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Stufa In Abitazione A Calore Diretto - (...tutto sommato, quasi una casa passiva)


debrando

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Salve a tutti,

sto progettando la realizzazione di una abitazione a basso consumo, basandosi sulle tecnologie della tedesca schwoerer (http://www.schwoerer.de). L'obiettivo è ottimizzare anzitutto il costo complessivo (economico ed energia grigia), e dunque evitare "virtuosismi" con un ritorno troppo lontano nel tempo.

Per questo, la soluzione adottata è la cosidetta casa "a calore diretto", che grazie all'industrializzazione del processo porta ad ottime prestazioni con costi limitati. Con "calore diretto" si intende che l'apporto attivo di energia è solo tramite l'impianto di areazione controllata, come si usa per le case passive - ma senza raggiungere quei livelli di isolamento - e comunque solo tramite l'elettricità anche per quanto riguarda la ACS (per la descrizione dettagliata rimando al sito).

Calando la soluzione nel contesto bioclimatico si ottiene (calcoli con soft. PHPP 1.1it) un fabbisogno per riscaldamento <21Kwh/mqa (su 123 mq), in gran parte coperto da una doppia pompa di calore aria/aria (una sorgente fredda sul flusso di uscita, dopo lo scambiatore termico, e una con evaporatore esterno).

Per l'ACS l'impianto solare (simulato via software, valutando dunque le perdite ed i profili d'uso) arriva a coprire quasi il 70% del fabbisogno complessivo (lavatrice e lavastoviglie inclusi), da cui la necessità di un apporto eneregetico di altri 800Kwh annui.

Ora, sia dal punto di vista economico che del fabbisogno complessivo di energia primaria (circa 80khw/mqa) il progetto sembra efficace, ma restano dei punti che credo si potrebbero migliorare.

1) Il carico termico. Complessivamente è inferiore ai 2.5Kw, un po' troppo vicino al tetto teorico della PdC (3.2 kw). Il problema non è tanto coprire il carico termico complessivo (la ditta installa dei piccoli irradiatori elettrici, che a conti fatti saranno solo per le emergenze), quanto alla potenza specifica veicolata dal sistema di ventilazione: si avvicinerebbe ai 20w/mq, quasi il doppio della cifra giustamente consigliata dai canoni PH. Per contro, volerla limitare renderebbe importante la produzione diretta elettrica (e dunque i costi).

2) Il picco di consumo elettrico. Già solo il riscaldatore nell'accumulatore ACS dovrebbe essere almeno da 3Kw (ma meglio 4.5Kw) per un uso efficace in bioraria, o comunque per non entrare in funzione in concomitanza con altri usi domestici. Sommando a questo quanto richiesto dal riscaldamento ci si trova a dover richiedere almeno 6Kw (ma la ditta consiglia 9Kw) di potenza occupata, il che costa e non fa bene al nostro sistema elettrico nazionale.

3) La temperatura nel bagno. In Italia siamo in genere abituati a temperature mediamente maggiori in bagno, spesso anche 24°C. Per contro nel sistema suddetto il bagno è punto di aspirazione dell'impianto di ventilazione, e dunque non ci può essere l'inserimento dell'aria calda; l'unica fonte di calore potrebbe quindi essere direttamente elettrica, il che finchè si tratta di un scaldasalviette di comodo ha impatto limitato, ma se si vuole una temperatura così alta non diventa plausibile.

Sulla questione (1) si era già pensato di intervenire mediante l'adozione di una stufa a legna/pellet, posizionata nell'ampio soggiorno/cucina (42mq) e comunque al centro dell'abitazione. Contando che la stufa era comunque gradita per questioni estetiche, e che il posizionamento consentirebbe agevole passaggio convettivo (tramite il vicino vano scale) anche alle stanze superiori, direi che la soluzione può essere efficace.

A questo punto però viene spontaneo pensare ad una stufa idro, che possa integrarsi nella produzione ACS. Costi a parte, c'è però un problema: la maggior parte degli inserti idro (o perlomento quelli di stufe esteticamente adatte) ha componente resa all'acqua eccessiva ai fini della sola ACS: è il caso della calimax twist, molto bella e già dotata di tutta l'impiantistica, ma ripartita 80/20 (80% al circuito idro). La conseguenza sarebbe o sottoutilizzare la caldaia per il riscaldamento dei locali, oppure a surriscaldare l'acqua (aumentando le perdite e perdendo la componente solare), valutando che il fabbisogno ACS sarebbe nel peggiore dei casi di 6kwh giornalieri.

Un passo successivo - anche se poi i costi aumenterebbero ancora - potrebbe essere inserire nel circuito il termoarredo del bagno. In questo modo parte del calore "in eccesso" sarebbe utilizzata, e in più nelle stagioni intermedie si potrebbe tenere più caldo il bagno mediante solo apporto solare. Questo circuito però aumenterebbe le perdite termiche del sistema ACS, peggiorando le prestazioni complessive, e comunque la componente resa all'aria della sala resterebbe ancora limitata.

Insomma... questo è il quadro. Un sentito ringraziamento a chi è giunto a questo punto :P e un encomio a chi avrà voglia di darmi consigli esperti, in particolare su:

1) Modo più efficiente per allacciare la stufa idro con ACS e termoarredo, e opportunità dello stesso.

2) Esistenza di stufe idro con componenti ACS più limitate (o meglio ancora modulabili).

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L amico dei frighi

Ciao debrando,

vedo con piacere che anche tu hai la "sindrome da progetto di casa nuova".

