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Impianto Riscaldamento Realizzato Male - chi paga i danni?


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Buongiorno. Dispongo, ormai da diversi anni, di un’ appartamento in condominio in una località montana in provincia di Torino. Si tratta di una casa di vacanze, dove sono presenti solo seconde case, nessuno abita li stabilmente.

All’epoca della costruzione dello stabile (fine anni ’70 primi anni ’80) è stato previsto un impianto di riscal-damento centralizzato con caldaia a gasolio (il metano nella mia zona non è ancora arrivato) con sistema di conta ore per ogni singolo appartamento. In pratica in ogni alloggio è presente un termostato che permette di regolare la temperatura desiderata, collegato ad un contatore di ore. Questo avrebbe permesso di pagare in proporzione ai consumi. Ho detto “avrebbe” perché questo sistema non ha mai funzionato bene, al punto che all’epoca i condomini (io ancora non avevo l’alloggio) decisero di disattivare il sistema conta ore, usando un addebito dei consumi in base alla grandezza dell’appartamento.

Circa quattro, cinque anni fa s’è resa necessaria la sostituzione della caldaia ormai vecchia e dell’adeguamento della centrale termica con le nuove norme di sicurezza. Il contratto con la ditta che s’è occupata dei lavori prevedeva anche il ripristino del sistema di conta ore, ma con apparecchi più moderni ed affidabili dei precedenti. Per ogni singolo appartamento c’è stata la possibilità se installare il semplice termostato manuale o quelli più sofisticati che permettono di accendere e spendere il riscaldamento tramite SMS.

In questi anni l’impianto ha sempre funzionato senza problema fino ad alcune settimane fa quando si sono verificate alcune rotture delle tubazioni dell’impianto dovute al congelamento dell’acqua presente all’interno delle stesse. Essendosi manifestati numerosi di questi episodi nel condominio, l’amministratore ha deciso di approfondire sulla cause di queste rotture scoprendo quanto segue:

• All’attivazione invernale dell’impianto non era stato messo nell’acqua dell’impianto il liquido antigelo. Visto che lo stabile si trova a 1.800 metri d’altezza sarebbe stato buona regola metterlo.

• Alcuni dei termostati istallati negli appartamenti sono stati collegati ai salvavita degli alloggi anziché al contatore condominiale (come avviene per esempio per i citofoni). La conseguenza di ciò è che una volta che si staccava il salvavita di casa i termostati restavano senza alimentazione elettrica cessando quindi di funzionare, compresa la funzione antigelo che tutti i termostati debbono avere.

La mia domanda è ma è normale che un impianto recente, realizzato circa cinque anni fa, possa presentare simili problemi? Non parlo tanto della mancanza del liquido antigelo (cosa a mio parere abbastanza grave), quanto al fatto che i termostati fossero collegati all’impianto elettrico degli alloggi e non a quello condominiale. La cosa è ancora più grave è che tutto ciò è stato fatto in un condominio di seconde case, quindi disabitati per diversi mesi l’anno.

Queste “leggerezze” hanno causato gravi danni agli appartamento ed agli accessori in essi presenti a causa degli allagamenti dovuti alle rotture delle tubazioni. Nell’alloggio accanto al mio, per esempio, è andato seriamente danneggiato il parquet, ed i mobili e un grave danno l’ha subito l’alloggio sottostante dove s’è verificata una grave infiltrazione d’acqua dal soffitto con gravi danni anche qui al parquet ed ai mobili.

Questo danni chi li paga? Essendo stati causati da una cattiva realizzazione dell’impianto, non ci sono i ter-mini per chiedere il risarcimento dei danni alla ditta che ha fatto l’impianto?

Grazie

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Ciao buon giorno “palebbi” per saper se e a chi richiedere danni bisognerebbe sapere cosa è stato modificato nella “ristrutturazione” se anno semplicemente sostituito valvole e parti di impianto difettose e non funzionanti , oppure ristrutturato modificando gli impianti , vedere cosa è stato richiesto da contratto , perché la colpa può essere sia dell’installatore che del progettista , ( magari forse l’antigelo andava comunque messo ) , anche per l’accensione nei singoli appartamenti dipende dalla progettazione , se l’azionamento delle valvole e pompe è data da ( uso il temine che ai usato tu ) Salvavita di casa , si vede che era fisicamente impossibile modificare l’impianto senza interventi radicali dello stesso ( poi , non so cosa effettivamente è stato modificato nella ristrutturazione ). Comunque mi auguro che la ditta che ha eseguito i lavori sia assicurata perchè altrimenti saranno dolori !

Saluti Stefano

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Tocca citare in giudizio l'impresa che ha effettuato i lavori, evidenziando quelle scorrettezze riscontrate e i danni subiti.

Le imprese pagano assicurazioni per queste cose

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L'antigelo nel riscaldamento non si mette quasi mai, perchè l'impianto è a riposo d'estate. Le caldaie moderne (almeno degli ultimi 15 anni) hanno la funzione antigelo, che mette in funzione il circolatore quando la sonda di temperatura scende sotto un valore preimpostato, e accende il bruciatore se non dovesse essere sufficiente. Probabimente la causa del gelo è da imputare a qualche condomino che ha chiuso le valvole dei termosifoni, e quindi l'installatore non ha colpa.

Il termostato non mi risulta che sia prescritto che sia alimentato dal contatore condominiale, e in ogni caso se il proprietario o locatario spengono l'impianto elettrico, è loro cura verificare che in questi casi la mancanza di alimentazione non dia adito a problemi.

Infatti anche dove abito io, ogni termostato è alimentato dai singoli contatori dei singoli alloggi.

Ad esempio: se un condomino ha una pompa di sollevamento delle acque, va in vacanza e disattiva il contatore, è comunque una sua responsabilità se la tracimazione delle acque allaga appartamenti attigui.

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