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Riscaldamento A Pavimento: Termostato Vs T Mandata? - meno consumi con attacca-stacca o T mandata più bassa?


valerio74

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Ciao a tutti! Vorrei avere un chiarimento sul mio impianto a pavimento (RBM) e relativa contabilizzazione delle calorie consumate (si tratta di un condominio di "recente" costruzione, 2008, con centrale termica comune e contacalorie per ogni appartamento)...

Ancora non ho capito come debba funzionare al meglio e, leggendo varie discussioni, ho fatto ancora più confusione... :D

Le domanda è secca:

- è meglio regolare la temperatura tramite termostato ambiente con mandata sui 35° (in tal modo, l'inverno scorso, attacca-stacca 2 o 3 volte al giorno per un'oretta e la temperatura ambiente oscilla tra i 19 e 22°),

- oppure sarebbe più conveniente mantenere una T mandata più bassa (sui 30° o meno) ma per un tempo maggiore (magari con il circolatore in funzione 24h su 24), per avere la temperatura più costante possibile?

Quale delle due modalità consuma in teoria meno calorie e incide maggiormente sulle spese condominiali di riscaldamento?

In casa, praticamente, c'è sempre qualcuno tutto il giorno (bambino piccolo)...

Credo che il quesito si ricolleghi anche a come è strutturato il mio impianto... Il produttore è RBM ed è così composto:

1 - nel piano interrato c'è l'impianto centralizzato che manda in circolo acqua a 50°;

2 - nel vano scala di ogni piano c'è un Modulo Mz2 con contatore con ACS + AFS con lancia impulsi (link);

3 - in appartamento c'è una centralina serie Kilma-Evo-RF1 (link) che è dotata di una valvola termostatica (meccanica) che consente di miscelare l'acqua (che arriva a 50° per gli scaldasalviette) per abbassare la temperatura per i tubi nel pavimento.

Sapete spiegarmi - in sostanza - come funziona questo impianto?

Quando il circolatore è in funzione, l'acqua "esce" sempre dall'appartamento e ritorna "giù in cantina" a riscaldarsi? (questo mi sembra uno spreco enorme, perchè prima la devo raffreddare (da 50 a 30) e poi la devo riscaldare (da 30 a 50)!!!)

Come funziona la contabilizzazione? Se si fa la differenza tra la T di mandata e quella di ritorno, sembrerebbe più "conveniente" evitare l'attacca-stacca, anche per una questione benessere... Faccio due esempi:

- con attacca-stacca (e acqua nel pavimento sui 35°) la temperatura, raggiunto il valore impostato dal termostato e quindi con circolatore fermo, scende gradualmente nei tubi del pavimento e il contabilizzatore non contabilizza niente, perchè è tutto fermo... Alla riaccensione del circolatore, il DeltaT tra mandata e ritorno sarà maggiore (poniamo 50 mandata e 20/25 ritorno) e bisognerà "consumare" tante calorie per riottenere l'effetto riscaldante.

- nell'uso continuo, con temperatura miscelata in appartamento sui 30° (o anche meno!), il DeltaT sarà evidentemente minore (50° mandata e 30° ritorno), ma il contabilizzatore contabilizza sempre...

Mah!? Mi sto incartando... :D

Insomma, gradirei molto avere osservazioni/correzioni/suggerimenti da parte di esperti disinteressati...

Ciao e grazie! (soprattutto se avete avuto la pazienza di leggere tutto!) :)

Modificato: da valerio74
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Azz... Non posso più modificare la discussione, pertanto integro qui: tornando a casa, ho controllato sulle scale e la temperatura dell'acqua di mandata "condominiale" è impostata a ben 56°!!! Che senso ha tenere una temperatura così alta, se poi dobbiamo miscelarla per i 30/35° max del pavimento???

Ciao!

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Suppongo che abbiano installato una caldaia a condensazione, dunque maggiore è il delta di temperatura tra mandata e ritorno e quanto più la caldaia farà condensare i fumi, ottimizzando il rendimento del bruciatore.

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Grazie innohit! Sì, l'avevo omesso... Ci sono 2 caldaie a condensazione Sime che servono un totale di 17 appartamenti...

Quindi, dici che va bene una mandata così alta (56°)?

Avrei già anche un'altra domanda: come funziona la valvola termostatica manuale installata in appartamento?

