ilbede Inserito: 19 febbraio 2009 Segnala Inserito: 19 febbraio 2009 Salve,Non sono del settore e prima di rivolgermi ad un idraulico vorrei chiarimi un po' le idee circa la fattibilità di una modifica all'impianto di riscaldamento.In pratica pensavo di installare una termostufa in una situazione che descrivo sommariamente. Due appartamenti comunicanti (totale poco più di 100mq), ognuno dotato di riscaldamento autonomo. Il primo ha cinque radiatori collegati ad un collettore, riscaldati da una caldaia a condensazione da 18 KW. Il secondo ha tre radiatori con valvole monotubo e una caldaia da 18 KW a camera aperta.I tubi di mandata e ritorno riscaldamento della caldaia a condensazione, vanno al collettore e quindi proseguono fino alla seconda caldaia, dove arriva anche la mandata dell'acqua calda sanitaria (e al momento lì terminano).L'idea sarebbe quella di eliminare una caldaia (quella a camera aperta), unire i due impianti di riscaldamento, installare una termostufa che, quando accesa integri il lavoro dell'unica caldia rimante. La stufa utilizzerebbe la canna fumaria (singola) della caldaia rimossa, per raggiungere la quale però deve fare due curve di 90°.Qualcuno mi sa dire se è fattibile un impianto di questo tipo o ci sono in partenza vincoli che lo rendono inattuabile? Considerando che la stufa non sarebbe sempre in funzione, una sola caldaia da 18 KW è sufficiente per tutti i radiatori?Grazie, un salutoUgo
dotting Inserita: 19 febbraio 2009 Segnala Inserita: 19 febbraio 2009 Qualunque manuale sull'installazione di stufe a pellets consiglia di non usare curve a 45°, ma a 30°.90° sono assolutamente da evitare.
albertofe Inserita: 20 febbraio 2009 Segnala Inserita: 20 febbraio 2009 Condivido il consiglio di evitare di mettere curve a 90° nello scarico fumi di una caldaia a pellets. anche se anche due sarebbero tollerate purche' ci sia la possibilità di poterle manutenzionare. le caldaie a pellets producono fuliggini che devono essere periodicamente rimosse. ma secondo me il problema principale è che unendo i due impianti nel modo che dici tu, supereresti i 35 kw , per cui entrerebbe in gioco una normativa diversa che quella della semplice caldaia domestica.e poi mi chiedo, che utilità ha la tua caldaia a condensazione se scaldi l'acqua alle temperature di una caldaia convenzionale?io ti consiglierei di optare per un solo generatore anche se , fosse quello a pellets, dovresti prendere una Signora stufa per soddisfare il tuo fabbisogno. da come descrivi il tuo impianto io opterei per una caldaia tradizionale , perche per una a condensazione dovresti aumentare la superficie di scambio dei radiatori prevedendo temperature dell'acqua di mandata piu basse, altrimenti se le temperature sono uguali, la caldaia a condensazione"rende" come una convenzionale. tanto è che risparmi sul prezzo di acquisto!
ilbede Inserita: 6 marzo 2009 Autore Segnala Inserita: 6 marzo 2009 Sono stato un po' assente, ma l'interesse per la modifica è ancora vivo. Non posso che concordare sul fatto che la caldaia a condensazione non viene utilizzata al meglio, ma, oramai ce l'ho e non posso stare al freddo per farla "condensare", sto' in effetti pensando di aumentare la superficie dei radiatori. Per quanto riguarda i 35 Kw, non ho nessuna intenzione di installare tutta quella potenza. La mia domanda è proprio per capire se una caldaia da 18 Kw sarebbe in grado di riscaldare i due impianti una volta uniti. Il contributo della stufa (non a pellet ma a legna e sicuramente di potenza inferiore a 18 Kw), sarebbe occasionale, cioè quando sono a casa e posso alimentarla.grazie ciao
nmanif Inserita: 6 marzo 2009 Segnala Inserita: 6 marzo 2009 non è che con una termostufa o termocamino da 18kw non riesci a riscladare...riesci si a riscaldare ma ci metti un bel pò di più rispetto ad una da 30kwgli scarichi a legna solitamente hanno sezioni a partire da 100mm con curve al max di 45°
dotting Inserita: 6 marzo 2009 Segnala Inserita: 6 marzo 2009 Termostufa a legna, due curve da 90°, cancellato.
