drmacchi Inserito: 22 agosto 2008 Segnala Inserito: 22 agosto 2008 Salve a tutti, questo è il mio primo post e segnalo la mia "bassa competenza" in materia. La mia domanda: possiedo un climatizzatore portatile mariani clima serie 7 di circa 8 anni fa senza unità esterna (ha il solito tubo che sbocca all'esterno), usato pochissimo (filtri puliti ecc) come climatizzatore funziona perfettamente. Leggendo il manuale, noto che funziona anche da deumidificatore, visto che ho problemi di umidità in un locale l'ho trasferito li ed ho messo il regolatore di temperatura sul "rosso" massimo. Ordunque ,non credo che deumidifichi nulla, infatti la tanica dell'acqua resta secca dopo ore di funzionamento. Pur essendo su "fascia rossa" l'aria soffiata nel locale è fresca e pure quella che va all'esterno.Sbaglio a metterlo sul "caldo"? Devo impostarlo come climatizzatore "fascia blu". chiaramente sul "rosso" non si accende lo scambiatore e consuma solo 60-70 watt contro i 700 per il condizionamento.Graze a tutti per i consigli!Lorenzo
mf2hd Inserita: 23 agosto 2008 Segnala Inserita: 23 agosto 2008 ciao,una piccola premessa, tanto per capire il "perche'":L' aria ambiente contiene, per ogni metro cubo, una certa quantita' di grammi d' acqua definita come "titolo" o "umidita' specifica".Da solo questo dato non ha un gran significato, ne assume uno quando e' legato ad una certa temperatura a cui l' aria si trova (bulbo secco) perche' permette di definire l' "umidita' relativa", che essendo un valore compreso tra 0 e 1 viene espressa in percentuale.Tali valori si possono ricavare da tabelle o diagrammi (d. psicrometrico) o con delle formule matematiche.Ad esempio un valore del 50% di u.r. a 20°C puo' essere considerato un valore ottimale di comfort, mentre lo stesso valore con 25°C gia' dare una sensazione di malessere.A parita' di acqua contenuta per metro cubo, piu' aumenta la temperatura piu' l' umidita' relativa diminuisce, viceversa piu' la temperatura diminuisce piu' l' u.r. aumenta sino ad arrivare al valore limite di "nebbia" (u.r. circa 100%)In base alla temperatura e all' umidita' relativa dell' aria e' possibile definire un valore chiamato "temperatura di rugiada" (dew point), unico per quelle condizioni.Se l' aria con le caratteristiche in questione "tocca" un corpo a temperatura uguale o minore a quella del proprio punto di rugiada, l' acqua contenuta nell' aria comincia a condensare sul corpo stesso.Nel caso di un condizionatore il corpo in questione sono le alette della batteria interna e le tubazioni ad essa associate (curve, linee,...).Sbaglio a metterlo sul "caldo"? Devo impostarlo come climatizzatore "fascia blu". chiaramente sul "rosso" non si accendeSe tu non fai partire il compressore che crea le condizioni citate (superficie fredda), avrai solamente dell' aria in movimento che passera' attraverso le alette della batteria senza cedere nulla visto che queste ultime si trovano alla stessa temperaura dell' aria stessa.Un condizionatore che funziona in raffrescamento effettua gia' una deumidificazione (condensa).Alcune macchine hanno una funzione "deumidificazione", la quale non e' altro che una velocita' piu' bassa di quella minima, calcolata in modo che tutto il circuito frigorifero non ne risenta (ritorni di liquido).Impostando questa funzionalita' in pratica si aumenta il tempo in cui l' aria rimane a contatto con la superficie alettata permettendo di cedere piu' grammi d' acqua.Inoltre l' aria che normalmente attraversa una batteria alettata non entra tutta in contatto con le alette, una certa parte passa attraverso senza grossi cambiamenti tra il "prima" e "dopo" (fattore di by-pass).Rallentando la velocita' dell' aria si modifica un po' artificiosamente il parametro caratteristico suddetto, in pratica e' come se ci fosse piu' superfice di scambio a disposizione. Se il tuo condizionatore non ha questa funzione (di solito e' indicata con il simbolo "goccia"), basta che lo fai funzionare alla minima velocita' del ventilatore impostando un valore basso sul temostato di regolazione.Considerazioni:Il