Ero convinto che servisse ad immettere acqua fredda (come un miscelatore) ma ora, vedendo il pannello dal vivo (e cominciando a capirci qualcosa...), mi rendo conto che in casa ci sono solo mandata e ritorno, quindi l'acqua non viene effettivamente raffreddata con acqua fredda...

Quindi, i 30/35° si ottengono semplicemente parzializzando il flusso???

Se così fosse, significa che ho sbagliato tutto nel primo post...

Se imposto i 30°, invece dei 35°, effettivamente passa meno acqua calda e, di conseguenza, le calorie consumate saranno di meno e non c'entra il Delta tra mandata (56) e ritorno (30)... O no? :blink:

Ciao e grazie!

Modificato: da valerio74
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Simone Baldini

Non ha senso avere 56°C in mandata quando all'impianto ne servono 35°C. La condensazione la si fa' con il ritorno freddo. Puo' essere che produciate acqua calda sanitaria e quindi serva 56°C.

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Sì, giusto Simone... Non l'avevo scritto chiaramente... Le due caldaie si occupano anche di rifornire un accumulatore da 1000litri per l'acqua calda sanitaria...

Oltretutto, l'alta temperatura serve anche per gli scaldasalviette nei bagni... Quindi è ok...

Forse, invece di 56, si potrebbe tenerla comunque un pochino più bassa, ma forse è impossibile, dato che l'accumulatore dell'acqua sanitaria segna 50° esatti... Immagino, quindi, che, essendo la fonte di produzione unica, se si diminuissero i 56 del riscaldamento, diminuirebbero di conseguenza anche i 50 della sanitaria... Quindi, va bene così... :)

Tornando ai miei "ragionamenti" (mi perdonerete, ma sono proprio ignorante in materia), leggendo e guardando il pannello dentro l'appartamento, ho capito (ma chiedo vostra conferma) come funziona il sistema abbinato alla valvola termostatica e la contabilizzazione delle calorie...

In sostanza, il circolatore dentro l'appartamento, tramite la valvola termostatica, usa l'acqua già presente nel pavimento per rinfrescare i 56° della mandata principale...

In questo modo, si verifica quanto segue:

- col pavimento "freddo" (p.es: acqua a 20 gradi): la valvola termostatica si "spalanca" e farà entrare nel circuito acqua calda (a 56°), miscelandola a quella a 20° già presente nel pavimento, per ottenere i 30° e questo determina un certo consumo di calorie... In sostanza, si usa "tanta" acqua a 56° e questa viene contabilizzata...

- col pavimento "già caldo" (p.es: acqua già a 30 gradi): la valvola termostatica si "chiuderà" progressivamente e farà entrare sempre meno acqua calda a 56°, determinando così un minore consumo di calorie...

Fila questo discorso? :D

Mi manca solo di capire in quale momento l'acqua, già presente nel pavimento, "esce" dall'appartamento per tornare a riscaldarsi in cantina e non serve più per raffreddare quella a 56°...

Forse l'acqua di ritorno dal pavimento ha una "doppia possibilità"? Cioè, va sia in ricircolo che in cantina?

Forse se ne occupa il raccordo cerchiato in rosso?

ritornoericircolo.jpg

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Ciao e grazie ancora!

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Ciao a tutti,

è la prima volta che utilizzo un impianto a pavimento, ho letto diversi forum e mi sembra di aver perlomeno capito qualcosina in più, ma è probabile che dica delle fesserie.

Il mio è un impianto radiante a pavimento con regolazione fissa, una valvola termostatica regolabile manualmente, cronotermostati per ogni stanza collegati al cronotermostato principale che si trova in sala.

Conscio della lentezza dell'impianto nel scaldare e nel rilasciare il calore (ho notato che quando il termostato raggiunge la temperatura desiderata, si spegne e nel contempo la temperatura ambiente sale di mezzo grado per qualche ora) e del discorso relativo all'inerzia termica, ho mantenuto una temperatura confort tra i 20,5 e i 21° e una temperatura ridotta tra 19°e 19,5°. Ho impostato il confort dalle 4 alle 7 di mattina (che è l'ora che mi sveglio) e dalle 16 alle 22 (contando che rientro dal lavoro alle 18.30), mentre nelle restanti ore lascio la temperatura ridotta sfruttando l'inerzia termica.

Avrei una serie di quesiti:

- posso mantenere un differenziale di un/due gradi oppure è meglio (a livello di consumi e di confort) tenere 24h su 24 a 20°?