neguscalor Inserita: 7 marzo 2009 Segnala Inserita: 7 marzo 2009 (modificato) Salve io mi sento di tarle un consiglio semplice e contemporaneamente credo efficace.Visto che Lei ha gia l'impianti selezionati perchè non installa delle valvole di zona onde avere il riscaldamento con una sola caldaia, nella zona che utilizza, esempio zona giorno, zona notte che sicuramente sarà utilizzata solo di notte, per quanto concerne la caldaia da 18,00 Kw ritengo sia insufficiente per entrambi l'appartamenti contemporeaneamente, ma se Lei mi comunica il numero degli elementi cha ha in casa io gli posso fare il conteggio dei Watt. che occorrono pertutti i corpi scaldanto (radiatori) mi serve conoscere il tipo di radiatore da quanti elementi si compongono l'altezza totale la profondità ed eventualmente sono in ghisa dalle colonne che compongono l'elemento.Per la stufa a legna può benissimo installare una potenza superiore che non rientre nella legge del superamento dei 35 Kw, tenga solo conto che la canna fumariadeve essere del tipo coimbentata perchè i fumi della legna fanno condensa, inoltre non deve attraversare dall'interno altri appartamenti.SalutiDovrebbe verificare anche la potenza della caldaia oppure comunicarni il modello ed il costruttore, perchè mi sembre strano la potenza che Lei ha indicato, normalmente le caldaie sono modulari con una potenzialità da 8 a 24 kW.Ciao e benvenuto!!!Nel forum si preferisce usare il 'tu' informale, lasciando il 'Lei' ai rapporti professionali. Modificato: 7 marzo 2009 da Livio Migliaresi
ilbede Inserita: 20 luglio 2009 Autore Segnala Inserita: 20 luglio 2009 ciao,Riprendo il discorso iniziato tempo fa e vi chiedo se potete togliermi un dubbio.Innanzitutto sono arrivato alla conclusione che, nell'ipotesi di unire i due impianti la termostufa sarebbe a pellet e il tubo dei fumi non farebbe le due curve a 90°. Quindi in condizioni normali sarà la termostufa a funzionare per scaldare entrambe i circuiti. La caldaia a gas dovrebbe intervenire solo se la stufa non è in funzione (mi hanno suggerito un termostato che sente la temperatura dell'acqua e dà o meno il consenso alla caldaia a gas). Il dubbio che mi è venuto è il seguente ed è relativo a come è realizzato l'impianto con il collettore (1), provo a spiegarmi e allego un disegno di come dovrebbe essre l'impianto.Il collettore a cui si attestano i radiadori del 1° impianto è collegato con due raccordi a T ai tubi di mandata e ritorno della caldaia a gas, i quali poi proseguono verso il 2° impianto. Ora il prolungamento dei tubi della caldia sono tappati e tutto funziona come deve. Ma cosa succederà quando a questi tubi sarà collegata la termostufa e il 2° circuito di radiatori? Nei i radiatori del 1° impianto (collegati al collettore) circolerà ancora l'acqua?Io temo di no.Prima di andare a dire delle parolacce a chi ha fatto l'impianto 1 vorrei un parere da chi di impianti di idraulici/riscaldamento, ne sa più di me.Grazie di nuovo, un salutoUgo
stefano pugi Inserita: 20 luglio 2009 Segnala Inserita: 20 luglio 2009 Ciao buona sera Ugo , forse un disegnino ci chiarirebbe meglio i collegamenti idraulici attuali .Saluti Stefano
ilbede Inserita: 21 luglio 2009 Autore Segnala Inserita: 21 luglio 2009 hai ragione, mi ci è voluto un po' a capire come caricare immagini.O fatto un disegnino, spero sia comprensibile.ciao
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