppure c'è da addizionare o cos'altro ancora? Buonasera a tutti.

Link al commento
Condividi su altri siti

Buonasera, ancora un dubbio, se la lettura del manometro di bassa indica una pressione positiva di +6, per ricavare il delta c'è sempre da sottrarre oppure c'è da addizionare o cos'altro ancora?

Provo a mettere qualche indicazione di massima:

Lato aspirazione (Bassa Pressione):

Il salto di temperatura, che prende il nome di "surriscaldamento", lo ricavi sottraendo da quella letta sul termometro, quella riportata sulla scala del manometro:

es. Termometro +10°C - Manometro +5°C = 5°C di surriscaldamento.

Lo scopo, piu' che per verificare la carica e soprattutto nelle macchine "grosse", e' quello di essere certi che al compressore arrivi gas e non liquido, che non essendo comprimibile provocherebbe danni meccanici (basta qualche goccia).

Il surriscaldamento non deve essere troppo elevato perche' il gas che ritorna al compressore ha lo scopo di raffreddare il pacco degli avvolgimenti motore.

Il valore tipico e' di 5°C ma a volte si puo' scendere anche a qualcosa in meno (3°C) o salire a qualcosa in piu' (8°C), questo dipende dal tipo di compressore e dalla tipologia della macchina.

Per i compressori rotativi, utilizzati nei condizionatori "piccoli", puoi considerare un valore di surriscaldamento di 4/5°C, anche se alcuni costruttori dicono che puo' essere piu' basso.

Diversamente per condizionatori "vecchi" o per macchine un po' piu' "grosse", che montano compressori alternativi (pistone), e' meglio rimanere un po' piu' in zona di sicurezza (5/7°C).

Un discorso a parte sono i compressori di tipo scroll (spiro orbitali) dove, per la loro tipologia costruttiva, accettano senza danni qualche "colpo di liquido".

La misura per la carica "giusta" prende il nome di sottoraffreddamento ed e' la differenza di temperatura tra quella letta sul manometro di alta e quella misurata sulla tubazione del liquido (uscita dallo scambiatore di condensazione).

es.

Manometro +45°C - Termometro +40°C = +5°C di sottoraffreddamento.

I 5°C sono un valore "tipico", piu' diminuisce piu' la carica e' "scarsa", poiche' significa che non si resce ad allagare completamente la tubazione ed e' presente quindi anche una parte gassosa.

In questa situazione gli organi di laminazione (capillare, termostatica) che si occupano di "dosare" il gas liquido in evaporatore, non riescono a funzionare correttamente.

Questa misura e' molto difficile da realizzare nei condizionatori moderni, per il fatto che bisogna lavorare all' interno della macchina e non tutti i costruttori prevedono un attacco di alta pressione.

Cio' e' dovuto al fatto che viene effettuata una pre-espansione poco prima del rubinetto di uscita (tubo piccolo) al fine di ridurre la carica di gas necessaria oltre che il rumore del gas in espansione nell' unita' interna (sibilo o gorgoglio).

Nelle condizionatori piu' vecchi invece, dove il tubo di mandata coincide con quello del gas liquido, la misura e' molto piu' facile da compiersi.

In questa situazione il tubo di mandata non e' quasi mai rivestito o l' isolante c'e' per un fattore piu' estetico che funzionale.

Per le macchine di una certa potenzialita' gli attacchi di alta e la tubazione del liquido sono facilente identificabili per la presenza di "parti" particolari (spia del liquido, valvola termostatica, serbatoio di recupero,...).

Conclusione: dato che le misure si surricaldamento e sottorafreddamento, per circuito "a posto", sono strettamente legate, si puo' ritenere che una misura di surriscaldamento corretta ha come conseguenza una carica "giusta".

E' una considerazione molto "a spanne" poiche' dipendente da molteplici fattori, ma che non ha molte altre alternative di verifica.

Da non dimenticare che le varie misure vanno effettuate con una macchina in condizioni ottimali di funzionamento, sia dal punto di vista fisico (pulizia, isolamento,...) che da quello ambientale: temperature esterne di progetto, temperature interne (carico) in regime tipico o quasi.

Ha poco senso una misura di surriscaldamento con 35° di temperatura interna: il gas evaporera' subito appena "spruzzato" in evaporatore e il conseguente surriscaldamento sara' molto elevato.

Cosi' come ha poco senso una misura di sottorafreddamento con 10°C esterni e senza un controllo di velocita' sulla ventola dell' unita' esterna: il gas si condensera' quasi tutto con conseguente espansione sottozero e i vari problemi a questa legati (ghiaccio, colpi di liquido, ecc.)

Ultimo consiglio: la misura con il termostato a contatto deve essere molto precisa, percio' e' consigliabile "muoverlo" leggermente al fine di leggere il valore piu' basso per il surriscaldamento e quello piu' altro per il sottoraffreddamento.

Inoltre, per la misura di surriscaldamento, dato che e' "vitale" per salvaguardare meccanicamente il compressore, e' importante compierla nelle condizioni di "scarsa" evaporazione : la minima velocita' a cui il ventilatore puo' trovarsi a girare (min o deumidificazione).

Modificato: da mf2hd
Link al commento
Condividi su altri siti

Ciao, grazie per l'esauriente intervento, l'ho letto tutto d'un fiato perciò dovrò rileggerlo con tutta calma per capirne di più e potermi indottrinare ;) .

