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Come Consumare Meno E Stare Più Al Caldo


robi1

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Buongiorno a tutti,

da qualche tempo mi sto ponendo una domanda alla quale non riesco a dare una risposta, spero in un vostro aiuto.

Vorrei capire in base alle vostre esperienze come consumare meno metano e stare più al caldo, ad esempio, per persone che stanno in casa non che sono fuori tutto il giorno per lavoro, e durante i mesi freddi:

1) accendere la caldaia solo 1 ora al mattino, 1 ora a pranzo e 3-4 ore alla sera, mentre alla notte spenta

2) 1 ora al mattino, 1 ora a pranzo 2 ore al pomeriggio e 3-4 ore la sera, alla notte spenta

3) tutto il giorno accesa a 18-19° e durante la notte puntare il termostato a 16-17°

Grazie a tutti, ciao

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che impianto possiedi?

alcuni sistemi necessitano di funzionamento continuo per avere una rese "buona" che tradotto non significa consumo meno se lo lascio funzionante 24/24 anzichè 12/24 o altro solo che la resa è migliore.

Per riscaldare devi "consumare" , puoi solo optare se hai impianti complessi quale combustibile conviene...esempio se hai due locali attigui che frequenti maggiormente forse una stufa a pellets ti rende di più.

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un impianto normale con termosifoni, caldaia turbo e casa su 3 piani.

Non so perchè, mi sono fatto l'idea che lasciando andare tutto il girono la caldaia impostata per ipotesi a 18° e durante la notte a 17°, continuearà ad accendersi ma per poco tempo, contro l'unica accensione ma continua per raggiungere i 18à magari dai 13°

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beh la caldaia fa la differenza.. poi installando sui 3 piani 3 termostati comandati dalle valvole di zona e installando le valvole termostatiche sui radiatori un consumo minore sicuramente ci sarà!

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la tua caldaia ha un consumo maggiore e un rendimento sicuramente inferiore a quelle nuove.. le nuove caldaie hanno un funzionamento modulante della potenza termica in base alla reale richiesta di calore/acqua calda rispetto a caldaie vecchie che lavoravano a termostati in minima/massima/minima ecc.. Una caldaia premiscelata o a condensazione unita a una sonda esterna, valvole di zona e valvole termostatiche senza dubbio ti aiuterà ad abbattere i costi di riscaldamento e riuscirai ad ammortizzare la spesa in pochi anni. Un altra cosa importante è avere un buon isolamento sui muri e finestre ben isolate :thumb_yello:

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robi1+-->
CITAZIONE(robi1)

Anch'io faccio così in casa da un paio di stagioni, ed ho risparmiato qualcosina; lascio il cronotermostato sui 17-18° di giorno meno un grado, un grado e mezzo la notte. In questo modo la caldaia lavora ad intervalli per circa 5-10 minuti. Prima invece accendevo la caldaia soltanto per un paio di ore alla sensazione di freddo ma lavorava di più in quanto doveva far fronte ad una differenza di 3-4-5°C.

:)

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Grazie FlavioG,

deduco che anche tu non hai una condensazione, quindi forse l'idea che mi sono fatto è giusta. Ora, non conosco bene come funzionano le condensazione, però da quello che so sono attive giorno e notte, quindi magari il principio è lo stesso.

ciao

con principio non intendo il metodo di riscaldamento della caldaia, ma il farla funzionare giorno e notte come la condensazione.

Modificato: da robi1
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Volutamente Anonimo

Ho affrontato una volta l'argomento e (per le mie modeste conoscenze) ti garantisco che arrivare ad una conclusione in maniera spannometrica e' un casino.

Le variabili sono:

a) la massa dell'edificio (che costituisce il volano termico un qualcosa che si carica / scarica piu' o meno velocemente), in pratica sono i muri, che con la loro temperatura superficiale influsicono sul confort.

b ) le dispersioni dell'edificio (che possono essere assimilitati ad un contenitore con un foro piu' o meno grande), in pratica l'isolamento che hai (pareti, finestre ecc), e influscie sui consumi.

c) la frequenza e durata di occupazione, che influisce sul ciclo orario che dovresti impostare.

d) la temperatura esterna che influisce sulle dispersioni,

e) il tipo di caldaia, per esempio alcuni tipi di caldaia a basso regime in proporzione hanno dei rendimenti peggiori.

Ecco che con questi dati dare una risposta a tavolino e' un casino

Se vuoi percorrere la strada di ridurre i consumi in base all'occupazione dell'orario, ti consiglio di cercare e documentarti sui sistemi OSSC (qualcosa del tipo optimun start stopo control).

Questi sistemi, valutano la temperatura esterna, la temperatura interna, valutano nei giorni precedenti quanto tempi gli e' occorso a raggiungere la temperatura interna, e variano l'orario di accensione e spengimento in maniera tale che raggiungano la temperatura di confort all'ora target prestabilita.

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grazie Volutamente Anonimo,

qui la cosa si fa ardua..... non hai qualche link sotto mano? ho dato uno sguardo veloce in google ma non c'è molto, altrimenti cercherò stasera con calma.

ciao

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Volutamente Anonimo

Prova a vedere qui

http://www.coster.info/costerit/prodotti/riscald/ottclim.htm

comunque questo tipo di controlli li puoi trovare da: Siemens, Honeywell, Jhonson control, Controlli ecc.

Questo tipo di regolazioni ebbero un loro successo qualceh decina di anni fa.

Poi. . siccome i controllori erano talmente intelligenti (passami la battuta) da superare l'intelligenza degli utenti stessi, credo che il loro mercato dopo sia calato.

Visto che il regolatore decideva lui quando partire per arrivare all'ora di confort prestabilita, l'impressione degli utenti e' che "la caldaia non e' partita. . l'impianto non e' partito ecc ecc". . non funziona!

Qui trovi un po' di teoria

http://www.ibpsa.org/proceedings/BS1991/BS91_175_186.pdf

http://www.eci.siemens.com/marketplaces/se...2C&sdc_m4r=

http://www.opticontrol.ethz.ch/Lit/Grub_01...i2001_ID469.pdf

Modificato: da Volutamente Anonimo
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Poi. . siccome i controllori erano talmente intelligenti (passami la battuta) da superare l'intelligenza degli utenti stessi, credo che il loro mercato dopo sia calato.

Questo tipo di controllo ha un ottimo rendimento se, e solo se, il modello è pienamente rispondente all'ambiente controllato.

Per un ambiente domestico questo non sempre è vero. Poi subentrano anche i problemi di ottimizzazione.

Un conto è modellizzare, ad esempio, un ambiente industriale dove si può prevedere (quasi) tutto, ben altro un ambiente casalingo.

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