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Consumi Inverosimili Caldaia A Gasolio. - Fornitura di gasolio uguale con meno ore di funzionamento


lordberisha

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Ciao a tutti.

Volevo esporvi un problema relativo ai consumi di riscaldamento della caldaia a gasolio della casa in montagna di mia madre.

La caldaia è centralizzata per una palazzina di 6 appartamenti, nella quale solo una persona è residente.

I costi sono suddivisi al 40% in base ai millesimi e al 60% in base alle ore di riscaldamento utilizzate.

Nell'ultimo verbale di assemblea, mia madre si è trovata una spesa di circa 400 euro per 71 ore di riscaldamento (sale solo il week-end) che fanno cira 6 euro ora.

La cifra è molto più alta che negli altri anni (un altro condomino con 171 ore si ritrova a pagare circa più di mille euro!) così ho controllato i vecchi verbali di assemblea.

Mi sono reso conto che l'unica residente si è installata una stufa a pellet, e che quindi ha utilizzato solo 9 ore di riscaldamento a gasolio contro le 590 che utilizzava gli anni passati.

Quindi il totale delle ore di riscaldamento del condominio è passato da 800 ore e oltre a 269 ore.

La spesa della caldaia è costituita da 500 euro di manutenzione-conduzione.elettricità e da circa 2000 euro di gasolio.

Ora dico io, è possibile che con 269 ore di riscaldamento si consumino gli stessi litri di gasolio che con 800?

D'accordo che la caldaia è sempre accesa "al minimo" anche quando i riscaldamenti sono tutti spenti, ma con una richiesta di calore praticamente nulla mi sembra che consumi un po' troppo!

Inoltre la caldaia produce anche l'acqua sanitaria di cui la signora, essendo l'unica residente, è la maggior condumatrice.

Con questo sistema di contabilizzazione i non residenti vengono penalizzati.

Quale sarebbe un sistema di contabilizzazione più equo?

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Sì, ma in quel caso non ci vorrebbe una qualche forma di conguaglio?

Se quest'inverno io facessi 300 ore di riscaldamento mi troverei a pagare pochissimo poichè non abbiamo rabboccato.

Forse bisognerebbe fare il calcolo sul gasolio effettivamente consumato nell'anno...

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I costi sono suddivisi al 40% in base ai millesimi e al 60% in base alle ore di riscaldamento utilizzate.

Questa ripartizione tiene conto, o dovrebbe tenerlo, anche dell'acqua calda utilizzata. Se non utilizzi il riscaldamento presumibilmente non utilizzi anche l'acqua calda.

Bisogna anche tenere conto che anche a riscaldamento spento, non lo è del tutto perchè si esegue il cosidetto ciclo antigelo, cioè non si lascia scendere la temperatura al di sotto di un valore minimo prefissato. A ben guardare la persona sempre residente con stufa a pellets paga qaulche cosa in più del dovuto per il riscaldamento, visto che il suo appartamento non necessita del mantenimento al minimo.

Modificato: da Livio Orsini
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Effettivamente di quel 40% il 25% sono costi fissi di manutenzione, quindi il 15% restante dovrebbe tener conto di acqua sanitaria e ciclo minimo?

Non credo che la stufa a pellet della signora produca anche acqua sanitaria, per quella c'è sempre la caldaia a gasolio ed essendo l'unica residente la maggior parte dell'acqua sanitaria è consumato da lei (credo si possa verificare dal contatore).

Vero è che la produzione di acqua calda consuma una frazione minima del gasolio.

Inoltre non è completamente distaccata dal riscaldamento visto che per qualche ora (solo 9) lo ha utilizzato anche lei.

Quindi il mantenimento minimo spetta anche a lei.

Comunque non volevo accanirmi sulla signora. :unsure:

Il fatto è ottenere una più equa ripartizione delle spese di riscaldamento dei restanti condomini.

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