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Impianto Riscaldamento / Raffescamento Civile Sofisticato - In Collaud - Mi servono informazioni per capire se stanno facendo un buon lavoro


fabiobe

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Salve, sono nuovo del forum.

Vorrei aprire questa discussione per avere un vostro parere sulle caratteristiche e il funzionamento del mio impianto di casa.

Ora vi elenco tutte le specifiche che sono di mia conoscienza sperando di fornire un quadro completo. Volendo ho pure i progetti e le schede tecniche del materiale installato.

Io abito in una bifamigliare di 3 piani, in un appartamento al piano rialzato di circa 180mq.

Solo io ho ristrutturato completamente tutto. Progetto creato da termotecnico.

Abbiamo installato i seguenti impianti:

- A pavimento serpentina che fà sia riscaldamento invernale che raffrescamento estivo.

- In un apposito vano abbiamo collocato una UTA costruita du misura con possibilità di raffreddare, deumidificare, riscaldare e umidificare.

- In centrale termica abbiamo collocato i seguenti oggetti:

Caldaia a condensazione che rispetta le specifiche di detrazione del 55%.

Chiller in pompa di calore che rispetta le specifiche di detrazione del 55%.

Collettore a 4 uscite con miscelatrici elettroniche e pompe per gestire 4 circuiti separati:

1 Collettore pannelli a pavimento zona notte (9 testine)

2 Collettore pannelli a pavimento zona girono (8 testine)

3 UTA

4 Termoarredo ad alta temperatura che in realtà stiamo utilizzando in bassa temperatura in abbinamento ai pannelli a pavimento(utilizzo solo invernale)

Tutto questo materiale è controllato da un impianto domotico che si occupa di gestire tutte le sonde di temperatura e di umidità che ci sono sparse in giro dentro e fuori casa.

Detto questo passo a spiegare quello che a mio avviso sta funzionando in modo non corretto.

Si tratta della fase del raffrescamento. Vi spiego meglio:

La teoria che viene applicata dalla centrale domotica è quella di effettuare raffrescamento principalmente con l'impianto a terra.

La UTA in questo caso avrebbe quasi solo la funzione di deumidificare. Infatti è settata per mandare fuori aria a -1° rispetto la media delle stanze della casa con una percentuale di umidità richiesta liberamente dall'utente.

Facciamo un esempio concreto e diciamo che se in casa selezioniamo una temperatura media (tra le stanze) di 25° con umidità a 40% la Uta butta aria a 24° con umidità al 40% e aggiungiamo che all'esterno abbiamo 35° e 70% di umidità.

Al momento quello che non funziona correttamente riguarda la temperatura di mandata dell'acqua del ciller, l'umidità incasa, il punto di rugiada e la conseguente temperatura minima a cui possono andare i pannelli.

Ho riscontrato, con misurazioni tramite manometri installati sulle mandati, le seguenti temperature di mandata d'acqua del chiller:

Con temperature esterne comprese tra 23°-28° il chiller lavora come deve. Impostanto il setpoint a 10° ottengo acqua anche a 6°. Oscilla tra 6°-10°.

Con temperature esterne comprese tra 28°-32°, sempre lo stesso setpoint, ottengo acqua a 7°. Oscilla tra 7°-10°

Con temperature esterne comprese tra 33-36°, sempre stesso setpoiint, ottengo acqua a 8°. Oscilla tra 8°-11°.

Qua faccio la prima domanda a voi più esperti.

Da quello che sò io e dalle specifiche richieste dalla UTA, l'acqua del chiller dev'essere sempre mandata fuori a 7°. Poi entrando nell'UTA e ritornando al chiller si riscalda a 12°

I dati che ho fornito sopra, rilevati "sul campo", dicono che il chiller non sta lavorando in modo corretto, spesso fornisce acqua più calda.

Questa differenza di temperatura di acqua incide molto sulle prestazioni dell'UTA?

Io in casa ho impostato l'umidità richiesta a 0%, giusto per fare andare l'impianto al massimo dal punto di vista dell'umidità.

