Lycia Inserito: 9 dicembre 2009 Segnala Share Inserito: 9 dicembre 2009 (modificato) Buonasera, ho una caldaia a legna da 40000 Kw per riscaldare due appartamenti, ciascuno ha una caldaia autonoma a gas, l' installatore ha collegato la caldaia a legna con due scambiatori di calore a piastre e con il vaso d'espansione aperto. Addentrandomi in altri forum ho scoperto che gli scambiatori si utilizzano per dividere gli impianti ai fini della normativa ispel e se ho ben capito servono per evitare il vaso d'espansione laddove appunto si collegano due generatori nella fattispecie caldaia a legna che necessita di vaso d'espansione aperto e caldaia a gas che lavora a circuito chiuso. Un altro installatore mi ha detto che gli scambiatori potevano essere sostituiti da valvole di zona e così avrei avuto una resa migliore. Ne sarei grato a chi volesse prestare attenzione al mio problema per derimere i miei dubbi. Modificato: 9 dicembre 2009 da Livio Migliaresi Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Silverhell Inserita: 10 dicembre 2009 Segnala Share Inserita: 10 dicembre 2009 le valvole di zona se non erro non avrebbero permesso la separazione delle pressioni dell'acqua, il problema in effetti è tutto li, il vaso di espansione, qual'ora non è posto molto in alto, non riesce a fornire una pressione tale all'impianto da far partire una caldaia a gas, allora tramite lo scambiatore di calore si ha una separazione degli impianti in modo che il lato termocamino o sansa o pellet lavorino alla pressione scaturita dall'altezza del vaso d'espansione, mentre la caldaia a gas lavora con la sua pressione.... io a volte trattasi di appartamenti dello stesso proprietario adue o più piani, nel caso il vaso d'espansione riesce a superare di almeno 6mt l'impianto e la caldaia a gas, ho montato tutto senza scambiatore di calore, ma tutto condue by-pass di valvole di zona Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SimoneBaldini Inserita: 10 dicembre 2009 Segnala Share Inserita: 10 dicembre 2009 Non ne sono certo ma credo che oggi sia ammesso il vaso chiuso anche per queste caldaie. La pratica ispesl deve essere comunque fatta visto che si superano le 35kW. Gli scambiatori che fungono da separazione ti fanno certamente perdere in prestazioni, ma dato che stiamo parlando di legna, il circuito della caldaia a legna sarà certamente a temperatura elevata (normalmente superiore a 60-65°C per evitare condense ecc.. quindi ti potrai permettere un qualche grado in meo sui circuiti secondari. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dotting Inserita: 11 dicembre 2009 Segnala Share Inserita: 11 dicembre 2009 Anche se la potenza di targa è pari a 40 kW, quasi tutte quelle caldaie sono deratate a 30000 kCal/h per non incorrere nella pratica ISPESL.Giustamente il tuo impianto vede un circuito chiuso costituito da caldaia a legna, suo circolatore e due scambiatori a piastre per gli impianti dei due appartamenti.Trattandosi di generatore a legna poco modulante io avrei preferito mettere un accumulo inerziale minimo 300 litri con due serpentine di scambio termico invece dei due scambiatori a piastre.Comunque è probabile che la caldaia abbia un serbatoio d'acqua a bordo di dimensioni generose, appunto sui 300 litri, se hanno ritenuto non necessario metterne uno esterno.I circuiti collegati alle due caldaie indipendenti vedono lo scambiatore come un emettitore attivo e non passivo come può essere un termosifone, per cui adeguano la loro potenza di conseguenza.La caldaia a legna lavora a vaso aperto, più semplice anche se ultimamente si preferiscono le vaso chiuso, le caldaie a gas lavorano a vaso chiuso, circuiti razionalmente corretti.Sotto la condizione della potenza derattata e della presenza di un certo accumulo d'acqua, mi sembra un buon impianto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Walter64 Inserita: 11 dicembre 2009 Segnala Share Inserita: 11 dicembre 2009 Buonasera a tutti, mi inserisco nella discussione ........Anche se la potenza di targa è pari a 40 kWPremesso che in ogni caso sono sopra i KW 35, io sulla targa ho i seguenti dati:- potenzialità utile KW 46- potenzialità focolare KW 52Quale dei 2 valori classifica la "caldaia" ???per non incorrere nella pratica ISPESLè installata dal 2001, e non ho mai fatto "pratiche ISPELS" cosa sono ???Grazie a tutti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SimoneBaldini Inserita: 12 dicembre 2009 Segnala Share Inserita: 12 dicembre 2009 La potenza di riferimento è la focolare. La pratica ispesl non è altro che il calcolo del vaso d'espansione e le varie sicurezze, il tutto denunciato all'ispesl poichè si superano i 35kW. