oscarangeli Inserita: 29 marzo 2010 Segnala Share Inserita: 29 marzo 2010 Premesso che l'idogeno, come è stato chiarito, è un vettore di energia quindi "produrlo" comporta un processo con rendimento minore di uno.stiamo parlando in senso generico oppure vogliamo essere concreti, moltissime tecnologie che utilizziamo consumano più di quanto rendonoper questo si parla di rendimento del 70, 80% ecc.., il rendimento si applica ai frigoriferi, al motore in genere ecc...il rendimento è un parametro fondamentale: se produrre idrogeno da gas naturale ha un rendimento dello 0.9 (dico una cifra a caso) e poi uso quell'idrogeno prodotto in una caldaia che ha rendimento 0.9 allora il rendimento finale del processo è 0,9x0,9=0,81. In questo caso conviene bruciare direttamente il metano nella caldaia, anche agli effetti dell'inquinamento.Se invece lo stesso idrogeno lo uso in una cella a combustibile dove produco elettricità e calore (che posso sfruttare per riscaldare l'acqua sanitaria o il riscaldamento abitazione) allora "posso" (dipende dalla resa della cella) avere un rendimento più alto che se lo stesso gas fosse stato bruciato in una centrale turbogas.La situazione attuale è che se si dovesse passare ad usare intensamente l'idrogeno, le fonti rinnovabili (IMHO) non sarebbero sufficienti e bisognerebbe comunque fare un grande uso di fonti fossili per produrlo, quindi il gioco vale la candela solo se i processi che utilizzano l'idrogeno, nel loro complesso, portano ad un rendimento finale maggiore di quello che si ottiene tradizionalmente (altrimenti consumiamo ed inquiniamo di più!)Purtroppo la tecnologia oggigiorno si può fare solo in laboratori altamente specializzati: gli studi alla Edison, Volta, Tesla e dei grandi geni del passato, non sono più tecnicamente fattibili. Bisogna perciò imparare ad investire nella ricerca in modo disinteressato, perché se si pretendono risultati certi ed immediati, si rimarrà delusi. I grandi investitori, forse, non sono ancora pronti a questo passo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
STACFER Inserita: 29 marzo 2010 Segnala Share Inserita: 29 marzo 2010 chiaro come il sole. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
EtaPhi Inserita: 29 marzo 2010 Segnala Share Inserita: 29 marzo 2010 Purtroppo la tecnologia oggigiorno si può fare solo in laboratori altamente specializzati: gli studi alla Edison, Volta, Tesla e dei grandi geni del passato, non sono più tecnicamente fattibili. Bisogna perciò imparare ad investire nella ricerca in modo disinteressato, perché se si pretendono risultati certi ed immediati, si rimarrà delusi. I grandi investitori, forse, non sono ancora pronti a questo passo.Gli investitori italiani certamente no, ma quelli che investono nelle start-up californiane stanno già per raccogliere i primi frutti...La tecnologia della BloomEnergy usa il metano per alimentare le celle a combustibile.Se quanto affermano è esatto, il rendimento del loro sistema si aggira intorno al 50%.Se ciò fosse vero, tutte le centrali turbogas sarebbero da buttare perché hanno un rendimento intorno al 35%.Solo nel caso della cogenerazione, le turbogas raggiungono lo stesso rendimento.Tuttavia il confronto è ancora sfavorevole alle turbogas perché anche dalla tecnologia a celle a combustibile si può ricuperare calore e perché, a parità di potenza, gli investimenti sono minori.La BloomEnergy ha anche annunciato che sta sviluppando un sistema domestico: un generatore da 3kW delle dimensioni di un frigorifero ad un costo (stimato) di $ 3.000.Se tale start-up manterrà queste promesse, non sarà necessario usare l'idrogeno per il riscaldamento e gli altri usi domestici: basta il metano!Questo generatore si sposerebbe molto bene con le energie alternative: invece di "sprecare" energia per produrre idrogeno è sufficiente sfruttare la sua flessibilità per coprire i picchi (e riscaldarsi).A differenza delle centrali