Dai miei sensori però non riesco a fare scendere l'umidità sotto il 52%. Questo comporta che anche i pannelli a terra non possano scendere sotto i 15°/16°.

Di conseguenza tutto l'impianto non funziona bene e non raffredda a sufficienza.

Tutti questi parametri non cambiano molto sia che io lasci aperta o meno la serranda di aspirazione dell'aria esterna.

In realtà invece dovrei ottenere risultati migliori in modalità ricircolo e peggioni con serranda tutta aperta.

Spero di avere spiegato bene la situazione.

C'è qualcuno che mi può dare qualche dritta per migliorare la situazione?

Io ho già allertato la Riello(chiller) e il termotecnico, solo che ho dei tempi di risposta abbastanza lunghi.

Vorrei provare ad arrangiarmi per quanto possibile.

Saluti

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Volutamente Anonimo

Anedotto.

Anni fa un mio collega che si occupava di impianti meccanici (io sono prevalentemente elettrotecnico con un passato di regolazione impianti) aveva una vignetta nel suo studio.

Sullo sfondo c'era un impianto complesso e due persone.

Un cliente che stava dando una mazzetta di dollari ad un idraulico con in testa la tuba.

LA vignatta diceva:

Noi in questo ufficio non progettiamo impianti con recuperatori calore strani, scambiatori ecc (e altre cose che non ricordo) il nostro parere e':

Idraulico ricco e cliente al freddo.

:-)

Veniamo al tuo caso (magari ti mando in mp il mio indirizzo cosi' se mi giri gli schemi ne ragionaimo meglio).

a) l'oscillazione delle temperature del chiller potrebbe essere normale.

Potrebbe essere un gruppo a pistoni, potrebbe dipendere da scarso accumulo di acqua (un chiller per funzionare bene dovrebbe "affogare" nell'acqua) mi immagino che la temperatura di mandata non sia compensata con la temperatura esterna.

b ) se non deumidifica ci potrebbero essere dei problemi in:

b1) Circuitazione idraulica (errore sul dimensionamnto dei circuiti) in pratica alla batteria fredda della uta non arrivano le giuste temperature dei fluidi.

b2) circuitiazione idraulica (errore sulla logica dei circuiti) per come lo descrivi ci dovrebbe essere un circuito primario a portata costante sul chiller e almeno 2 circuiti secondari (uno per la uta e uno per l'impianto a pavimento)

b2) Batteria dell'uta non nata esplicitamente per deumidifcare (e quindi non riesce a far bene il suo lavoro)

Il vincolo nel tuo caso, e' che l'impianto a pavimento dovrebbe (secondo me) lavorare a temperature intorno a TM 20/24°C per evitare condensa (e quindi deve lavorare a portata costante e temperatura variabile), ma la batteria dell'UTA dovrebbe appunto lavorare a 7/12 °C (per condensare)

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Ti rispondo per quello che ne sò al momento.

Del chiller non me ne intendo neanche un pò. E' stato gestito tutto dall'assistenza Riello.

Sò che tra i tantissimi parametri da programmare, uno di quelli più importanti è il setpoint.

Di regola viene impostato a 12. Con temperature che, in questo modo, vanno da 7-12. Nel mio caso l'ho portato a 10°, sembra andare meglio.

Non deumidifica....per niente....non è detto.

Diciamo che in casa ho 52% costante.

Quello che ti sò dire per certo è che di condensa il pacco freddo ne fà, nella vasca di raccolta ho acqua.

Non sò, a questo punto, se il pacco che riscalda e secca l'aria faccia il suo lavoro.

Oggi darò una controllata a questo aspetto.

Credo che l'ipotesi b1 sia reale ma non tale da compromettere la resa complessiva. Credo dipenda solo dal chiller questo aspetto.

Per b2 ti dico che i circuiti sono 3 funzionati d'estate:

1 Per uta con regolatore di portata

2 Circuito A per pannelli a terra + miscelatrice

3 Circuito B per pannell a terra + miscelatrice.

Per b3 la escludo in quanto la UTA sono certo che è stata progettata bene per fare il suo lavoro. Anzi è di certo sovradimensionata.