giochetto della deumidificazione cosi' esposto funziona molto bene d'estate o quando la temperatura ambiente e' relativamente "elevata" e quindi lo scendere di molto sotto il punto di rugiada e' facilmente raggiungibile.Il problemi di scarsa deumidificazione sorgono quando la temperatura dell' aria e' bassa pur essendo l' umidita' alta il che, come detto all' inizio, non significa che sia cambiato il "titolo".Ad. esempio (scantinato/taverna in mezza stagione/inverno): t.a. 14°C, u.r. 70% il punto di rugiada e' a circa +8.5°C. I deumidificatori veri e propri permettono di raggiungere "punti di rugiada" anche con temperature basse dell' aria per via del loro funzionamento, dato che la variabile in gioco (setpoint) e' l' umidita' e non la temperatura come per i condizionatori.Anzi un deumidificatore per come e' fatto tende a riscaldare (anche se di poco) l' aria ambiente, un po' come un frigorifero (elettrodomestico).Per i condizionatori "normali" (non apparecchi dedicati) solitamente il limite minimo impostabile e' di 16/18°C quindi, in riferimento all' esempio precedente, pur riuscendo in teoria a raggiungere tranquillamente il punto di rugiada (le alette si trovano a temperatura minore di 8.5°C), in pratica il compressore non parte in modalita' raffrescamento a causa del valore troppo basso della temperatura ambiente rispetto al minimo set impostabile. Tali valori sono limitati dai costruttori per evitare di danneggiare le macchine facendole lavorare in condizioni fuori progetto.Nei deumidificatori lo scambiatore, attraversato dall' aria a velocita' molto bassa, e' in genere ottenuto con una serpentina di tubo nudo (alluminio) sul quale e possibile arrivare alla formazione di brina (espansione anche minore di 0°C) senza problemi.La condensa "ghiacciata" viene sciolta spegnendo il compressore a tempo oppure giocando con delle elettrovalvole sul gas.Questo per quelli "vecchi" a cui ho messo le mani, quelli moderni saranno sicuramente piu' sofisticati. Da notare che anche riscaldando l' aria si ottiene una diminuzione dell' umidita' relativa, questo effetto non e' pero' una deumidficazione vera e propria (togliere acqua all' aria).Detto (molto) a spanne, supponendo che un metro cubo di aria contiene 8gr di acqua, riscaldandolo aumenta di volume (es. 1 mc -> 2 mc), gli 8 grammi diventeranno 4 grammi per metro cubo con la conseguente diminuzione dell' umidita' relativa.Per questo motivo in inverno bisogna compiere l' operazione opposta, cioe' umidificare aggiungendo grammi di acqua all' aria...ma questo e' un' altra faccenda. lo scambiatore e consuma solo 60-70 watt contro i 700 per il condizionamento.Se hai grossi problemi di umidita' (persone, mobili, muri,...) penso ti convenga valutare l' acquisto di un semplice deumidificatore il cui consumo non sara' di certo basso ma decisamente minore di un condizionatore.Sono due macchine pensate per esigenze diverse...
drmacchi Inserita: 23 agosto 2008 Autore Segnala Inserita: 23 agosto 2008 Grazie per la spiegazione. Molto chiara. Penso piglierò un deumidificatore portatile. A questo punto ne approfitto chiedendoti quali devono essere i parametri da valutare per acquisto.Il primo per me è il consumo energetico. Senza entrare troppo nella fisica dei fluidi, quanto ritieni debba restare acceso un apparecchio (fai il calcolo su un modello che tu conosci) in un giorno per portare ad una umidità decente una superficie (piano interrato) che a 18-20 C di solito ha valori U.R del 70-80%. I valori sono dati da 2 oregon thgr228N in 2 locali attigui, quindi mis. "uniforme".Io da buon chimico, mi sono fatto le "trappoline" al cloruro di calcio nel frattempo...Grazie Mille!Lorenzo
sonoserio Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 mf2hd sei incredibile,la tua cultura in materia mi lascia perplesso.. :lol:sei bravo veramente.complimenti
BLUEPRINCE Inserita: 27 agosto 2008 Segnala Inserita: 27 agosto 2008 Oltre ad essere preparato è soprattutto molto bravo nelle spiegazioni...è il nostro Piero Angela!Un saluto
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