La situazione energeticami sembra che tu l'abbia quasi tutta sott'occhio. Comunque ...con lo scaldasalviette o con un termo arredo cosa vuoi avere 1kw termico in piú nell'impianto di aspirazione?.

La soluzione pellets in soggiorno la trovo ottima, tanto che ci sono giá sul mercato modelli azionabili da telecomando (tipo climatizzatore).

Un consiglio é dai molta importanza a:

drenaggio sotto la casa

impermealizzazione e rivestimento termico(cappotto) anche delle pareti interrate

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L amico dei frighi

metti un grosso (4-500 litri) boiler .

prevedi un camino vuoto, puó sempre venire utile.

Vai vedere impianti funzionanti e fai molta attenzione all'impianto di aereazione, alcuni lamentano rumorositá in impianti montati male, o troppo vicino a stanza abitate.

sappimi dire....

ciao

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L'impresa è molto seria, ha un parco di cinquantamila case installate in giro per l'europa e già diverse centinaia nella soluzione "calore diretto". Il rumore di ventilazione è udibile alla velocità più alta, necessaria per coprire il carico termico, ragione in più per integrare il riscaldamento in sala. Per l'impermeabilizzazione sono meticolosi, così come per l'isolamento. Di fatto l'abitazione è relizzata fuori terra (15cm sopra al livello esterno) e già con taglio della risalita capillare e parziale isolamento verso il suolo (U=0.8). In platea comunque realizzerò un vespaio areato (anche perchè richiesto dal reg.edilizio) con sopra uno pannello isolante da 5cm, in modo da ridurre ulteriormente le dispersioni verso il suolo. Ma è giusto per ragguagliarvi: dal punto di vista strutturale non ho preoccupazioni, come detto lavorano davvero bene.

Il camino è già previsto, il dubbio era se prevedere già un collegamento impiantistico con il resto, e nel caso in che modo - contando che sarebbe da farsi realizzare da terze parti. Attualmente a progetto c'è un boiler solare da 290L, a simulazioni il più efficiente in funzione del solare termico.

Quanto alla potenza da portare al bagno, ponendo di volere qui 24°C quando il resto della casa è a 20°C e la porta è chiusa, si abrebbe approssimamente la seguente curva di dissipazione Pt[w] (potenza persa per ventilazione e conduzione) in funzione della temperatura esterna Te[°C] : Pt = 590 - 17 Te. Il tutto dimensionato per eccesso.

Questo significa che nella stagione di utilizzo della stufa (10 > Te > -5) la potenza richiesta varierebbe dai 400 ai 600W. Potenze maggiori a porta chiusa surriscalderebbero il locale, senza considerare che le attività da bagno rilasciano molto calore (la doccia. o peggio ancora l'utilizzo del phon). La potenza sarebbe richiesta dunque compatibile con uno scaldasalviette di medie dimensioni (Qn di 800W su dT=50°C), tale da rendere quando basta nelle mezze stagioni a stufa spenta (con mandata sui 55°, quella dell'accumulo solare, si avrebbe un Q sui 200W).

Questa la teoria. In pratica il rischio è di spendere e complicare l'impianto, peggiorando il rendimento complessivo, trovandosi poi a fornire un servizio sovradimensionato: viste le basse potenze disperse e la bassa inerzia termica della costruzione leggera, è verosimile che il bagno andrebbe a temperatura indirettamente (ad esempio: si vuole più calore quando si esce dalla doccia bagnati, ma la doccia stessa riscalderebbe abbondantemente il locale). Se cioè la funzione prevalente dovesse essere il solo mantenere secchi gli asciugamani, forse un semplice scaldasalviette elettrico temporizzato sarebbe più economico anche sull'intero ciclo di vita.

Insomma, il punto torna alla produzione di ACS: se questa è integrabile compatibilmente all'uso della stufa, una derivazione per lo scaldasalviette potrebbe essere un beneficio a impatto limitato (magari addiruttra con circolazione naturale, quando la stufa è esclusa); diversamente, non è una ragione sufficiente per l'impianto.

Tra l'altro, il bagno si potrebbe riscaldare anche solo cortocircuitando passivamente il flusso di areazione: essendo questo praticamente sopra a dove sarà installata la stufa, una condotta potrebbe tranquillamente portare 50mc/h di aria per sola convezione e depressione di aspirazione. Prelevando quindi l'aria canalizzata di una stufa a convezione (50°), si avrebbero sinoa a 450W portati senza ventilazione meccanica e regolabili con una semplice paratia sul condotto. Tra l'altro se l'uscita fosse dietro alla zona asciugamani si compenserebbe parzialmente la minore evaporazione per temperatura con quella dovuta al flusso d'aria.

Insomma: esistono soluzioni idro in grado di ripartire meno del 30% della potenza sul circuito idraulico senza perdere efficienza o rischiare surriscaldamenti?

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  • 4 months later...

salve,

mi sto interessando all'installazione di un impianto a calore diretto della schwoerer, da quel che ho capito non basterebbe a riscaldare un appartamento da 120mq ,

quindi bisognerebbe integrarlo con altri tipi di riscaldamento.

Vorrei sapere se è possibile trovare in Italia un impianto a calore diretto che mi consenta di riscaldare la casa al 100%, senza dover spendere altri soldi in impianti integrativi?

Grazie

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L amico dei frighi

prova a rivolgerti a qualche ditta dela provincia di Bolzano, so che adottao le stesse tecniche di risparmio energetico del mondo tedesco.

Poi ci sono ditte che offroo soluzioni abitative complete... non so cosa ti serva....

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