Tornando al mio dubbio iniziale, ho sempre da sottrarre al valore letto sull'unità esterna ,sia che il manomentro indichi una temperatura negativa sia che ne indichi una positiva? Grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti

Tornando al mio dubbio iniziale, ho sempre da sottrarre al valore letto sull'unità esterna ,sia che il manomentro indichi una temperatura negativa sia che ne indichi una positiva? Grazie.

Devi sempre considerare la "distanza" tra le due temperature, a prescindere dal segno:

es.

Manomentro +1°C, Termometro +6°C -> surriscaldamento = 5°C -> OK

Manomentro +1°C, Termometro +3°C -> surriscaldamento = 2°C -> NO OK (al compressore puo' arrivare liquido in particolari condizioni).

Manometro -2°C , Termometro +2,5°C -> surriscaldamento = 4,5°C -> OK (un po' al limite di sicurezza tipico, ma tranquillamente accettabile).

Manometro -2°C , Termometro +1°C -> surriscaldamento = 3°C -> NO OK

Manometro -12°C, Termometro -7°C -> surriscaldamento = 5°C -> OK per il compressore, non tanto per l' impianto, a meno che non sia destinato a refrigerazione.

La "Temperatura Manometro" sara' sempre minore della "Temperatura Termometro", al limite teoricamente uguale (resa nulla = senza gas o compressore fermo).

Link al commento
Condividi su altri siti

Citazione:

Manomentro +1°C, Termometro +6°C -> surriscaldamento = 5°C -> OK

Manomentro +1°C, Termometro +3°C -> surriscaldamento = 2°C -> NO OK (al compressore puo' arrivare liquido in particolari condizioni).

Manometro -2°C , Termometro +2,5°C -> surriscaldamento = 4,5°C -> OK (un po' al limite di sicurezza tipico, ma tranquillamente accettabile).

Manometro -2°C , Termometro +1°C -> surriscaldamento = 3°C -> NO OK

Ciao, ok per il primo e secondo esempio, alla temperatura del termometro vado a sottrarre la temperatura di evaporazione data dal manometro (+6 - +1 = 5°C_______+1 - +3 = 2°C).

Negli altri due esempi, visto che ci ritroviamo con una temperatura di evaporazione sotto zero, in questo caso tu mi hai sommato questo valore al valore della temperatura del termometro, devo dedurre che, con una temperatura di evaporazione sopra lo zero i valori riscontrati in evaporazione (manometro) vanno detratti alla temperatura riscontrata nella lettura in surriscaldamento (rubinetto) mentre, con una temperatura di evaporazione sotto lo zero queto valore và a sommarsi alla temperatura riscontrata con il termometro al rubinetto, puoi confermarmi oppure ho solo incasinato il tutto? Grazie, ciao.

EDIT:

Ho riletto questo passo: Devi sempre considerare la "distanza" tra le due temperature, a prescindere dal segno:

Va bene, se considero la distanza tra le due temperature il conto torna e fin quì è tutto chiaro, a confondermi un pò è stato quel "a prescindere" (credo :huh: ).

Modificato: da FOUR_ONE
Link al commento
Condividi su altri siti

se considero la distanza tra le due temperature il conto torna e fin quì è tutto chiaro, a confondermi un pò è stato quel "a prescindere"

Non sono un asso nello spiegare le cose... :rolleyes:

Intendevo: se negativa o positiva non importa, considera solo i "valori" senza segno (assoluti): da quella piu' alta (termometro) togli quella piu' bassa (manometro), senza guardare al fatto che siano maggiori o minori di zero.

Del positivo o negativo devi pero' tenerne conto, in raffrescamento, per il fatto che se vai vicino o sotto lo "zero" la condensa comincia a brinare, con tutti i problemi del caso (gocciolamenti dall' unita' interna, gas liquido al compressore, ecc.).

Modificato: da mf2hd
Link al commento
Condividi su altri siti

Mi vergogno ma devo arrivarci, può anche darsi che non sia tu a non saperti spiegare ma io ad essere di coccio.

Tu dici, che la temperatura del manometro, và sempre sottratta alla temperatura del termometro indipendente s'è negativa o positiva.

1° esempio:

Manometro -1,5°C , Termometro +3,5°C -> surriscaldamento = 5°C (se sommiamo i due dati)

Viceversa

2° esempio:

Manometro -1,5°C , Termometro +3,5°C -> surriscaldamento = 2°C (se sottraiamo al termometro il dato del manometro)

S'e' esatto l'esempio n°1 vuol dire che bisogna anche sommare

S'e' esatto l'esempio n°2 vuol dire che bisogna sempre sottrarre

Come siamo messi? Scusami se rischio di infastidirti, grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusami se rischio di infastidirti, grazie.

Ma scherzi, ci mancherebbe... ;)

Manometro -1,5°C , Termometro +3,5°C -> surriscaldamento = 5°C (se sommiamo i due dati)

OK!

Manometro -1,5°C , Termometro +3,5°C -> surriscaldamento = 2°C

NO OK!

il risultato corretto e' 5°C.

Ho fatto un disegno, forse con questo mi spiego meglio:

http://img193.imagevenue.com/img.php?image...3_122_384lo.JPG

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...