Per quel che riguarda la tua teoria sul funzionamento complessivo dell'impianto, non sono d'accordo.

Io non sono un tecnico, ma mi è stato detto che i pannelli a terra devono girare tra i 13/15 e oltre....e la Uta ha il compito di evitare la condensa e, eventualmente, in caso di nesessità fare anche del freddo.....ma sempre secco.

In ogni caso stasera dò un occhio a una parte dell'impianto che non ho ancora preso in considerazione (Post riscaldo)poi aggiorno.

SAluti

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Volutamente Anonimo

Ho dato un'occhiata veloce al tutto.

Magari senti un moderatore se puoi postare i file dello schema funzionale sul forum, togliendo la targhetta del progettista, cosi' altri colleghi potranno intervenire.

Secondo me (ma al volo eh. . molto spannometrico) ci sono dei problemi di circolazione.

La somma delle portate sul secondario sono superiori a quelle sul primario (dentro la macchina riello), ragion per cui fa "miscela".

Se effettivamente e' questo il problema prova a verificare una cosa:

a) riesegui la prova che hai fatto (cercando di deumidificare al massimo)

b ) guarda le temperature di ingresso / uscita dal chiller.

c) verifica le temperature di ingresso uscita dalla batteria dell'uta (dagli schemi dovresti avere dei termometri sulle tubazioni)

Se vedi che dal chiller la temperatura di mandata oscilla tra 8/11 e la temperatura di mandata sulla batteria oscilla tra 11/15 hai trovato il problema.

poi alcune osservazioni.

1

Io non sono un tecnico, ma mi è stato detto che i pannelli a terra devono girare tra i 13/15 e oltre...

ti consiglio di verificare l'informazione, mi risulta che se correttamente dimensionati dovrebbero andare intorno a 15/18 o superiori, per evitare condensa interstiziale.

2

L'umidità che misuri e' quella relativa, diciamo che non lo devi prendere per oro colato, dovresti vedere qualche diagramma per capire.

Per esempio se la macchina deumidifica bene, e in ambiente ti ritrovi 25°C / 50% se aumenti il raffrescamento a pavimento ti potresti trovare (per capirsi) 24°C / 60%

3

Per quanto riguarda il funzionamento del chiller quando imposti il set-point, cerca di capire se regola sulla t di mandata o solla t di ritorno, di solito i gruppi frigo di filosofia europea lavorano sulla t di ritorno

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Fabiobe

scusa se mi intrometto ma "lato utente" cosa non funziona? Non hai una T costante? Non raggiunge una certa T? Non raggiunge una certa UR?

E quali sono i valori di T e UR che non raggiunge?

Nel tuo post non ho letto di cosa non sei soddisfatto del tuo sofisticato impianto ma solo presunte anomalie che generano un non si capisce bene qual è il problema.

O forse sono io che non ho capito....

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Ciao, cominciamo a ragionare....ti ringrazio per il tuo parere anche a spanne.

Eventualmente sento il moderatore....per il discorso del materiale da postare.

Ti chiedo una ulteriore spiegazione.

Mi riferisco al discorso delle portate.

Vorresti dire in pratiche che il chiller è un pò sottodimesionato in pratica? Non ce la fà a raffreddare tutta l'acqua necessaria?

E' questo che vuoi dire?

Ti rispondo ai punti....a,b,c:

a) OK, oggi provo a farlo, ma all'esterno ci troviamo in condizioni favorevoli. Fà fresco.

B) OK, te le riporto. Oggi dovrebbero essere da manuale, cioè 7-12. Ti farò sapere.

c) Ok, normalmente non ho dispersione. Le temperature che rilevo in centrale termica, sulla mandata, corrispondono sempre a quelle rilevate nei pressi dell'ingresso del pacco freddo sull'UTA.

Come ti dicevo sopra.

Sono abbastanza certo di non avere dispersione di temperatura. A suo tempo ero presente quando hanno coibentato tutto.

La certezza di questo mi viene data dal fatto che sotto il pacco freddo dell'UTA ho sempre acqua. Quindi in qualche modo lavora.