- ho letto di strozzatura delle valvole per ottimizzare l'uso nelle varie stanze: cosa significa e soprattutto come si esegue manualmente?

Al momento l'acqua arriva dalla caldaia a condensazione centralizzata a 50°, ho impostato la temperatura di mandata a 28/30° e la temperatura di ritorno è sui 23/24°.

- sono valori bilanciati?

- alzare o abbassare la temperatura di mandata che effetti ha se poi i cronotermostati li tengo sempre a quelle temperature? su cosa agisce? (in termini di prestazioni, velocità di riscaldamento, consumi).

Ringrazio fin d'ora chi mi volesse aiutare nel far luce in questa "operazione chirurgica".

Daniele

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Valerio74+-->
CITAZIONE(Valerio74)

Intanto "mi" rispondo, qualora possa servire a qualcuno, confermando che la mia ipotesi quotata è corretta... Ma resto sempre in attesa di conferma dagli esperti! :P

Ho letto nel datasheet del mio impianto che quel raccordo cerchiato in blu (in abbinata alla valvola termostatica e al circolatore) ha proprio la funzione di miscelatore...

In sostanza, l'acqua "fresca" di ritorno dal pavimento è risucchiata dal circolatore per raffreddare l'acqua che arriva dalla colonna condominiale a 56°...

Pertanto, tanto più l'acqua che ritorna dal pavimento avrà una T simile a quella impostata dalla testa termostatica, tanto meno acqua (e quindi consumi!) sarà richiamata dalla colonna a 56°...

E, quindi, tornerà in caldaia a riscaldarsi solo la poca acqua in eccesso, cioè quella che non serve per raffreddare la 56°...

In sostanza, entrato in temperatura l'impianto, entrerà pochissima acqua calda e uscirà pochissima acqua "fredda" e l'acqua nel pavimento continuerà a ricorcolare secondo la temperatura impostata dalla valvola termostatica!

Ora provo, almeno per fare dei confronti, a rispondere a Daniele...

Ciao!

Modificato: da valerio74
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Cappi80+-->
CITAZIONE(Cappi80)

Ciao Cappi80, abbiamo un sistema abbastanza simile, tranne il fatto che io ho solo 1 termostato ambiente (più 1 dedicato agli scaldasalviette nei 2 bagni)...

A me sembrano corrette le tue impostazioni di temperatura e dovrai valutare tu se il comfort che ottieni è buono, soprattutto a seconda di quanto spenderai!!!

Io sto cercando di fare delle prove per capire ancora meglio, ma è difficile dare consigli precisi, poiché dipende da innumerevoli fattori e ognuno se lo deve regolare con pazienza a seconda delle "risposte" (comfort, consumi, ecc...) che ottiene...

Sulla strozzature delle valvole... Ne abbiamo parlato in altra discussione e ti posso dire come funziona il mio impianto: per ogni tubo di mandata (io ne ho 9) c'è un detentore che apre o chiude il circuito... Nel mio caso bisogna levare un cappuccio di plastica e si può agire con una brugola... Questi detentori servono proprio per bilanciare le varie stanze...

Io ho dovuto parzializzare la zona giorno (dove c'è la cucina e gli elettrodomestici che scaldano già parecchio) e lasciare spalancate le valvole che vanno alla zona notte, perchè avevo una temperatura anomala... Il termostato (che si trova nella zona giorno) raggiungeva subito la temperatura impostata e nelle camere da letto (molto "esposte" a causa dei terrazzi sopra e, in parte, sotto) rimaneva il freddo...

Per scaldare le camere, dovevo aumentare la temperatura in zona giorno, arrivando ai 23/24 gradi con il tappeto che diventava caldissimo...

Chiudendo parzialmente quei circuiti, si è bilanciato un po' meglio il tutto, permettendomi di non avere troppa differenza di temperatura tra zona giorno e zona notte...

Ma è stata una regolazione "ad occhio" e penso che quest'anno ci tornerò sopra, cercando di affinare meglio... C'è la cameretta di mio figlio che è ancora più fredda delle altre...

Ho letto anche che questa sarebbe una micro regolazione che dovrebbe fare l'idraulico installatore con strumenti di misurazione precisi, ma da me l'idraulico, oltre a non essersene preoccupato, è praticamente scomparso (problemi col costruttore) e mi devo arrangiare...

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