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lycia Inserita: 20 settembre 2013 Autore Segnala Share Inserita: 20 settembre 2013 Buonasera, dopo anni, torno di nuovo sul post in quanto ho realizzato un vaso aperto per eliminare gli scambiatori a piastre che nel frattempo, si sono sporcati diverse volte ed è notevolmente diminuita la resa. In buona sostanza era come avere una Ferrari e marciare con la seconda marcia, nel senso che il ventilatore era sempre in funzione, intendo quello che convoglia l'aria per spingere la fiamma in basso, quindi la caldaia lavorava sempre al massimo, e agli impianti arrivavano 50°c quindi la resa termica era pressoché scarsa. Ora torno a scrivere in quanto vorrei installare un idrometro sul tubo di carico che dal vaso di espansione giunge in caldaia, in modo tale da tenere sotto controllo il livello d' acqua contenuta nel vaso, qualora il gallegiante rimanesse chiuso. Ovviamente in alternativa ad un livellostato o ad un gallegiante con contatti elettrici. Anticipatamente ringrazio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
MARIO 29 Inserita: 21 settembre 2013 Segnala Share Inserita: 21 settembre 2013 Una caldaia a legna da 40 kw deve aver un accumulo di acqua tecnica da almeno 2500/3000 litri. Il tuo impianto è totalmente sbagliato in partenza. Una caldaia a legna deve sempre poter lavorare alla massima potenza,tu la carichi al massimo e la si accende e lei deve poter scaricare tutti i kw prodotti dal tuo carico di legna. Tu l'hai sempre usata alla minima potenza perchè hai sempre fatto il carico caldaia e la caldaia non sapendo dove scaricare i kw o ti va in ebollizione e se è di nuova concezione,va in modulazione di continuo ,sporca solamente e non rende nulla.Il paragone è come un'automobile...rende meglio e consuma meno a 120 Km/h in autostrada in quinta o in città dove hai un continuo di stop e partenze? Comunque i tuoi scambiatori si intasano cosi perchè ad alta temperature si'incrostano ancora di più...Se vuoi un consiglio senti un'installatore che sia competente sulla biomassa e se hai la possibilità installa un puffer(accumulo) e vedrai il rendimento che avrai e l'autonomia dell'impianto...Se ben dimensionato con gli accumuli un impianto a legna può tranquillamente darti un'autonomia di 12 ore... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rickyguicks Inserita: 24 settembre 2013 Segnala Share Inserita: 24 settembre 2013 Concordo con quanto appena scritto da Mario29. Per la caldaia a legna puoi riferirti alla norma EN 303-5 che prescrive l’utilizzo dell’accumulo e ne fornisce una formula per il dimensionamento. Indicativamente considera almeno 50 litri per ogni kW della caldaia. Il concetto dell’accumulo è quello di far lavorare la caldaia sempre alla massima potenza, quindi max efficienza e ridotte emissioni. A valle dell’accumulo l’impianto preleva l’energia immagazzinata quando gli serve. Gli scambiatori di calore servono per collegare la caldaia a vaso aperto con il resto dell’impianto a vaso chiuso, dove tra l’altro è presente anche una ulteriore caldaia a gas. Lo scambiatore serve anche ad evitare di sommare le potenze dei generatori qualora questi fossero inferiori a 35 kW, ma la tua caldaia a legna è già superiore e quindi rientri comunque in campo Inail (ex Ispesl). Per far lavorare insieme caldaia a legna + accumulo e come alternativa la caldaia a gas esistono apposite centraline. La parte di impianto a vaso aperto con la caldaia a legna dovrà essere equipaggiata dei dispositivi di sicurezza e controllo prescritti dalla Raccolta R Inail per il combustibile solido a vaso aperto. Da inizio 2013 è uscita una circolare Inail che consente il vaso chiuso per le caldaie a caricamento manuale (legna) solo fino a 100 kW, altrimenti vaso aperto. Spetta comunque al costruttore della caldaia autorizzare l’installazione a vaso chiuso. R. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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