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PLC Forum


Differenze Tecniche Tra 9000 12000btu/h


Fabio979

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Ciao a tutti ragazzi.

Non sono un installatore ne un tecnico di climatizzatori, ho però una curiosità sulle differenze tecniche di, ad esempio, un 9000btu e un 12000btu.

Mi spiego meglio;a volte si vedono clima della stessa marca con potenze diverse tra i 9000 e 12000 che sono praticamente identici!!! Sia unità esterna sia interna, è allora? cosa cambia???

Compressore più grande??? Cosa fà? comprime una maggiore quantità di gas? evaporatore con più spire? ventola più veloce?

Alcuni clima, ad esempio visivamente, hanno lo split più grande quindi evaporatore più grande e di solito una ventola più grande, quindi maggiore portata d'aria.

Ma e solo questo?

Chiedo lumi.....

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IN LINEA GENERALE E TRALASCIANDO TECNICISMI PARTICOLARI:

potrebbe essere leggermente più grande il compressore, senz'altro l' evaporatore, ma soprattutto aumenta la portata di aria trattata (dentro e fuori..), che indirettamente determina la potenza.

tutto dipende dal progetto sviluppato da ciascun produttore e dal tipo di macchina.

ad esempio per gli inverter, alcuni inverter, il regime massimo di rotazione implica la potenza massima anche a parità di dimensioni delle batterie.

le pressioni di esercizio non sono vincolate alla potenza da sviluppare, altrimenti i grossi chiller risulterebbero per assurdo ingestibili.

Pensiamo al raffreddamento:

quanto più calore voglio assorbire, ovvero raffreddare, tanto più ampia deve essere la superficie di scambio (evaporatore dentro casa). Allo stesso tempo, alla superficie stessa, bisogna assicurare un' adeguata portata di fluido, che poi è colui che assorbe il calore e lo trasporta fuori. Ne consegue che il compressore deve gestire portate maggiori, che lo vincolano ad essere indirettamente di dimensioni maggiori, e il condensatore (batteria esterna) deve essere di dimensioni sufficienti a smaltire il calore che il fluido ha accumulato, per iniziare un nuovo ciclo...

se ci rifletti un attimo ti rispondi semplicemente da solo :thumb_yello:

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Frigorista modena

Aggiungo alla spiegazione di Antonio che la risposta era già scritta nella "Legge Fondamentale che regola il rapporto degli scambiatori col compressore", ossia che la resa (potenza) è uguale al prodotto della superficie dell'evaporatore (moltiplicata) per il coefficiente di scambio (moltiplicato) per il Delta t (T°C ambiente - T°C evaporazione).

Ponendo la resa (che da il compressore, perchè per fortuna ancora la resa non si crea dal nulla, altrimenti potremmo cominciare a preoccuparci) sia aumentata, deve aumentare:

1) o la superficie (a parità di area della carcassa dello split aumenta lo spessore, insomma lo sviluppo TOTALE in centimetri quadrati (area) sarà maggiore che uno con resa minore)

2) o usando materiali con maggiori capacità di scambio (rame piuttosto che alluminio, oro piuttosto che rame, platino piuttosto che oro).

3) aumentando la temperatura di evaporazione posta costante la T ambiente, per far sì che la sottrazione sia di valore più alto.

Mi ha sempre affascinato la spiegazione che mi davano gli istallatori quando chiedevo pure io cosa cambiava in split apparentemente uguali ma con resa maggiore, che era quella della "velocità e portata d'aria maggiore", nella quale ci vedevo una velata presa per i fondelli perchè allora tutti gli split diventerebbero improvvisamente dei supermen solo cambiando la ventola tangenziale e la velocità di questa tenendo "fisso" il compressore.

Ringrazio se qualcuno nello specifico approfondisce questo argomento, dato che la teoria che ho citato prima della resa (che non ho scritto io tranquilli) assolutamente non contempla la velocità di niente.

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Anche io mi sono posto questa domanda .... 3 potenzialità diverse di split, in tre ambienti di cubatura e esposizione solare differenti ... tutti sotto una sola U.E. inverter .... ho notato che i "pacchi" evaporativi erano di dimensioni "identiche" con identico numero di "ranghi" ma .... i tubi inseriti nella "foratura" erano completi solo nello split di massima potenza, mentre proporzionalmente "assenti" via via, verso la potenza minima, il tutto gestito da elettronica (sicuramente identica tra loro e universale) .... un "numero di passaggi" inferiore nello stesso evaporatore (parlo di dimensioni) ha sicuramente meno "effetto" reffriggerante per via del rapporto tubo/superfice alettata.

Un' altra soluzione potrebbe essere la gestione elettronica fatta a bordo split (processore dedicato alla potenza dichiarata), che inviando dati a livello termometrico alla U.E. .... questa a sua volta, risponda in modo opportuno (anche con parzializzazione on/off della elettrovalvola di split, se non addirittura passo/passo) alla richiesta del "carico" ..... ma di questo .... non ne sono propio convinto

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Frigorista modena
consisteva in un sostanziale incremento di centimetri sopratutto in larghezza un minore incremento in altezza

Ma infatti credu tu abbia ragione, il segreto è quello, una delle pochissime certezze che abbiamo in questa vita incognita, sono proprio i fenomeni fisici (forse per quello mi piacciono tanto) per i quali non sono previsti colpi di scena.