Il mio dobbio, non sò se sia legittimo, è che l'acqua del ciller non sia fredda al punto giusto. Magari arriva sul pacco preddo a 8,5° e condensa in minor parte rispetto a quanto farebbe con temperatura a 7°.

Ora passo alle osservazioni:

1) Credo che ti possa avere ragione.....non sei il primo che me lo dice. A sto punto provo a riesaminare questo aspetto.

Magari sentiamo anche cosa dicono altri del forum.

2)Questo aspetto mi coglie parecchio impreparato. Mi puoi dare delle dritte?

3)Il set point regola il ritorno nel mio chiller. Lo sò per certo.

Ciao

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Volutamente Anonimo
Mi riferisco al discorso delle portate.

Vorresti dire in pratiche che il chiller è un pò sottodimesionato in pratica? Non ce la fà a raffreddare tutta l'acqua necessaria?

E' questo che vuoi dire?

No

E' solo un problema di come si sviluppano i circuiti idraulici per evitare circolazioni parassite.

2)Questo aspetto mi coglie parecchio impreparato. Mi puoi dare delle dritte?

Dunque. .

L'umidità che misuri con degli strumenti classici, misurano l'umidità RELATIVA.

Allora un esempio con dati inventati per capirsi.

in un metro cubo di aria a 20°C ci possono stare al massimo 20 grammi di vapore acqueo.

Se in quel metrocubo di aria ti trovi 10 grammi di vapore acqueo ecco che la tua umidità relativa sarà del 50%

in un metro cubo di aria a 30°C ci possono stare 40 grammi di vapore acqueo (massimi).

Se prendi il tuo metrocubo di aria a 20°C con 10 grammi di vapore (e lo strumento ti misura il 50%) e lo riscaldi fino a 30 gradi, lo strumento ti segnerà una umidità del 25% (10 grammi sono il 25% dei 40 grammi massimi).

Il tuo sistema e' composto da una UTA che sottrae il vapore acqueo, poi l'aria va nell'ambiente e a seconda delle persone presenti (che producono vapore), a seconda che tu non stia cucinando la pasta (che immette vapore) a seconda della temperatura che hai raggiunto avrai una certa umidità percentuale (appunto relativa).

. . .

Visto che un sistema del genere deve raggiungere un certo compromesso, faccio mia la domanda di SZASO ovvero: ma il sistema garantisce il confort desiderato?

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Chiller in pompa di calore che rispetta le specifiche di detrazione del 55%.

Ovvero COP di 4,1 e EER di 3,8 se installato nel 2010; 3,9 e 3,4 se installato nel 2009.

Controlla nella scheda tecnica, vedrai che sorpresa!!

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Rispondo a szaso.

Sicuramente sono io, che da non tecnico, ho difficoltà a spiegarmi.

Diciamo che anche io non ho le idee chiarissime ma in sostanza ti spiego.

Faccio fatica a raffreddare la casa come si deve. In condizioni di forte calore esterno si tribola.

Poi c'è un altro fatto. Dalla centrale di controllo ho la possibilità di controllare ogni cosa in modalità utente.

Posso alzare e abbassare le temperature delle stanze come pure l'umidità di tutta la casa.

Allo stesso modo posso scegliere se chiudere i pannelli a terra e raffreddare solo con la UTA o una combinazione delle due cose.

Le possibilità sono tante.

Al momento ho provato ad abbassare l'umidità della casa, ma il sistema non "ubbidisce". Non varia nulla insomma.

Questo non mi torna.

Non mi aspetto certo di avere umidità a 0% o 90%, ma per lo meno tra 40/60 si. Dico bene?

Diamo per scontato che questo genere di impianto non è velocissimo ad ottenere il clima ideale, però poi lo mantiene agevolmente con un comfort superiore ad altri.

Infatti, sii basa sempre su un impianto a terra di per se più lento rispetto a split...e simili.

Dalle spiegazioni che avevo ricevuto dei tecnici, avrei utilizzato la UTA solo per deumidificare e poter permettere ai pannelli a terra di fare la termoregolazione stanza per stanza (con le apposite sonde).