tradizionali, che richiedono un certo tempo per andare a regime, una cella a combustibile arriva infatti immediatamente a regime...Questa tecnologia è nota da decenni (anche il CNR ha svolto ricerche a riguardo), peccato che qui si sta ancora inseguendo la chimera dell'idrogeno...A proposito, lo sapete che dall'altra parte dell'Atlantico hanno brevettato un sistema per produrre idrogeno dalla polvere di alluminio?Secondo me, è meglio lasciare perdere l'elettrolisi dell'acqua perché esistono metodi più efficienti per produrre idrogeno!Spero che il futuro mi smentisca, ma ragionando senza il sostegno delle leggi della fisica e dei numeri non si andrà lontano... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Paolo Cattani Inserita: 31 marzo 2010 Segnala Share Inserita: 31 marzo 2010 Se ciò fosse vero, tutte le centrali turbogas sarebbero da buttare perché hanno un rendimento intorno al 35%Per fortuna, da molti anni le turbogas a ciclo combinato (CCGT - Combined cycle gas turbine), viaggiano a rendimenti parecchio superiori al 35%....La centrale E.On di Livorno Ferraris, ad esempio, ha il 57% nominale (ma i conduttori assicurano che sono arrivati anche al 58%) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
EtaPhi Inserita: 1 aprile 2010 Segnala Share Inserita: 1 aprile 2010 Per fortuna, da molti anni le turbogas a ciclo combinato (CCGT - Combined cycle gas turbine), viaggiano a rendimenti parecchio superiori al 35%....La tua precisazione è molto utile alla comprensione dell'argomento.Rileggendo infatti quello che scrissi, non emerge chiaramente il rendimento delle centrali turbogas più recenti...Approfitto dell'occasione per evidenziare una potenziale ripercussione della tecnologia a celle a combustibile.Fino ad ora, costruire generatori elettrici efficienti richiedeva grandi investimenti.Ciò costringeva a realizzare centrali di una certa dimensione e a distribuire l'energia tramite le reti elettriche nazionali.La possibilità di produrre energia sul posto in modo efficiente, ha un effetto dirompente su questa organizzazione consolidata negli anni.In pratica, c'è la possibilità che il "controllo dell'energia" passi dal GSE a chi controlla la rete del gas.Se il metano è invece prodotto localmente (es. dalle biomasse), il potere dei gestori delle reti si riduce notevolmente...Tutto questo dovrebbe fare riflettere sul futuro delle energie rinnovabili.Esse saranno tollerate fintanto che si integrano con lo status-quo, mentre saranno contrastate quando si manifesterà il cambiamento che il loro utilizzo comporta.Mi scuso per la divagazione e ritorno all'argomento della discussione con una riflessione:Chi avrebbe mai pensato che, "bruciando" 6 kW di metano in un boiler domestico (cioè circa un quarto della potenza termica di una normale caldaia) si potrà produrre 3 kW di calore e 3 kW di energia elettrica?Io no! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Carlo Albinoni Inserita: 1 aprile 2010 Segnala Share Inserita: 1 aprile 2010 stiamo parlando in senso generico oppure vogliamo essere concreti, moltissime tecnologie che utilizziamo consumano più di quanto rendonoper questo si parla di rendimento del 70, 80% ecc.., il rendimento si applica ai frigoriferi, al motore in genere ecc...Ma cosa c'entra? Di cosa stiamo parlando?Il frigorifero non è una fonte di energia. Pazienza se ha un rendimento inferiore al 100%. Idem per un motore....Se si parla di possibili fonti di energia, è assurdo pensare che il rendimento sia "inferiore al 100%", se ciò è inteso nel senso che l'energia che devo utilizzare da un'altra fonte è superiore a quella che ottengo!Per questo l'idrogeno in teoria potrebbe essere un vettore di energia ma non una fonte di energia!!!!Quindi, evitiamo di giocare con le parole ("rendimento"....) e restiamo nel concreto buon senso. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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