In fisica, se una cosa non può essere, semplicemente NON E', come quando forse tutti ci siamo sempre stupefatti nel trucco della donna tagliata a metà, semplicemente NON POTEVA essere, infatti NON era, che poi non capiamo il trucco è un'altro discorso.

Se non fosse come dice Glock, ossia che varia una delle SOLE tre cose che può variare, in questo caso la superfice dell'evaporatore, allora il trucco è semplicissimo, basta pensarci:

1) o TUTTI gli evaporatori per una stessa marca sono calcolati ALLA MASSIMA POTENZA del massimo compressore che può montare quella marca, per cui reggono la potenza di qualsiasi compressore abbiano abbinati a loro! e quindi l'area dell'evaporatore è sempre quella.

2) o varia la temperatura di evaporazione (nello scorso post ho scritto male, volevo dire abbassare la temperatura di evaporazione per far si che la sottrazione sia più alta), e torneremmo al problema di pauroso abbassamento della resa perchè la T evaporazione dev'essere di 5°C per avere il massimo di resa del compressore, quindi non avremmo nessun aumento di potenza anzi ne perderemmo,quindi non può essere.

3) o varia il materiale col quale è fatto il pacco evaporante, che non credo non convenga ma potrebbe essere possibile (per chi ha dei dubbi, lo invito a guardare gli ultimi ritrovati della tecnica applicata agli scambiatori a piastre, in un volume ridottissimo hanno una resa pazzesca!!)

Non può essere la velocità delle ventole che fa variare la potenza, ma non può essere perchè nell'ipotesi l'evaporatore renda 10, i casi sono due, o che la velocità della ventola "al massimo" è calcolata per una resa 10 dell'evaporatore, oppure una centralina comanda la velocità della ventola per tenerla bassa e per farti credere che il tuo clima (che magari è identico a quello con la resa maggiore), è "più piccolo" dell'altro, mentre basterebbe modificare la centralina per far girare la ventola al massimo "per quella potenza" (non il massimo che hai sul telecomando!, un po' come quando da ragazzini si modificavano i motorini aprendo la carburazione, la marmitta ecc ecc), ma la fisica insegna che anche ad una velocità tripla, quartupla, quintupla, se il sistema rende 10, sempre 10 rende, altrimenti andremmo contro il principio della termodinamica del moto perpetuo e otterremmo energia in più senza spenderne di più, il che è impossibile.

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frigorista comunque io per rotazione intendevo il massimo regime di funzionamento di certi compressori BL...

ovvero date due macchine progettate con dimensioni uguali delle batterie, si otterrebbe il 9000 dal 12000 con una minore portata di refrigerante ( regime compressore), ed ovviamente adeguando il resto del funzionamento tramite l' elettronica...

tutto qui... non volevo proporre il quarto principio della termodinamica :superlol:

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Frigorista modena

:superlol:

No no Antonio avevo capito, era per sapere da chi è più pratico di me dov'è questa differenza e se i clima vanno contro i principii della termodinamica, e Glock mi ha dato un'informazione molto interessante.

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Rimanendo come caposaldo il "paragone" della stessa MARCA e stessa SERIE ( altrimenti cambia tutto ) personalmente ho sempre notato evidenti differenze, non tanto nella Unità Esterna dove, a prima vista, un compressore da 12.000 al posto di uno da 9.000 può essere celato entro lo stesso cabinet, quanto più nell' Unità Interna dove ribadisco a parità di marca e serie, la differenza tra un 9.000 e un 12.000 consisteva in un sostanziale incremento di centimetri sopratutto in larghezza un minore incremento in altezza; e una profondità quasi invariata; tutto questo si traduce in un' incremento altrettanto sostanziale di prestazioni passando ad un 30 % in più di trattamento aria ( cubatura ambientale ).

tutto ciò come visibile dalle due tabelle tecniche sottostanti riguardanti i due modelli ( 9.000 btu e 12.000 btu ) della stessa MARCA e stessa SERIE :

Hai mai visto daikin???

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Hai mai visto daikin???

messaggio Nr. 4 è ....... relativo a Daikin ... appunto +/- passaggi dentro l'evaporatore ..... stesse dimensioni, tutto standard ... meno costi di produzione, diverse potenzialità .... cambia anche la "cilindrata" del compressore ..... ma tanto quello non si vede !!!

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su clima di gran marca sopratutto diversi modelli inverter anche multi di potenza non troppo dissimile montano lo stesso identico compressore e volendo anche un on -off è possiible per dire fare il 9000 e il 12000 sulla stessa scatola esterna con lo stesso scambiatore solo compressore diverso e pure la ventola facendo una progettazione di compromesso..se progetto per il 9000 il 12000 ne risentirà e sarà penalizzato ad es nella classe climatica..se invece progetto sul 12.000 il 9000 si ritroverà una superfice di scambio generosa e uscirà una macchina di buona effficenza

Comunque nei clima inverter una notevole importanza l'ha elettronica che gestisce la macchina sia a livello di elettronica di potenza ma anche come banale programmazione su come mantenere i tanti parametri di lavoro

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