Quindi, ad esempio, nelle stanze a sud della casa avrei avuto pannelli a terra viaggiare alla minima temperatura permessa dall'umidità presente.

Compito della UTA è abbassare l'umidità il più possibile(entro 40/50% che credo siano i valori di benessere)per poter fare andare i pannelli in sicurezza.

Ora, da quello che leggo nel forum, sembra che i pannelli possano girare anche a temperature tra 16/20 senza problemi.

Benissimo, non ho problemi.

Però il freddo come lo facciamo? Tutto con L'UTA a questo punto...dico bene?

E quindi in queste condizioni possiamo pure preoccuparci di meno dell'umidità.

Rimane il fatto che il sistema non ubbidisce per quel che riguarda l'umidità.

Non sò se sono stato chiaro.

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Rispondo a Dotting.

Non ti seguo. Si tratta di un sistema installato nel 2009.

Sorprese non ce ne sono. Rispetta le specifiche.

Ti serve il modello preciso per essere più sicuro?

Ciao

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Rispondo a volutamente anonimo:

Ho capito la spiegazione che mi ha dato....sui principi dell'umidità.

Quello che posso dire è che il sistema legge sempre umidità intorno al 50%.

Puoi fare quello che vuoi:

Aprire la serranda fuori, fare solo ricircolo, bollilre la pasta, oppure nulla di tutto ciò.

A volte penso pure che gli strumenti di misura non siano tanto affidabili.

Ma quello che mi chiedo è:

Se in casa non c'è nessuno e alla mattina alle 7 esco e imposto umidità 40%.

Mi posso aspettare che in casa, al mio rientro, dopo 2/3 ci sia almeno 45%?

Ciao

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Per Dotting:

Continuo a non seguirti.

Il chiller in pompa di calore è stato già inserito nella pratica per il 55%...e tutto il resto.

Rispetta i cop da te indicati se no ne sarebbe stata selta un'altra.

Ho le specifiche e le ho lette e le rispetta.

Mi dici dove vuoi arrivare?

ciao

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Semplicemente non puoi chiedere la detrazione del 55% per due generatori: caldaia e PDC.

Aspettati la verifica dell'AdE.

Se la pdc è una Riello nessuna soddisfava e soddisfa il requisito del 55%.

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Per il discorso della Pompa di calore si tratta di una Riello.

Ma perchè dici che nessuna rispetta i requisiti per il 55%?

Ha fatto tutto il termotecnico che non è uno sprovveduto.

Per il discorso della caldaia che sarebbe il secondo generatore di calore, mi è stato detto che è solo da supporto nelle fasi critiche invernali.

In realtà non và mai per la maggior parte del tempo.....

Questo mi è stato detto...

Ora mi preoccupo un pò.

Ciao

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Fabio Be,

per quello che riguarda l'aspetto fiscale, per l'impianto misto pdc-caldaia ha ragione dotting, non puoi detrarli entrambi.

Per quello che riguarda il tuo problema, puoi fare qualche esempio? qual è la T che hai impostato e con quale T esterna?

Dici che non varia l'umidità della casa però la UTA raccoglie molta acqua?

Innanzitutto se vuoi deumidificare casa devi igocoforza chiudere la serranda di immissione aria esterna e fare ricircolo, altrimenti deumidifichi l'aria esterna.

Il calore sensibile te lo dovrebbe asportare i pannelli anche se imposti 18°. A meno che tu non pretenda di avere in casa 20° con 35° esterni.

Perchè non penso che siano queste le condizioni di progetto.

Sulla deumidificazione estiva, dopo aver verificato la lettura dell'igrometro (al limite compara la lettura con un igrometro di commercio tipo Oregon Scientific), cerca di far lavorare l'Uta a ricircolo e con portata d'aria al minimo, se hai la possibilità di regolare la velocità. E' il modo per far asportare più acqua possibile.

E come hai tu stesso scritto tieni conto che questi impianti hanno un'inerzia termica enorme per cui non ti aspettare grosse variazioni dei parametri in breve tempo.

Facci sapere.

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Per l'aspetto fiscale ho capito, lo sò anche io che dovrebbe essere come dite voi, ma il termotecnico ha in mano tutto e ci pensa lui.

Ne avevamo già parlato e mi ha spiegato che c'è una soluzione. Ma lasciamo stare quell'aspetto, alla peggio non dedurrrò la caldaia.

Di solito io faccio prove con temperature esterne tra i 28-35 gradi in modo di vedere bene le reazioni.

In casa setto temperature alte tra 25/26 non di meno giusto per non buttare corrente elettrica per nulla.

La raccolta dell'UTA equivale a poco più di una pozza sotto. Non arriva neppure a coprire tutta la superfice della vasca.

Per il discorso della serranda sono d'accordo. Io avevo fatto solo una forzatura. Mi sono detto: Se immetto aria esterna più umida per forza l'UTA deve condensare e produrre acqua nella vasca di raccolta. Di solito è parecchio secca.

Le condizioni di progetto sono quelle che pensi e io non voglio ottenere altro che non 25/26 max con bassa umidità. Mi sembra ottimo.

Le letture dell'igrometro le ho già paragonate ad altri strumenti non professionali e più scadenti dell'Oregon....però, in ogni caso, concordano sempre.

Detto questo seguo le tue impostazioni.

Diciamo che io inizio questa prova:

La temp. esterna è di 25° oggi...domani si alzerà un pò.

Umidità interna 52%.

Punto di rugiada segnalato 16°.

Temperatura media nelle stanze 24°/26° attualmente.

Chiusa serranda, ventola al minimo.

Chiller acceso. Setpoint 10°. Temperatura acqua di mandata già rilevata è di 6°. Con fresco fuori ho risultati più rapidi.

Miscelatrice di mandata UTA tutta aperta al momento.

Temperatura aria di mandata dopo 30 min è di 21°.

Temo che ci sia già un problema sul post riscaldo.

L'aria non può uscire a 21°.

Controllo e vi faccio sapere.

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Altra domanda.

E' corretto che un chiller in pompa di calore di ottime caratteristiche tecniche fornisca queste prestazioni:

Durante il mese di Agosto c’è stato ogni tipo di clima.

Dal più freddo a più caldo.

Ho riscontrato che con temperature esterne comprese tra 23°-28° il chiller lavora come deve. Impostanto il setpoint a 10° ottendo acqua anche a 6°.

Con temperature esterne comprese tra 28°-32°, sempre lo stesso setpoint, ottengo acqua a 7°.

Con temperature esterne comprese tra 33-36°, sempre stesso setpoiint, ottengo acqua a 8°.

Ve lo chiedo perchè l'assistenza mi dice che queste sono le corrette specifiche di funzionamento per il loro prodotto.

Io nelle specifiche tecniche leggo:

(8) +30 °C aria esterna,12/7 °C acqua ingresso uscita lato utenza

(9) +35 °C aria esterna, 12/7 °C acqua ingresso uscita lato utenza

I miei dati rilevati invece sono un pò peggiori...

Che ne dite?

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le prime cose da fare sono se possibile intercettare lo scarico di condensa della uta e metterci sotto un bel secchio o bacinella così potrai poi dirci quanti litri di acqua condensa in un ora o multipli

Per avere una idea se è tanta o poca se conosci le potenzialità dell'uta o meglio della sua batteria fredda è suff che confronti il dato sulla condensa con uno split di pari potenza frigorifera

Modificato: da Erikle
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Ho dato un occhi alla uta.

Ha una bella vasca di raccolta e lo scarico, ma non sò se riesco ad intercettarlo perchè ci sono parecchi tobi in quella zona.

Ora vedo quello che posso fare....

La potenza frigorifera è di 7,61KW.

Quanta acqua dovrebbe produrre secondo te?

ciao

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uno split con quella resa frigorifera quindi una macchina ad espansione diretta almeno 2-3 litri all'ora ecco se la tua uta ne produce altrettanta è una immediata verifica che gli arriva acqua fredda a suff e la circolazione di acqua è corretta

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